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Autore: ary_gg    01/10/2013    1 recensioni
Storia che cercherò di rendere il più corale possibile con una trama sovrannaturale in sottofondo.
Sono stati inseriti due nuovi personaggi. Due sorelle Selene e Diana.
Le due arrivano in città all'inizio dell'anno scolastico, non sono però delle studentesse. La storia si svolge come nel telefilm, dopo quattro mesi dalla fine della seconda stagione. Ci saranno nuovi problemi oltre agli alfa e i problemi saranno causati proprio dalle due ragazze, che nascondono una natura sovrannaturale, oltre che un piano segreto. Probabili spoiler se non seguite la programmazione americana. Dateci un'occhiata se vi va -Ari
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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You Are My Wonderwall

 

CAPITOLO QUINTO

L’aria era fredda e pungente, si sentiva profumo di inverno e nonostante la lunga corsa il caldo che percepiva su tutto il suo corpo non era abbastanza. Il fumo bianco che usciva dalla sua bocca ne era una prova. Sentiva il suo petto bruciare, mentre il cuore batteva forte a causa dello sforzo fisico elevato al quale lo aveva sottoposto..e forse non solo per quello. Si sentiva un odore acre dovuto all’umidità, alle foglie secche e al terriccio tutto intorno. Continuava a guardarsi intorno, avrebbe davvero voluto che i suoi occhi potessero vedere più di quello che umanamente potevano fare al buio. Probabilmente si sarebbe sentita più al sicuro. Un rumore poco confortante si propagò per il bosco facendola sobbalzare. La ragazza si guardò intorno stringendo appena le maniche del giubbotto che le cadevano abbondantemente sulle mani.
Poi sorrise fra sé e sé.


“Derek? So che sei tu, andiamo vieni fuori.”
Un altro rumore. Si fece seria improvvisamente un po’ spaventata.
“Ok Derek, mi stai spaventando..a morte! Sarai contento, vieni fuori ora ti prego”
“Accidenti, non eri tu quella impavida e senza paure?”


Selene sussultò non appena si trovò davanti il suo migliore amico che sembrava essere comparso improvvisamente dal nulla. Dopo essersi ripresa lo guardò torva e lo spinse un po’.
“Mi hai spaventata! E’ buio, avevi detto che mi saresti stato dietro e..beh sai che potrebbe esserci qualsiasi cosa in questo bosco”
Derek sorrise divertito scuotendo la testa.
“Oh andiamo, c’è solo la mia famiglia a Beacon Hills, non ci sono altri licantropi, te l’ho detto un milione di volte..loro non ti farebbero del male, sei di famiglia ormai”
“Beh, se sapessero che io so quello che non dovrei sapere non sarebbero così contenti”
Derek scosse la testa alzando gli occhi al cielo.
“Non lo scopriranno”
“Ok, ora andiamo, domani ho il corso avanzato di chimica..”
Derek guardò Selene sconcertato.
“Un altro? Quanti corsi avanzati segui ora? Oltre a fare ginnastica artistica, arti marziali e tiro con l’arco? Sicura che la tua famiglia non sia una famiglia di cacciatori?”
Selene rise di gusto.
“No, assolutamente no, te lo assicuro.”
Derek si fece serio d’un colpo e tirò via la ragazza da vicino all’albero accanto a lei prima che la freccia si conficcasse dritta nella corteccia. Selene sbiancò impaurita.
“Ok Selene, dobbiamo correre va bene? Più veloce che puoi. Non lasciare la mia mano ok?”
“Ma..chi..”
“ORA!”
Il ragazzo prese a correre tirando dietro di sé una ragazzina impaurita che riuscì a sentire indistintamente alcuni spari. Selene si coprì la testa d’istinto con la mano libera e cercò di correre più che poteva, sapeva che Derek si stava trattenendo, ma era comunque troppo veloce per lei. I due non rallentarono nemmeno una volta usciti dalla riserva, riuscirono a fermarsi solo quando furono davanti alla grande casa della ragazza. Selene si sedette stravolta sui gradini che portavano al portico. Era senza fiato, le sembrava che la sua testa sarebbe esplosa da un momento all’altro o che il cuore le sarebbe uscito fuori dal petto impazzito.
Allentò la stretta della sciarpa e si tolse il cappello di lana gettandolo accanto a lei.
“Stai bene? Sei tutta intera?”
Chiese Derek preoccupato afferrandola per le braccia. Selene si limitò ad annuire, non aveva la forza, né il fiato, per rispondere. Derek sospirò sollevato, il solo pensiero che a causa sua potesse esserle successo qualcosa lo faceva stare male.
“Chi..chi erano?”
Disse la ragazza a fatica.
“Cacciatori..”
Selene lo guardò sconcertata.
“Che problemi hanno?”
Disse poi lei seccata.
“Non hanno un..com’è che l’hai chiamato?”
“Codice”
“Si esatto, quella roba”
“Dovrebbero..”
“Dovrebbero? Dovrebbero? Ci hanno quasi ucciso, oh e per la cronaca, io sono perfettamente umana, senza offesa”
Derek dapprima guardò la ragazza perplesso poi scoppiò a ridere.
“Che c’è? Cos’è che ti diverte tanto? Il fatto che io sia spaventata a morte o che sia assolutamente sconcertata dal poco rispetto per le leggi, seppur implicite, di un altro..mondo?”
“Diciamo entrambe le cose. Devo andare, sicura di stare bene?”
“Hai intenzione di ritornare lì dentro?”
Disse Selene preoccupata indicando la riserva.
“Puoi restare qui, Derek saranno ancora lì”
“Non preoccuparti, so cavarmela. Se non mi vedi entro un paio di giorni puoi iniziare a preoccuparti”
Disse il ragazzo sarcastico e mentre la ragazza lo guardava seccata e preoccupata allo stesso tempo, si allontanò per tornare verso casa.

 


Era buio e non si sentiva ancora il minimo rumore o suono di ogni genere tutto intorno. Nel momento in cui però Derek udì qualcosa iniziò la sua corsa seguito da Isaac e Cora sperando di riuscire ad avvicinarsi abbastanza stavolta.
Il ragazzo si fermò davanti ad una macchina. 

 All’interno riconobbe Scott con Stiles. Scott scese rapidamente vedendo Derek allontanarsi e con lui anche gli altri due.

“Ma che..”
Anche Stiles era sceso dall’auto affiancando Scott.
“Torna a casa, li seguo”
“Co-cosa? Scott, aspetta..”
Il ragazzo non riuscì nemmeno a farsi sentire dall’amico che già era sparito dal suo quadro visivo.
Scott rincorse gli altri che avevano un po’ di vantaggio su di lui, ma riusciva comunque a percepirli, anche lui arrestò la sua corsa quando riuscì a scorgere la figura di Derek e quella di Cora ed Isaac fermi davanti ad un magazzino abbandonato.
“Derek!”
Il ragazzo non si girò nemmeno.
“Che succede?”
Scott si avvicinò cercando risposte.
“Sono qui”
“Cosa? Chi? Gli Alfa?”
“Ed Erica e Boyd probabilmente”
Aggiunse Isaac guardando il ragazzo. Scott osservò tutti un po’ shoccato.
“Non potete..non potete entrare così, cosa volete fare? Combattere? Avete detto voi che sono molto più forti di voi. Derek sono molto più forti di te. Vi farete ammazzare tutti.”
“Non lascerò Erica e Boyd ancora in mano loro, ok?”
“Ci deve essere una soluzione. Un’altra soluzione”
“Scott, non ce ne sono. Se vuoi aiutarmi entra e combatti, altrimenti torna a casa.”
Detto ciò Derek irruppe all’interno del magazzino seguito da Isaac e Cora. Scott ci pensò un secondo poi li seguì.

Derek continuò a camminare spedito e tirò fuori gli artigli fino a quando non vide Deucalion affiancato da Kali, così si fermò.
“Dove sono”
Disse il ragazzo senza porre una domanda, ma piuttosto facendolo sembrare più un ordine.
“Speravo che questo periodo di calma ti sarebbe servito per riflettere. Speravo soprattutto che riflettessi nel modo giusto. Il tuo atteggiamento però mi fa pensare che tu non sia qui per unirti a noi”
Derek guardò Deucalion convinto più che mai.
“Ti ho già specificato che non mi unirò mai a voi”
“Non ci resta che ucciderti allora”
Disse Kali senza troppa delicatezza avviandosi nella direzione di Derek. Intanto Deucalion scrutava i ragazzi alle spalle di Derek incuriosito da Scott. Aveva tenuto d’occhio Derek per molto tempo e insieme a lui anche tutti quei ragazzini. Solo Scott aveva catturato la sua attenzione. Era un leader per natura e per quanto si sforzasse di essere un ragazzo normale, per quanto desiderasse esserlo, in realtà era nella sua natura essere un licantropo ed era nella sua natura essere un leader. Magari era davvero ciò che pensava. Magari non era solo una leggenda. Se così fosse stato, allora Scott avrebbe potuto rappresentare un problema. O forse un buon acquisto? Ci stava ancora pensando, al momento lo avrebbe sacrificato volentieri per avere Derek, per avere un Hale nel suo branco. Ma i tempi si stavano allungando, più di quanto avrebbe mai pensato e questo non faceva che accrescere la sua curiosità, ma allo stesso tempo il pericolo. Voleva lasciare Beacon Hills il più presto possibile, e data la presenza di altre creature che non pensava di dover mai trovare sul suo cammino, il suo bisogno di andare via diventava sempre più forte.
“Kali”
Deucalion richiamò la donna che si fermò. Non staccò un attimo lo sguardo da Derek che era già pronto a lottare, poi però si voltò verso Deucalion.
“Portateli qui”
Scott si guardò intorno sorpreso da quella decisione, forse non aveva tutti i torti per una volta. Quando però vide i corpi senza vita di Erica e Boyd abbandonati per terra dovette ricredersi per un momento o forse anche più.
Derek dal canto suo, nonostante avesse sperato che i due fossero ancora vivi un po’ lo sentiva, sentiva che le probabilità che fossero già morti erano molto alte, ma non voleva accettarlo, ma ora avrebbe dovuto farlo.
Derek ringhiò contro il gruppo di Alfa ormai al completo che aveva davanti.
“Non essere sciocco Derek. Non potresti mai farcela. I ragazzini che hai intorno non possono aiutarti. Noi possiamo. Possiamo aiutarti a liberarti di questo peso. Devi solo volerlo anche tu. Uccidili e unisciti a noi”
“Cosa del concetto non mi unirò mai a voi è così difficile da comprendere?”
“E cosa del concetto non hai molta scelta non è chiaro per te?”
Deucalion fece cenno agli altri componenti del branco che uscirono dal magazzino tranne Kali che attese lì porgendo il suo braccio a Deucalion.
“Guarda la fine che hanno fatto. In fin dei conti sei stato tu. Puoi farlo concretamente questa volta. Ti assicuro che dopo ti sentirai libero, libero di un peso enorme e soprattutto molto più potente di così”
Detto ciò l’uomo uscì dal magazzino accompagnato da Kali.
“Li lasci andare così?”
Disse Isaac a Derek un po’ perplesso e incredulo.


“Predilo”
Rispose Derek mentre lui si avvicinava al corpo senza vita di Erica. Del suo bel visto non era rimasto molto di riconoscibile. Il ragazzo la osservò per qualche secondo sentendosi terribilmente in colpa. Deucalion non aveva tutti i torti, in fondo era colpa sua. Prese fra le sue braccia il corpo della ragazza e si avviò verso l’uscita sotto lo sguardo sconfitto del resto dei ragazzi.

 


Selene scalciò via le coperte mettendosi a sedere sul suo letto. Non riusciva a chiudere occhio, aveva troppi pensieri per la testa, Avrebbe voluto mettere a soqquadro la casa e cercare qualsiasi cosa, qualsiasi indizio, avrebbe voluto prendere quello stupidissimo libro di pelle che sua sorella consultava spesso, ma che da un po’ di tempo sembrava essere completamente sparito. La ragazza uscì dalla sua camera addentrandosi nel corridoio buio. Scese lentamente le scale della sua fin troppo grande casa, continuò a camminare sicura, ma silenziosa fino ad arrivare davanti ad una grande porta di vetro opaco e con dei disegni colorati, uno di quei vetri che non ti permette di vedere al di là, ma che ti lascia intravedere solo delle ombre. Selene sperò che la porta fosse aperta. Poggiò la sua mano sulla maniglia spingendola. Riuscì a percepire lo scatto che le indicava che la porta era stata lasciata aperta, così vi si addentrò all’interno chiudendo la porta alle sue spalle. Si avvicinò alla scrivania dello studio della sorella accendendo la lampadina che c’era lì in modo da illuminare la stanza per poter vedere meglio, ma non eccessivamente per non destare sospetti.
Selene iniziò a frugare nei cassetti, nella libreria cercando qualcosa, un indizio, ma nulla. La ragazza si sedette sul’ampia poltrona in un angolo della stanza raccogliendo le ginocchia al petto. Mentre era sovrappensiero notò qualcosa di strano nella parete in fondo alla stanza. Era completamente di legno, ma qualcosa non andava. Corrucciò la fronte e si alzò avvicinandosi alla parete. Passò una mano sul legno liscio e fresco, fino a quando non trovo una specie di nodo, un asse un po’ più sporgente. Cercò di fare pressione, di tirarlo, senza molto successo. Ci picchiettò un po’ su e riuscì a sentire un suono strano, c’era sicuramente un vuoto, doveva sicuramente contenere qualcosa. La ragazza guardo con determinazione il punto concentrandosi sulla sua forza, poggiò nuovamente le dita sottili su quella sporgenza tirandola via. Finalmente riuscì a tirare via quel pannello. Quando guardò dentro riuscì a scorgere il libricino che tanto stava cercando. Nel momento in cui le sue mani stavano per toccare quel libricino sentì dei rumori provenire dall’esterno. Qualcuno si stava avvicinando alla stanza, sicuramente era sua sorella. Selene guardò la sua misera camicia da notte di seta. Di sicuro non poteva nascondere nulla lì.
Intanto i passi si facevano sempre più vicini e nel momento in cui Diana aprì la porta quello che trovò fu sua sorella seduta alla sua scrivania che scriveva qualcosa su un foglio.
“Selene, che fai qui?”
La ragazza alzò i suoi grandi occhi blu sulla sorella e poi alzò il foglietto e la penna.
“Avevo finito la carta”
Disse alzando le spalle come se fosse una cosa normale.
“E dimmi, a quest’ora della notte perché ti serviva così urgentemente prendere degli appunti?”
“Niente di grave, davvero”
Selene si alzò portando via con sé il foglietto, in cui non c’era nulla di utile e tornò di sopra. Intanto Diana diede un’occhiata alla stanza non trovando niente fuori posto. Chiuse la porta e anche lei tornò di sopra.

 


Il mattino seguente Selene era a scuola, aveva qualche appuntamento con alcuni studenti un po’ particolari, ma a metà giornata sarebbe stata libera. Aveva intenzione di ritornare a casa e prendere quello stupido libro. Diana sarebbe rimasta a scuola fino a sera a causa di impegni scolastici, quindi era abbastanza tranquilla a riguardo. Non appena però le sue ore finirono si catapultò fuori dal suo studio per tornare a casa.
“Selene!”
La ragazza si sentì chiamare e voltandosi trovò Liam che le porgeva dei fogli sorridente.
“Credo tu abbia perso qualcosa per strada.”
Selene sorrise all’uomo di fronte a sé.

Prese il materiale che aveva distrattamente tralasciato in giro.
“Ti ringrazio. Sono di uscita di corsa e non me ne sono nemmeno resa conto.”
“Non credo che il materiale di una psicologa debba andare in giro in questo modo.”
“No infatti”
Selene riprese a camminare verso l’uscita affiancata dall’uomo.
“Finito le tue lezioni?”
Chiese lei per non sembrare scortese. Era di fretta, aveva tante cose a cui pensare, ma Liam era stato talmente gentile con lei in quelle settimane nonostante non fosse propriamente un’insegnante della scuola, che le sembrava poco educato liquidarlo in così poco tempo.
“Per oggi ho dato si, tu?”
“Si..non avevo granchè da fare. Torno a casa, anzi dovrei..”
“Si, certo. Oggi niente caffè in sala professori”
Selene sorrise un po’ più rilassata.
“Oggi il caffè non è decisamente consigliato per me. Ma possiamo tornare alle vecchie abitudini domani”
“Si certo, o magari prima o poi si potrebbe estendere ad una cena”
La ragazza restò spiazzata, non sapeva esattamente cosa dire. Non aveva di certo voglia di infilarsi anche in una situazione del genere..situazione semplicemente umana, ma che avrebbe potuto portare ad un migliaio di conseguenze negative. Le bugie, i segreti, il magone. No, ci era già passata, come poteva ricominciare da capo?
Selene stava per aprire la bocca quando Liam sembrò quasi distrarsi e posare lo sguardo alle spalle della ragazza. Ormai erano fuori della scuola ancora davanti all’ingresso. Selene si voltò scorgendo Derek un po’ più in là ai piedi dei gradini. Li osservava tenendo lo sguardo sui due, serio e con le mani nelle tasche del giubbotto di pelle.
La ragazza tornò a dargli le spalle e sospirò.
“Tutto ok?”
Chiese Liam un po’ più serio. Dalla sua faccia si capiva stesse pensando a qualche ex ossessivo o robe del genere.
“Si, si non preoccuparti, è tutto ok. Devo proprio andare”
La ragazza si voltò nuovamente lanciando un’occhiataccia a Derek, poi senza dire nulla entrò nella macchina del ragazzo. Derek dal canto suo dopo aver lanciato un altro sguardo all’uomo in cima alle scale seguì Selene e partì rapidamente.
I due rimasero in silenzio per un po’ in auto, finchè Derek non lo ruppe.
“Sono morti. Lo sapevi vero?”
Selene aveva lo sguardo rivolto verso il suo finestrino e, quando lui parlò, i suoi occhi si addolcirono un po’.
“Lo sospettavo.”
“Lo sapevi. Non so perché, ma so che lo sapevi.”
“Lo sentivo, si. Non riesco a spiegarti tutto quello che riesco a fare, ma si, lo sentivo”
“Sapessi almeno cosa sei”
Selene si voltò verso il suo interlocutore che continuava a guardare la strada davanti a sé senza distrarsi nemmeno un secondo.
“Sai chi sono. Questo dovrebbe essere abbastanza”
I due non si dissero altro finchè non arrivarono al loft di Derek.
“Cosa vuoi Derek?”
“Te l’ho detto. E’ ora di iniziare a parlare”
“Tutto questo è inutile”
Selene scosse la testa e si diresse verso l’uscita del loft. Derek la bloccò prendendola per le braccia e stingendo la presa.
“Derek, lasciami.”
Derek strinse ancora di più la presa, mentre Selene evitò di fare qualsiasi cosa per non perdere il controllo dei suoi poteri.
“Derek! Mi fai male”
Il ragazzo ringhiò appena e la lasciò andare, più arrabbiato con se stesso che con chiunque altro. Non riusciva semplicemente a farsi valere, non riusciva nemmeno a farsi dire qualcosa da una ragazza qualunque. Probabilmente la risposta era proprio lì. Non era una ragazza qualunque né umanamente parlando, né sentimentalmente. Derek si avvicinò al tavolo in fondo alla stanza e appoggiò i palmi su di esso.
“Cosa ci è successo?”
Disse quasi retorica la ragazza passandosi una mano sulla testa.
“Siamo cresciuti, siamo cambiati. Ci siamo allontanati”
Selene si avvicinò al ragazzo e posò una mano sul suo braccio, poi ne posò una sul suo viso facendo in modo che la guardasse.
“Fidati di me, ok?”
“Non riguarda solo me. Ho..ho delle responsabilità. Dei ragazzi dipendono da me. Ne ho già persi due”
“Lo so. Derek c’è qualcosa che non va. Mia sorella mi sta nascondendo qualcosa, e ho bisogno di scoprire di cosa si tratta”
“Cosa c’entra questo con me, con Deucalion e il suo branco.”
Disse Derek prendendole la mano che riusciva ancora a sentire sul suo viso per spostarla.
“Che ci fa lei qui?”


I due si voltarono verso l’ingresso trovandolo sovraffollato. A parlare era stata Cora, ma il resto era lì che li guardava sorpresi e curiosi.
“Lei è Cora vero?”
Disse Selene allontanandosi un po’ da Derek. La ragazza dall’altra parte della stanza corrucciò la fronte e la scrutò meglio, quasi cercando di capire cosa ci fosse di tanto famigliare.
“Che ci fate qui?”
Disse Derek guardando non tanto sua sorella, quanto Scott, Stiles e Isaac.
“Eravamo venuti per parlare con te. Di ieri e di lei.”
Disse Scott facendosi avanti. Selene alzò gli occhi al cielo.
“Cosa volevate dirgli di tanto importante? Delle ricerche che stavate facendo tu, il tuo amico e le vostre fidanzatine a scuola?”
“Loro non sono le nostre..”
“Non ora Stiles.”
Lo interruppe Scott.
“Stiamo solo cercando di scoprire cosa sei, cosa vuoi e quanto dobbiamo preoccuparci di te, oltre che di un branco di Alfa fuori di testa.”
“Oh. E cosa avreste scoperto?”
“Diccelo tu”
Si intromise Derek sperando che, vedendosi alle strette, la ragazza avrebbe parlato.
“Sei una strega?”
Disse Stiles stanco di tutta quella tensione. Voleva solo sapere, come il resto del gruppo d'altronde, così inizio a dire cose senza senso.
“Ti prego, Stiles. Non offendermi”


Disse la ragazza quasi offesa dal paragone.
“Una fata, una ninfa, ti prego, credo che impazzirò se leggerò un altro stupido libro mitologico”
La ragazza scosse la testa, mentre Scott la guardò meglio.
“Non sei nemmeno una Veela, giusto?”
Disse poi.
“Avete studiato molto, lo apprezzo davvero.”
“Lydia ha ragione, vero?”
Selene al nome della ragazza prestò più attenzione a Scott.
“Lydia è una ragazza molto particolare..e interessante”
Disse lei più seria. Stiles corrucciò la fronte e completò il discorso di Scott.
“Ha detto che sei un..ibrido”
Il ragazzo pronunciò l’ultima parola con un velo di incertezza.
“Potevate cercare un nome migliore.”
Selene sospirò. In fondo quella volta non se la sarebbe cavata come l’ultima volta.
“Ma il senso è quello. Sono una Guardiana. Non ho nemici, non ho alleati. Ho solo un padrone, l’equilibrio. Ho solo un’ancella, la luna. Le streghe mi temono, la natura mi serve, i lupi mi rispettano, gli uomini mi venerano. Non c’è creatura sovrannaturale e non che non abbia bisogno di me. Servo l’equilibrio di questo mondo, sono al di sopra di ogni morale, sono al di sopra di ogni cosa.”
Tutti si sentirono stranamente confusi, il modo in cui aveva detto quelle parole sembravano quasi una cantilena, una dolce sinfonia da cui lasciarsi trascinare. Lei piano si fece avanti avvicinandosi a Scott.
“Scott?”


Stiles richiamò l’amico e si guardò un momento intorno, l’attenzione di tutti era completamente calamitata su di lei. C’era qualcosa che non quadrava, quello che aveva detto sembrava più un rompicapo che una spiegazione, senza contare il fatto che sicuramente stava utilizzando la capacità propria delle Sirene, delle Ondine e delle Veela di inebetire le loro vittime.
“Tu sai che è così Scott, lo percepisci ogni giorno a scuola.”
Selene si voltò un momento verso Derek.


“Parleremo ancora. Quando saremo soli”
Derek corrucciò la fronte, ma fu una frazione di secondo. Selene lanciò qualcosa per terra e poi intorno verso dei punti imprecisati. Una luce accecante si propagò per il loft rendendo impossibile a chiunque di tenere gli occhi aperti. Nel momento in cui riaprirono i loro occhi Selene non c’era più.

 


Liam Price as Matt Davis 
Per quanto riguarda la piccola Selene ho pensato a Selena Gomez. Non so l'ho guardata un pò e ho pensato che ptesse somigliarle. Lo so, lo so non ha gli occhi chiari, ma ehi nemmeno Ian Nelson (Derek da adolescente) li ha U_U LOL 
Vi metto una foto delle due vicine così da rendere un'idea. Alla prossima, Ari

 

   
 
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