“Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.
Senti: una zana dondola pian piano,
un bimbo piange, il piccol dito in bocca;
canta una vecchia, il mento sulla mano.
La vecchia canta: intorno al tuo lettino
Senti: una zana dondola pian piano,
un bimbo piange, il piccol dito in bocca;
canta una vecchia, il mento sulla mano.
La vecchia canta: intorno al tuo lettino
c'è rose e gigli, tutto un bel giardino.
Nel bel giardino il bimbo s'addormenta.
La neve fiocca lenta, lenta, lenta”
Nel bel giardino il bimbo s'addormenta.
La neve fiocca lenta, lenta, lenta”
Raf finì cantare la ninnananna alla bambina e sospirò sorridente.
Finalmente ce l’aveva fatta. Aveva trovato una villetta vicino alla scogliera, accanto alla villetta di Sai e Jasmine.
Guardò la sua bambina. Come era bella. Aveva gli occhi azzurro cielo, e una leggera peluria sulla nuca. Nera-blu.
Sulfus.
La donna sorrise.
Era sicura che sua figlia sarebbe stata come il padre. Gli occhi erano i suoi, ma la determinazione no. Ma la conosceva. Era di Sulfus.
“Lillian, figlia mia, quando sarai più grande e non potranno farti del male, quando sarai potente, molto potente e saprai proteggerti da sola, allora ti farò conoscere tuo padre”
Una lacrima le attraversò il volto.
Sulfus stava guardando la luna. Raf…
“Lilli…”
“Cosa? Chi parla?”
“Lillian…”
“Cosa? Chi sei? Chi è Lillian??”
“Lo scoprirai presto…”
Sulfus non capiva di chi fosse quella voce, ma sapeva che doveva ricordarsi quel nome:
“Lillian…” sussurrò rivolgendo un’ultima volta lo sguardo alla luna.