*Questa è la mia prima one-shot  in prima persona quindi sono un po’ emozionata…spero vi piaccia…e anche se vi fa schifo recensite,male non fa…*

 

Le parole di quella Donna

 

Appoggiai la schiena contro la colonna fredda.

Non riuscivo a smettere di sentirmi stupido,per continuare a pensare,ossessivamente,solo a quelle parole,solo a quella persona.

Eppure non riuscivo a farne a meno,non riuscivo a evitarlo;non riuscivo a pensare ad altro.

Aspirai profondamente quel gusto dolceamaro di sigaretta,che avevo acceso in un riflesso involontario,un gesto che ormai mi era naturale come respirare…

Eppure anche quella sigaretta ora mi faceva stare male,come se lei c’entrasse pure con quella.

Mi sentivo così stupido.

Continuavo a pensare alle parole di una donna.

 

Ora lei non c’era più,e chissà quando l’avrei rivista.

 

Non me n’ero accorto,allora,ma quando ho saputo che ti avrei rivisto,quando seppi che avremmo lavorato insieme…non ero scazzato come avrei pensato.

Mi sono ritrovato ad aspettarti,impaziente,mentre cercavo di convincermi che prima avremmo cominciato prima tutto quello strazio sarebbe finito.

Anche tu sembravi felici di vedermi.

 

Ho odiato gli esami dei chunin…ma non puoi sapere cosa provai quando avrei seppi che avrei dovuto organizzarli…e l’avrei fatto con te.

Che proprio io fossi destinato ad accompagnarti,che avrei potuto stare con te,anche se solo per annoiarci insieme.

Allora non lo sapevo. Allora non lo capivo.

 

E a dire il vero,nemmeno ora,mentre continuo a vedere l’argentata seta grezza nell’aria,il dolce contrasto di quel fumo contro quelle acque scure.

Da quando sei partita,perchè i tuoi fratelli avevano bisogno di te,da allora perfino le nuvole non sono più belle come prima….e così da allora vengo qui,sotto questo ponte di freddo cemento,perchè anche se sono solo non dovrò guardare il sole sorridermi beffardo,ricordandomi che lui invece può vederti.

Choji mi chiede cosa c’è che non va,e io non so rispondergli,perchè non c’è niente che non va; anzi.

Sono le cose che vanno il mio problema.

Sei tu che te ne sei andata il mio problema.

E io continuo a pensare a quelle parole.

 

Quelle parole che hai detto a Naruto…dopo tre anni,è tornato solo perchè tu dicessi quelle parole.

Ricordo Naruto,malizioso e ridanciano –Anche il vostro è un appuntamento?-

-Ma va’- ho risposto,mentre il mio cuore cominciò a sussultare.

Breve veloce battito,prima che tu lo troncassi con parole dirette e semplici,con quel velo quasi ironico

–Non scherziamo!Perchè mai dovrei mettermi con uno come lui?-

E ora continuo a sentirmi uno stupido,perchè è da quando hai pronunciato quelle parole che continuo a pensarci.

Perchè mi sono reso contro che sono dannatamente vere.

 

Io sono solo Shikamaru Nara. Io sono solo lo svogliato chunin della Foglia,che nella sua prima missione ha quasi ucciso i suoi compagni.

Tu sei Temari,sei l’abile kunoichi della Sabbia,la sorella del kazekage,jonin abile quanto bella.

Perchè mai dovresti metterti con uno come me?

All’inizio quella domanda la seppellì dentro di me.

D’altronde,neanch’io avrei mai detto nulla a Naruto.

Pensavo che stando con te durante questa stupida organizzazione,avrei capito come veramente la pensavi su di me.

Poi però Alba ha rapito Gaara e avvelenato Kankuro.

I tuoi fratelli avevano bisogno di te,e tu sei partita veloce come il vento tuo compagno,perchè li amavi e non potevi abbandonarli.

Ti ho visto sparire,senza né un ciao né un addio;d’altronde,io chi sono per te?

E ora so che non ti rivedrò.

Mi sarebbe piaciuto scriverti,per sapere come stavano,per sapere come stavi tu.

Ma non avevo fatto in tempo a pensarci,che già tutto era finito.

La notizia è diventata ufficiale non appena sono tornati il team 7 e la squadra di Gai.

Gaara è vivo,Kankuro sano,e tu sei rimasta con loro.

Così a me sono rimaste solo quelle parole.

 

Rideresti se lo sapessi,non solo perchè sono un’idiota,ma perchè non riesco nemmeno ad analizzarle.

E non riesco a capire nemmeno te. Eppure io sarei il chunin più intelligente di Konoha.

Eppure non posso farci niente,nemmeno provarci,perchè ogni volta che ci provo,ogni volta che mi vieni in mente,smetto di pensare.

Aspiro altro fumo,fumo dolce e amaro,l’unica cosa che mi permette di non impazzire.

Perfino nei miei sogni ti intrufoli.

A te è impossibile sfuggire.

Schiudo le labbra,un anello di fumo nell’aria…non posso fare a meno di fissarlo,mentre si dissolve nell’aria.

 

-Ehi-

 

Ringrazio il fumo argenteo intorno a me,perchè così non puoi vedere la mia sorpresa e il mio stupore.

Non avrei mai pensato di sentire oggi quella voce.

 

-Ciao-

 

Ti avvicini,sei di fronte a me,e io non so perchè sei qui,ne perchè dovresti essere qui.

Così dico la prima cosa che mi viene in mente,sperando che poi sia tu a parlare.

Io al momento non posso fare altro che continuare a fumare.

Che vuoi farci,sono sempre io.

-Credevo fossi rimasta al Villaggio della Sabbia, Gaara e Kankuro sono guariti da poco-

Sorridi,brevemente.

-I miei fratelli non si fanno certo metter fuori combattimento per così poco-

Cerco di sorridere,ma a quanto pare ho dimenticato come si fa.

-Come fai a sapere che ero qui?-

-Ho seguito l’odore di fumo-

La tua voce ha sempre quel sottile velo ironico.

Eppure non vedo la tua solita aria fiera,la tua bellezza fredda e orgogliosa.

Anzi,è come se su di te ci fosse un velo ad attenuarti,come se la tua fierezza venisse ostacolata.

 

Non mi piace vederti così.

I tuoi occhi sono un po’ spenti.

Sembri triste.

Se sei triste è perchè hai dei pesi.

Se hai dei pesi è perchè hai delle angosce.

Se hai delle angosce è perchè hai un dolore.

E se hai un dolore,soffri.

E se soffri tu,muoio io.

Non sopporto di vederti soffrire.

 

-Cosa c’è?Sembri un po’ strana-

 

Mi guardi,posso leggere la sorpresa nei tuoi occhi.

Di cosa ti preoccupi,angelo della sabbia?

 

-Visto che me l’hai chiesto devo risponderti,ma non montarti la testa-

 

Non so cosa dire.

Socchiudo le labbra,ed ecco un nuovo anello di fumo.

 

-Quando Gaara e Kankuro sono stati attaccati,due delle persone che per me sono importanti,ho pensato anche ad altre persone…e tra questi c’eri tu-

 

Non so cosa dire. Non c’è niente da dire.

 

Sono io l’uomo,sono io che avrei dovuto farmi avanti per primo,ma tu,ancora una volta mi hai battuto.

Ancora una volta sono stato battuto da questa donna davanti a me.

L’hai capito,vero? Le tue labbra s’incurvano leggermente.

Ma non m’importa,sai?

Non puoi immaginare quanto sia grande la mia gioia,dentro,mentre prego di non aver frainteso,mentre prego di non stare sognando.

Fai un passo verso di me e mi guardi.

Sei troppo orgogliosa e troppo fiera per dire altro,ma mentre mi guardi,so che sai che io ho capito.

Lascio che un altro anello di fumo esca dalle mie labbra.

 

-Io invece ho passato molto tempo a pensare alle parole di una donna-

-Ah sì?- mi chiedi,e potrei giurare di vedere i tuoi occhi brillare.

-Sì…da quando quella donna è partita a…-

Alzo gli occhi,come per pensare,ma in realtà mi piace vederti con quell’espressione esasperata e divertita

-…adesso-

-Però…-

Sorridi e ti avvicini,ancora

 

 –A quanto pare  con quella donna non puoi vincere-

 

Sorrido e non dico nulla,ma mi sporgo.

Ho deciso di farlo,ormai.

Alzo la mano,e ti cingo la vita,poi salgo,la mia mano sul tessuto liscio,la mia mano su di te e finalmente accarezzo i tuoi morbidi capelli biondi,mentre le mie labbra si posano sulle tue.

Questa è l’unica battaglia che posso vincere.

Perfino baciarti diventa una sfida,ma questa è l’unica a cui perderai.

Lasciò un secondo le tue labbra,quel bacio dal sapore amaro del fumo,e il tuo dolce miele

 

–Non questa volta-

 

Sorridi,fiera,e dentro di me impazzisco di gioia.

 

-Non ti arrenderai questa volta?-

 

Sussurri,la tua voce un brivido. Amo sentirti sulla mia pelle.

Questa volta sarò io ad avere l’ultima parola,prima di perdermi di nuovo in te

 

-Mai-