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Autore: cateperson    02/10/2013    1 recensioni
DAL CAPITOLO 3
"Ma cosa ne sai tu di quello che accadrà nel tuo futuro? Guarda me, io sono il più grande esempio del fatto che i progetti a lungo termine vengono sempre delusi. Per questo vivo nel presente e non nel futuro...perché la vita è troppo imprevedibile, spaventosa, bellissima adesso per pensare a cosa accadrà domani!"
"Ci sono troppi fattori in ballo che una ragazzina di 14 anni non può capire!" Le risposi istintivamente, con tono seccato.
Sam si zittì arrabbiata. Dopo qualche minuto pronunciò poche parole che mi lacerarono.
"La tua è una vita che non vorrei vivere Amy!"
Non riuscii a ribattere e il viaggio continuò in silenzio fino a casa.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nate Ruess, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dieci...Cento...Mille le volte che mi ero posta la domanda su quello che stavo facendo...Perché una ventiseienne professoressa di liceo era costretta ad andare a un concerto che non le interessava minimamente?
Guardai la quattordicenne accoccolata nel sedile del passeggero accanto a me, con una bandana sulla testa, e improvvisamente ricordai il motivo: perché amavo mia sorella Sam e avrei fatto di tutto per vederla felice in quel momento così duro.
Aveva il cancro già da due anni e lo stava combattendo con tutte le sue forze, ma il male non le dava tregua e continuava a progredire.
Tutte le volte che mi capitava di pensarci i miei occhi si velavano di lacrime e lei, come se avesse avuto un radar incorporato, se ne accorgeva sempre.
"Amy ricacciale giù!" Mi ordinava con un sorriso sulle labbra.
Non mi permetteva mai di lasciarmi afferrare dal dolore. 
Lei era il mio idolo, la persona che avrei voluto essere.
Sam amava la vita, non si dava mai per vinta, voleva scoprire e provare tutto e non avere rimpianti.
Ecco perché mi trovavo in macchina, diretta al concerto di un gruppo che non conoscevo...perché Sam desiderava vivere quell'esperienza con me.
Lei adorava i fun., io invece non avevo mai sentito una loro canzone, ma le ragazzine della mia classe ne parlavano spesso.
"Lo sai che io ti abbandonerò tra la folla e andrò a rintanarmi in un angolo?"
Le dissi con tono burbero.
"Io non ti voglio vicina quando mi scatenerò nella mia danza selvaggia da concerto!" Mi rispose lei facendomi una linguaccia.
Guardavo la strada e sorridevo: non potevo resistere alla sua vitalità dirompente.
Ovviamente da buona adolescente esagitata, mi aveva fatto arrivare allo stadio dove si teneva il concerto con molte ore di anticipo e altrettanto ovviamente i posti davanti al palco erano nostri.
"Amy forse siamo arrivate in tempo per il soundcheck!" Mi disse Sam elettrizzata.
"Wow non vedo l'ora!" Risposi io fingendo di essere entusiasta.
Mi tirò un pugno...non lo sentii nemmeno...le sue forze erano sempre meno...
Deglutii a fatica e abbassai la testa per non far vedere che ancora una volta non ero in grado di trattenere le lacrime.
Poi all'improvviso mi arrivò un calcio.
"Ahio....ma sei impazzita?" La guardai incredula
"Ah ah...quindi questo lo hai sentito eh?"
Ma come faceva a leggermi così dentro? Quella che per me era ancora una bambinetta in realtà si stava dimostrando una donna vera, che non aveva paura del dolore, che voleva essere felice anche nella fatica.
All'improvviso dalle casse provenne un fischio assordante. Sam si girò di scatto verso il palco e iniziò a saltellare
"Eccoli eccoli" urlò.
Li vidi. Una ragazza molto carina, dai capelli biondi, stava preparando la sua chitarra, ci guardò e ci salutò. Poi la raggiunsero il batterista e il bassista.
Mia sorella mi spiegò che quella era la band, i veri fun. erano soltanto tre, Andrew, Jack e Nate.
Altri due si aggiunsero al gruppetto già sul palco, il tastierista e il chitarrista
"Manca Nate...ma dove sarà?" Chiese Sam preoccupata.
I musicisti iniziarono a suonare, tutte le ragazzine presenti si guardarono attorno cercando il cantante...
Poi dal fondo del palco si sentì appena una voce...un ragazzo sui trent'anni, con dei pantaloncini corti, i mocassini e una camicia hawaiana aperta sopra una canottiera, prese il microfono e cominciò a cantare
"E noi abbiamo fatto tutta questa strada per vedere questo buffone?" Chiesi a Sam con tono stizzito.
Lei mi fissò come per incenerirmi.
"Questa è la mia serata Amy...Questo è il mio gruppo preferito! Fattelo andare bene e risparmiami i tuoi commenti acidi...Sai che ho rischiato di non arrivare ad oggi, sai che tutto questo per me è un regalo enorme! Quindi se non vuoi goderti il loro concerto, almeno goditi il fatto che io sia viva e felice!"
Ma una ragazzina di quattordici anni era davvero in grado di zittire così una donna di ventisei che credeva di sapere già tutto della vita? Evidentemente sì...
Andai a fare un giro, non troppo distante dal palco. Non riuscivo a guardare mia sorella perché aveva ragione su tutta la linea: ero così ferma all'apparenza che non mi ero nemmeno accorta del miracolo della vita di quella ragazzina.
Quando non sentii più nessun rumore provenire dal palco, ritornai da lei
"Scusa Sam...Io...Io...devo ancora imparare a gestire tutto questo!"
Dissi quelle parole velocemente, in un sussurro, come se me ne vergognassi.
"Ti voglio bene Amy!" La facilità con cui riusciva a dire sempre ciò che provava era una delle virtù che più le invidiavo.
Mi abbracciò e si accoccolò come una bimba piccola
"Profumi sempre di buono...mi sento protetta qui!" Mi disse piano piano.
Le diedi un bacio sulla testa...Fare pace con lei era fin troppo semplice.

Finalmente dopo lunghe ore di attesa il concerto era cominciato. Ero sempre rimasta accanto a Sam per controllarla, ma non avevo osato commentare né i suoi folli balli né le canzoni di quel gruppo. In realtà non erano male, ma non potevo darla vinta a un'orda di ragazzine adoranti.
Alla fine, quando le luci del palco si spensero, Sam mi disse
"Voglio l'autografo!"
Io la guardai stranita, era una missione impossibile
"Ti rendi conto che è assurdo? Saranno già sul loro pullman pronti a partire..."
"Perfetto, significa che sappiamo dove dobbiamo dirigerci!"
Conoscevo bene quel tono, lo aveva preso da nostra madre. La determinazione a volte si trasformava in cocciutaggine e temevo che quello ne fosse un esempio.
"C'è solo un modo per uscire dalla folla e arrivare vicine al pullman..."
La guardai intensamente e capii cosa aveva in mente
"Scordatelo! Io mi rifiuto di farti da spalla in questa stupidaggine..."
All'improvviso la vidi accasciarsi a terra e io sbiancai di colpo.
"Oh mio Dio, fatemi passare! Mia sorella sta male, fate spazio..."
Continuavo ad urlare mentre cercavo di trascinarla di peso verso un punto di fuga. Un addetto alla sicurezza mi fece strada, ma invece di guidarci verso l'uscita, ci fece andare dietro al palco, dove c'erano un po' di posti a sedere.
"La faccia distendere qui mentre io cerco dell'acqua..." Mi disse con fare gentile.
Non appena se ne andò, sentii Sam ridere silenziosamente
"Ce l'abbiamo fatta! Sei molto brava a recitare..."
"A recitare? A recitare? Ma sei impazzita? Io ho appena avuto un infarto vedendo che cadevi a terra e tu credi che io abbia recitato?"
"Beh ma sapevi quale era il mio piano...Dovevo farti un disegnino? Lo sai che farei qualunque cosa per avere i loro autografi!"
"Sorellina cara, credo che la frase corretta sia: lo sai che ti farei fare qualunque cosa per avere i loro autografi..." Le sorrisi e le accarezzai la testa.
Sentimmo dei passi arrivare...subito Sam si mise distesa, ma in quel momento dimostrò a fatica la sua abilità di attrice perché stava assistendo alla realizzazione del suo sogno.
Insieme all'addetto alla sicurezza che ci aveva aiutate si erano avvicinati due giovani che io non riuscii a identificare ma che lei aveva riconosciuto.
"Santo cielo...tutto bene? Cosa è successo? Dobbiamo chiamare un medico?" Chiese uno dei due in preda al panico.
Mi stupii di me stessa per la capacità che dimostrai nel reggere bene il gioco a quella pazza quattordicenne.
"No no...state tranquilli...queste crisi le capitano spesso, ma si riprenderà in un attimo! Deve solo riposarsi qualche minuto..."
"Poi la folla che spingeva per uscire immagino che non abbia aiutato..." Continuò il ragazzo agitato a cui ancora non riuscivo a dare un nome.
Gli sorrisi, poi per alcuni secondi nessuno parlò.
L'altro giovane, più carino dell'amico, mi fissava con una strana espressione sul viso, come se stesse cercando di leggermi
Dopo un po' fui io a rompere il silenzio.
"C'era tanta gente stasera..."
Il ragazzo che mi fissava fece un sorrisetto
"Tanta gente inaspettata..."
"Cosa intendi?" Gli chiesi
"Beh di solito sono le ragazzine che tentano il tutto e per tutto per strapparci un autografo..."
Rimasi a bocca aperta, sotto shock. La sua arroganza mi disgustava.
"Senti, Mister Superstar, io non so chi tu sia, non ricordo nemmeno se sei salito sul palco nei panni del cantante o del tecnico audio...e non so se hai notato, ma mia sorella non porta la bandana per bellezza...Quindi fai un favore a tutti, tieni la bocca chiusa così quell'unico neurone che ti è rimasto non tenterà la fuga!"
Ci furono due secondi di silenzio, poi il ragazzo agitato scoppiò a ridere, seguito dall'uomo della security e dal giovane arrogante. Sam vicino a me sorrideva e io non capivo cosa stesse succedendo
"Ben ti sta Nate! Una bella doccia di realismo era proprio ciò di cui avevi bisogno! Così forse impareremo a gestire questo successo..." Il giovane mi porse la mano.
"Io sono Andrew comunque...ero quello che sul palco suonava la tastiera!" Gli sorrisi.
"E io sono un cafone...Ma di solito mi chiamano Nate e stasera cantavo!" Mi disse il ragazzo più carino. 
Strinsi la mano anche a lui, poi aiutai Sam, che sembrava avesse avuto una visione, a sedersi.
"Se non avete troppa fretta, vorremmo invitarvi a cena per farci perdonare!" Propose Nate con tono dolce.
Mia sorella in quel preciso istante rischiò di sentirsi male davvero. Era estasiata, senza parole, e mi guardava con espressione di supplica e le mani giunte
"Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!" Implorava
Sospirai e decisi di farle il regalo più grande che avesse mai ricevuto.


CIAO A TUTTE!
sono tornata con una nuova storia, molto diversa dalla precedente! Spero che possa piacervi...io mi sto appassionando a scriverla, anche se con un po' più di fatica rispetto alla prima! 
Lasciate commenti, così capisco anche che direzione far prendere alla storia...
Un abbraccio a tutte
Cateperson


 
  
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