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Autore: ErinLecter    02/10/2013    1 recensioni
Dino era sul divano di camera sua, aveva passato una giornata lunga e difficile, l'unica cosa che voleva fare era riposarsi.
Si stava per addormentare quando sentì un rumore provenire dalla finestra.. prese velocemente la frusta che aveva posato sopra il comodino e con un movimento veloce.. se la attorcigliò attorno al piede e cadde rumorosamente.
Imprecò ad alta voce mentre una piccola sagoma entrava camminando tranquilla dalla finestra.
-Dovresti imparare ad usare quella frusta senza i tuoi sopposti nei paraggi.. Dino- quella voce incredibilmente familiare risuonò nella stanza, Dino sorrise impacciato, era vero, senza i suoi sottoposti non riusciva a fare niente.. ma avrebbe fatto di tutto per loro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7 - LIETO FINE.

Hibari era nella sua stanza: una fragranza particolare la innondava mentre dalle porte-finestre a vetri svettavano un piccolo giardino, delimitato da un recinto in canapè, al cui interno c'era un albero di ciliegio in fiore e una fitta erbetta, ad indicare che la stagione che stava attraversando, la piena Primavera.
Hibari, seduto sul futon con addosso il suo kimono, osservava i fiori rosa assorto e serio, mentre aspettava qualcosa.. o meglio, qualcuno.
Sorrise appena, increspando appena le labbra, pensando che l'idiota che aspettava era in ritardo, come da dieci anni a quella parte, come sempre.
L'idiota di cui si parla, ovviamente, non era altro che Dino Cavallone, che ormai conosceva da dieci anni e che ancora non ne voleva sapere di lasciare in pace il povero Hibari.
Ma Hibari, a differenza del biondo, era cresciuto anche mentalmente: infatti, aveva abbandonato i tipici caratteri da ragazzino insieme ai suoi improvvisi scatti di rabbia e si poteva dire che avesse fatto straordinari cambiamenti, rispetto a come era in passato. Difatti, era diventato più lucido durante i combattimenti e nella vita di tutti i giorni, tanto che raramente qualcuno gli faceva perdere la sua apparente calma, che sembrava attraversarlo da capo a piedi.
Per il resto era diventato molto più forte, i suoi livelli di tolleranza verso la disciplina si erano quasi ristretti ed il suo nome capitanava tra i mafiosi più pericolosi, di vetta.
Era conosciuto come il ''Guardiano della nuvola, il più forte dei Guardiani dei Vongola'', anche se nessuno osava affiancarlo a questo nome, quando davanti a loro c'era Hibari stesso. No, lui non aveva mai fatto parte di quel gruppo di Erbivori e mai ne avrebbe fatto parte. Il solo sentirsi affiancare a loro, lo faceva innervosire.
La sua alleanza con Sawada Tsunayoshi era stata stretta da Hibari solo per fronteggiare i probabili pericoli che avrebbero potuto attaccare la sua amata città e scuola, di cui ancora era il Presidente del Comitato Disciplinare: Namimori.
Era un aiuto reciproco: Hibari portava a termine le missioni più ostiche, Tsunayoshi proteggeva i confini di Namimori nei suoi sempre più rari giorni d'assenza, in cui era in missione o studiava le Box.
Per quanto riguardava Dino, invece... era rimasto il solito idiota.
Il loro legame era andato a consolidarsi, tanto che Hibari si fidava di lui. Dino d'altra parte, nonostante i suoi 32 anni, era rimasto il solito bambinone, che si vantava del rapporto che aveva instaurato con il suo ''Piccolo Kyoya'' di cui parlava con chiunque, riuscendo a metterlo nel mezzo in qualunque argomento, con un enorme sorriso stampato in faccia.
Hibari pensava proprio  a quell'enorme sorriso, quando Dino irruppe nella stanza con molta non-chalance, con un sorriso, contento ed intenerito dalla visione del moro, a sedere davanti alla porta-finestra.

-Kyoya, sono tornato!-

Il Guardiano della Nuvola lo guardò con la coda dell'occhio per poi spostare nuovamente lo sguardo sull'albero, senza però guardarlo con l'attenzione che gli aveva rivolto pochi secondi prima.

-Non lo avrei mai detto. Ed io che speravo il contrario... mi toccherà aspettare la prossima missione, per non vederti tornare.-

Altra cosa che era cresciuta nel moro, era l'ironia pungente, dietro la quale spesso si nascondeva ciò che realmente pensava. D'altro canto, Dino cercava di non leggere sopra le righe,  oppure non riusciva  acapire la battuta e la prendeva sempre sul ridere.
Era quasi un mese che non si vedevano e Dino sapeva che Hibari era irritato dal fatto che non si erano ne sentiti ne visti per tutti quei giorni, per poi vederselo piombare in casa, così, come se non fosse passato un giorno dall'ultima volta che si erano visti. Il biondo sapeva che doveva farsi perdonare.

-Maaa.. suvvia, Kyoya! E' un mese che non ci vediamo dovevo fare un'entrata spavalda per attirare la tua attenz-..-

-Spero che tu ti sia tolto le scarpe, altrimenti avrai un'uscita spavalda, tanto quanto l'entrata.-


Il biondo sbiancò, sfilandosi le scarpe di fretta e furia, infilandole dentro un vaso vicino all'angolo in cui era, per nasconderle alla vista di Hibari. Ma mentre cercava di nasconderle, inciampò nei suoi stessi piedi, facendo cadere il vaso a terra, che si ruppe in mille pezzi, rivelando le scarpe.
Dino si irrigidì, sgranando gli occhi. Hibari lo guardò con la coda dell'occhio, chiudendoli subito dopo. Inspirò una grossa quantità d'aria, inclinando appena la testa, come per trovare un'antica calma, riacquisita nel mese di pace e tranquillità.

-Vedo con dispiacere che in un mese non è cambiato assolutamente niente.-

Fortunatamente quel vaso non era di valore, anzi, Tetsu-kun lo avrebbe dovuto portare via il giorno dopo. Dino si affrettò a raccogliere i cocci, gettandoli via. Era diventato leggermente rosso, per la figuraccia appena fatta davanti all'amato.
Hibari sorrise misterioso, quando Dino ebbe finito di pulire, sedendosi accanto a lui.

-Kyoya... mi dispiace non averti ne chiamato ne cercato, ma lo sai che durante le missioni non ci si può distrare...-

-Risparmia fiato, Erbivoro. Non mi interessa minimamente.-


Il moro parlò velocemente, interrompendo il biondo. Non si preoccupava mai durante i periodi d'assenza del biondo: sapeva che era forte. D'altronde, a volte non sentirne la mancanza era inevitabile.. la presenza costante di Dino, attiva e irritante lo rendevano occupato, sempre e ogni giorno. Durante i mesi di assenza si sentiva quasi annoiato, gli mancava. Non lo avrebbe mai ammesso, non lo poteva ammettere. Ma sapeva che il biondo ne era al corrente.
Dino sorrise, socchiudendo gli occhi.

-Non essere sciocco.. so che ti sono mancato. Quasi quanto sei mancato a me.. ripeto, quasi, mio piccolo Kyoya. Perchè non immagini quanto ti abbia pensato in questi ventotto giorni.-

Hibari si girò a guardarlo, assottigliando lo sguardo, arrossendo appena.
L'essere diretto di Dino non era mai svanito, Hibari sapeva che non avrebbe mai rinunciato a questa parte di sè. Ma gli andava bene così, per quello era Dino Cavallone.

-Sei stupido. Tardivo. Hai sempre avuto dei problemi per quanto riguarda il capire cosa ti si dice, Cavallone. Ti ho detto che non mi interessa.-

-Se non ti fosse interessato non ti saresti preoccupato di rispondere alla mia precedente affermazione, no? So che mi nascondi i tuoi sentimenti perchè sei offeso. Offeso perchè non ci siamo sentiti per tutti questi giorni.-


Hibari stette zitto, non trovando parole adatte, pungenti per ribattere.

-Lasciami recuperare questi ventotto giorni perduti, solo come io so fare.-

Dino allungò una mano verso quella del moro, stringendola, baciandone il dorso.
Il moro deglutì, guardandolo sempre con il solito sguardo scettico, per poi sorridere appena, quando gli sfiorò la mano con le labbra. Quei contatti che non si concedevano da ben ventotto giorni.. rilassò appena i muscoli, lasciando al biondo la propria mano.

-Mi devi delle scuse.-

-Mi dispiace di essere mancato per tutto questo tempo.-

-Intendevo per il vaso.-

-K-Kyoya! Sai che non l'ho fatto apposta!-


Dino guardò di sottecchi Hibari, imbronciato, per poi sfiorargli il viso. Lo guardò con un sorriso che Hibari conosceva bene: quello a ebete.

-E pensare che dieci anni fa mi avresti ucciso, dopo una carezza del genere.-

-Potrei ancora farlo.-


-Non potresti, perchè so che mi ami. Ma.. se dovesse succedere..-

Hibari inarcò un sopracciglio, guardandolo.

- .. sarebbe un ottimo modo per morire: per mano tua.-

Dino sorrise appena, malizioso, prendendo il viso del ragazzo tra le mani, baciandolo, delicatamente e con desiderio. Come poteva ribattere, il moro? Ricambiò il bacio, socchiudendo gli occhi, portando le mani alle spalle del biondo. Quella unione, l'unica unione di Hibari e la più importante per Dino, era divenuta improvvisamente reale, importante e vera come non mai.
Se quello era amore, dieci anni prima Hibari non lo sapeva: ma pian piano che gli anni passavano, il moro aveva capito il significato di tale parola. Quel sentimento a cui si concedeva  in compagnia del biondo, quel sentimento che sarebbe appartenuto a Dino, Dino solamente. Il legame che li teneva assieme era non indistruttibile, ma difficile da sciogliere. E solo loro potevano decidere se scioglierlo o meno.
Quella notte l'avrebbero passata insieme come tante prima di quella e come tante dopo. Non ne avrebbero mai avuto abbastanza l'uno dell'altro e a entrambi andava bene così, era maledettamente giusto così.
Il loro lieto fine lo avevano avuto dieci anni prima, nel momento in cui si erano incontrati.




 
NOTE DELL'AUTRICE
Chaos! Innanzi tutto... diamine, è una vita che non pubblicavo! CHIEDO VENIA.
Ho avuto un sacco da fare, esami di Settembre, problemi personali e... improvvisamente la voglia di scrivere se n'è andata, sembrava l'ultima cosa che dovessi fare.
Ed invece rieccomi qua, più pronta che mai e... finalmente sono riuscita a finire la mia prima FF. Ne ho tante scritte ma non pubblicate, quindi ricomincerò a scrivere attivamente.
Parlando della storia... mi è sembrato giusto finirla con un ''lieto fine'' nel futuro. Perchè.. io li adoro, nel futuro, come nel presente e mi sembrava cosa giusta lasciare uno spazio anche a questo! Tra l'altro, ho apportato le modifiche per quanto riguarda ai dialoghi... rileggendo le recensioni mi si chiedeva di migliorare nell'impostarli, ma non avevo ben capito come funzionava l'html... -coffcoff- ma adesso so usarlo, giuro!
Se a qualcuno non torna che sia io ad averla scritta... spiego: ho cambiato nome, da Arashi59 ho cambiato in Kumo18. La  Nuvola ha un fascino che la Tempesta non ha, non so. Come nome, mi piace di più.. e il Nickname non è una cosa da sottovalutare. (?)
Bene... spero che vi sia piaciuta. Alla prossima. u_u
Kumo18.
  
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