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Autore: DeliciousApplePie    02/10/2013    2 recensioni
Tom non rispose, si limitò ad avvicinarsi ancora di più a Beth e a stringerle i polsi.
–Tom lasciami andare- Disse leggermente impaurita. Il ragazzo assottigliò gli occhi e la strinse ancora più forte.
–Tom, lasciami, mi fai male!- La voce della ragazza iniziò a tremare.
–TOM LASCIAMI- Urlò Beth con tutte le sue forze.
Il ragazzo infastidito accontentò la rossa e la spinse violentemente contro la parete della camera provocando un forte tonfo e la caduta di Beth, che scoppiò in lacrime tenendosi la testa dal dolore.
Dal secondo capitolo.
“Thomas. Matthew. DeLonge. Che cazzo stai facendo a mia sorella?” Beth sobbalzò e la testa iniziò a girare.
“Tu alzati” Comandò autoritario il fratello maggiore.
Lo sguardo di Tom era perso.
“Non posso”
“Ha bevuto, e molto” Continuò il biondo indicando la bottiglia vuota di fianco.
“E tu ne approfitti, giusto?” Accusò Travis.
Dal quinto capitolo.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VII. Hot Pants        

 
 
Era un caldo pomeriggio di settembre, forse troppo caldo per i gusti di Travis, che si godeva una piccola brezza che veniva dal mare. Si dondolava fumando una sigaretta sulla spiaggia alienandosi dagli altri punk e guardando il sole tramontare. Sentiva di sottofondo le risate della combriccola sovrastate da quella cristallina della sorella. Sorrise pensando a quanto fosse sciocca quella ragazza.
Beth poteva sembrare agli occhi degli altri furba e dura, ma lui la conosceva meglio di tutti, non insinuava il fatto che fosse sempre sciocca o che non fosse furba, ma quando si trattava di Tom lei lo diventava. Il biondo aveva una strana influenza su di lei, e questo pensiero faceva sempre infuriareTravis.
Il ragazzo fece l’ultimo tiro e buttò la sigaretta.  Non riusciva a spiegarsi perché la sorella credesse ad ogni cosa che Tom le dicesse, non riusciva a credere come una ragazza così intelligente come lei potesse farsi abbindolare da quel ragazzo così sfacciato e narcisista. Il solo pensiero che lei potesse provare qualcosa di più per Tom mandava in bestia il punk, che quando scoprì che la ragazza usciva con Cook ringraziò il signore, e perfino quando Tom si allontanò dalla sorella lo fece.
Ma la cosa che preoccupava di più Travis era questo strano interessamento del biondo nei confronti di Beth. E se c’era una cosa che invece lui sapeva bene era che di sicuro Mark era a conoscenza di tutto quello che passava nella testa diTom, quindi, di sicuro lui sapeva cosa stesse accadendo al ragazzo in questione.
Ritornò dal gruppo dei punk ma prima che potesse richiamare l’attenzione dell’amico Alo lo interruppe.
“Trav! Ehi Trav! Venerdì sera, cioè domani, super mega festa a casa mia per il mio compleanno! Ci sei?”
Travis annuì.
“Perfetto! Preparatevi al delirio ragazzi!”
Tutti risero e il punk prese per un orecchio Mark facendolo alzare di colpo.
“Ma che ti prende?” Chiese dolorante massaggiandosi il lobo.
“Dobbiamo parlare”
Mark lo guardò interrogativo e ridendo disse “Tu che parli. Fico. Questo si che è un problema”
Travis, ancor più serio di prima prese per un braccio l’amico trascinandolo in disparte.
Amico, calmino eh!”
“Cosa ha in mente di fare Tom?
”Mark sobbalzò e deglutì.
“Ehm, cosa intendi?” Il moro alzò gli occhi al cielo.
“Lo sai cosa intendo. Perché fa così con lei?”
“Così con chi?”
“Così con Beth.”
Mark impallidì, ma prese coraggio e facendo finta di nulla scosse il capo.
“Non sta facendo niente con Beth. Ma anche se non fosse così io non so nulla” Fece per andarsene ma Travis lo trattenne per la maglia.
“Dimmi la verità”
“È questa la verità”
Concluse il blu andandosene definitivamente. L’altro scosse il capo e lanciando un occhiata alla sorella si allontanò nuovamente sedendosi sulla sabbia. “Thomas Matthew DeLonge, tu non me la racconti giusta.”
 

Mark preoccupato dalla conversazione con il punk raccattò le sue cose e sparì dalla spiaggia dirigendosi verso casa dell’amico poco prima citato da Travis. Appena notò la graziosa casa a due piani affrettò il passo e non appena fu davanti alla porta iniziò a bussare incessantemente. Dopo due minuti aprì la porta un Tom annoiato con una busta di patatine in mano che fu sovrastato dall’amico che senza nemmeno salutarlo entrò in casa e si diresse in cucina prendendo dell’acqua.
“Fai come se fossi a casa tua!” Disse ironico Tom.
“Dobbiamo parlare” Annunciò l’altro mentre beveva un altro sorso.
“Qual è il problema!”
“Travis”
“Ehm, mi chiamo Tom.”
“No, ma che caz.. no! Il problema, è Travis”
Il biondo sedendosi su una sedia fece una strana smorfia.
“Travis sta iniziando a insospettirsi. Dovresti mettere fine alla scommessa. Anzi, devi mettere fine alla scommessa. Ora!”
“E lasciare Beth a Cook. No di certo”
“È solo una scommessa Tom!”
Il biondo scosse il capo.
“No, non è solo una scommessa. È una questione di principio. Di onore!”
“Perché pensi sempre e solo all’onore o alla popolarità o a ‘ste stronzate, non puoi vincere questa scommessa. Fattene una ragione. Lascia Beth a Cook,  tu la vuoi solo per ripicca. Non puoi rovinare un amicizia per colpa dei tuoi stupidi giochetti”  
Il biondo scosse il capo.
“Io riuscirò a scoparmela. Stanne certo” Mark infuriato iniziò ad urlare.
“Sei subdolo. Pensi solo a scopare. Mi fai schifo. Se Beth lo viene a sapere la vostra amicizia è fottuta. Lasciala a Cook. Per Dio!” Tom si alzò scaraventando la sedia.
“Non è per ripicca. Non sono subdolo. Non è solo per scopare. E non è nemmeno per l’onore. Io non voglio solo vedere Beth con Cook, e ne con altri.” Urlò diventando tutto rosso in faccia. La bocca di Mark divenne una O perfetta e strabuzzò gli occhi.
“A te.. a te piace Beth” Rise appoggiandosi una mano sulla fronte.
“NO. Non intendevo dire..” Tom fu interrotto da Mark che continuava a ridere.
“Ti ho sgamato! Lo sapevo che c’era sotto qualcosa! A te piace Beth.”
“No” Insistette Tom.
“No, hai ragione. Tu la ami.” Tom diventò paonazzo e ancora più furioso di prima si portò una mano alle tempie. “Ascoltami, a me non piace Beth, e tantomeno la amo.”
“Allora perché non vuoi che nessun altro esca con lei?” Insistette l’amico.
“Perché.. Ecco..”
“Visto?”
“No Mark, ti sbagli, a me non piace. E te lo dimostrerò!”
“Come?”
“Lo vedrai!”

                                                      

Il venerdì. Che grande giorno.
Quel giorno della settimana era perfetto per Beth. A scuola non aveva materie impegnative, il giorno dopo non si andava a scuola, e soprattutto, il venerdì sera c’era sempre una festa a cui andare. E quel venerdì c’era la festa di Alo. Compiva 17 anni, e per l’occasione aveva tinto il suo liberty spike mohawk di arancione.

Beth si sistemò per bene lo zaino in spalla e con pacatezza raggiunse Mark e Jonas davanti al cancello dell’istituto. “Buongiorno belli.” Disse sorridendo cacciando una sigaretta dal pacchetto che teneva nella tasca dei pantaloni e accendendola.
“Buongiorno” Rispose Jonas rubandole un tiro.
“Giorno Beth. Rapina a mano armato oggi?”Disse Mark mentre Beth con una smorfia fece un tiro.
“Uhm?”
Sei completamente vestita di nero. Tra un po’ vai a svaligiare qualche negozio di alcolici per la festa?” Beth scosse il capo ridendo. “No, non avevo più niente di pulito e ho messo questo” Mark annuì.
“Capisco.Suppongo che alla festa verrai in mutande allora?” La Rossa fece spallucce buttando la cenere.
“Vabbè, ho capito, oggi non ha voglia di parlare.” Concluse Mark giocando con delle ciocche rosse che ricadevano sulle spalle della ragazza.
“Che hai alla prima ora?” Continuò Jonas.
“Chimica, meglio che entri.” I due salutarono l’amica con un cenno mentre si allontanava.

La giornata passò in fretta, Beth tornò a casa per le 5. Non c’era nessuno, il padre era a lavoro e Trav era da Mark con Jonas e Chris. Verso le 8.30 mangiò qualcosa e subito dopo si fece una doccia, si lavò i capelli e si preparò per la vesta. Mise i soliti pantaloncini neri di pelle, con delle calze a rete stracciate, gli anfibi e sopra un top rosso e la giacca di pelle. Quando finì di truccarsi si erano fatte le 10. Uscì di casa e lentamente si avviò.
Teneva la testa bassa e le cuffiette nelle orecchie. In breve tempo si ritrovò davanti all’enorme abitazione di Alo.
Da fuori si sentiva già la musica e in giardino c’erano già le finte “ubriache” che si strusciavano contro dei malcapitati. –Bene- Pensò passandosi una mano tra i capelli. Attraversò il giardino. Pensò di bussare, ma la porta era già semi aperta. Fece un bel respiro e senza esitare entrò in casa. La musica era altissima. C’erano decine di ragazzini che si accalcavano, che ballavano strusciandosi, sembrava quasi un orgia –Farò un video e lo metterò su Youporn- Pensò la rossa ridacchiando.
Una vampata di calore le invase il corpo. La giacca di pelle era troppo pesante, e in quella casa faceva decisamente troppo caldo. Passò in rassegna tutta la sala, ma non si fidava di lasciare la sua amata giacca in balia di adolescenti ubriachi e arrapati. –La porto sopra và-
La parte superiore della casa era off limits, a parte per lei e gli altri del gruppo. Salì le scale, una dopo l’altra, lentamente. Non aveva fretta. Una volta arrivata al piano superiore iniziò ad aggirarsi per le stanze. Una in particolare attirò la sua attenzione. Da questa provenivano dei strani gemiti. Beth divertita, e soprattutto incuriosita aprì di poco la porta. Due ragazzi, stesi sul letto di Alo, che tutto facevano tranne che riposarsi. Riconobbe un ammasso di capelli neri e lunghi. Sicuramente era la ragazza del primo anno che vedeva sempre nei corridoi.  Sopra questa c’era un ragazzo. Era biondo. Troppo biondo per essere un naturale. Era palesemente finto. Poi notò una collana. –Come quella di Tom- Pensò. Appena elaborò il tutto sgranò gli occhi. Il cuore prese ad accelerare e la mano strinse la presa della maniglia di ottone della porta. Il respiro divenne affannoso, e la bocca diventò secca e asciutta. Continuò a guardare la scena finché il ragazzo non alzò la testa e con un mugugno venne. Era proprio Tom. Beth era schifata, voleva andarsene, ma non riusciva a muoversi. Era paralizzata. Come se qualcuno la costringesse ad osservare quella scena. Sentiva un vuoto nel petto, lo stomaco era sotto sopra, e tutta la voglia di divertirsi era svanita. Sentì gli occhi pizzicare. La vista si offuscò e le lacrime iniziarono a rigarle il volto.  Solo allora decise di muoversi. Di andarsene. Di fuggire da quell’orribile scena. Percorse il lungo corridoi fino in fondo e si accovacciò in un angolino al buio. Si isolò dal mondo piangendo finché la porta non si aprì di nuovo lasciando uscire la ragazza seguita da Tom senza maglia. Si passò una mano tra i capelli e sospirò soddisfatto. Non appena la ragazza scomparve dalle scale fece la sua comparsa Mark.
“Allora?” Chiese Mark serio.
“Allora siamo a quota due! Mi faccio un'altra e poi mi fermo! HotPants ha dato già troppo oggi!” Il blù incrociò le braccia.
“Questo sarebbe il tuo modo per dimostrarmi che non ti piace Beth?” Tom annuendo sogghignò.
“Perché continui con questa farsa allora?”
“Perché mi va. Voglio solo scoparmela, è come un traguardo da raggiungere, capisci?"
“Se lo viene a sapere Travis?”
Tom esitòper un istante.
"Non lo verrà a sapere."
 Beth  osservava la scena distrutta dal dolore. In fondo ci aveva sperato che il ragazzo che fin da piccolo aveva occupato intere pagine del suo diario segreto si fosse interessata a lei. Rimase li accovacciata finché i due si ributtarono tra la folla. Si fece coraggio, si asciugò le lacrime, si alzò e a passo svelto percorse il corridoio, scese le scale e con indifferenza passando tra tutta quella marmaglia di gente. Una mano la bloccò per il polso.
Era Tom. Avrebbe riconosciuto il suo tocco tra quello di mille persone.
“Allora, Tom, chi è stata quella a farti godere di più oggi?” Chiese schietta senza nemmeno girarsi.
La rossa sentì la presa affievolirsi sempre di più, finché quella mano grande e ruvida non l’asciò ricadere l’esile braccio lungo il fianco della ragazza.
 
La festa era finita da un pezzo, e Tom si trovava per strada a rimuginare su quello che era accaduto,, sul discorso fatto il giorno prima con Mark, su quella domanda che gli aveva posto Beth che l’aveva spiazzato. Iniziava a provare qualcosa per lei. Lo sapeva. Ne era consapevole, perché ogni volta che lei era con Cook, o con qualsiasi altro ragazzo che la guardava con occhi avidi un senso di gelosia gli pervadeva il corpo. Ma Tom non poteva permettere ciò. Lui era Tom DeLonge. Lui era il classico bastardo. Non poteva permettersi di farsi piace qualcuna, e tantomeno innamorarsi. Soprattutto dopo tutto quello che era successo con Lea. La sua mente era divisa in due fazioni che combattevano ognuna per difendere i proprio ideali. Una parte combatteva per dimostrare alla rossa che per lui, lei non era come le altre. L’altra combatteva per dimostrare alla gente che lui era Hot Pants.

 Hi.

Look at me.

Allora, prima di tutto vorrei scusarmi per il ritardo. Sono impegnatissima con la scuola e trovare il tempo per scrivere diventa difficile ç-ç

Comunque, Tom inizia a interessarsi a Beth ma fa di tutto che dimostrare a se stesso che non è vero.

BEL PROBLEMA.
E ora che Beth ha sentito quella conversazione che succederà? Le cose rimarranno inalterate? Beth si allontanerà da Tom? Si inizierà ad attaccare  Cook?
Eheheheheheheh per saperlo dovete aspettare il prossimo capitolo :*
Grazie per aver letto il settimo capitolo.
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto questa storia fino ad ora. 
Davvero, grazie. c:
Se vi va lasciate una recensione. Mi farebbe molto piacere.
Alla prossima <3

Ps_ Vorrei ringraziare staywith_me, Layla e Kaleidoscope_ per aver recenrito lo scorso capitolo :)

  
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