02/10/2013
3 recensioniIERI, OGGI E DOMANI
1°
Benvenuta piccola Lily Luna Potter
Era una fresca notte primaverile quando la dolce Ginny chiamò a gran voce suo marito.
“Harry, vieni…subito! Harry! HARRY JAMES POTTER, VIENI QUI SUBITO! Le acque, mi si sono rotte le acque!”
Harry uscì dal bagno veloce come un fulmine con i calzoni ancora calati e, nella foga, per poco non cadde per le scale, riuscì a raggiungere sua moglie reggendosi con una mano i jeans appena tirati su, ma ancora slacciati, mentre i sudori freddi si impossessavano di lui.
“C-cosa?! A-adesso, sta nascendo adesso?”
“Sì, sì tesoro, adesso”.
Ginny era molto più calma di lui, nonostante ciò che stava per accadere..
'Beata lei, io sono un fascio di nervi!' pensò Harry, ma non indugiò oltre, puntò la bacchetta verso la finestra
“Expecto patronum” un cervo scaturì con forza ed eleganza dalla bacchetta “Va da Ron e digli che lei sta nascendo…ah e digli che abbiamo bisogno che qualcuno venga qua a controllare James e Albus, ora vai!”
Il cervo sparì lasciando dietro di sé una scia luminosa.
“Harry aiutami ad alzarmi”
“Certo, eccomi, andiamo in macchina o preferisci una scopa, o forse un Thestral, oppure la Metropolvere o la Smaterializzazione?”
“Oh Harry per favore…come fa una donna incinta a viaggiare su una scopa, per non parlare della Metropolvere, dei Thestral e della Smaterializzazione…la macchina andrà benissimo!”.
Harry prese le chiavi della macchina e aiutò Ginny a entrare nell’auto, si pose alla postazione di guida e partì in direzione del San Mungo.
Arrivati trafelati all’ospedale magico, furono scortati da due infermiere nel reparto di Ostetricia, le quali fecero poi accomodare Ginny su uno dei lettini liberi. Ginny urlò, le contrazioni cominciavano a farsi più ravvicinate, urlò nuovamente.
“Dottore venga, sta nascendo!”
Il dottore entrò di corsa ma Harry era troppo concentrato sulla sua Ginny e sulle sue urla per accorgersi di chi fosse appena entrato nella stanza.
“Va portata immediatamente in sala operatoria. Ginny, tieni duro!”.
Quando Harry sentì quella voce si raggelò, troppe volte l’aveva udita, una voce canzonatrice e ben conosciuta...Malfoy.
Il suo pensiero si tramutò in parole e mentre Ginny varcava le porte di una stanza completamente bianca e del tutto sterilizzata serrò i denti e sibilò quell’unico nome con il tono di disprezzo che più riusciva a conferirgli. Draco non alzò la testa, ma si limitò a dire:
“Potter vuoi litigare e discutere delle mie scelte mostruosamente sbagliate o preferisci che mi concentri e faccia nascere la tua bambina sana e salva? Spingi Ginny, spingi con tutta la forza che hai, ce la puoi fare!”.
Harry si limitò a grugnire quello che doveva essere un 'fai pure' e tornò a fissare la sua Ginny. La sola idea che Malfoy potesse vedere liberamente le nudità di Ginny lo fece rabbrividire e la rabbia divampò in lui come un fuoco, ma per il bene della sua amata cercò di scacciare quei pensieri, per poterle infondere un po’ della sua forza, tenendola per mano. La fronte di Ginny era perlata di gocce di sudore, a ogni suo urlo Harry si sentiva mancare, ma finalmente, dopo un’ora di strazianti dolori e perforanti urla eruppe un fragoroso pianto che zittì il resto dei rumori presenti in sala operatoria. Draco portò la neonata al lavandino, la lavò, la avvolse con dolcezza in delle soffici copertine e l’adagiò tra le amorevoli braccia di un’ansimante Ginny i cui capelli erano attaccati al viso per via del sudore, ma le cui labbra erano increspate a formare un sorriso in grado di illuminare l’intera sala e donare un’innaturale bellezza a coloro che le stavano intorno. Harry si mosse verso Malfoy e, stringendogli la mano, sussurrò:
“Grazie Malfoy, grazie di cuore”
“Di niente Potter, è il mio lavoro. E per quel che può valere…mi dispiace”.
Detto ciò, Malfoy uscì dalla sala a testa bassa lasciando Harry e Ginny in piena adorazione di quella piccola e bellissima creatura. Nel giro di pochi minuti, Ginny fu trasferita in una stanza privata per potersi tranquillamente riposare in compagnia della sua bambina e di suo marito.
“Ginny, voglio che si chiami Molly, proprio come tua madre, in suo onore…”
“No, Harry. Si chiamerà Lily, Lily Luna.”.
Lily, come la madre di Harry, colei che diede alla luce il suo amato e donò la sua vita per salvarlo, senza di lei Harry non sarebbe mai nato, non avrebbe salvato il mondo magico e quello babbano e non sarebbe stato accanto a Ginny in quel meraviglioso momento.
Luna, come la ragazza che insegnò loro a non fermarsi all’apparenza delle cose e a credere nell’incredibile. A Harry si riempirono gli occhi di calde lacrime salate che cominciarono a scorrergli sulle guance, ma Ginny era talmente ammaliata dalla sua bimba che nemmeno se ne accorse. Passarono un’intera mezz’ora a passarsi la bimba fra le braccia per ammirarla e poterla coccolare un po’ prima che entrasse nella stanza un’infermiera per portarla nella nursery. Harry si distese sul letto accanto a Ginny, stremata dal parto,ma veramente felice.
Proprio mentre stavano per chiudere gli occhi per riposare e concedersi un momento di serenità, ecco che si spalancò la porta e si precipitarono nella stanza Ron ed Hermione, anche lei con un bel pancione, seguita dalla figlioletta Rose. Ron era al settimo cielo e corse ad abbracciare Harry per congratularsi, mentre Hermione, che si teneva con una mano la schiena dolorante e con l’altra la piccola Rose, andò da Ginny a stamparle un bacio sulla guancia.
“Miseriaccia Harry, siamo a tre, eh?”
“Mmm…sì Ron, siamo a tre”
“Oh Ron, ma che banale che sei! Ginny, allora, com’è andato il parto?”
“Meglio per me che per Harry…l'ha fatta nascere Draco!”
“Dannazione Harry! Quindi Draco ha visto la sua…”
“RONALD BILIUS WEASLEY, sarò anche incinta, ma se osi fare il volgare davanti a Rose ti lancerò una maledizione Orcovolante con i fiocchi ed i controfiocchi”
“Scusami…” replicò lui visibilmente spaventato.
“Ginny, tesoro, stavi dicendo che Draco è diventato un guaritore, vero?”
“Sì è stato lui a far nascere Lily Luna”
Hermione s’illuminò, ancora non sapeva il nome che avrebbero dato alla bambina.
“Ragazzi è un nome meraviglioso, non trovi Ron?”
“S-sì è magnifico -che ancora pensava al fatto che Draco avesse visto le nudità di sua sorella- ma lei dov’è?”
Harry, che fino a quel momento era rimasto in silenzio a fantasticare sulla sua splendida famiglia, si ridestò e, guardando Ron, disse:
“È nella nursery che riposa, è stata una giornata faticosa anche per lei…”.
I quattro scoppiarono a ridere sotto gli occhietti curiosi di Rose che non capiva perché stessero ridendo così tanto.
Insieme trascorsero due intere ore a chiacchierare divertiti del più e del meno raccontandosi le novità più salienti avvenute nelle loro vite. Verso le sei del mattino, mentre Rose dormiva nel letto proprio accanto a Ginny, la piccola Lily fu portata in camera, bisognosa di latte. Fu adagiata sul grembo di Ginny e quando Hermione vide il visino della piccola, si commosse a tal punto da iniziare a piangere: 'è bellissima...' pensò, e si rinchiuse tra le braccia del suo Ron. Prima che Ginny cominciasse ad allattarla, Harry la prese con dolcezza dalle braccia della sua amata, le accarezzò il viso e dopo averle dato un bacio sulla fronte le sussurrò all’orecchio:
“Benvenuta piccola Lily Luna Potter”