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Autore: blacksmoon    02/10/2013    1 recensioni
"Gentile Mr. Malfoy,
Siamo lieti di informarla che è stato invitato a partecipare ad una festa che si terrà alla Scuola di Magia e Sregoneria di Hogwarts in occasione
delle feste natalizie, il giorno 20 dicembre alle ore 8.00, dove avremmo piacere a veder raccolti molti dei nostri ormai ex studenti.
Ossequi,
Minerva McGrannit,
direttrice."
Si, era una grandissima presa in giro. Ne avevo la conferma a questo punto.
Si aspettavano davvero che sarei andato?
Ma perchè quella vecchia stordita della McGrannit, che a quanto pareva era diventata preside, aveva pensato bene di scrivere ad un Mangiamorte codardo un invito ad una simpatica festicciola tra amici?
E perchè qualcuno bussava e suonava ininterrottamente alla porta di casa mia e nessuno si degnava di aprire?
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Theodore Nott | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Mi sembrava tutta una grandissima presa in giro.
Eppure avrei riconosciuto quella busta gialla e quel bollo di ceralacca rosso ovunque. 
Insomma, non te la scordi la busta che ti ha dato la conferma che le convinzioni con cui eri cresciuto sarebbero diventate reali. 
Per un ragazzino come me a unidici anni, quella busta voleva dire poter diventare un mago potente. Poter essere come i tuoi genitori, i tuoi nonni, i tuoi trisavoli e tutti i tuoi antenati che hanno contribiuto a donarti il cognome importante che ti ritrovi.
Ma di anni non ne avevo più undici. 
E a casa mia non sarebbe dovuta arrivare alcuna lettera proveniente da Hogwarts.
Pensare ad Hogwarts mi faceva venire uno strano malessere misto a nausea. Anzi, pensare in generale, mi faceva sentire così.
Pensare alla guerra.
Alla paura.
A mia madre.
Al Signore Oscuro.
A mio padre.
Alla scuola.
Alla mia codardia.
Ai purosangue, ai mezzosange ed ai sanguesporco. 
A tutte le menzogne che ero stato ad ascoltare.
A San Potter, alla Granger e a Weasley.
Ai Serpeverde.
A lei.
Quanto mi odiavo. Ero solo un codardo. Che aveva capito da tempo che tutto ciò che faceva era sbagliato ma che aveva paura anche solo di dire "No" a suo padre.
Mi ero ritrovto anche a pensare a Piton. Lui aveva ucciso Silente al posto mio. Io non sarei mai riuscito a farlo. Per quanto mentissi a me stesso.
Schifosa paura. Eppure, anche se direttamente non mi ero trovato a compiere omicidi, sapevo bene di essere stato complice dell'assassinio di ogni singolo
caduto della Battaglia di Hogwarts.
Mio padre era ad Azkaban. Alla fine, l'unica scusa che avevo per essermi comportato così, non poteva essere valida. Ripetevo a me stesso di averlo fatto per la mia famiglia. Eppure mio padre era ad Azkaban e mia madre soffriva. Ed io mi odiavo.

E poi c'era lei, nei miei pensieri.
I suoi occhi verdi come l'erba appena nata. I suoi baci, il suo profumo. Le sue parole. 
Per resistere, per convincermi di qualcosa che nemmeno sapevo, per tutto questo tempo ero rimasto aggrappato al suo ricordo.
Ma ora che era tutto finito, e io vivevo in uno stato di totale apatia, avevo avuto il tempo per capire che tutto ciò che era successo con lei, non poteva che 
essere stato qualcosa di passeggero. Un amore a diciassette anni, sai che roba. Probabilmente le facevo pena, per il fatto che piagnucolavo perchè non volevo uccidere Silente. Oppure era attratta dal fascino dell'oscuro e del misterioso che emanavo. Oppure avevo in testa solo una marea di cazzate, perchè sapevo bene che lei non era quel tipo di persona.

Era così per tutto ormai. Dovevo solo aprire una busta, e questo mi faceva soffermare a pensare a quanto facessi schifo per almeno mezz'ora.
Ma tornando a quella maledetta ed inaspettata lettera da Hogwarts, quando la lessi, stavo per mandare tutto quanto al diavolo più di quanto non lo facessi di solito.

"Gentile Mr. Malfoy,
Siamo lieti di informarla che è stato invitato a partecipare ad una festa che si terrà alla Scuola di Magia e Sregoneria di Hogwarts in occasione
delle feste natalizie, il giorno 20 dicembre alle ore 8.00, dove avremmo piacere a veder raccolti molti dei nostri ormai ex studenti.
Ossequi, 
Minerva McGrannit,
direttrice."

Si, era una grandissima presa in giro. Ne avevo la conferma a questo punto.
Si aspettavano davvero che sarei andato?
Ma perchè quella vecchia stordita della McGrannit, che a quanto pareva era diventata preside, aveva pensato bene di scrivere ad un Mangiamorte codardo un invito ad una
simpatica festicciola tra amici?
E perchè qualcuno bussava e suonava ininterrottamente alla porta di casa mia e nessuno si degnava di aprire?
Uscii da camera mia e mi diressi stancamente al piano inferiore.
Quando aprii e mi trovai davanti le facce di Zabini e Nott non ne fui così sorpreso.
Loro erano gli unici da cui non  mi ero estraniato. 
Anzi sì. Mi ero allontanato anche da loro.
Sapevo che erano preoccupati per me.
Più volte avevano provato a parlarmi. Della guerra. Di come stavo. Di lei.
Ma io non volevo parlarne. 
Mi limitavo ad uscire con loro ogni tanto. 
E ubriacarmi.
Dimenticare tutto per qualche ora.
Sapevo che non era giusto nei loro confronti.
Ma quando mai nella mia vita lo ero stato?
Però gli ero infinitamente grato. Loro mi avevano cercato dopo la guerra. Mi sopportavano. Mi erano vicini.
Nonostante quando fossi con loro mi limitassi a bere.

-Ehi.- Li salutai, cercando di dare un minimo di tono alla mia voce.
-Ciao Drà.- Fece Blaise, mentre Nott si limitò ad un sorrisetto tirato.
-Che ci fate qui?-
-Tu domani vieni ad Hogwarts con noi, capito? Siamo venuti per dirtelo.-
-Eh? Voi andate? Comunque io non ho nessuna intenzione di pensare solamente ad andarci.-
-Noi abbiamo tutte le intenzioni di portartici però.-
-Senti Theo, stà un po' zitto. Si può sapere che volete da me?-
-Intanto, vorremmo entrare e concludere la conversazione al caldo. Dio, si gela Drà!- Sbottò Zabini, ricordandomi che eravamo ancora sulla soglia della porta.
-Sì, giusto entrate.-
Presero posto sulle poltrone intorno al camino, mentre un elfo domestico arrivava di corsa con un vassoio con tre tazze di thè.
-Allora, tu domani vieni ad Hogwarts Draco. Io e Zab ci andiamo.- Ritornò alla carica Nott.
-Bravi andateci. Io non ne ho intenzione.-
-Ma perchè?- Quella domanda fu decisamente troppo. Erano scemi o cosa?
-COME PERCHE'? POSSIBILE CHE NON CAPITE? SONO UNO SCHIFOSISSIMO MANGIAMORTE CODARDO CHE NON HA MAI CAPITO DA CHE PARTE STARE, UNO STUPIDO. HO RICOPERTO IL MIO
COGNOME DI MERDA. MI ODIANO TUTTI E MI ODIO ANCHE IO. E SECONDO VOI DOVREI PRENDERE ED ANDARE AD UNA BELLA FESTICCIOLA AD HOGWARTS, SCUOLA CHE TRA L'ALTRO
QUALCHE MESE FA E' QUASI CADUTA A PEZZI ANCHE PER CAUSA MIA? DIO MA ANDATECI VOI!- Mi ritrovai a sbraitare tutto d'un fiato. Rimasi imbambolato qualche secondo, realizzando ciò che avevo appena urlato davanti a Blaise e Theo. La stramaledetta verità.
-Draco calmati.- Mi disse Nott, spingendomi leggermente verso la poltrona per farmi sedere.
-Punto primo: ti capiamo eccome. Pensi che standoti vicino in questi mesi non abbiamo capito cosa pensi di te stesso? Pensi che non ce ne freghi nulla Draco?
Punto secondo: finiscila di darti tutte queste colpe! Non sei mai stato un Mangiamorte, non ne sei mai stato convinto nemmeno per un attimo!
E non siamo gli unici ad averlo capito cazzo! Devi riiniziare a vivere, e per vivere non intendo ubriacarti una volta alla settimana! Puoi ancora cambiare le
cose, hai solo diciannove anni, hai una vita davanti! Ti dai del codardo per quello che è successo, quando semplicemente non avevi scelta. Ma adesso una scelta
ce l'hai! Saresti un buono a nulla se sprecassi la tua vita così, senza tentare di risollevare il tuo cognome, la tua vita, tua madre! Tua madre Draco! 
Narcissa sta male perchè stai male te! Lei non si dà colpe che non ha! L'unico suo problema è vederti stare sempre in casa a vivere come un'ameba, sentirti
piangere nel sonno e vederti tornare ogni sabato sera ubriaco fradicio!- Mi urlò di rimando Blaise. Blaise Zabini mi aveva appena fatto un discorso del genere.
L'avrei creduto impossibile fino al giorno prima. Eppure tutto quello che aveva detto, ogni parola, l'avevo studiata per bene, cercando un motivo per 
far crollare quel discorsetto, ma non ne avevo trovato neanche uno. Quello che aveva detto mi aveva colpito davvero.
Una cannonata. Mi aveva sorpreso.
E se avesse avuto ragione?
E se non fosse stato troppo tardi per tutto? Ovvio, avrei avuto una vita piena di tristezza e rimpianti. Ma per lo meno una vita.

-Forse, e dico forse, verrò domani. Adesso sparite da casa mia.- Dissi con un ombra scolorita del mio solito, vecchio ghigno, mentre Nott si alzava con un sorriso
a ventordici denti.
-Allora a domani Drà.- Mi salutò Zabini, ed io gli risposi con un cenno del capo, invitanto lui e Theo ad uscire.

Che poi, io non capisco, perchè quei due abbiano bisogno di abbreviare un nome come Draco.
 
***


Il giorno dopo ci avevo già ripensato.
Ogni prospettiva attraente del toccante discorso di Blaise mi era sembrata lontana anni luce da quella che era la mia "vita" attuale.
Eppure alle sette e mezza di sera mi trovavo in giacca e cravatta, pulito, pettinato, profumato e con le spalle coperte dal mio vecchio e meraviglioso 
mantello da viaggio con il cappuccio verde e argento, fuori da casa di Zabini, insieme a Theo, in mezzo al vialetto coperto di neve.
Perchè ero lì? Perchè avevo parlato con mia madre. Mamma voleva che andassi. Diceva che Blaise aveva ragione. Io potevo ricominciare. 
E per quanto non ne fossi totalmente convinto, per vederla contenta, ero davanti ai cancelli della villa di Zab ad aspettarlo per andare a quella maledetta festa.

Alle otto di sera esatte eravamo fuori da Hogwarts.
Hogwarts.
Non avevo mai odiato sul serio quel posto.
Il Lago Nero, la Foresta Proibita, il dormitorio di Serpeverde nei sotterranei, la Torre di Astronomia, le serre della professoressa Sprite...
Io e i ragazzi caminammo in silenzio verso il castello, ed io carcavo di non prestare attenzione alla gente che stava arrivando dietro di noi, fino a quando
un risata decisamente poco elegante che ben ricordavo mi giunse alle orecchie. Weasley. Giusto. Ecco chi stava raggiungendo il castello insieme a noi.
San Potter e compagnia. Lui, la rossa che usciva con lui, Lenticchia, la Granger e la restante parte di prole omozigote della famiglia Weasley.
Feci di tutto per ignorarli, fino a che arrivamo dentro la scuola e mi ritrovai praticamente di fianco a Potter. Fui costretto a salutarlo con un cenno del capo.
Lui fece altrettanto e poi continuò a camminare insieme al suo seguito fino alla Sala Grande. 
Quando anche Blaise, Theo ed io entrammo, per me fu come tornare indietro nel tempo di quattro anni, al Ballo del Ceppo.
Le decorazioni, gli alberi di Natale, la neve che per magia sembrava entrare nella Sala Grande,i professori, i Griffondoro, i Serpeverde, i Corvonero e quelle schiappe
di Tassorosso. Gente che conoscevo principalmente, e che soprattutto, conosceva me. 
Vidi la vecchia stordita della McGrannit avanzare verso di noi, per augurarci buon divertimento e buone feste. E poi Pansy Parkinson, che mi abbracciò e mi baciò le 
guance ripetutamente. Noi ricambiai e le dissi di lasciarmi in pace.
L'avevo sopportata per anni, e se di me le fosse davvero importato qualcosa sarebbe venuta a cercarmi prima.
Arrivò anche Tiger. Qualche pacca sulla spalla, parole banali... Del resto non eravamo mai stati davvero legati, ma lui e Goyle mi avevano sempre cooperto le spalle, e in un certo periodo pensavo addirittura di poterli considerare amici.
Feci per tornare da Blaise ma notai che si era dileguato. C'era solo Nott con in mano un piatto riempito di arrosto di tacchino, che mi disse che Zabini si era già
dato alle danze insieme ad un ex Corvonero.
Mi fermavo a salutare qualcuno di quà e di là, tra una tartina e biccheri di succo di zucca che mi venivano offerti.
Sinceramente mi aspettavo andasse tutto molto peggio. Nessuno mi aveva guardato male, a parte qualche ex Griffindoro. Nessuno mi aveva insultato. 
Beh, avevo notato in molti leggeri moti di sorpresa nel vedermi, ed era anche comprensibile, ma finiva lì.
Ad un tratto tutte le mie riflessioni furono interrotte.
Lei.
Lei, neanche cinque metri davanti a me.
Come avevevo fatto a non pensarci? A non pensare che lei ci sarebbe stata alla festa?
Ed ora ce l'avevo lì davanti.
Ogni momento di due anni prima, passato con quella creatura meravigliosa mi ritornò in mente, nel cuore, e prese a fare più male del solito.
Lei mi vide. 
Mi guardò. Per poi girarsi, e camminare svelta, perdendosi in mezzo alla folla. 
Mi odiava?
Sì probabile.
Restai fermo, come un idiota per minuti che mi parvero secoli. Interdetto. Incapace di muovermi.
-Malfoy! Malfoy!-
-Oh Drà ci senti?-
Mi riscossi, nel sentire le foci di Theo e Blaise.
-Che volete? Tu non eri con la Corvonero?-
-Ti ho appena detto che è andata a prendere da bere. Ma stai bene?-
-No.-
-Che ti prende?-
-Cazzo Theo voglio andarmene.- sbraitai- Ma quanto mai mi sono lasciato portare qui da voi due.- Mi voltai di scatto e feci per allontanarmi, andarmene.
-Ma si può sapere che hai?-Mi trattenne Zabini.
-Niente, lasciami andare.-
-Ti hanno detto qualcosa? Ti hanno insultato? Tu non dev...-
-Zitto Theo- disse Blaise - La Greengrass vero?-
Lo guardai male e me ne andai, il più velocemente possibile. Non mi trattennero più. Uscii dalla Sala Grande.
Tornare a casa? No. Non se ne parlava. Non ne avevo voglia.
Feci la prima cosa che mi venne in mente, la più naturale possibile. Scesi nei sotterranei.
Mi fermai davanti all'ingresso della Sala Comune dei Serpeverde.
Giusto. Non sapevo la parola d'ordine.
Fortunantamente stava uscendo proprio in quel momento un ragazzo che era al quarto anno quando io ero al sesto, che giocava nella squadra di Quidditch.
-Capitano!- Sghignazzò questo.
-Ehi.- 
-Come va? Tutto bene?-
-Più o meno.-
-Senti Malfoy...Ma tu eri davvero un Mangiamorte?- Chiese a bruciapelo il ragazzo, di cui non ricordavo nemmeno il nome. 
-Sì. Ho il Marchio.- Perchè mentire?
-Si lo so...Io mi chiedevo solo...Se tu eri veramente dalla loro parte.-
-No non ero dalla loro parte. Ma non ho fatto niente per dimostrarlo.-
-L'importante è che tu non sia stato per davero uno di loro. Tutti sbagliano, Capitano.- Detto questo, mi diede la parola d'ordine per entrare e si diresse 
alla festa.
Varcata la soglia della Sala Comune per un attimo pensai a quanto in realtà mi mancasse quel posto.
Poi mi accorsi, della ragazza rannicchiata sul divano di pelle nera, che piangeva silenziosamente.
Lei.
Lei nel suo elegante vestito verde smeraldo. Con i boccoli color castagna che le ricadevano sulle spalle, il volo candido e le guance arrossate.
Andai verso di eli, istintivamnete. 
Non mi importava se avesse dovuto urlarmi contro.
-Perchè piangi?-
-T-tu..?- Balbettò lei, accorgendosi della mia presenza.
-Perchè piangi?-
-Scusami Draco.- Disse guardandomi con quegli occhi a mandorla, di quel verde che non avevo mai dimenticato. Ma perchè si scusava?
-Ma che stai dicendo?-
-Immagino che non te ne importi più. Lascia perdere Malfoy. Sono... Sono solo troppo stupida, e illusa.-
-Astoria ma si può sapere che cavolo stai dicendo?-
-Niente, lasciami in pace.-
-Va bene. Scusami. Capisco che la presenza di un Mangiamorte non sia gradita.Solo...non...Non mi piace vederti piangere.-
-Non mi è mai importato di quel tatuaggio sul tuo braccio, Malfoy, non capisco perchè dovrebbe importarmene ora.-
-Sai, quando era davvero uno stupido tatuaggio era un conto. Ma quando centinaia di tatuaggi uguali a questo hanno portato ad una guerra è diverso.-
-Lo so benissimo che non eri come loro. Ti conosco. Me lo ricordo, sai, quando piangevi. Quando dicevi che volevi essere te stesso.-
-Perchè mi mandi via allora?- Dovevo dirle tutto. Dirle che l'amavo ancora. Anche se a lei non fosse importato, ma mi avrebbe ascoltato. 
-Senti Astoria, lo so che per te è tutto passato, che per te è qualcosa di vecchio, una soriella a diciassette anni. Per me no però. Se sono ancora qui, è grazie a te e a tutto quello che mi hai detto l'ultimo anno. Ti amo ancora Greengrass. Non mi aspetto che tu torni da me, nè voglio condannarti ad una vita simile.
Non ti ho cercata dopo la guerra, è vero. Ma solo perchè sapevo che non mi avresti voluto, non avresti voluto un Mangiamorte fatto e finito. Questo non vuol dire
che io abbia dimenticato tutto.- Non so da dove mi fosse uscito un discorso simile. Non avevo mai parlato tanto in vita mia, probabilmente.
Astoria mi fisso per attimi che mi parvero secoli.
Si alzò dal divano e si avvicinò al mio volto. Non capivo più niente.
Mi baciò.
Ricambiai con tutta la passione che avrei potuto metterci.
Mi mancava. Il suo profumo alla vaniglia. le mie mani nei suoi capelli. Accarezzarla. Sentire il suo corpo così vicino a me. Le sue labbra sulle mie.
Guardarla negli occhi.
Ma perchè? Perchè mi aveva baciato?
Si staccò da me, solo per dirmi alcune parole, a bassa voce, tenendo gli occhi fissi a terra.
-Scusami Draco. Ero io che avrei dovuto starti vicino. Ero io che pensavo di essere l'illusa, l'unica che si ricordasse ancora di noi due. Ti amo e non penso di avere mai smesso. Scus..-
La zittii, baciandola di nuovo. Non potevo semplicemente crederci.
E in quel bacio, c'erano tutti i ricordi, i pianti, le gioie, i litigi, quei due anni che avevamo passato lontani, tutte le cose che ancora avrebbe voluto dirmi e 
viceversa la paura di perdersi, la felicità di essere lì insieme, ancora.

-Greengrass?-
-Che vuoi?-
-Non è il caso che torniamo alla festa?-
-Forse.-
-Sì. Ho piantato là Blaise e Nott, mi staranno cercando sicuramente.-
-Sempre egocentrico.-
-Ma che ho detto?-
-"Mi staranno cercando sicuramente"... Perchè secondo te Blaise è ad una festa piena di ragazze e di cibo e si preoccupa per te?-
-Sempre antipatica... Andiamo dai.- Le feci sollevare la testa dal mio petto e mi alzai dal divano, la presi per mano e insieme tornammo alla Sala Grande.

Insieme.
Forse avrei davvero potuto provare a vivere di nuovo.
Ora lei era con me, non avevo più bisogno di aggrapparmi a dei ricordi.
C'era Blaise, c'era Theodore e c'era mia mammma.
C'era lei.
Con me.
Lei mi aveva riportato a vivere.
Mi aveva riportato in un mondo vero, non più fatto di soli ricordi.




Note dell'Autore:
Bonjour!
Sono tornata con una nuova ed a mio parere orribile storia.
Non so neanche che scrivere qui, tanto mi pare riuscita male questa shot ahahah.
Vabbè, comunque come mio solito, ho scritto della coppia Draco/Astoria, che nella shot precedente avevo chiamato Asteria, così per provare.
Ci tengo a chiedervi solo una cosa: recensite in tanti. Ci tengo davvero tantissimo, perchè le recensioni mi servono molto a capire in cosa migliorare, dato che non è da molto che scrivo su questo sito.
Beh che dire, grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno!
Bacioni,
Bea.
 
  
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