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Autore: Neverforgetthis    02/10/2013    4 recensioni
E se qualcuno se ne va?
Se qualcuno che fa parte della tua vita ti lascia?
E se tutti cambiano idea?
E se nessuno si aspetta nulla di tutto ciò?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1: Live whit me?
-dichiaro l’affidamento della minorenne Faith Evans alla qui presente maggiorenne Jade Nesbitt-

Vidi le lacrime rigare il viso di mia madre, una, due, tre, fino ad arrivare ad un incessante ritmo.
Ora non ero più sua figlia, non per ora, sapevo che avrebbe fatto di tutto per riavere la mia custodia, ma io non volevo, avevo paura di lei.
Ero rimasta fissa a guardarla, nei miei occhi si leggeva l’odio, l’odio più profondo per quella donna.
-dai, andiamo Faith- mi prese Jade.
-si, arrivo, un attimo solo-
Mi avvicinai a Margareth.
-è il posto più adatto a te il manicomio, sei pazza-
Il mio tono era pieno di odio, disprezzo per lei.
-non è vero, vieni qui, ti prego- le lacrime le bagnavano il viso, ma io non ci feci caso e tornai da Jade.
-perché l’hai fatto?- mi chiese.
-se lo merita, me ne ha fatte passare troppe da quando Dan è partito-
-perché lo chiami Dan? lui è tuo padre Faith-
-no, non più. Io non appartengo più a quella famiglia-
-non dire così-
-è la verità- affermai io a mento alto
-andiamo, su- mi disse Jade.
Uscimmo dal tribunale e poco dopo partì la macchina con dentro Margareth.
Era lì, mi stava salutando.
Girai la testa facendo segno a Jade di andarcene.
Montai in macchina e sbattei la portiera con tutta la rabbia che avevo dentro.
Ero felice, si, ma ero anche arrabbiata.
-smettila Faith, non sei all’altezza della situazione così.- mi disse Jade con , lo sguardo fisso sulla strada.
-NO, NON LA SMETTO, E SAI perché? Perché ho rischiato la morte con quella donna, quando mio padre ci ha abbandonate lei non ha accettato il divorzio, e se l’è presa con me, si è sfogata sul MIO corpo, ho i segni ovunque, non sono al sicuro con lei, mi stava uccidendo, mi stava togliendo la vita, è pazza, è malata, seriamente malata. Non voglio tornare con lei Jade- urlai con le lacrime che mi rigavano il viso.
Mi allungai fino ad abbracciarla.
-calma, non succederà- mi disse ricambiando l’abbraccio.
Continuavo a piangere, ininterrottamente, se pensavo a tutto quello che avevo passato mi sentivo cretina a non aver parlato prima.
***
Decidemmo di vivere a casa, Jade si sarebbe trasferita da me.

Il tribunale, era abbastanza lontano da casa e ci impiegammo un po’ per raggiungerla.
-le chiavi- chiese Jade
-eccole, dobbiamo farne una copia- le dissi porgendole le chiavi
-eh si-
Entrammo in casa e c’era un disordine davvero grande, non sapevo da dove iniziare a sistemare.
-perché c’è questo disastro, non so dove mettere i piedi- mi disse Jade.
-stamattina, era arrabbiata, con me, per il processo, mi ha fatto questo- alzai la maglia.
Il segno era evidente, certo,  ma meno delle altre volte. Non so cosa mi aveva lanciato, ma il taglio c’era.
-Mi ha lanciato qualcosa contro, ma non ho visto cosa, e poi ha iniziato ad uscire sangue, non mi sono preoccupata perché era successo altre mille volte-
-Faith, perché non hai parlato prima?- mi chiese Jade sedendosi accanto a me.
-non potevo, mi aveva avvisato, ma avevo in mano le prove e ho parlato, ero esausta, stanca di tutto questo-
Mi prese il viso fissandomi per qualche istante, poi mi strinse in un abbraccio.
Poggiai la testa nell’incavo della sua spalla ricambiando l’abbraccio.
-Sistemiamo, voglio buttare tutto alle spalle- dissi alzandomi e asciugando quella lacrima che, inevitabilmente, era caduta sul mio viso.
Accesi la TV e misi della musica, tanto per distrarsi un po’.
Mi diressi in cucina per mangiare qualcosa, era da più di tre ore che non mangiavo nulla.
-dove sono i detersivi e tutte le cose per pulire?- chiese Jade dalle scale.
-mmh, fono in lafandefia-
-tradotto per i comuni mortali- chiese Jade spuntando dalla porta della cucina.
Scoppiai a ridere tanto da cadere a terra, era tanto che non ridevo così.
-che bello vederti ridere.- mi disse Jade guardandomi con occhi addolciti.
Il mio sguardo si abbasso fino a fissare un punto fisso nel pavimento. Le mie guance si erano leggermente arrossate.
Dovevo buttare fuori tutto, dovevo ridere per tutte quelle volte che avevo pianto, dovevo recuperare il tempo perso.
- Sono in lavanderia-
-ok, vado a prendere le cose in “lafandefia”- disse virgolettando con le mani la parola ‘lafandefia’, si divertiva a prendermi in giro?
-sisi, vai in lafandefia, si-
Dissi scoppiando nuovamente in una risata.
-e smettila che altrimenti te la fai addosso- mi disse dalle scale.
Ritornai di nuovo nella mia risata, volevo un mondo felice, un mondo che fino ad ora non avevo potuto avere.
-su, mi aiuti o continui a ridere per tutto il giorno?-
-arrivo-
Mi lavai e asciugai le mani per poi andare ad aiutare Jade.
-io spolvero-
-sempre a lei il lavoro più semplice eh?-
-gne gne gne- mugolai facendo la linguaccia.
Mi misi al lavoro.
***
-sono distrutta- dissi buttandomi nel divano.
-a chi lo dici- mi disse Jade seguendomi a ruota.
-però abbiamo fatto un bel lavoro-
-come minimo- mi disse Jade.
-voglio ridipingere le pareti- dissi guardando il soffitto.
Jade corrugò la fronte.
Risi. -si, il bianco non mi trasmette nulla, è triste-
-va bene, ci penseremo-
Sorrisi.
-stasera usciamo?-
-oh, ma tu sei instancabile eh-
-voglio recuperare il tempo perso, il tempo passato a piangere in camera, chiusa nei miei problemi-
-e allora usciamo- urlò
Voleva farmi allontanare da tutto quello che avevo passato in quest’anno.
Salii al piano superiore e andai in camera.
-anche la camera voglio dipingere- urlaì dal piano superiore.
-sisi, pensa a vestirti-
Misi shorts e maglietta di superman, con le mie amatissime all star bianche.
-sono pronta- dissi sfoggiando uno dei sorrisi che poche volte avevo espresso.
-un vestitino tu mai eh?-
-no, non mi piacciono-
-sisi, andiamo va che passo a casa a cambiarmi. In questi giorni devi aiutarmi a prendere le cose e portarle di qua.-
Annuii.
-andiamo?- chiese Jade
-andiamo-
Salimmo in macchina.
***
-bene, sono pronta, andiamo?-
-andiamo- dissi porgendole il braccio a mo’ di sposa.
-dove andiamo?-
-non lo so, andiamo a mangiare la pizza? o al ristorante? al Mc Donald!-
-calma, calma. Andiamo in centro e poi mangiamo una piadina, o una pizza-
-sii- dissi come una bambina d’asilo.
Rise.
Parcheggiò vicino al centro, in modo da non avere poi tanta strada da fare per tornare alla macchina.
-arrivate- si rivolse a me con un sorriso.
Stavamo camminando nelle vie più affollate del centro, dove la gente era felice e trovavi persone che conoscevi ogni due passi.
L’unico problema, però, era che io non conoscevo nessuno, ero fastidiosamente acida e chiusa con me stessa e la mia ‘vita sociale’, come la chiamavano gli altri, non esisteva.
Volevo essere spensierata, ma non ci riuscivo.
-ehi, com’è avere una mamma pazza?- urlò una voce da dietro, e poi il gruppo scoppiò a ridere.
Ogni tanto sentivo un ‘grande’ o una risata provenire dal gruppo.
Il mio sguardo si abbasso e le mani mi circondarono il torace.
Sentivo gli occhi pian piano bagnarsi sempre di più,  finché le lacrime mi rigarono il viso.
Rimasi ferma nel punto preciso in cui i miei muscoli si erano irrigiditi.
Si, stavo decisamente piangendo, non mi sarei mai aspettata di piangere per questo, ero stata io a processare mia madre, ero stata io a voler cambiare affidamento, eppure sentire quelle parole sembrava di avere il corpo trafitto da mille lame.

Vedevo il nulla intorno a me, avevo solamente il forte desiderio di reagire, ma non ci riuscivo.





HEY I'M HERE!
Ciaoooooooo questa è la mia nuova storia ^-^
Spero vi attiri hahahaha ci metto impegno per scriverla e spero che veramente vi piaccia.
Mi fate sapere cosa ne pensate c:
Baci & Nutella.
Neverforgetthis.
(per chi non avesse capito, Margareth è la mamma di Faith)


  
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