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Autore: mylifesaverlouiswjlliam    02/10/2013    3 recensioni
«S-scusa, non era mia intensione farti del male!, tutto bene?», balbettò porgendomi la mano. Alzai lo sguardo e mi incontrai con due occhi nocciola e un viso sorridente, un po' nervoso, con un bel ciuffo castano.
Strinsi la mano annuendo, cercando di capire l'espressione che compariva sul suo volto.
Mi aiutò ad alzarmi da terra e raccolse la mia borsa,per poi porgermela e sorridere.
«Sto bene,tranquillo.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-why me?

Come ogni giorno mi ritrovavo in quella saletta spenta,dove l'unica luce che si vedeva era quella del sole che riempiva la sala filtrando dalla grande finestra che prendeva i due quarti della parete.
Le pareti bianche erano ricoperte da quadri alquanto insignificanti per me, e delle piccole cornici nere sparse ovunque mettevano ben in mostra diplomi o lettere quasi illeggibili.
Ero seduta su una di quelle poltrone nere che di solito gli psicologi hanno nei loro studi da strizzacervelli.
In sintesi, quel posto mi faceva letteralmente schifo.
Era noioso svegliarsi all'una, mangiare un panino, vomitare, vestirsi  poi sedersi su quella poltrona nera, lucida, forse comoda.
Stavo aspettando Mrs. Knight e la sua odiosa valiggetta nera che portava sempre con se.
Anche essa era alquanto rivoltante, per non parlare della valigetta.
Per prima cosa, Mrs. Knight, nonostante cerchi di aiutarmi, peggiora solo le cose; e quella valigetta nera, lucida, con il manico sempre splendete.
Che senso aveva pulire per ore il manico di una valigetta? Era opportuno? Tanto le impronte non vanno via facilmente, credo di saperne qualcosa.
Ed eccola li, alta, bruna, con quel sorriso idiota stampato sulle labbra.
Gli strapperei quella curva per poi dargli fuoco.
La felicità è fastidiosa. E' ovunque.

«Buongiorno Miss. Smith.» poggiò la sua cartellina sulla scrivania in legno lucido, dove sia quaderni che penne erano poggiati perfettamente sul piano.
«Preferirei Jade, ed è la centesima volta che lo ripeto. Non mi chiamo nè Jade Smith, nè Miss. Smith, d'accordo? Jade, J a d e, è talmente difficile da pronuciare o ti da fastidio?» sputai le parole con un colpo secco alzandomi dalla poltrona, e mi avvicinai alla libreria prendendo il primo libro capitato. 
«E io ti ripeto, per la centesima volta, che pur conoscendoci da ben otto anni non siamo in un rapporto abbastanza,abbastanza. Qualcuno vorrebbe stringere amicizia con te, sai è davvero...»
«Amicizia? Io e te? La follia, servirebbe a te uno strizza cervelli, sai?» chiusi di scatto il libro, buttandolo sul tavolino che si trovava poco distante da li, «L'unica cosa che sai fare è parlare, scrivere e annuire. Non ti stanca la cosa? A me si, e non poco. Mi stanca stare qui a parlare con te, vedere tutta questa depressione, tutto. Odio tutto di questo studio, odio te e odio anche il mondo. Non è facile come credi, sai? Non è tutto rosa e fiori, non basta prendere il tuo quadernino verde, la penna oro con il cognome inciso sopra, i tacchi alti e la valigetta. Cos'è che non capite? Certo, avete i soldi, una famiglia, un tetto, e un'infanzia normale. L'ultima cosa che vorrei è legare, con te proprio. » e conclusi prendendo la borsa.
Inutile dire che i suoi tentativi di fermarmi per me furono solo delle paroline insensate.
Aprì la porta di scatto, e andai a finire contro il petto di un ragazzo per poi cadere a terra.
«S-scusa, non era mia intensione farti del male!, tutto bene?», balbettò porgendomi la mano. Alzai lo sguardo e mi incontrai con due occhi nocciola e un viso sorridente, un po' nervoso, con un bel ciuffo castano.
Strinsi la mano annuendo, cercando di capire l'espressione che compariva sul suo volto.
Mi aiutò ad alzarmi da terra e raccolse la mia borsa,per poi porgermela e sorridere. 
«Sto bene,tranquillo.» dissi prendendo la borsa, sentendo un risolino dietro le mie spalle. Mi voltai di scatto e guardai la Knight con aria di sfida. «Cosa ci trovi di tanto divertente?» sbuffai guardandomi intorno.
«La persona di cui parlavo era appunto lui,» indicò il ragazzo alle mie spalle continuando a ridacchiare. «Liam, si chiama Liam Payne, mio figlio.»
La smise prendendo il suo quadernino verde mela e iniziando a scrivere qualcosa.
Mi voltai nuovamente ammiccando un sorriso.
«Hei, ciao Liam, io sono...» 
«Jade, Jade Smith, giusto?» sfoggiò un sorriso stupendo, portando la testa da un lato.
«Si, ma non fare come tua madre, ti prego. Solo Jade, niete Jade Smith o Mrs. Smith.» sbuffai provocando una risata abbastanza rumorosa da parte di entrambi. «Vi piace ridere oppure ho detto qualcosa di sbagliato?» mi avvicinai alla porta, ma fui bloccata dalla stretta di Liam.
«Scusami ancora per prima, non volevo.» si giustificò per l'ennesima volta scrollando le spalle.
«E' tutto okay,tranquillo.» fui io a ridacchiare questa volta, prendendo l'ombrello dalla mia borsa. «Beh,a questo punto vi saluto,ci si rivede.»
«Aspetta Jade! Ti faccio accompagnare da Liam, diluvia e non mi sembra giusto che tu ti debbia ammalare ancora una volta.» disse la Knight passando le chiavi della macchina a Liam. 
Annuii soltanto, seguendo Liam che dopo aver sventolato una mano si diresse fuori raggiungendo il corridoio.
«Abiti molto lontano da qui?» disse Liam nervoso guardando le chiavi.
«Abbastanza, ma non mi sarebbe dispiaciuto prendere una botta di febbre.» feci spallucce, guardandolo.
«Per quale motivo?» mi guardò aggrottando la fronte.
«Colpo di febbre equivale a saltare la scuola, saltare la scuola equivale a non studiare quindi, niente studio.» schioccai le dita avvicinandomi velocemente alla portiera della macchina che lui raggiunse prima di me.
Mi infilai dentro e sciolsi i capelli per controllare che non fossero bagnati.
«Io invece preferirei passare metà della mia giorata a scuola.» sbuffò mettendo l'auto in moto.
«Pazzo.» ridacchiai raccogliendo nuovamente i capelli in una coda alta. «E perchè questo?» continuai voltandomi verso di lui.
«Perchè... perchè si. E' noioso stare a casa, leggere e ascoltare mia madre parlare o discutere con i suoi "pazienti" al telefono. Esco, solo quando lei non c'è, e la cosa è rara. Vorrei uscire sempre, ma mia madre non me lo permette e conclude sempre con "Non conosco nessuno, non puoi uscire con persone di cui non so nulla", mi tratta come se avessi due anni, ma in realtà ne ho diciotto.» sbuffò voltando a destra e continuando a concentrarsi sulla strada.
«Credo tua madre ti faccia uscire con una che conosce da otto anni e passa,no?» mi morsi l'interno guancia indicandogli una rotonda.
«Si, ma non mi va proprio di uscire con dei quarantenni, sinceramente.» fece una smorfia seguendo le mie indicazioni.
«Vola basso Payne,sembro davvero così vecchia? Ho un anno in meno a te, non cambia molto!» portai le braccia al petto fingendomi offesa.
«Mia madre ti conosce da otto anni? Whao... ehm, presumo di si, credo sia una buona idea.» si voltò verso di me e mi rivolse un sorriso.

  
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Hi guys!
Concludo il primo capitolo con questa frase insignificante di Liam.
Okay, non sarà il milgior capitolo di sempre ma ci ho provato.
Lasciate una piccola recensione? Ve ne sarò grata a vita. 

Per altro, su twitter sono @xboorayban.

-mylifesaverlouiswjlliam.


 
  
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