“Hermioneeeee! Hermioneeeee!”
L’urlo di un uomo echeggiò per tutta la casa. Passò tra i muri delle stanze fino ad arrivare alle orecchie di una ragazza, seduta a studiare un grande tomo ingombrante. Voltò la testa permettendo ai ricci capelli rossi di agitarsi in modo incontrollato.
“Papà, che succede? Mamma è uscita” urlò di rimando, non alzandosi.
“Rose! Rose, vieni qui! Sono in cucina! Veloce”
La ragazza sbuffò e si alzò dalla sedia, trascinandola sul pavimento.
Si avvicinò pigramente alla stanza, aprì la porta e vide il tavolo pieno di documenti sparsi e il padre in piedi su una sedia in un angolo.
“Papà?”
“C’è un ragno! Rosie, c’è un ragno! Ammazzalo!”
La ragazza sbiancò ed iniziò ad urlare “SEI MATTO? PROPRIO ME CHIAMI?”
“E chi scusa? Tuo fratello?”
“Si!” rispose, correndo fuori dalla cucina. Si avvicinò al divano, dove Hugo dormiva profondamente, ignaro del problema.
“Hugo! Hugo! Svegliati! Ci devi aiutare!” iniziò a chiamarlo, strattonandolo.
“Mmm...”
“Dai pidocchio, alzati!”
“C-Che vuoi?” chiese il ragazzo, girandosi dall’altra parte.
“Devi aiutarmi!” rispose l’altra, prendendolo a cuscinate.
“Mmmm...”
“É una questione importante!”
“Smettila di urlare”
“SVEGLIAAAAA”
“Mi ascolti proprio eh”
“Vi muovete voi due? Ho bisogno di una mano, qui!!” urlò lo spaventatissimo Ron.
“Che stress. Che succede?” chiese Hugo, avvicinandosi alla porta della cucina, seguito da Rose.
“C’è un ragno lì, vicino al tavolo. Uccidilo, non posso scendere da qui. E la bacchetta l’ho lasciata in camera” spiegò il padre.
Hugo prima diventò rosso “Non posso credere che voi mi abbiate svegliato per questo!” poi guardò bene la posizione di Ron e scoppiò a ridere sguaiatamente “Hai bisogno di una bacchetta per uccidere un ragno?”
“Ti sembra divertente?”
“Moltissimo”
“Dai, ammazzalo”
“Voglio qualcosa in cambio”
“Cosa?”
“Mmm... Fammici pensare...”
“Veloce!”
“Aumento della paghetta mensile”
“Di quanto?”
“Almeno... 5 galeoni”
“Alla faccia!” si lamentò Rose.
Ron si guardò in giro, il ragno e suo figlio, che mostrava un ghigno maligno.
“É troppo” decretò.
“Allora niente ragno” fece per andarsene Hugo.
“Fermo! Va bene!”
Il ragazzo sogghignò e si avvicinò all’animale. Si tolse una ciabatta e lo uccise.
“Fatto!”
“Elimina il cadavere”
Hugo sbuffò e raccolse il ragno con un fazzoletto, si recò al bagno e lo buttò nel water.
“Bene. Ora dammi i soldi”
“Subito?”
“Certo, papà. Stasera devo uscire a cena con dei miei amici”
“Mi ricordi tanto tuo zio...”
“Chi?”
“Fred. E anche George”
“Lo prendo come un complimento”
“Non dovresti, in questo caso”
Hugo rise e prese i 5 galeoni, mettendoli in tasca. “Grazie!”
Ron borbottò qualcosa sottovoce e tornò a compilare dei documenti per il lavoro.
Il ragazzo, soddisfatto, si riposizionò sul divano ed accese la televisione e Rose, abbastanza scocciata, riprese la sua ‘lettura leggera’.