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Autore: evnychibi    31/03/2008    5 recensioni
Bill all'età di 16 anni...deve affrontare una grande sfida...Salvarsi l'anima dal suo dolore....
Genere: Romantico, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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La mattina dopo il bel Tom si svegliò stranamente alle 6:30 e si precipitò come un uragano in camera di Bill che dormiva con un angioletto nel suo comodo e caldo letto

La mattina dopo il bel Tom si svegliò stranamente alle 6:30 e si precipitò come un uragano in camera di Bill che dormiva con un angioletto nel suo comodo e caldo letto.

-BILL KAULITZ!!!- saltò a gattoni sul letto facendo bestemmiare poco finemente il corvino che lo guardò in cagnesco per poi voltarsi dall’altra parte.

-Hei girati, io e te dobbiamo parlare- li mise una mano sulla spalla facendolo voltare.

-Che cazzo vuoi Tom…- si scoprì, era con dei pantaloni della tuta neri come la maglia a maniche lunghe.

-Cosa facevi ieri sera a casa Maurlitz?- lo scrutò.

-Sono stato da lei a cena per farle compagnia, i suoi staranno via per un mese- disse alzandosi, andò in bagno tampinato dal fratello che li faceva domande a raffica.

-E cosa avete fatto? Te l’ha data? Bacia bene? Le hai visto i tagli? E’ bella la casa? E’ brava a letto?-

Il corvino si sciacquò la faccia e uscì dal bagno.

-Avete prima fatto i preliminari? O siete passati direttamente al sodo?-

-Tom…- si voltò Bill.

Il rasta si bloccò di colpo –Si?-

-Vaffanculo- e così dicendo li chiuse la porta in faccia.

Tom sbattè le palpebre –Hei Bill apri!!!- cominciò a bussare alla porta –Stronzo!!!Non puoi trattarmi così!!Ma chi ti credi di essere?!Sappi solo che non finisce qui!!- e così dicendo se ne andò in camera sua sbattendo la porta così violentemente da far tremare l’intero corridoio.

Bill sospirò e andò all’armadio per vestirsi, quando fu pronto riandò in bagno per sistemarsi i capelli e truccarsi, e visto che c’era tempo si sistemò lo smalto sulle unghie.

Scese in cucina, sul tavolo trovò un biglietto, Simone e Gordon erano dovuti andare a lavorare più presto del solito.

Si preparò la colazione sedendosi al tavolo, dopo alcuni minuti scese anche Tom.

Che si preparò la colazione, ma andò a mangiarla sul divano davanti alla televisione.

Il corvino sospirò, aveva esagerato,ma tutte quelle domande lo avevano snervato, anche se non riusciva a capire nemmeno lui il perché.

Rimise a posto tazza e cereali, guardò l’orologio appeso alla parete e uscendo dalla cucina entrò in sala –Tom dobbiamo andare è ora…-

Il rasta si alzò andò in cucina a mettere a posto le cose per poi tornare in sala, presero la cartella e uscirono di casa avviandosi verso la scuola.

Stavano per girare l’angolo quando una voce li costrinse a voltarsi –Hei Bill aspetta!!!!-

Sul balcone vi era Mareike con la piastra in mano –Aspettami per favore!!-

Lui li fece “ok” con il pollice per poi voltarsi verso Tom –Se tu vuoi…-

-No aspetto- disse freddo alzando le spalle e si accese una sigaretta.

La ragazza li raggiunse pochi minuti dopo, indossava una mini gonna a pieghette, a scacchi neri e viola, calze a rete tutte strappate anfibi ai piedi, una maglia a maniche lunghe nera e viola.

Li salutò con un lieve sorriso –Ciao Bill…Tom…-

Il rasta alzò la mani –Hei-

Si avviarono insieme –Chi avete la prima ora?- domandò la corvina ai due gemelli.

-Storia- risposero in coro.

-Io matematica-

Tom rabbrividì –Che schifo-

-Ja- si accese una sigaretta passandola anche al corvino –Pronti per lunedì prossimo?-

-Oh non vedo l’ora…Tante belle ragazze Italiane solo per me…E poi Sabato mi alleno visto che c’è il concerto, e il bello dei concerti sono proprio quando finiscono- disse teatralmente il rasta.

-E Marah dove la lasci?-

-Non sono affari tuoi ok?- grugnì lui, Mareike guardò Bill, ma non disse nulla.

Arrivarono a scuola, una ragazza dia capelli biondi si attaccò al braccio di Bill –Ciao Amore…- squittì assordando Tom e Mareike che si massaggiarono le orecchie.

Jasmin si voltò a guardare la corvina –Tu cosa vuoi?-

-Da te niente di sicuro-

-E allora vattene- grugnì spostandosi una ciocca di capelli dalla spalla.

-Tranquilla, stare vicino a te mi viene la nausea- sibilò con un espressione schifata, fece un lieve sorriso ai due gemelli e entrò nella scuola.

Bill si scostò bruscamente dalla bionda –Lasciami-

-Ma amore…- si lamentò lei.

-Ascolta…Punto uno: Io non sono l’amore di nessuno, tanto meno il tuo…Punto due: Io non parlo con quelle che trattano le persone in questo modo…Punto tre: Il verde non è il tuo colore, mi sembri una vecchia- e così dicendo entrò a scuola seguito dal fratello, lasciando Jasmin a bocca aperta.

La bionda serrò i pugni e strinse i denti, in quel momento entrò Sophie, la sua leccapiedi, una ragazza dai capelli castani e occhi grandi azzurri –Sophie, dobbiamo dare una bella lezione a Mareike Maurlitz, è ora che capisca di stare al suo posto- sibilò all’amica, non accorgendosi che dietro alla colonna c’era qualcuno in ascolto.

 

 

Mareike era nel bagno delle ragazze, seduta sul water a fumare una sigaretta.

Finita buttò il mozzicone nel gabinetto tirando l’acqua, aprì la porta ritrovandosi incollata con la schiena contro il muro da una ragazza il doppio di lei, in tutti i sensi, dietro alla “montagna” che la teneva al muro sbucarono Jasmin e Sophie –Salve Emo-

-Salve troia- ripose a tono, la “montagna” la spalmò di più contro il muro.

-Non sei nella situazione per poter scherzare, ora ti faccio capire chi comanda Emo, devi stare lontana da Bill-

-Ooh che paura- ghignò divertita.

La “montagna” la scaraventò per terra, provocandole una ferita alla testa che cominciò a sanguinare.

-Non credere che…- deglutì –Non credere che rinunci a Bill così facilmente…Sono stata chiara troietta?-

Un calcio nel ventre le tolse il fiato, ma lei non accennava ad abbassare lo sguardo.

Stava per ricevere un altro calcio, quando la porta del bagno si aprì, entrò una ragazza vestita con dei jeans larghi a vita bassa, una corta maglietta a maniche corte nera, polsini alle braccia, capelli lunghi e neri, un cappello da rapper nero, occhi verdi contornati leggermente da matita nera.

Si chiamava Marah Scharlifer, era l’uscente di Tom, il loro era un rapporto libero, molto libero.

La “montagna” si bloccò con la gamba a mezz’aria, Marah le scrutò –Vi state divertendo?-

-Ma…Marah…Noi…- balbettò Jasmin abbassando lo sguardo, fece cenno alla “montagna” di andare e prendendo sotto braccio Sophie uscirono dal bagni come fulmini.

Marah si accese una sigaretta avvicinandosi alla ragazza che tenendosi con un braccio il ventre si alzava con fatica.

-Hei tutto a posto?-

-Oh una meraviglia, ho solo tre costole rotte, uno squarcio sulla testa, una cosa che mi succede tutti i giorni- rispose facendo alcune smorfie di dolore, si pulì la ferita, ma il sangue continuava ad uscire, e aveva delle strane fitte alla testa.

-Dai finisco la sigaretta e ti accompagno in infermeria- buttò fuori il fumo creando una densa nuvoletta bianca.

-Come mai tanta gentilezza?- si tamponò di nuovo la ferita, imprecando sotto voce, le fitte sembravano lame che la trafiggevano.

-Questo e altro per la mia compagna di classe e banco…-

-Che fino all’anno scorso non pensavi esistesse- cinguettò con un pizzico di irritazione nella voce.

-Bhè…Hai ragione…Ma nella vita le cose cambiano-

-Le cose non cambiano…Siamo…Noi che…Cambiamo- si appoggiò con le mani al lavandino di marmo freddo, la testa le doleva e girava, cominciò a vedere tutto sfuocato.

Marah la guardò gettò la sigaretta e la prese al volo prima che cadesse per terra –Hei Mareike!-

Il sangue della ferita era aumentato macchiando le mani e i Jeans della rapper, Mareike apriva e chiudeva gli occhi con lentezza –Marah non…Non vedo niente…E’ tutto nero…-

La ragazza la prese in braccio e corse in infermeria, dove vi era Erik il dottore ventiseienne della scuola –Erik chiama un ambulanza…PRESTO!!!-

Il dottore dai capelli castani tutti spettinati, non fece domande ma si precipitò nel suo ufficio per chiamare l’ambulanza.

Marah strinse la mano di Mareike che stava diventando fredda –Hei, hei EmoGirl, dai ti stavo prendendo in simpatia, non puoi mollarmi adesso- le accarezzò la mano, si voltò -Erik cazzo, quanto ci metti?!-

Il dottore arrivò davanti al letto –Dobbiamo portarla all’ingresso, l’ambulanza sta arrivando- prese in braccio la ragazza e seguito dalla corvina uscì.

-Ma cosa è successo?-

-Per  adesso non posso dirtelo- arrivarono davanti al portone d’ingresso che Marah apri, dopo qualche minuto l’ambulanza arrivò suonando la sirena.

Tutti i ragazzi delle classi aprirono le finestre affacciandosi –MARAH!!!- urlò Tom, la ragazza alzò lo sguardo, guardando sia il rasta che Bill che era accanto a lui, distolse lo sguardo salendo sull’ambulanza.

-Ma cosa è successo?- domandò Tom.

-Quella Emo sta morendo dissanguata- ghignò un ragazzo che stava parlando con un altro ragazzo.

Il rasta si voltò di colpo a guardare Bill, che aveva sgranato gli occhi –Bill...- alitò non sapendo cos’altro dire.

Il corvino spostò bruscamente il gemello precipitandosi contro il suo compagno di classe attaccandolo spalle al muro –Ripeti quello che hai detto!!-

-Hei Bill calmati- li disse il ragazzo.

-Ripeti quello che hai detto!!!!- ripeté stringendo i denti quasi da spaccarli.

-Che quella Emo…Mareike…Bhè sta morendo dissanguata-

Bill lo lasciò andare e corse fuori dalla classe non sentendo minimamente le urla della professoressa che lo richiamava, anche Tom lo seguì senza dire una parola lo raggiunse correndo insieme al gemello.

L’ospedale fortunatamente non distava molto, continuarono a correre a per di fiato, incuranti del dolore delle gambe e della milza.

Bill strinse i denti.

Non voleva perderla, non adesso che finalmente aveva trovato la persona che…

Amava

Si, perché lui l’amava da quel giorno che l’aveva vista sotto la pioggia davanti a casa sua.

E adesso era a un passo dalla morte.

Ma lei non gliel’avrebbe portata via.

 

La signora con la falce questa volta avrebbe perso la battaglia…

 

 

  
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