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Autore: Miky Castiel Winchester    03/10/2013    1 recensioni
L'amore, quello vero, è così forte da abbattere ogni ostacolo, da abbattere ogni barriera e differenza, dubbi, preoccupazioni, e pericoli, vite differenti, due mondi diversi sotto un unico cielo sconfinato, cosa avrà la meglio, il vero amore o la paura?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Winchester, Mary Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Chapter 2

 

 

Resti li, con l'ombrello ancora in mano e ti appoggi alla porta che hai chiuso piano per non far rumore, per far si che la tua famiglia se così può essere definita, non possa sentirti e ti perdi nei tuoi pensieri Mary e pensi ancora a John. A quel ragazzo imbarazzato e gentile ed al suo sorriso caldo, ed arrossisci senza accorgertene ed in fondo al tuo cuore senti che lui ti appartiene, per quanto possa sembrare assurdo senti che lui è destinato a te, senti e desideri essere sua, vuoi che lui sia tuo. Hai sempre e solo sognato una vita normale cosa c'è di male in questo? da quando sei nata sei sempre stata trattata come un soldato da tuo padre e mai come una figlia, sei stufa della caccia Mary, stufa di combattere il male, i demoni, stufa delle ronde, delle notti passate insonni, non ti interessa conoscere ogni genere di creatura ed il mezzo per eliminarla, vuoi solo una tua vita, una vita normale e sicura, un marito dei figli ed una bella casa, vuoi la felicità che fino ad oggi non hai mai conosciuto, anzi oggi l'hai conosciuta la felicità Mary e si chiama John Winchester. E' stato un colpo di fulmine ti dice il tuo cuore, hai sempre voluto rivolgergli la parola dal primo giorno che l'hai visto alla locanda ma hai paura, e tanta, sei incastrata in un lavoro senza sbocco, in una vita altamente pericolosa ed anormale, ed è questo che ti preoccupa di più, non vuoi trascinarlo nell'inferno del tuo mondo John no, ed allora se lo ami davvero devi mettere da parte ciò che senti e puoi offrirgli semplice amicizia almeno, e forse sarà al sicuro. Ma riuscirai a resistere Mary? riuscirai a mettere a tacere quel tuo cuore che batte forte per lui? è la prima vota che il tuo animo si illumina e traccia per te quella che è la strada che ti condurrà verso quella che reputi sia la vera felicità, John è il primo che riesce a farti sentire così, speciale, innamorata. Ma tuo padre non approverà e lo sai, lui continuerà a tenerti prigioniera sotto il suo tetto circondata da una vita che senti non sia la tua, lui non approverà perché non conta la tua felicità ma conta la missione, la dannata caccia. No, a lui non importa di te, per tuo padre sei carne da macello, come tua madre ed il resto della famiglia. Che c'è di male nel sognare una vita normale? che c'è di male nell' essere innamorata e volere cambiare modo di vivere? si, lo senti Mary che John lo ami, lui è l'uomo per te, ma come fare per tenerlo al sicuro? come fare a fuggire dalla prigione nella quale ti senti rinchiusa e nella quale sei costretta a vivere? Sei stufa di vampiri, licantropi, wendigo, demoni, mutaforma, vuoi solo capire cosa davvero significa essere felice ed oggi lo sei stata con John alla locanda, specialmente quando siete rimasti soli tu e lui, quando con la sua Impala ti ha riaccompagnata. E vorresti solo fuggire lontano da tutto quello che sei in realtà, vorresti fuggire dalla caccia con John per dividere una vera vita lontana dal male con lui, con quel ragazzo spensierato dal sorriso più bello del mondo e dagli occhi profondi e penetranti che arrivano all'anima di chi gli sta di fronte. Che male c'è a sognare una famiglia e una vita sicura? te lo chiedi fin da piccola, ma tuo padre non ti ha mai dato una risposta, piuttosto che preoccuparsi di te e dei tuoi sogni ha preferito crescerti come una cacciatrice e metterti costantemente in pericolo negandoti qualunque desiderio, vorresti solo essere normale in fin dei conti non è tanto, vorresti essere una ragazza come le altre, uscire con gli amici, fare shopping avere un ragazzo, tu vuoi John, non riesci a smettere di pensare a lui e rimani immobile su quella porta sospirando e portando la mano destra sul cuore ed una lacrima cade veloce e solca il tuo viso, ed è una lacrima di gioia, per la prima volta in vita tua si, è proprio una lacrima di gioia. Vorresti solo aprire la porta alle tue spalle adesso, e fuggire, fuggire sotto quella pioggia battente con lui e non ti importa di bagnarti saresti libera, libera e felice con lui su quell'impala, e vorresti allontanarti così da tuo padre e da quella vita che non meriti, che odi. Ogni volta che una persona nuova entra nella tua vita sei costretta a sottoporla ai test di routine per assicurarti che sia umana, e porti sempre con te acqua santa, e coltelli d'argento, e con i tuoi dubbi e le tue perplessità ed i modi che sei costretta ad adottare la gente non fa che lasciarti e scappare via, non hai amici proprio per questo, ma per la prima volta hai agito con il cuore ed a John non hai fatto nulla di tutto ciò no, non a lui che con il su sorriso e la sua gentilezza ha saputo illuminare la tua giornata. E non vedi l'ora che sia domani Mary, per la prima volta brami di tornare in quella locanda perché sai che lui ci sarà, si lo sai, il tuo cuore e la tua mente all'unisono ti urlano che è così ed un sorriso non può fare a meno di far capolinea sul tuo viso. E ti chiedi se gli piaci, e se così fosse gli rivelerai chi sei e cosa fai, perché è giusto così ed in amore non ci devono essere segreti ed inoltre il passato non può essere cancellato e lo sai, e se ti amerà gli dirai tutto quanto senza remore sperando che non fugga via da te. Il rumore di passi interrompe il flusso dei tuoi pensieri e d'un tratto la figura di tuo padre si staglia davanti a te.

"Che diavolo stai facendo Mary?!" ti urla puntando i suoi occhi neri come pozzi infernali davanti a te.

"Non sono fatti tuoi" gli dici di rimando con lo sguardo basso ed un filo di voce, e la tristezza ora ti avvolge.

"Come te ti permetti mocciosa!" urla lui ancora più forte avvicinandosi a te a grandi falcate e ti da uno schiaffo così forte, ti colpisce così violentemente con la sua mano ferma, che ti fa cadere a terra. I tuoi capelli biondi davanti al viso, ansimi e ricacci dentro quelle lacrime che vorrebbero uscire ma non per il dolore fisico che ti ha appena inflitto, ma per rigettargli addosso tutto quell'odio che senti verso di lui e che alberga nel tuo cuore. Metti la mano sulla guancia dove sei stata colpita e la sposti più in basso e ti rendi conto che il tuo labbro inferiore sanguina.

"Mettiti in testa che tu sei una cacciatrice e smettila con le tue fantasie da bambina! non ti vorrà mai nessuno! non avrai mai nessuno all'infuori di me Mary, sei una di noi e guai a te se osi mancarmi ancora di rispetto altrimenti le prenderai di nuovo e la prossima volta non te la caverai con uno schiaffo, con il viso gonfio ed il labbro spaccato!" ti dice chinandosi vicino a te e prendendoti il viso in una mano per fare incontrare i vostri occhi, i tuoi azzurri come il cielo, i suoi neri come il male, preme e stringe forte sadico, dalla parte in cui ti ha colpita per poi lasciarti girandosi di spalle.

"Ti...ti odio" balbetti cercando di rimetterti in piedi lentamente e lui si ferma e crudele ti sorride incrociando le braccia.

"Vuoi un'altra lezione Mary? rassegnati qui comando io e tu sei mia e fai quello che dico, ora va a sistemate quell'orribile labbro spaccato e per il gonfiore al viso... ti toccherà aspettare per quello mi sa, e vai a cambiarti dopo pranzo c'è la ronda da fare, muoviti!" e sparisce nell'altra stanza e ti chiedi come si possa sposare un uomo così, perché tua madre l'ha fatto, come sopporta di essere vittima della crudeltà di quell'uomo.

"Che succede qui? Mary...tesoro cosa hai fatto?..." sopraggiunge tua madre che avendo sentito le urla si preoccupa e ti aiuta a rialzarti spostando i tuoi capelli dal viso, e vede il gonfiore alla guancia sinistra ed il labbro inferiore ancora sanguinante.

"Niente mamma...non ho fatto niente..." biascichi e vuoi solo salire in camera tua e restare da sola.

"E' stato tuo padre? cosa gli hai detto?..." sussurra al tuo orecchio scrutando dettagliatamente l'entità del danno che tuo padre ti ha inflitto. E percepisci la solita paura di sempre nella sua voce bassa, anche lei come te è solo un burattino nelle mani di quell'uomo indegno.

"Lasciami mamma ti prego..." dici risoluta ed incroci i suoi occhi umidi ed a fatica sali le scale, cadendo hai anche preso una storta, senti la gamba destra tirare.

"Mary..." ti chiama tua madre ma tu non ti giri e continui a salire le scale e ti chiudi in camera tua, ti chiudi a chiave, porti la mano sul viso gonfio e dolorante, scendi al labbro e le tue dita si impregnano del tuo sangue, brucia. Tamponi la ferita ed il sangue sembra fermarsi. Guardandoti allo specchio ti odi con tutta te stessa avresti dovuto colpirlo anche tu quel mostro di tuo padre ed adesso non ce la fai più, piangi. Tuo padre ha rovinato l'unico giorno bello della tua vita, ha rovinato il giorno in cui finalmente hai parlato con il ragazzo del quale senti di essere innamorata. Ti cambi e cerchi di ricomporti e scendi di nuovo, lo fai per tua madre se non scendi a pranzo quel mostro se la prenderà anche con lei. Provi a mangiare ma non ce la fai, muovi distrattamente il cucchiaio sul piatto senza prendere un solo boccone, sei persa nei tuoi pensieri, in questo momento stai ripensando ancora a lui, a John cercando di mandar giù ciò che ti ha fatto tuo padre.

"Sei pensierosa? mangia!" tuona lui d'un tratto provocante, e tua madre non dice una parola, non prende le tue difese, i suoi occhi fissi nel piatto.

"Non ho fame" dici senza guardarlo.

"Cosa c'è? pensi al tuo ragazzo?" biascica sarcasmo ridendo. Serri il pugno e ti alzi e corri per le scale, senti i suoi passi è dietro di te e cerca di raggiungerti ma riesci a chiuderti di nuovo a chiave in camera tua.

"Esci da qui subito! mangia il tuo fottuto pranzo! c'è la ronda dopo Mary! esci o butto giù la porta e ti gonfio di botte!" ti urla con tutto il fiato che ha in corpo e piangi in preda alla disperazione.

"Va via!" gli urli a tua volta.

"Samuel...dai...vieni con...con me di sotto...lasciala stare epr oggi su...dai ti prego" senti balbettare tua madre flebilmente.

"Sono stufo di lei Deanna! ha dei doveri e deve compierli"

"Lasciala stare solo per oggi Samuel...solo per oggi vedrai che da domani sarà diverso"

"Togliti di mezzo Deanna! Mary esci o butto giù la porta!" dice più forte ed inizia i suoi tentativi. La mano trema sul pomello ed apri.

"Finalmente!" ti dice prendendoti per un braccio e strattonandoti ti avvicina a se a davanti agli occhi atterriti di tua madre ti colpisce nuovamente, sullo stesso lato del viso, sullo stesso punto di prima ed ora il dolore è più forte ed il labbro ha ripreso a sanguinare, stavolta non sei caduta ti ha sorretto malamente per un braccio facendoti male anche li. Non dici una parola e con la manica della maglietta ti asciughi. Tuo padre prende le pistole e ne passa una a te, spalanca la porta e ti spinge fuori.

"Andiamo a fare la ronda fuori città Deanna, sale su porte e finestre finché non torno!"

"Si...Samuel" dice tua madre spaventata e chiude la porta senza aggiungere altro. E non proferisci parola anche tu, non c'è nulla da dire, il dolore che provi per quest'orribile vita parla da solo.

"Non hai scampo Mary" ti sussurra viscido scostando una ciocca di capelli dal tuo viso portandosi tue spalle. E tu tremi Mary, e non vorresti farlo, sei sempre stata forte ma ora non ce la fai più. Ti incammini con lui sperando che la ronda finisca presto per andare a letto. Vorresti che John fosse accanto a te adesso e pensi a lui cercando di farti forza, domani lo vedrai e magari con un suo sorriso dimenticherai cosa ti ha fatto quel mostro di tuo padre oggi, in passato.

  
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