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Autore: Drew Bieber    03/10/2013    3 recensioni
Summer è una ragazza di 12 anni, vive in Canada a Stratford in una grande e lussuosa villa, ha perso la madre quando aveva 5 anni e ora vive col padre che però non c'è mai a causa del lavoro. Frequenta una scuola privata. Ha una grande passione per la musica e un giorno mentre passeggia per strada viene attratta dal suono di una chitarra e la voce di un ragazzo che suona per strada,Justin. Ben presto diventano amici ma Justin è un ragazzo povero e quando la madre muore deve andare in un orfanotrofio, ma Summer non volendo lasciare il suo amico supplica il padre di adottare Justin. Justin è felice ora ma Summer a 15 anni riceve una borsa di studio per andare a studiare in un conservatorio di Londra molto importante ma vuole rifiutare per non lasciare Justin, ma il ragazzo sa che è un occasione da non perdere e convince Summer a partire. Justin diventa famoso un anno dopo. I due non si vedono per molto tempo, ma nel periodo di Natale si incontrano per caso a Stratford.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quando Jennifer e Justin si sono fidanzati lei non fa altro che parlarmi di quello che fanno. Justin non lo fa mai, come se non gli importasse, ci penso sempre a questa cosa. Justin ama davvero Jennifer? Non che non volessi, ma ho sempre più dubbi. Lui non la invita mai ad uscire, solo pochissime volte in confronto a Jennifer. Le lo ama davvero ne sono sicura, ma Justin secondo me vorrebbe lasciarla, ma perché non lo fa? Inizio a preparare la valigia, io e Jennifer volevamo fare un campeggio e ci siamo decise ad andarci, verrà anche Justin e Sean, il suo migliore amico, così per allargare il gruppo. Andremo in un bosco a due ore da Stratford, non vedo l’ora di arrivare. Justin mi sta già aspettando da un ora, ho moltissime valigie, devo portare tutti i miei vestiti e tutto quello che ho, lui ne ha a malapena una e mezza. Passiamo a prendere Jennifer e Sean e andiamo dritti verso il campeggio. Jennifer è rimasta incollata a Justin per tutta la durata del viaggio, io non ce l’ho fatta a guardarli, mi dà un fastidio immenso. Arrivati scendiamo e cerchiamo un posto per cercare una tenda, lì vicino c’è anche un hotel, ma noi vogliamo dormire fuori. Io e Sean montiamo la tenda mentre Justin e Jennifer se ne stanno per i fatti loro, lui ha la faccia di un cucciolo legato alla catena e che non può sognare la libertà. L’ho capito perché si gira sempre verso di me come per chiedere il mio aiuto, vorrei tanto andare da lui e portarlo via da Jennifer, ma poi non saprei cosa dirle. Montata la tenda, dopo ore e ore vado a farmi una passeggiata mentre Sean dorme e la dolce coppietta sta in disparte. Mi avventuro per il boschetto lì vicino, è più grande di quello che sembra, ma è meglio così, c’è più da esplorare, io sono un’amante dell’avventura e questo è il posto perfetto per me. Dopo una mezzoretta sento dei passi, qualcuno sta correndo, è Justin, sta scappando dalle grinfie di Jennifer, poverino lo sta torturando.
Justin: Sum ... Sum … ti prego aiutami
Io: guarda chi c’è, dov’è finita la tua dolce metà?
Justin: dolce un corno
Io: Justin non devi dire certe cose della tua ragazza
Justin: e io le dico, nascondimi da qualche parte per favore
Io: e dove di certo non dietro di me
Justin: invece penso che possa andare bene
Io: ma che vattene, togliti
Justin: e dove vado?
Io: mmmm, fammi pensare … dietro quell’albero
Justin: ottimo nascondiglio giusto grazie
Appena dopo che Justin va a nascondersi dietro l’albero sento la voce di Jennifer che lo chiama.
Jennifer: Justin … Justin dove sei? Oh ciao Sum hai visto Justin?
Io: si certo è dietro l’albero
Justin esce dal nascondiglio e viene ricatturato da Jennifer. Quella sera dopo aver finito di mangiare mi siedo vicino un albero e Justin mi raggiunge.
Justin: te la farò pagare
Io: per cosa?
Justin: non dovevi dire a Jennifer che mi eri nascosto
Io: ma tu non mi hai detto di non dirglielo
Justin: e non ci arrivi, se mi nascondo lei non deve saperlo
Io: ma io l’ho fatto apposta, per farti un dispetto
Justin: cattiva perché? Che ti ho fatto?
Io: perché tu passi sempre il tuo tempo con lei e non mi pensi, lo so che è la tua ragazza ma mi dà fastidio
Justin: quindi sei gelosa?
Io: no non sono gelosa e solo che …
Justin: … che vuoi stare con me perché ti senti sola
Io: si, hai ragione, è così
Justin: ti capisco, insomma … io passo tantissimo tempo con Jennifer, ma se devo dirla tutta con lei non mi trovo poi così bene, io mi sento solo perché … non ci sei tu con me
Io: che vuoi dire?
Justin: che solo con te mi sento felice
Quelle parole mi illusero più di quanto potessi pensare, in quel momento pensai che io per lui ero importante, che valevo qualcosa, che forse ero più di un’amica, mi sentivo felice come non mai, ma per esserlo totalmente dovevo fargli un’altra domanda.
Io: Justin, perché hai detto che con Jennifer non ti trovi bene?
Justin: non è il mio tipo
Io: e allora perché stai con lei?
Stava per rispondermi che Jennifer ci venne a chiamare e il mio piano saltò via, e ricominciai a pensare a cosa mi avrebbe potuto rispondere facendomi mille pensieri e mille idee e non bastò il sonno per ignorarle.
Il giorno dopo
Stamattina mi sono ritrovata Justin che stava aspettando che mi svegliassi per fare una passeggiata insieme, questa davvero non me la sarei mai aspettata. Gli è bastato dire a Jennifer di lasciarlo stare per tutto il giorno per potermi dedicare tutto il tempo che volevo. Non potei apprezzare di più quei minuti e quei secondi passati in sua compagnia in quel bosco dove passeggiavamo senza preoccuparci di nulla. Avrei voluto perdermi tra quegli alberi e piante per non uscirne più, per restare per sempre lì. Non facevamo altro che parlare e ridere, tutto intorno mi sembrava il paradiso, non avevo mai provato una cosa del genere. Quando ci accorgemmo che stava facendo buio ritornammo da Jennifer e Sean. Quella sera faceva particolarmente freddo e andammo nell’hotel per dormire. Iniziò anche a piovere dopo qualche minuto e ci annoiavamo a morte. Jennifer propose di fare il gioco “Obbligo o paragone”.
Sean: inizia Justin per primo, gira la bottiglia
Justin: ok. Bene Jennifer obbligo o verità?
Jennifer: verità
Justin: allora, è vero che sei andata al ballo con un nerd due anni fa?
Jennifer: si lo ammetto ma solo perché non sapevo con chi andare. Ora tocca a me. Sum, obbligo o verità?
Io: vediamo … verità
Jennifer: hai mai detto a Justin quel tuo segreto?
Io: no, e non glielo dirò mai
Justin: di quale segreto state parlando?
Io: di niente di importante, non ti interessa
Justin: invece si dimmelo
Io: se la smetti te la dico dopo ora tocca a me. Sean
Sean: obbligo
Io: devi fare dieci flessioni
Sean: non è giusto però, ora dammi, Justin obbligo o verità
Justin: obbligo
Sean: bene vediamo, però devi fare quello che ti dico ok?
Justin: si va bene
Sean: qualunque cosa sia
Justin: se me lo dici
Sean: devi farlo con Sum
Io: cosa?
Jennifer: nooooo lui non può, io sono la sua ragazza
Justin: perché devo farlo con Sum
Sean: così vediamo se sei fedele a Jennifer, se Jennifer si fida davvero di te e se piaci a Sum
Jennifer: ok io ci sto, ho fiducia in Justin
Io: io non voglio, insomma non c’è bisogno di farlo per capire che non mi piace
Sean: e allora perché non vuoi farlo con Justin?
Io: perché Justin non mi piace
Sean: o forse proprio perché ti piace, perché sai che poi noi sapremo i tuoi veri sentimenti per lui
Justin: oh Sum dai che ci vuole facciamolo
Io: ma che? Io non voglio più giocare continuate senza di me
Jennifer: no voi lo farete, io e Sean ce ne andiamo e vi lasciamo soli e non andremo avanti col gioco finché non ti deciderai
Jennifer e Sean andarono fuori dalla stanza chiudendo la porta a chiave lasciando me e Justin soli seduti sul letto. Io non volevo proprio farlo con Justin, il mio migliore amico. Lui aveva notato che ero molto confusa e triste, ero rassegnata, da lì non ne sarei uscita come ci ero entrata, lo sapevo.
Justin: Sum se non vuoi possiamo anche non fare niente, lo so che non vuoi, e … anche il perché
Sum: Justin io …
Justin: non preoccuparti, non mi importa, solo che quando Sean aveva detto che dovevamo farlo, non lo so, ero come dire, felice, mi piaceva l’idea, ma non voglio forzarti
Mi sentivo in colpa, come se l’avessi deluso, forse è così, l’ho illuso. Vedere quel suo sguardo così triste, mi provocò la reazione più strana che potessi pensare e di cui mi sarei pentita. Di colpo mi gettai sulle sue labbra senza pensarci troppo, in quel momento mi sembrava la cosa giusta da fare, l’unica risposta che potevo dare alle sue parole. Mi allontanai da lui tenendo lo sguardo basso e lui con stupore, mi strinse la mano nella sua e quando alzai gli occhi incrociai i suoi, non mi erano mai sembrati così belli, si leggeva chiaramente amore in quello sguardo, in quel sorriso, così pieni di speranza, gioia. Mi baciò con passione, in modo casto, con tutto l’amore che poteva, con tutta la delicatezza e la dolcezza.
  
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