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Autore: Lil_chan    03/10/2013    4 recensioni
Sotto la pioggia battente, una sigaretta ormai spenta tra le labbra, uno sguardo che avrebbe incenerito anche i sassi, le mani frementi.
Primo tentativo di scrivere una storia sentimentale e malinconica sul passato di Gokudera.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, finalmente riesco a pubblicare il secondo capitolo. Avrei voluto pubblicare giovedì scorso ma tra una cosa (lo studio) e l’altra (il computer guasto) alla fine ho potuto pubblicare solo adesso. Dopo il primo capitolo che è servito come prologo per la storia, entriamo subito nel vivo. In questo capitolo ci verrà svelato il motivo per cui in realtà Gokudera è così agitato. Per il resto… buona lettura! =)
P.S. ovviamente mille ringraziamenti alla mia beta che mi ha fatto pubblicare a furia di calci (tesoro I love you). 
P.P.S. non ricordo se ve l'ho già detto comunque lo riscrivo. Questa storia è stata scritta inizialmente ad uso personale cioè non doveva essere pubblicare poi come avrete capito la sopracitata beta mi ha convinta a fare questo salto nel vuoto quindi perdonate se a tratti la storia potrà sembrare banale! 

 


Il volto dormiente di Gokudera era qualcosa di incredibilmente bello anche in quelle circostanze. I capelli disordinati incorniciavano il viso leggermente corrucciato, sugli occhi chiusi risaltavano le lunghe ciglia, la bocca era leggermente aperta e le mani chiuse a pugno tenute vicino al petto.
 Il respiro regolare era spesso intervallato da un sospiro profondo che mostrava il turbamento ancora fortemente presente; in quei momenti sembrava più un bambino impaurito.
 
Yamamoto fu il primo a svegliarsi.
Con una mano gli cingeva la vita, con l'altra gli accarezzava piano una guancia cercando di farlo rilassare. Sembrò funzionare perché i lineamenti prima tesi si rilassarono e i sospiri cessarono piano. sorrise soddisfatto e lo avvicinò ulteriormente, rimanendo a bearsi di quel contatto per un po’ fino a quando decise di andare a preparare la colazione per entrambi.
Una volta entrato, non trovò ad attenderlo non suo padre - come immaginava - ma un biglietto sbadatamente poggiato sul tavolo che in cui diceva di essere "...a pesca! tutto il fine settimana. Scusa figliolo, ma Goro ha insistito tanto. Sono sicuro però di non lasciarti in cattiva compagnia. Sii paziente."
 
Con una risata leggera nascose il biglietto e iniziò a disporre caffè, latte, cereali e toast su un vassoio, tornando poi in camera.
Pesca.
Se conosceva suo padre, e ne era assolutamente certo, li aveva lasciati soli di proposito per risolvere il problema... qualunque esso fosse.
 Quando aprì la porta trovò a fissarlo due occhi verdi carichi di rimprovero.
- Sai che non ti ringrazierò, vero? -
- Non ce n'è bisogno. -
- Sei sempre il solito idiota. Potevo venire io da te. Tanta fatica per niente. Anzi sai che ti dico? Hai fatto benissimo! E' così che si tratta un ospite! -
- Gokudera come stai? –
 
Yamamoto posò il vassoio sulla scrivania e si sedette sul bordo del letto sorridendo. Lo aveva spiazzato con quella domanda improvvisa, lo leggeva chiaramente dalla sfumatura di panico dietro la solita faccia burbera.
 Non si lasciò incantare nemmeno da quel benissimo in risposta alla sua domanda, ma decise di dargli tregua.
 
Mentre mangiavano, Gokudera non fece altro che evitare gli occhi del moro: riusciva a sentire chiaramente che lo seguiva in ogni sua mossa e questo aumentava notevolmente il suo disagio. Anche se... più che disagio forse sentiva imbarazzo per tutte quelle premure, non essendo abituato a riceverle. era piacevole tutto sommato.
Così era passata la mattinata, in modo abbastanza tranquillo per i loro standard, mentre il pomeriggio aveva portato qualche novità inaspettata.
Tsuna e Reborn si erano presentati cercavano Gokudera che aveva fatto cenno al moro di coprirlo. Il primo era visibilmente preoccupato.
- Yamamoto, lasciaci entrare un momento. - Reborn aveva assottigliato lo sguardo, la sua gentile richiesta era un ordine assoluto. Con uno scatto felino, il guardiano della pioggia si nascose, il cuore batteva a mille.
 
- Sediamoci in cucina. -
- Allora? Cosa sta succedendo? - Chiese il ragazzo sedendosi di fronte ai due.
- Qualcosa di non molto piacevole. - anche se celata, l'irritazione era percepibile.
- Questa mattina Bianchi si è presentata a casa mia con degli uomini. Chiedevano di Gokudera, molto insistentemente. Sembravano impazienti. -
Tsuna si bloccò e guardò il suo tutore che continuò al posto suo.
- Ci hanno gentilmente spiegato che loro padre si è ammalato gravemente e che vuole che Gokudera lasci la nostra famiglia per tornare in Italia. -
Yamamoto strinse i pugni sotto il tavolo e celò il nervoso con un sorriso, troppo falso per risultare – anche solo in parte, sincero.
- A quanto pare è già stata fatta richiesta formale al nono, come Boss in carica attualmente, di sollevare Gokudera dal suo incarico di vice e guardiano del Vongola Ring. La decisione finale spetta comunque a Tsuna essendo l'unico al quale risponda realmente. -
- Quindi non c'è problema, no? Basterà che Tsuna rifiuti e Gokudera starà in pace. –
 
Lo sguardo nocciola saettò dall'uno all'altro, il sorriso che ora era più una smorfia: sentiva che c'era dell'altro.
 
- Non è così semplice. - Riprese Reborn - Le nostre famiglie hanno ristabilito un legame relativamente da poco e negare il ritorno a Gokudera nella sua famiglia equivarrebbe a privarli di un erede, visto che Bianchi, con il riconoscimento del fratello, si è vista togliere il titolo di Boss. -
Il cuore dello spadaccino iniziò a battere più velocemente. Che volevano dire?
- Io non mi voglio separare da Gokudera. Sai che combatterei per ognuno di voi, siete la mia famiglia, ma non voglio che qualcuno si faccia male. -
Il giovane Boss era sull'orlo di una crisi, lo si poteva vedere chiaramente, ma furono le successive parole a far crollare il Cielo addosso al Guardiano della Pioggia.
- Abbiamo tempo fino a lunedì. -
Da quando Tsuna e Reborn se n'erano andati il tempo si era come fermato.
I due ragazzi stavano seduti in camera senza dire una parola.
Il silenzio era opprimente, soprattutto per uno come Yamamoto abituato al chiasso e all'allegria. Guardando l'altro con il volto nascosto contro le ginocchia, una rabbia improvvisa gli crebbe dentro. Non poteva pensare a Gokudera lontano, ne che Tsuna, il loro caro amico che li aveva sempre protetti tutti, potesse sul serio acconsentire a tutto questo. Improvviso un pensiero gli si affacciò fulmineo facendolo sorridere
"vuoi vedere che..."
In tutto ciò, Gokudera si era alzato e con uno sguardo indecifrabile aveva afferrato il cellulare e, composto un numero, aveva iniziato a sbraitare in quello che doveva essere italiano. Alla fine della telefonata lo Smoking Bomb avere gli occhi lucidi e si mordeva le labbra.
Aveva chiamato sua sorella. L'aveva chiamata perché non capiva. C'erano troppi punti oscuri in tutta la faccenda. Suo padre lo voleva a capo della famiglia? Sciocchezze! Bianchi sarebbe stato un capo migliore di lui. Al diavolo il riconoscimento! Lo voleva al suo capezzale ora che stava morendo? Non lo aveva avuto da vivo, non lo avrebbe accalappiato da morto. Perché? Perché ostinarsi a volerlo isolare? Perché toglierli tutto ciò che amava di nuovo? Non aveva senso, non dopo anni di assoluto silenzio. Sembrava nato per rovinargli la vita, quell'uomo.
- Gokudera cosa... -
- Mio padre. – Cominciò lui. - Vuole che lasci i Vongola, che torni in Italia e che mi metta a capo della sua famiglia. Vuole riavermi li. - La voce era incrinata, la rabbia era pronta a esplodere - Ha lasciato che mia madre morisse da sola e ora vuole che l'unico ricordo che ha di lei torni a casa buono buono e paziente. Ma ti rendi conto? HA SCAVALCATO BIANCHI, RISCHIA DI MANDARE ALL'ARIA TUTTO CIO' CHE HO PER PURO EGOISMO! Mi ha dimenticato... per più di dieci anni. Mi ha distrutto l'infanzia. E si aspetta che io torni da lui. Io non lo capisco. Bianchi dice che è davvero pentito, che io e mia madre contavamo davvero per lui, che mi vuole vicino per darmi tutto ciò che mi spetta. Tutte stronzate. La verità è che gode nell'avere tutto ciò che gli appartiene sotto controllo e non sopporta che una sua proprietà  faccia ciò che vuole. So perfettamente che mi vede solo come una fonte di guadagno, infondo come sicario valgo molto. –
 
Ed eccola, l'abitudine del Guardiano a non considerare la sua vita, a trattarsi come un oggetto.
 
- Sono sicuro che mi getterà di nuovo a fare quel lavoro, sono un'arma dopotutto, sono stato addestrato proprio per questo. La mia vita non ha mai avuto veramente alcun valore. -
Lo schiaffo di uno Yamamoto più arrabbiato che mai, pallido con gli occhi ardenti, arrivò così: tremante e liberatorio. 
- Anche se volesse portarti via. – Lo guardò. - Anche se ti volesse solo per i guadagni,- Sputò sull'ultima parola, come fosse veleno - Anche se dovessi combattere da solo contro di lui, giuro che non ti avrà. A costo di uccidere tutti da solo. Non ti lascerò andare. – Concluse, col cuore che pulsava a mille nel petto.
Gokudera si teneva la guancia lesa, gli occhi sgranati per la sorpresa.
- E ricorda un'altra cosa, - Sussurròl il moro abbracciandolo stretto a sé. - Tu non sei un oggetto. Sei un essere umano con dei sentimenti e la tua vita ha più valore di qualunque altra cosa sulla faccia della Terra. Per me tu, Hayato Gokudera, sei la persona che ha più valore in questo dannato mondo. Prova a sminuirti di nuovo e te la farò pagare, intesi? –
 
Il dinamitardo soffocò un sorriso e un idiota contro l'incavo della spalla dell'altro. Quando tentò di allontanarsi, lo spadaccino lo tenne ancora vicino, ma in modo che si potessero guardare negli occhi.
- Yamamoto – Mormorò. -Se io... decidessi di stare qui... - Il volto dell'altro sempre più vicino - Saresti disposto a combattere? -
- Qualunque cosa - Sorrise.
 
L'italiano chiuse gli occhi azzerando le distanze tra di loro, una mano sul cuore impazzito del compagno, l'altra sulla sua schiena.
 
Fu un bacio dolce e salato allo stesso tempo che per un momento liberò la mente di entrambi dall'impegno imminente. quando si staccarono, Gokudera fece dono per la prima volta a Yamamoto di un sospiro sincero.
 
"Un sorriso di felicità.
Un sorriso di Speranza.
Un sorriso d'amore.
Un sorriso che voleva dire - se mi lasci giuro che ti faccio esplodere brutto idiota del baseball -
Un sorriso che era solo per loro due."




 
Reine_De Poiters Grazie per aver letto la mia storia, sono contenta che ti abbia incuriosito e non preoccuparti che nei prossimi capitoli tutte le tue domande troveranno risposte ;) Spero che la storia ti risulti interessante e accetto qualsiasi critica, commento o suggerimento tu mi voglia dare. Ancora grazie :) Ciao!
 
Kyoite Grazie mille per il bentornata, sì questa coppia mi ispirava tantissimo quindi non  ho potuto non scriverci qualcosa, grazie mille per aver letto e per i tuoi consigli (in effetti non mi sembrava molto adatto utilizzare il bianco per descrivere Gokudera ahaha). Per quanto riguarda i cambi repentini di situazione, questo è sempre stato il mio punto debole ma cercherò di prestarci maggiore attenzione! Come ho già detto tutte le vostre domande troveranno le risposte nei prossimi capitoli :3 Spero continuerai a seguirmi e correggermi. Al prossimo capitolo! Ciao :)
 
Rebychan  Grazie mille per il tuo commento, sono contento che questo primo capitolo ti sia piaciuto, spero di continuare ad incuriosirti con i prossimi capitoli, in realtà questa era una storia che avevo scritto solamente per me poi però mi sono fatta convincere a pubblicarla dalla mia beta e quindi eccomi qua! ;) Spero non ti risulti banale o scontata. Comunque sia come ho già scritto accetto qualsiasi tipo di critica e/o correzione per migliorare sempre di più la storia. Grazie mille ancora! Al prossimo capitolo, ciao ciao :)
 

A tutti voi di nuovo grazie mille per aver letto questo primo capitolo, mi ha fatto tantissimo piacere pubblicare dopo tanti anni e farvi leggere qualcosa di mio, ho intenzione di pubblicare settimanalmente. Se per caso mi capiterà di avere dei ritardi scusatemi ma purtroppo la scuola mi incatena ai libri >w< Leggete e commentate, questo mi aiuterà a scrivere una storia sempre migliore, ancora grazie a tutti! Ringrazio tutti coloro che hanno letto, commentato, aggiunto tra i preferiti/seguiti. Fate la davvero la felicità di questa povera scrittrice in erba! :) 

 
   
 
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