Fake Forgetfulness
Riscaldami
šsšt›s›
E sento le sue mani scorrere febbrili sul mio corpo.
Le sue labbra gonfie che saggiano
il mio collo.
Il suo respiro caldo che s’infrange
sulla mia pelle.
La sua bocca famelica bacia la mia spalla nuda e le mie mani, bramose, carezzano il suo torace scolpito. Piccoli
gemiti e sospiri riempiono l’etere e mi sembra di sentire quell’atmosfera,
quel profumo indimenticabile del Proie
Rouge fondersi all’essenza francese che usa Draco.
Gli occhi chiusi, la bocca perennemente dischiusa, è incredibile come Draco Lucius Malfoy riesca a farmi
perdere la cognizione del tempo e dello spazio. L’unica cosa che riesco ad avvertire sono i nostri cuori battere
all’impazzata, quasi volessero uscire dai rispettivi corpi e fondersi in un
unico grande corpo pulsante...
“ Per tutti i settimanali di Strega Moderna!”
Mi volto di scatto, non capendo chi sia stato
a parlare. Sento le labbra di Draco ancora sulla mia
guancia, staccarsi poi lentamente mentre le sue mani
scivolano via dalla mia vita.
“ Cazzo” sibila il biondino al mio
fianco.
Sbatto le palpebre, le ciglia e metto a fuoco: Padma
Patil ed Ernie McMilliam?
Spalanco la bocca, ma non riesco a muovermi. Loro due sono lì,
davanti a noi, al centro del corridoio, pietrificati. Anzi
no, Padma trema.
“ Che diamine...” biascica
Ernie, prima che Padma gli tappi gli occhi con una
mano e lo volti di spalle.
“ Rivestitevi, insomma!” urlacchia,
voltandosi anche lei di spalle.
E’ in quel momento che realizzo davvero in che situazione mi trovo.
Mi volto verso Draco, la camicia
completamente aperta, le labbra rosse e i pantaloni sbottonati. Io, d’altro
canto, con la gonna alzata e il reggiseno in bella mostra, non sono da meno.
“ Per Merlino, per Merlino!” farfuglio
velocemente, sistemandomi come meglio riuscivo.
“ Abbiamo fatto una cazzata, una grossa cazzata!” borbotta infervorato Draco ed io evito di guardarlo, finendo di rivestirmi.
“ E’ tutta colpa tua, Granger” lo sento
dire ancora e di colpo m’immobilizzo, restando con gli occhi fissi sulle sue
mani che richiudono i bottoni della camicia.
Infondo ha ragione, è colpa mia. Ma
l’orgoglio mi fa dire altro.
“ Colpa mia? Ma se tu...” ma non finisco la frase, perché torno a guardarlo negli
occhi.
Draco Lucius Malfoy sorride, quel sorriso malizioso che ho sempre
adorato.
“ Ma se io...?” mi sussurra,
avvicinandosi di nuovo a me, pericolosamente.
“ Se tu non avessi...se non avessi...” ma non riesco a finire la frase balbettante che lui mi
prende il mento con la mano destra, carezzandomi con il pollice il labbro
dischiuso.
“ Se io non avessi fatto cosa?” mi ripete
con quella voce bassa e sensuale.
Mi si avvicina lentamente all’orecchio, portandomi una mano dietro
la nuca.
“ Non sai quanto avrei voglia di fare l’amore con te...”
“ Finito lì dietro?!” esclama d’un tratto
Padma, riportandoci alla realtà.
Ci allontaniamo l’uno dall’altro, sebbene io sia ancora stordita.
“ Ovviamente” dice tranquillo Draco ed i
due si girano.
“ Cacchio Malfoy, mica sapevo della
vostra tresca!” inizia Ernie, ammiccando.
Padma incrocia le braccia al petto, infastidita, ma
tutti e due sono troppo presi da me e dalla mia faccia
da pesce lesso per guardare Draco estrarre la
bacchetta.
“ Oblivion!” esclama lui, facendoli
cadere per terra come sacchi di patate.
E’ accaduto tutto in pochissimo secondi e neanche me ne sono resa conto.
“ Draco!” esclamo correndo verso i loro
corpi. “ Adesso perderanno tutta la memoria...ma che ti è saltato in mente?!”
Non mi giunge risposta, così mi volto innervosita e lo vedo sorridere.
“ Draco tu...”
“ Ma sai che sono immensamente bravo ad
incantesimi, no?”
“ E cosa c’entra?! Io non capisco come tu...”
“ E che l’incanto Oblivion
se pronunciato con ferme intenzioni le rispetta?”
“ E con questo?! Non ti...”
“ Ho solo pensato ad eliminargli la memoria degli ultimi dieci
minuti. Ora si riprendono e tutto sarà come prima” scuote la testa davanti al
mio nervosismo e mi raggiunge, dandomi la mano per alzarmi da terra.
“ Dai, rimettiamoli in piedi. E...” si volta a guardarmi, mentre
rialza Ernie. “...dovremo un po’ fingere. D’accordo?”
Annuisco, benché l’idea di evitarlo o addirittura di trattarlo
male mi da un fastidio immane.
“ Ah! Che mal di testa...” farfuglia Ernie, riprendendosi.
“ Ma dove ci troviamo? Non eravamo di ronda?” attacca Padma,
stropicciandosi gli occhi.
“ Si, infatti” intervengo io, assumendo un’aria stupita dal suo
comportamento.
“ Ah, che idioti. Peggio di quel Paciock.
Su, non voglio perdere tempo con voi, torniamo nei dormitori”
biascica Draco, infilando le mani in tasca e
assumendo la sua solita aria indifferente e superiore.
Padma sbuffa e va avanti, trascinandosi Ernie per
un braccio.
“ E non vi scannate voi due, là dietro!”
esclama, mettendo una bella distanza fra noi e loro.
“ Figurati! Faremo ben altro!” esclama Draco, poco prima di essere fulminato da un mio sguardo
inceneritore.
“ Eddai, mica hanno
capito...” ridacchia, prendendomi per la vita e
baciandomi a fior di labbra, bacio che diventa d’un tratto passionale.
Sono io a staccarmi, seppur di controvoglia.
“ Draco, potrebbero vederci diamine!”
“ Esiste l’oblivion...”
“ Oh Merlino, che caso perso che sei!” borbotto con un mezzo
sorriso, riprendendo a camminare.
E
così per tutto il tragitto. Ad esempio, ad un certo punto...
“ Granger, sei davvero
petulante! Quante volte devo dirti che non devi
toccarmi con le tue mani da mezzosangue?” si lamenta lui a voce alta.
Io resto qualche secondo in silenzio, guardando prima lui,
poi dinanzi a me. Non riesco ad assimilare quello che mi ha detto, benché
sappia che non lo pensa davvero.
Poi sento le sue labbra al mio orecchio.
“ Non prendermi in parola...le tue mani possono e devono
toccare ogni secondo della giornata il mio corpo” mi sussurra.
Io mi volto, sfiorandogli il naso con il mio. Ci ritroviamo
in meno di un secondo così vicini che le nostre ciglia
si toccano.
“ Draco sei...”
In quel momento si girano Padma
ed Ernie e cosa faccio io? Gli do uno schiaffo per giustificare la vicinanza!
“ ...sei un imbecille!” dico a voce alta, facendo qualche
passo e superandolo.
Padma si
volta dinanzi, scuotendo la testa accanto ad Ernie.
“ Quei due sono come cane e gatto...nati per essere
nemici!” borbotta ed io sento ridacchiare Draco alle
mie spalle, anche se la mano premuta sulla guancia dolorante
non riesce proprio a toglierla.
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Il mattino dopo, un rumore assordante tenta di svegliarmi, un rumore insistente proveniente dalla porta della mia camera
da Caposcuola.
Così mi alzo, trascinandomi per un po’ la coperta prima che questa
cada definitivamente dal mio corpo e sbadiglio,
passandomi una mano nei capelli.
Vado ad aprire e vengo scaraventata
dentro la camera da due occhi di ghiaccio, l’unica cosa che riesco a vedere.
“ Su Granger! Volevi farmi stare ore lì
ad aspettarti? La gente poteva insospettirsi...”
Poi le forti braccia mi lasciano la vita e lui va a richiudere la
porta.
“ Ma cosa...?” metto a fuoco,
stropicciandomi gli occhi.
Draco è lì davanti a me, con la schiena poggiata
contro la porta dinanzi a me, le mani in tasca dei pantaloni neri dal taglio
classico, con un’aria divertita fino all’invero simile.
“ Buongiorno” sussurra, così sensualmente che quasi arrossisco.
“ Ma tu...tu, che diamine ci fai qui?”
biascico, passandomi le mani sul pigiama per aggiustarmelo ed una mano nei
capelli, tentando di arginare la folta criniera mattutina.
“ Sono venuto a portarti la colazione, così dopo andiamo ad Hogsmeade. Oggi è sabato” mi
dice ed io connetto solo in quel momento che il giorno prima era
stato un bellissimo venerdì e che accanto a lui c’è un vassoio pieno di
brioche.
Mi apro involontariamente in un sorriso, tornando a guardarlo.
“ Che dolce che sei...allora il Draco freddo e glaciale lo posso considerare solo un
ricordo?” lo stuzzico, sorridendo.
“ Io sono sempre stato galante” finge d’offendersi.
Io sorrido ancora, i suoi occhi s’illuminano e inizia a camminare
verso di me, lentamente...
“ Oppure, potremo restare qui...” mormora, continuando a camminare piano.
“ Ah si? E per quale motivo?” dico,
fingendo di non aver capito la sua allusione, mentre mi puntello sui talloni.
Ovviamente lui capisce che sto scherzando, ergo continua a
camminare, una passo dopo l’altro.
“ Ci sono tanti buoni motivi. Uno di questi, è l’evitare il freddo
di Hogsmeade e starsene qui, al coperto...”
“ Ma a te piace il freddo” intervengo,
facendolo sorridere.
“ E tu come lo sai?” curva le labbra in
una dolce smorfia, continuando a raggiungermi lentamente.
“ Si dice in giro...” rispondo vagamente.
“ Altri motivi?”
“ Invece di uscire, potremo prendere questi momenti per ripassare
le materie che abbiamo sottovalutato” aggiunge, ed io scoppio a ridere.
“ Okay, basta! Sono ufficialmente
sconvolta dalle tue scuse!” rido ancora e non mi accorgo che ormai è a pochi
centimetri da me.
Sollevo la testa, per guardarlo negli occhi. Le sue mani scendono
sulle mie e il mio riso si trasforma in un dolce sorriso. S’intrecciano alle
mie dita, portandosele al collo e quindi attirandomi a sé.
Mi ritrovo sollevata sulle punte, ad un millesimo dalle sue
labbra, con il respiro fermo alla bocca dei polmoni.
“ Allora, ecco la verità” mormora sulle mia
labbra, salendo con le sue a carezzare la mia guancia, poi l’orecchio
destro.
“ Sei incredibilmente bella, anche di primo mattino. Ed è immensa la mia voglia di fare l’amore con te” sussurra
ed in un batter di ciglia mi ritrovo coinvolta in un bacio passionale senza
precedenti.
Le sua labbra saggiano le mie e le sue mani scendono sui
miei fianchi, possessive.
Io faccio un passo indietro, staccandomi da lui e sorridendo.
“ Non te la darò vinta così facilmente” gli dico, mettendo le mani
sui fianchi.
Ci guardiamo, per un tempo che mi pare interminabile. Poi lui
sorride e mi guarda dall’alto della sua eleganza.
“ Dimmi, Granger...”
“ Torni all’uso dei cognomi?”
“ Beh, ci stiamo sfidando” ribatte lui. Io sorrido divertita.
“ Bene. Allora, prova a prendermi...”
Ed in pochi secondi, sono già dall’altra parte della stanza,
aggiro poltrone, oggetti caduti sul pavimento, mentre Draco
mi rincorre.
“ Tanto ti prendo! Sono più veloce”
“ Ma io più furba!” esclamo,
nascondendomi dietro il separè e poi uscendo dalla parte opposta rispetto a
quella che lui si aspettava.
Per qualche minuto, non riesce a prendermi. Poi improvvisamente me
lo trovo alle spalle, le sue braccia forti mi cingono il corpo e le sue labbra
mi sfiorano il collo.
“ Presa...” sussurra e le sue labbra si
poggiano sulla mia spalla scoperta, provocandomi un brivido lungo la schiena,
ed il mio corpo perde di forza, come sempre, quando mi trovo tra le sue braccia.
Mi volto a sinistra, incontrando il suo viso e dischiudendo le
labbra per dire qualcosa, ma davvero non mi riesce.
Draco cattura le mie labbra in un bacio famelico,
mentre la sua mano sale ad afferrarmi la nuca. In un attimo, siamo
uno davanti all’altro, a baciarci come mai prima.
Le sue mani scendono sui miei vestiti, infilandosi sotto di essi, fredde...anzi, gelide.
Mi sfugge un gemito nella sua bocca,
tirando la pancia all’indentro istintivamente e Draco
se ne accorge.
“ Riscaldami” mormora sulle mie labbra, ad occhi chiusi.
E’ strano come le sue labbra abbiano pronunciato quella
parola, tanto da lasciarmi a guardarlo per qualche secondo. E’ stato come se in
quella parola fosse racchiuso più di un significato, più di un solo desiderio.
Carnale e spirituale, fusi insieme.
Così, le mie mani salgono sul suo viso e carezzano ogni centimetro
dei suoi lineamenti, mentre lui resta ad occhi chiusi completamente inebriato
dai miei tocchi, dai miei sospiri.
Gli premo una mano sul petto, facendolo poi camminare all’indietro,
finché le sue gambe non toccano il bordo del letto, sul quale lo spingo,
mettendomi sopra di lui.
Lui apre gli occhi, due lame d’argento fuso e mi afferra per i fianchi, mettendosi a sedere con me a
cavalcioni sopra di lui.
Mi guarda con occhi colmi di desiderio, che lascivi scivolano
lungo il mio corpo.
Io dischiudo le labbra, ma non so cosa dire. Vorrei essere io a
fargli perdere la testa, a condurre tutto, a riscaldarlo...ma anche se apparentemente possa
sembrare così, è lui che con i suoi piccoli tocchi e con i suoi occhi, conduce
il gioco.
Le mie mani iniziano a sbottonargli la camicia, scoprendo ogni volta centimetri in più del suo torace scolpito. Le
mani mi tremano, come se stessi rivivendo quella sera...
E lui ferma le mie mani e le bacia, ad occhi chiusi, più volte, lentamente...ma io continuo a tremare, anche più di prima.
E’ una danza lenta, la nostra. Lenta a sensuale, in cui vestiti
scivolano via, lungo i nostri corpi, accompagnati da sospiri e battiti del
cuore come note di una melodia che possiamo udire solo io e lui.
Ed è incredibile sentire di nuovo le sue labbra toccare ogni
centimetro del mio corpo, le sue mani carezzare ogni punto sensibile e i suoi
occhi guardarmi in quel modo che fa perdere la ragione.
Come un cacciatore, bramoso, selvaggio, ma che ama la sua preda.
E allora le mie mani scorrono su di lui, mentre lui è dentro me, e la mia schiena s’inarca verso il suo corpo, perché non
mi basta, perché vorrei che ci fondessimo in una cosa sola.
Poi l’amplesso, agognato, ricercato, voluto e profondo, ci
riempie. Riempie i nostri corpi che cessano quella dolce e sensuale danza, ma
che non possono fare a meno di restare uniti, stretti l’uno all’altro.
“ Draco...per me sei importante”
sussurro, mentre il mio seno si alza vicino al suo petto, mosso ancora dai
respiri accelerati.
“ Perché mi dici questo?” mi chiede lui,
ad occhi chiusi, tra un bacio ed un altro sulla mia pelle.
“ Perché ho paura che tu non l’abbia
capito” rispondo, sempre in un sussurro, sollevando le mie mani tra le sue, per
poi baciargliele.
Alzo lo sguardo verso di lui e lo vedo corrucciare la fronte.
“ Draco...sto tremando” dico interdetta,
sollevando una mano a mezz’aria per farglielo vedere. “ Come fai a non
capirlo?”
“ E’ che non riesco a leggerlo nei tuoi occhi...”
“ Di cosa hai paura?”
“ Che tu stia mentendo...”
Resto immobile a fissarlo, senza trovare più parole.
“ Hermione, quello che mi hai dimostrato ieri nessuno mai prima me l’aveva dimostrato.
E quelle due parole...sai, è per me difficile pensare che qualcuno provi
determinati sentimenti per me” dice tutt’un fiato, guardandomi negli occhi.
“ Non devi dire così...non devi pensare certe cose...”
Lui mi porta un dito sulle labbra, zittendomi.
“ Lo so” mi dice. “ Non pensare che non mi fidi di te.”
Lo abbraccio, mi stringo a lui più forte che posso, lasciandogli
tanti piccoli baci sul collo.
“ Allora...non avere dubbi quando ti dico
che ti amo” gli sussurro all’orecchio, lentamente.
Lui s’irrigidisce, il cuore inizia a
battergli ancora più forte di prima e le sue mani perdono presa sulla mia vita.
“ Stringimi...”
E lui mi stringe di nuovo a sé, poggiando la testa sulla
mia spalla.
“ Scusami...”
“ Non scusarti. Voglio che tu con me esprima tutto te stesso.”
“ E se questo ti allontanerà? E se guardando dentro di me non troverai niente di buono?”
dice velocemente, ma a voce molto bassa.
Io sorrido davanti a me, stringendolo ancor di più, dicendolo come
se fosse la più ovvia delle cose.
“ Niente potrà mai allontanarmi da te. E’ davvero impossibile”
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Eccomi!! Scusate il
gigantesco ritardo, ma ho scritto un racconto per un concorso, che ho inviato qualche giorno fa, e sono stata impegnata con
quello. Chiedo ancora perdono!! Grazie a tutti quelli
che hanno commentato nel cap precedente, ho letto dei
commenti davvero bellissimi che mi hanno fatto commuovere! Spero
che questo vi piaccia...
Erin.