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Autore: __iriis    04/10/2013    5 recensioni
Chi non conosce le famose vacanze di primavera?
Ormai tutto il mondo è a conoscenza di questa allettante vacanza anglo-sassona che avviene tra Marzo ed Aprile, e da il via libera ai ragazzi di passare le tre settimane più selvagge delle loro vite insieme agli amici, partendo per le mete più disparate, dimenticandosi per qualche giorno la quotidianità della città, lo studio che appesantisce la testa, facendo spazio a fiumi di alcool e ragazzi a più non posso.
[..]
«Zayn Malik.» le porse la mano e Gabe lo guardò, esclamando un «Vaffanculo» per poi andare via.
Il riccio accanto a lui lo guardò e insieme scoppiarono a ridere, adagiandosi al pontile, mentre incrociava le sue braccia al petto. «Vaffanculo? Beh, un nome squisito e a dir poco fantasioso, donzella.»
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Prologo.
 
Chi non conosce le famose vacanze di primavera?
Ormai tutto il mondo è a conoscenza di questa allettante vacanza anglo-sassona che avviene tra Marzo ed Aprile, e da il via libera ai ragazzi di passare le tre settimane più selvagge delle loro vite insieme agli amici, partendo per le mete più disparate, dimenticandosi per qualche giorno la quotidianità della città, lo studio che appesantisce la testa, facendo spazio a fiumi di alcool e ragazzi a più non posso.
Era questo che aspettavano anche loro, Gabrielle e Novalee, cugine al primo anno di università. Non aspettavano altro. Non che andassero chissà quanto lontano. Avrebbero preso il treno presto quella mattina, e dopo qualche ora si sarebbero ritrovati da Bristol a Brighton.
«Sicura di aver preso tutto?» domandò Novalee a Gabrielle che stava legando i suoi lunghi capelli castani e mossi e per risposta annuì alla cugina. Dietro di loro le figure delle loro madri sull’uscio della porta «Mi raccomando, Novalee, fate attenzione. Non-»
«Zia, abbiamo diciannove anni a testa. Sappiamo che non dobbiamo andare con gli sconosciuti, che non dobbiamo bere nulla e blah blah blah!» rispose Gabe, guardando la madre che la stava fulminando con lo sguardo, mentre sua cugina al suo fianco se la stava ridendo.
«Dai ragazze, ultimo abbraccio prima di andare.» disse il padre di Novalee che si era offerto per accompagnarle in stazione.
Dopo dieci minuti erano già in auto, e le ragazze si guardavano elettrizzate.
Chissà cosa avrebbe avuto in servo per loro quella vacanza, chissà in cosa si sarebbero cacciate.
 

 
    1.

«Relax!» esclamò la bionda gettandosi sul lettone della camera doppia che avevano prenotato già da qualche tempo, in un hotel vicino al mare. «Guarda, è davvero bellissimo.» disse Gabe guardando la cugina, che per lei era come una sorella essendo figlia unica, dopo aver scostato la tenda dall’enorme finestra che dava sul porticciolo di Brighton, dove vi era anche una grande ruota panoramica e qualche giostrina. «Il mare sembra calmo.»
«Sarà gelido, Gabe!» disse Lee sentendo dei brividi ghiacciati percorrerle la pelle alla sola idea di immergersi nell’oceano che circondava l’isola Britannica.
«La solita freddolina! – la mora scoppiò a ridere – Dai metti il costume e godiamoci queste vacanze. Chissà quando ci ricapiterà adesso!» disse successivamente, prendendo dalla sua valigia un costume, dei pantaloncini ed una maglia, cambiandosi in bagno.
«Tadaaan! Su muoviti, adesso tocca a te. Ho voglia di prendere il sole, stare a mollo.» disse spingendo la cugina in bagno e prendendo anche per lei un costume ed un completino per andare in spiaggia.
Si sarebbero divertite, lo sapeva, e lo sperava con tutta se stessa. Non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinare in alcun modo quella vacanza che tanto si erano meritate e sudate.
Una volta pronte, Gabe prese la mano della cugina trascinandola fuori dalla stanza dell’albergo e con i loro teli da mare e le infradito colorate chiesero informazioni su come si potesse arrivare prima a quel pontile pieno zeppo di gente che si vedeva da camera loro. Era li la festa, da lì sarebbe partito il loro divertimento.
«Dovete prendere la prima a destra e continuare dritto. Non potete sbagliare perché davanti vi troverete quell’enorme ruota panoramica e successivamente il mare.» disse il ragazzo della reception sorridendo, poi ritornò a fare il suo lavoro, rispondendo al telefono e preoccupandosi di controllare chi sarebbe arrivato in quel giorno in modo da preparare le camere.
«Grazie!» esclamarono in coro, per poi percorrere successivamente la strada che era stata loro indicata, trovandosi davanti la spiaggia più bella di tutta l’Inghilterra.
La gente, nonostante un po’ di vento freddo, era in costume e giocava sulla battigia, prendeva il sole come se fosse piena estate. Lee guardò la cugina e subito sul suo volto si aprì un sorriso «Vacanze di primavera!» esclamarono prima di tuffarsi nella mischia e dando così inizio al loro divertimento.


«Oddio! Ma l'hai vista quella?» Continuavano a ridere a crepapelle mentre attraversavano la passerella in legno che le avrebbe riportate sulla strada. Avevano preso il sole e fatto il bagno. Avevano bevuto drink mentre ballavano tra la folla e si erano divertite come due bambine. Avevano spettegolato sulle ragazze che avevano tette troppo grandi e sui ragazzi con troppi peli sul petto.
«Sembrava un maiale!» Le loro risa riempivano quel silenzio che c'era a quell'ora di sera. 
Erano state in spiaggia tutto il pomeriggio, poi avevano deciso di ritornare in albergo quando la fame aveva iniziato a crescere e a farsi sentire più del dovuto.
«Ho fame, cazzo! Voglio abbuffarmi e diventare obesa!» dichiarò Gabrielle, toccandosi la pancia. 
«Sei già a metà del lavoro.» La prese in giro la cugina. 
Lee e Gabe erano cresciute praticamente insieme. Passavano interi pomeriggi sul prato di casa Marshall a giocare tra loro. Non era un semplice rapporto tra cugine, o un amicizia tra amiche, loro erano quel qualcosa in più.
Si volevano bene incondizionatamente.
«Senti chi parla. Sei uno schifoso maiale biondo!» Ribattè Gab, assumendo una posa di superiorità. 
«Uh, guarda! Un ippopotamo scappato dallo zoo!!»
«Dove?» gridò Gabrielle voltandosi verso la strada.
«Oh no, sei solo tu.» Novalee scoppiò a ridere e alcune lacrime le si formarono all'estremità degli occhi. Amava prendere in giro sua cugina, cosa poteva farci!
«Fottiti!» Gabrielle aumentò il passo, raggiungendo per prima la strada.
Una macchina nera le passò sotto il naso, rischiando di investirla, ma i riflessi della ragazza erano ancora buoni, per fortuna. 
«Elle!» La bionda scattò in avanti, correndo verso l'altra ragazza che aveva il cuore che le batteva all'impazzata. «Stai bene?» Chiese, prendendole il viso tra le mani e osservandola per bene. Non aveva nessun graffio.
«Sto bene, e non chiamarmi Elle!» Gab si scrollò di dosso sua cugina con fare brusco. Si era innervosita e non aveva tutti i torti. 
La macchina nera si fermò poco distante, parcheggiando accanto al marciapiede. Due ragazzi mori uscirono dall'auto con disinvoltura.
Gli occhi della mora erano due fiamme ardenti mentre fissavano le due figure avvicinarsi.
«Chi te l'ha data la patente, eh?» Urlò in direzione di quello che era uscito dal lato del guidatore. Era alto e magro. Capelli neri come la pece e braccia tatuate.
«Gab, calmati.» Sussurrò Lee all'orecchio della cugina. L'unica cosa che voleva era tornare in albergo e mangiare insieme a quella pazza di sua cugina.
«Uno stronzo stava per uccidermi e io dovrei calmarmi?» Era accecata dalla rabbia ormai.
«Ehy bambolina, tieni a freno la lingua.» Dopo secondi che sembravano interminabili il moro tatuato finalmente parlò. L'altro si limitò ad un sorrisetto compiaciuto e se ne stava con le mani in tasca, accanto al suo amico.
«Volevo chiederti scusa. Qui di sera non si vede molto bene, perchè la strada è poco illuminata.» Con un cenno vago della mano indicò la strada e Novalee dovette constatare che avesse ragione in quanto all'illuminazione, ma non poteva di certo correre così veloce in una zona pedonale come quella.
«Questo non giustifica il fatto che stessi correndo a più di 60 all'ora!» Sbottò esasperata Lee.
«E tu sei?» Le chiese il moro sfacciato e con aria arrogante.
«Una persona che rispetta le regole. Dovresti prendermi d'esempio!» L'altro ragazzo che fino a quel momento era stato muto ed immobile alzò gli occhi sulla bionda.
«Lascia stare Gab. Dai, andiamo!» Afferrò sua cugina per un braccio. «Prima o poi si schianteranno contro un muro di cemento armato e faranno la fine che meritano!» Sputò acida e disgustata. Novalee odiava le persone come quei ragazzi. Tutti uguali e che si credono padroni del mondo.
Trascinò Gabrielle che continuava a lanciare occhiate di fuoco al moretto. Quest'ultimo le fece l'occhiolino e sorrise, gesto che non fece altro che alimentare il suo odio. 
«E comunque l'asilo nido e dall'altro lato!» Gridò poi, e scoppiò a ridere insieme all'amico. 
Gab alzò entrambi i medi in direzione dei due, dopo di che entrò nell'albergo accompagnata dalla cugina.


La cena trascorse poco tranquilla, con Gabrielle che non la smetteva di lamentarsi per quel cretino che aveva cercato di investirla.
«Deve ritenersi fortunato che non l’ho preso a ceffoni.» protestava ancora, mentre agitava la mano sinistra, tenendo l’applicatore dell’eyeliner liquido.
Lee scoppiò a ridere, mentre con l’arriccia-capelli della cugina, stava dando una piega decente ai suoi lucenti capelli biondi «Ma sul serio ci stai ancora pensando?»
Gabe annuì seccata da quell’affermazione, infine mettendo un filo di rossetto rosso sulle sue labbra.
«Sono pronta. Andiamo!»
Dopo aver preso le loro borse e delle giacchettine in cotone da mettere sopra i loro outfits casual, uscirono dall’hotel avviandosi verso la festicciola di paese che pareva essere famosa sulla costa sud del paese. Luci, bancarelle, e tante persone che ridevano e scherzavano felici godendosi a pieno quella serata fresca.
«Oh, guarda quelle scarpe!» disse Novalee indicando un paio di decolleté verde smeraldo, dando delle gomitate alla cugina «Oh, ma mi stai a sentire? Cosa ti guardi intorno?» domandò Lee, sbuffando e richiamando successivamente l’attenzione del ragazzo dietro quella bancarella «Vorrei provare quelle lì.» le indicò e Gabrielle la guardò disgustata «Sappi che se compri quelle cose, tu con me non ci torni a Bristol.» disse scoppiando a ridere, prendendo un modello di stivaletto nero, con il tacco non esageratamente alto. Odiava quelle scarpone alte quaranta metri.
Erano indaffarate, soddisfatte del loro shopping che stava andando bene, e già avevano raggiunto quota tre busta per persona «Dovrò comprare un’altra valigia.» esordì Gabrielle esausta, sedendosi su di una panchina libera, di fronte a delle caffetterie che rimanevano aperte fino a sera, forse anche per qualche ora della notte. Le era venuta una gran sete, e nonostante fosse fine Marzo e le temperature non ancora troppo elevate, avrebbe tanto voluto gustare un bel thé fresco. Novalee guardò Gabe ed annuì completamente d’accordo «Mio padre mi ucciderà.» disse la bionda, guardando fiera i suoi pacchetti.
«Facciamo una sosta a prendere qualcosa di fresco e il secondo round dall’altra parte delle bancarelle?» Gabrielle annuì nuovamente e così fecero.
Adesso erano ferme a delle bancarelle che offrivano delle borse a cui Gabe non avrebbe per nulla rinunciato «Credo proprio che prenderò questa..- disse prendendone una color crema con delle borchiettine dorate sui lati – Quanto è?»
«Sono trenta Sterline e quaranta.» ma quando Gabrielle stava per replicare, qualcuno dietro di lei rispose al suo posto, poggiando il suo braccio destro sulla sua spalla «Perfetto Samir, tieni qua!» disse lo stesso ragazzo moro di qualche ora prima, porgendo una banconota da cinquanta Sterline, prendendole anche il portafogli coordinato.
«Tu come osi?» disse spingendolo da se, con gli occhi che erano davvero il fuoco vivo, mentre lo aveva nuovamente davanti agl’occhi, lui e il suo amico riccio.
Occhi nocciola, sguardo profondo, penetrante, poco raccomandabile, schifosamente ammaliante da farle finire il fiato, il respiro. Quel sorriso beffardo, perfetto, splendente. E le labbra, carnose al punto giusto «Hey, calma bambina. Volevo solo farmi perdonare per oggi.»
Gabrielle mise una ciocca dei suoi lunghi capelli dietro l’orecchio, incrociando le braccia sotto al seno e fulminandolo con lo sguardo, mentre Novalee le teneva il braccio.
Avevano quel ghigno disegnato in bocca che aveva quel gusto tetro, misterioso. Sapevano di tenebroso, di avventura.
«Senti un po’.. –cercava di non cadere in quel sorriso – chiunque tu sia, devi lasciarmi in pace. Ho passato la prima giornata qui alla perfezione senza che tu e il tuo amichetto dal faccino d’angelo foste nel raggio della mia vista.»
Novalee le prese il braccio e cercava di tirarla «Ragazzi, andate.» disse la bionda. Era la più razionale, tra le due la più pacata nonostante avesse un caratterino tutto pepe anche lei.
Il moro, di cui non sapevano ancora il nome, la guarda sempre con quel sorriso, quella faccia da schiaffi con qualche accenno di barba. I capelli rasati, il ciuffo all’insù e due brillanti ai lobi. Chi si credeva di essere «Zayn Malik.» le porse la mano e Gabe lo guardò, esclamando un «Vaffanculo» per poi andare via.
Il riccio accanto a lui lo guardò e insieme scoppiarono a ridere, adagiandosi al pontile, mentre incrociava le sue braccia al petto «Vaffanculo? Beh, un nome squisito e a dir poco fantasioso, donzella.» adesso era il riccio dagl’occhi smeraldo a parlare. Aveva una voce lenta, roca, che fece venire brividi alla pelle della biondina che si girò di scatto rimanendone affascinata «Siete dei maleducati.» esclamò inorridita, mentre Gabrielle adesso la stava tirando per una mano. Non voleva più stare accanto a quei ragazzi fastidiosi, non voleva più rovinarsi la serata.
«Ma dai, il mio amico Harry stava scherzando.» disse il moro raggiungendole e rimettendo di nuovo il braccio sulla spalla di Gabe e Harry attorno alla vita di Novalee «Ci perdonate? Io sono Harry..- disse il ricciolino indicandosi – Lui è il mio miglior amico, Zayn.»
Lee guardò la cugina che infastidita cercava di spostare il braccio di Zayn, senza mai riuscirci «Novalee, e lei è mia cugina Gabrielle.»




Writers' corner:
Siamo liete di presentarvi la tanto attesa fanfiction che abbiamo scritto insieme e di cui vi parlavamo tanto nelle nostre ff.
Spring Break sarà composta da 10 capitolo più l'epilogo ed è ispirata alle vacanze di primavera.
Speriamo che il primo capitolo vi sia piaciuto e vorremmo tanto sapere cosa ne pensate.
Non dimenticate di lasciare una recensione, sarà più che gradita ! <3
alla prossima,
Lilac&Iriis.
  
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