Guida
alla comprensione e misteri di Saint
Seiya
-Le
dodici case-
Per
la serie: Shura di Capricorn
ha regalato una spada invisibile a Shiryu.
Il
Saint del Dragone è così cretino da credergli e vantarsene.
L’uomo
più fedele ad Athena alle carote
E siamo
così faticosamente giunti alla Decima Casa.
Che
bello che bello.
Un’intera
puntata può essere tranquillamente riassunta in poche righe, ma questo non
renderebbe onore al nostro strafigo Caprone d’Oro, così vediamo un po’
di analizzare tutto dall’inizio, da quando i Bronze entrano nel Tempio
indisturbati, si fermano in contemplazione di una statua neanche fossero al
Madame Tussauds
e ci
raccontano la leggenda metropolitana secondo la quale la Dea Athena ha regalato
una spada stra-super-iper figherrima ad un tizio, anche se non se ne capisce bene
il
motivo, magari era il suo compleanno.
Bene,
grazie per l’informazione, ora ce la segniamo.
I
baldanzosi giovani proseguono il giro turistico e, proprio quando sono in
procinto di uscire, si vede una misteriosissima figura che li guarda dalla cima
del piano superiore (ma perché, i templi hanno pure due piani? – non venite a
chiederlo a me), intenta ad osservarli mentre vanno via dalla Casa del
Capricorno.
Finalmente
fuori, i poveri Bronze non possono credere di riuscire a rivedere la luce del
sole senza neanche aver avuto un osso rotto, e già meditano di trascorrere il
resto dell’ora a ringraziare Athena, ma il loro piano dovrà attendere: la sfiga
di Hyoga colpisce ancora, e la misteriosa figura di prima compare agli occhi
dei nostri eroi (?) dopo aver spaccato in due il terreno, ottenendo così un
burrone nel quale Shiryu si precipita prima di essere preceduto da Pegasus;
ormai fanno a gara.
Shun,
preoccupatissimo per l’amico, mette in moto il suo brillantissimo cervello e si
affaccia al crepaccio, chiedendo:
SHUN:
Dragone! Ci sei?
SHIRYU:
No, sono al bar!
Ma il
bar sotterraneo era stato chiuso e così il Dragonzolo
deve risalire, trovandosi faccia a faccia con il Cavaliere di Capricorn, pronto a farlo a fette.
Shura Shuretto, Shurino mio bello,
però, non mette in atto la sua terribile minaccia –quando mai-, preferisce
invece raccontare la sua storia agli avversari.
SHURA:
Io non vi ho attaccati nella Decima Casa perché con il vostro sangue avrei
sfigurato l’immagine di Athena, ed un simile atto è increscioso per un Saint
del mio rango! La Dea non deve assistere allo scempio di esseri inferiori come
voi! … hem, non è vero, in realtà ero a fare la
spesa. E sapete cosa ho comprato?
SEIYA:
Un mitra per ucciderci?
SHUN:
Un nuovo pettorale così posso sostituire le mie tette?
SHIRYU:
Qualcosa con cui posso accecarmi?
HYOGA:
Delle bombole di ossigeno così posso andare a trovare la mamma?
SHURA:
No! Delle carote! Le Sacre carote che serviranno per il sugo di Virgo. A
proposito, mi pare strano che non me le abbia ancora chieste… voi, che venite
da laggiù, sapete dirmi cosa combina quella testa platinata con il mio pranzo?
I
Bronze si guardano afflitti, sapendo bene che fine ha fatto Virgo con il suo
sugo.
Così,
sono costretti a dire che Virgo è stato sconfitto, ed il sugo perduto per
sempre.
Capricorn però
non demorde, e decide allora di cucinare qualcosa utilizzando le cipolle di
Cancer.
Ed i
Bronze devono purtroppo rivelargli che anche Cancer è schiattato, e che le sue
cipolle si sono bruciate.
SHURA:
Accidenti! Ed io, adesso, cosa magio?! Sapete da quanto non metto qualcosa
sotto i denti?! Tutta colpa della crisi in Grecia! E di Arles, che spende tutti
i suoi miliardi per rinnovarsi le mattonelle della piscina olimpionica ed a noi
non dà nulla, non uno straccio di stipendio né niente! Ma io vendicherò il sugo
e le… hem, cioè,
io vendicherò
i miei valorosi compagni così tragicamente scomparsi! Chi di voi li ha uccisi?
Ikki è
scomparso e non può essere incolpato, così tutti additano Shiryu –sì, anche lui
stesso si indica da solo-, perché hanno vagamente capito che una capra affamata
può essere molto, ma moolto pericolosa.
Il
Dragone, rassegnato, accetta di combattere contro il Capricorno, e gli altri
proseguono ben felici di essersi salvati le chiappe.
Come natura
vuole Shiryu si ritrova subito in difficoltà: pare che la spada della statua si
sia non si sa bene per quale strana logica biologica incastonata nel braccio
del Cavaliere d’Oro, e lui, non si sa bene per quale strana logica metallurgica,
ne ha forgiata una uguale nell’altro braccio, così che ha praticamente un’affettatrice
industriale moltiplicata per due.
Lo
scudo del Dragone viene infranto, e come Argor prima di lui Shiryu si dispera,
si rotola per terra, chiama la mamma peggio di Hyoga, gli viene la rabbia… no,
questo no, ma poco ci manca, e pensa che ormai per lui è la fine.
…
E no!
Noi
pensavamo di aver già commemorato abbastanza Micene nella Nona Casa, invece
ecco che anche qui dobbiamo sentircelo nominare: Shura
rivela di essere stato lui
ad
uccidere il Sagittario, perché aveva ricevuto da Arles l’ordine di riportare la
bambina al Tempio e di sbarazzarsi di Aioros.
Infatti
Aioros sopravvive fino alla mattina dopo, ed Athena scompare per ritornare
ancora più cretina di quanto era da neonata.
Bravo Shura!
Ed ecco
che qui inizia un gran battibecco tra il Saint d’Oro e quello di Bronzo, perché
Shiryu sostiene che Aioros era l’uomo più fedele ad Athena, invece Capricorn,
affetto
da preoccupanti forme di narcisismo, dice invece di essere lui il più devoto.
E
sapete perché?
No?
Allora,
Shura, spiegalo anche a noi:
SHURA:
Perché io ho ricevuto una spada in dono dalla Dea, e me l’ha regalata perché
nessuno, e dico nessuno, taglia le
carote come me, neanche Aioros, che infatti quando dovevamo cucinare lui se la
svignava sempre, e tornava solo per mangiare. Mica scemo lui, perché non l’ho
imitato? Bah, vedrò di rimediare… dunque, dicevo? Ah, sì,
io ho
ricevuto una copia originale delle spade di Star
Wars, e direttamente dalle mani di Athena, quindi
vuol dire che lei si fidava di me molto di più che di Aioros,
e
quindi sono io l’uomo più fedele alla Dea! Fila come ragionamento, eh?
E, per
fare sfoggio della sua abilità spadifera, ecco che Capricorn molla un gran colpo capace di mandare in frantumi
l’armatura di cracker di Shiryu, azione seguita dall’urlo rabbioso del Dragone:
SHIRYU:
Mi ha spogliato!!!
…
Non provate a farvi film
pornografici, è una cosa drammatica.
Così
drammatica che Shiryu decide di ricorrere ad una soluzione estrema: fila nel Tempio,
si ingozza di tutte le carote perfettamente tagliuzzate a rondelle a loro volta
scolpite a forma di capretta e ritorna alla velocità della luce davanti al
nemico.
Con ciò
il Saint di Bronzo vuole raggiungere la Pienezza del Dragone, che gli
permetterà di spedire in orbita l’avversario con la sola forza di un rutto, ma
che come effetto collaterale lo farà esplodere perché si è riempito troppo.
Ed ecco
che, abbracciati, tanto ormai che Shiryu era spogliato valeva la pena tentare,
i due Cavalieri spiccano il volo spinti dall’onda d’urto.
In
tutto ciò, in Cina, Shunrei ed il Maestro vedono la stella cometa formata dai
gas delle carote digerite, e la ragazza si dispera a sua volta, piangendo come
una pazza.
Fiore
di Luna, ma… i cinesi sono tutti uguali e la Cina è pure sovrappopolata, tu
pensi che un altro fidanzato non lo trovi?
Arrivati
all’Undicesimo Tempio Hyoga rimane a combattere contro il suo adorato maestro,
così adorato che finisce ucciso, e per non smentirsi fa una cosa molto stupida:
invece di fare il giro della Casa ed andarsene segue Aquarius all’interno, e di
nuovo si mette a rompergli il cosiddetto cazzo chiedendogli perché mai abbia
affondato la nave dove c’era la sua mammina.
Camus ha
espiato tutti i suoi peccati solo a sentirlo parlare.
Il maestro
decide di prendere precauzioni: congela una gamba all’allievo, non l’avrà
sconfitto ma almeno si risparmierà l’orribile balletto del Cigno.
Flashback:
il Maestro dei Ghiacci istruisce la papera artica su come raggiungere lo Zero
Assoluto (non la band di cantanti depressi), con una spiegazione scientifica
tanto che sappiamo da fonte certa che Piero Angela l’ha evocato con una seduta
spiritica solo per fargli i complimenti.
Però io
mi chiedo un’altra cosa: Hyoga, in otto anni di addestramento, ha imparato solo
a congelare i sassolini?
…
A quanto
pare sì.
Fine flashback.
Aquarius,
tutto serio, finisce il suo soliloquio con un “Crystal, sei giunto a
maturazione”, cosa che non so a voi, ma a me mi rende un tantino perplessa.
Vabbè,
Hyoga non sarà un granché, ma è un umano o una pera?
Sarà meglio
passare oltre, prima che mi scappi da dire che di pera Crystal ha sicuramente
il cervello.
Ops,
già detto, sorry.
Inizia il
combattimento: tra discorsi insensati, doppiaggi resi a parti intime di cane, e
vari ricordi insulsi lo scontro giunge il suo culmine quando, in un abile parallelismo
con A Christmas Carol, a Hyoga
compaiono i fantasmi degli amici, più Saori che gli dice “Athena è con te!”.
Sì,
certo.
E con
il tuo Spirito.
Questo,
ragazzi miei, è a dirla tutta lo scontro più triste dell’intera salita.
Cioè,
fino ad ora sono schioppati Saint d’Oro come le
mosche colpite da un autobus, ma nessuna Casa è deprimente quanto questa.
A me
dispiace tanto per Deathy (anche perché, dai, ci
aveva messo tanto impego a fare le cipolle e non ha potuto neanche sentirne l’odore).
Mi piacerebbe
dire che mi dispiace anche per Virgo, ma sinceramente piango di più per Ikki.
Per Shura, poi, non ne parliamo, non ha ricevuto neanche un
minimo di giustizia, l’hanno messo lì tanto perché doveva esserci.
Scommetto
che pelava davvero le carote, nel
tempo libero.
Ma Camus, Camus non meritava
minimamente di finire in quel modo, specie per mano di quel decerebrato di
Crystal del Tacchino!
Era mille
volte più credibile e figo come Signore dei Ghiacci.
Hyoga è
utile quanto una paio di mutande in cartavetrata!
*Tira fuori una scatola di fazzoletti ed
inizia a frignare. Poi ci ripensa e sostituisce i fazzoletti con il mantello di
Virgo. È più pratico e rispetta l’ambiente*
Questa puntata
si intitola “Una spada per Lady Oscar” “Una rosa per Lady Aphrodite”.
Prima di
concentrarci sull’ultimo Cavaliere, però, facciamo un salto nelle stanze di
Arles, niente niente che lo becchiamo nella vasca.
…
No.
Eh, no,
peccato.
Il Gran
Sacerdote apre la puntata con tre ore di discussione sul Saint dei Pesci, per
poi mettersi a parlare con il suo amico immaginario su quanta fifa gli verrà
una volta che Pegasus sarà di fronte a lui.
Bien.
Tutto normale.
Per far
zittire la voce, allora, il Sacro Uomo rompe l’enorme specchio di fronte a lui,
e giù a ridere come una iena.
Bè, che
dire… gli basta poco per divertirsi.
Lasciamolo
pure a distruggere quel che resta del Grande Tempio ed andiamo sulla scalinata
che conduce alla Dodicesima Casa: proprio quassù Seiya parla a Shun della
leggenda di cui gli ha parlato Shiryu, quella del viandante morto di fame e del
coniglio che si butta nel fuoco.
A parte
paragonare Shun ad un roditore… Pegasus mette in atto un piano geniale: veste Andromeda
da coniglietta e Fish se lo porta nelle sue stanze
così lui può passare.
Questo nella
mia fantasia perversa, nella realtà Shun decide di rimanere a combattere contro
il temibile Cavaliere perché si è appena reso conto che per tutta la salita non
ha praticamente fatto un cazzo se non piangere quando lo facevano gli altri,
tanto per solidarietà.
(Parentesi: in diversi momenti della
puntata si vede il fuoco dell’Acquario prima acceso, poi spento, poi di nuovo
acceso. Dov’è che passa il cane ad otto zampe. Coraggio, facciamo un nuovo spot
dell’Enel: Don’t stop thinking
about tomorrow!).
Ed ecco
che finalmente entra in scena il Cavaliere di Fish.
C’è
bisogno di un chiarimento: a parte la faccia, i capelli, il rossetto, il nome, il comportamento, il modo di pararsi a festa, il rossetto
lilla, le roselline, il gonnellino, le scarpe luccicose
col tacco ed i modo effemminati, vi assicuro che è un uomo.
Già,
anche io stento ancora a crederci.
Ma noi
siamo per la pace e l’amore universali, quindi non daremo addosso ad uno appena
uscito dal Gay Pride.
Pare che
quest’individuo dalla dubbia sessualità uccida i nemici in modo davveeeeero orribile.
Per darci
una prova della sua crudeltà, infatti, sputa una rosa che teneva tra i denti.
La cosa
mi ha terrorizzata.
Io pensavo
si mettesse a ballare il tango con Shun vestito da coniglia.
Domanda!!!
Cosa c’entrano
i Pesci con le rose?
Cioè,
non poteva essere più realistico, e lanciare salmoni o ancora meglio seppie
ripiene?
No, che
spreco.
La presentazione
del Cavaliere dei Pesci dura mezza puntata, riassunta con un “Egli mette la
bellezza sopra ogni cosa” – cosa di cui non gliene frega una beata mazza a
nessuno, almeno credo.
Aphrodite
si piazza sulla scalinata e si mette in moto elogiando la sua bellezzitudine alla Dorian Gray.
L’unica
cosa che sa dire è “Io sono bello”.
Bravo.
Davvero.
Peccato
che non importi una cippa a nessuno.
E ora smassacrati con Andromeda così almeno ci fai fare quattro
risate.
Dunque,
invece dello scontro abbiamo un altro flashback sull’allenamento del Bimborosa, ed apprendiamo che Fish
è andato sull’Isola di Andromeda ed ha colpito il maestro di Shun con una delle
sue roselline mortali.
Al che
io gli ho virtualmente chiesto “Ma Dite, tuti sei fatto chilometri e chilometri
solo per andare a sputare? Ma non potevi farlo a casa tua?”.
E sapete
cosa mi ha risposto?
“Io
sono bello”.
Andromeda
si arrabbia –tremate, mi raccomando!- ed allora inizia lo scontro, non si sa se
è peggio quello che sputazza fiorellini oppiacei o l’altro che se ne va in giro
con un ferramenta a proteggerli le chiappe.
Convinto
della sua superiorità, Aphrodite dice “Non potrai mai battermi, perché io ho un’armatura
d’Oro!”.
Uau.
Sarà anche
d’oro, ma fa schifo, amore mio!
Forse mi
avrà sentito, perché ad un certo punto il Saint dei Pesci scompare.
Deve pur
rifarsi il trucco, no?
E Shun,
quando mai, ordina alla catena di trovarlo.
Ma cavolo,
e se era in bagno?!
La catena,
però, viene fermata dall’immagine di una rosa nera.
La vicenda
si fa sempre più paurosa.
Vi lascio
con la lieta descrizione di Seiya spatasciato sulle
scale che portano al Grande Tempio, ed il tutto perché lì, proprio lì, sotto le
rose di Fish, ci stanno le piantine
di
marijuana del Gran Sacerdote.
Ecco
dove tiene le scorte!
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Buon pomeriggio a tutti, come vedete non sono scomparsa!
Sì, vi toccherà ancora leggere i miei deliri, cosa volete farci,
la vita a volte è ingiusta.
Il tempo non è dalla mia parte, e questo vuol dire sia che da me
sta per piovere, sia che –cosa più deprimente-, ho dei maledettissimi compiti
da fare.
Ho chiesto a Shiryu un aiutino, chissà perché però non ha voluto
concedermelo.
Ringrazio i carissimi lettori/recensori, chi ha messo la storia
tra preferite e seguite, o storie da ricordare, e vi do appuntamento al
prossimo capitolo!
Hasta la vista,
Rory_Chan