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Autore: DarkSide_of_Gemini    04/10/2013    5 recensioni
Come nella serie precedete le avventure dei nostri Eroi continuano a farci riflettere sull'importanza della giustizia, della lealtà, della fratellanza e della pace nel mondo... nonché sono fonti di perenni risate alle quali dare sfogo senza paura di un'eventuale attacco di Arles.
Come fare?
Semplice: mettetevi comodi e continuate a leggere la rivisitazione della serie tv per scoprire cos'altro ancora sono capaci di combinare i paladini della legge.
P.S: Si sconsiglia di mangiare o bere durante la lettura, se si intende fare il contrario si prega di compilare il modulo per il discarico della responsabilità.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guida alla Comprensione e Misteri di Saint Seiya'
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Guida alla comprensione  e misteri di Saint Seiya

-Le dodici case-

Per la serie: Shura di Capricorn ha regalato una spada invisibile a Shiryu.

Il Saint del Dragone è così cretino da credergli e vantarsene.

 

L’uomo più fedele ad Athena alle carote

 

E siamo così faticosamente giunti alla Decima Casa.

Che bello che bello.

Un’intera puntata può essere tranquillamente riassunta in poche righe, ma questo non renderebbe onore al nostro strafigo Caprone d’Oro, così vediamo un po’ di analizzare tutto dall’inizio, da quando i Bronze entrano nel Tempio indisturbati, si fermano in contemplazione di una statua neanche fossero al Madame Tussauds

e ci raccontano la leggenda metropolitana secondo la quale la Dea Athena ha regalato una spada stra-super-iper figherrima ad un tizio, anche se non se ne capisce bene

il motivo, magari era il suo compleanno.

Bene, grazie per l’informazione, ora ce la segniamo.

I baldanzosi giovani proseguono il giro turistico e, proprio quando sono in procinto di uscire, si vede una misteriosissima figura che li guarda dalla cima del piano superiore (ma perché, i templi hanno pure due piani? – non venite a chiederlo a me), intenta ad osservarli mentre vanno via dalla Casa del Capricorno.

Finalmente fuori, i poveri Bronze non possono credere di riuscire a rivedere la luce del sole senza neanche aver avuto un osso rotto, e già meditano di trascorrere il resto dell’ora a ringraziare Athena, ma il loro piano dovrà attendere: la sfiga di Hyoga colpisce ancora, e la misteriosa figura di prima compare agli occhi dei nostri eroi (?) dopo aver spaccato in due il terreno, ottenendo così un burrone nel quale Shiryu si precipita prima di essere preceduto da Pegasus; ormai fanno a gara.

Shun, preoccupatissimo per l’amico, mette in moto il suo brillantissimo cervello e si affaccia al crepaccio, chiedendo:

 

SHUN: Dragone! Ci sei?

 

SHIRYU: No, sono al bar!

 

Ma il bar sotterraneo era stato chiuso e così il Dragonzolo deve risalire, trovandosi faccia a faccia con il Cavaliere di Capricorn, pronto a farlo a fette.

Shura Shuretto, Shurino mio bello, però, non mette in atto la sua terribile minaccia –quando mai-, preferisce invece raccontare la sua storia agli avversari.

 

SHURA: Io non vi ho attaccati nella Decima Casa perché con il vostro sangue avrei sfigurato l’immagine di Athena, ed un simile atto è increscioso per un Saint del mio rango! La Dea non deve assistere allo scempio di esseri inferiori come voi! … hem, non è vero, in realtà ero a fare la spesa. E sapete cosa ho comprato?

 

SEIYA: Un mitra per ucciderci?

 

SHUN: Un nuovo pettorale così posso sostituire le mie tette?

 

SHIRYU: Qualcosa con cui posso accecarmi?

 

HYOGA: Delle bombole di ossigeno così posso andare a trovare la mamma?

 

SHURA: No! Delle carote! Le Sacre carote che serviranno per il sugo di Virgo. A proposito, mi pare strano che non me le abbia ancora chieste… voi, che venite da laggiù, sapete dirmi cosa combina quella testa platinata con il mio pranzo?

 

I Bronze si guardano afflitti, sapendo bene che fine ha fatto Virgo con il suo sugo.

Così, sono costretti a dire che Virgo è stato sconfitto, ed il sugo perduto per sempre.

Capricorn però non demorde, e decide allora di cucinare qualcosa utilizzando le cipolle di Cancer.

Ed i Bronze devono purtroppo rivelargli che anche Cancer è schiattato, e che le sue cipolle si sono bruciate.

 

SHURA: Accidenti! Ed io, adesso, cosa magio?! Sapete da quanto non metto qualcosa sotto i denti?! Tutta colpa della crisi in Grecia! E di Arles, che spende tutti i suoi miliardi per rinnovarsi le mattonelle della piscina olimpionica ed a noi non dà nulla, non uno straccio di stipendio né niente! Ma io vendicherò il sugo e le… hem, cioè,

io vendicherò i miei valorosi compagni così tragicamente scomparsi! Chi di voi li ha uccisi?

 

Ikki è scomparso e non può essere incolpato, così tutti additano Shiryu –sì, anche lui stesso si indica da solo-, perché hanno vagamente capito che una capra affamata può essere molto, ma moolto pericolosa.

Il Dragone, rassegnato, accetta di combattere contro il Capricorno, e gli altri proseguono ben felici di essersi salvati le chiappe.

Come natura vuole Shiryu si ritrova subito in difficoltà: pare che la spada della statua si sia non si sa bene per quale strana logica biologica incastonata nel braccio del Cavaliere d’Oro, e lui, non si sa bene per quale strana logica metallurgica, ne ha forgiata una uguale nell’altro braccio, così che ha praticamente un’affettatrice industriale moltiplicata per due.

Lo scudo del Dragone viene infranto, e come Argor prima di lui Shiryu si dispera, si rotola per terra, chiama la mamma peggio di Hyoga, gli viene la rabbia… no, questo no, ma poco ci manca, e pensa che ormai per lui è la fine.

E no!

Noi pensavamo di aver già commemorato abbastanza Micene nella Nona Casa, invece ecco che anche qui dobbiamo sentircelo nominare: Shura rivela di essere stato lui

ad uccidere il Sagittario, perché aveva ricevuto da Arles l’ordine di riportare la bambina al Tempio e di sbarazzarsi di Aioros.

Infatti Aioros sopravvive fino alla mattina dopo, ed Athena scompare per ritornare ancora più cretina di quanto era da neonata.

Bravo Shura!

Ed ecco che qui inizia un gran battibecco tra il Saint d’Oro e quello di Bronzo, perché Shiryu sostiene che Aioros era l’uomo più fedele ad Athena, invece Capricorn,

affetto da preoccupanti forme di narcisismo, dice invece di essere lui il più devoto.

E sapete perché?

No?

Allora, Shura, spiegalo anche a noi:

 

SHURA: Perché io ho ricevuto una spada in dono dalla Dea, e me l’ha regalata perché nessuno, e dico nessuno, taglia le carote come me, neanche Aioros, che infatti quando dovevamo cucinare lui se la svignava sempre, e tornava solo per mangiare. Mica scemo lui, perché non l’ho imitato? Bah, vedrò di rimediare… dunque, dicevo? Ah, sì,

io ho ricevuto una copia originale delle spade di Star Wars, e direttamente dalle mani di Athena, quindi vuol dire che lei si fidava di me molto di più che di Aioros,

e quindi sono io l’uomo più fedele alla Dea! Fila come ragionamento, eh?

 

E, per fare sfoggio della sua abilità spadifera, ecco che Capricorn molla un gran colpo capace di mandare in frantumi l’armatura di cracker di Shiryu, azione seguita dall’urlo rabbioso del Dragone:

 

SHIRYU: Mi ha spogliato!!!

 

Non provate a farvi film pornografici, è una cosa drammatica.

Così drammatica che Shiryu decide di ricorrere ad una soluzione estrema: fila nel Tempio, si ingozza di tutte le carote perfettamente tagliuzzate a rondelle a loro volta scolpite a forma di capretta e ritorna alla velocità della luce davanti al nemico.

Con ciò il Saint di Bronzo vuole raggiungere la Pienezza del Dragone, che gli permetterà di spedire in orbita l’avversario con la sola forza di un rutto, ma che come effetto collaterale lo farà esplodere perché si è riempito troppo.

Ed ecco che, abbracciati, tanto ormai che Shiryu era spogliato valeva la pena tentare, i due Cavalieri spiccano il volo spinti dall’onda d’urto.

 

In tutto ciò, in Cina, Shunrei ed il Maestro vedono la stella cometa formata dai gas delle carote digerite, e la ragazza si dispera a sua volta, piangendo come una pazza.

Fiore di Luna, ma… i cinesi sono tutti uguali e la Cina è pure sovrappopolata, tu pensi che un altro fidanzato non lo trovi?

 

Arrivati all’Undicesimo Tempio Hyoga rimane a combattere contro il suo adorato maestro, così adorato che finisce ucciso, e per non smentirsi fa una cosa molto stupida: invece di fare il giro della Casa ed andarsene segue Aquarius all’interno, e di nuovo si mette a rompergli il cosiddetto cazzo chiedendogli perché mai abbia affondato la nave dove c’era la sua mammina.

Camus ha espiato tutti i suoi peccati solo a sentirlo parlare.

Il maestro decide di prendere precauzioni: congela una gamba all’allievo, non l’avrà sconfitto ma almeno si risparmierà l’orribile balletto del Cigno.

Flashback: il Maestro dei Ghiacci istruisce la papera artica su come raggiungere lo Zero Assoluto (non la band di cantanti depressi), con una spiegazione scientifica tanto che sappiamo da fonte certa che Piero Angela l’ha evocato con una seduta spiritica solo per fargli i complimenti.

Però io mi chiedo un’altra cosa: Hyoga, in otto anni di addestramento, ha imparato solo a congelare i sassolini?

A quanto pare sì.

Fine flashback.

Aquarius, tutto serio, finisce il suo soliloquio con un “Crystal, sei giunto a maturazione”, cosa che non so a voi, ma a me mi rende un tantino perplessa.

Vabbè, Hyoga non sarà un granché, ma è un umano o una pera?

Sarà meglio passare oltre, prima che mi scappi da dire che di pera Crystal ha sicuramente il cervello.

Ops, già detto, sorry.

Inizia il combattimento: tra discorsi insensati, doppiaggi resi a parti intime di cane, e vari ricordi insulsi lo scontro giunge il suo culmine quando, in un abile parallelismo con A Christmas Carol, a Hyoga compaiono i fantasmi degli amici, più Saori che gli dice “Athena è con te!”.

Sì, certo.

E con il tuo Spirito.

Questo, ragazzi miei, è a dirla tutta lo scontro più triste dell’intera salita.

Cioè, fino ad ora sono schioppati Saint d’Oro come le mosche colpite da un autobus, ma nessuna Casa è deprimente quanto questa.

A me dispiace tanto per Deathy (anche perché, dai, ci aveva messo tanto impego a fare le cipolle e non ha potuto neanche sentirne l’odore).

Mi piacerebbe dire che mi dispiace anche per Virgo, ma sinceramente piango di più per Ikki.

Per Shura, poi, non ne parliamo, non ha ricevuto neanche un minimo di giustizia, l’hanno messo lì tanto perché doveva esserci.

Scommetto che pelava davvero le carote, nel tempo libero.

Ma Camus, Camus non meritava minimamente di finire in quel modo, specie per mano di quel decerebrato di Crystal del Tacchino!

Era mille volte più credibile e figo come Signore dei Ghiacci.

Hyoga è utile quanto una paio di mutande in cartavetrata!

*Tira fuori una scatola di fazzoletti ed inizia a frignare. Poi ci ripensa e sostituisce i fazzoletti con il mantello di Virgo. È più pratico e rispetta l’ambiente*

 

Questa puntata si intitola “Una spada per Lady Oscar” “Una rosa per Lady Aphrodite”.

Prima di concentrarci sull’ultimo Cavaliere, però, facciamo un salto nelle stanze di Arles, niente niente che lo becchiamo nella vasca.

No.

Eh, no, peccato.

Il Gran Sacerdote apre la puntata con tre ore di discussione sul Saint dei Pesci, per poi mettersi a parlare con il suo amico immaginario su quanta fifa gli verrà una volta che Pegasus sarà di fronte a lui.

Bien.

Tutto normale.

Per far zittire la voce, allora, il Sacro Uomo rompe l’enorme specchio di fronte a lui, e giù a ridere come una iena.

Bè, che dire… gli basta poco per divertirsi.

Lasciamolo pure a distruggere quel che resta del Grande Tempio ed andiamo sulla scalinata che conduce alla Dodicesima Casa: proprio quassù Seiya parla a Shun della leggenda di cui gli ha parlato Shiryu, quella del viandante morto di fame e del coniglio che si butta nel fuoco.

A parte paragonare Shun ad un roditore… Pegasus mette in atto un piano geniale: veste Andromeda da coniglietta e Fish se lo porta nelle sue stanze così lui può passare.

Questo nella mia fantasia perversa, nella realtà Shun decide di rimanere a combattere contro il temibile Cavaliere perché si è appena reso conto che per tutta la salita non ha praticamente fatto un cazzo se non piangere quando lo facevano gli altri, tanto per solidarietà.

(Parentesi: in diversi momenti della puntata si vede il fuoco dell’Acquario prima acceso, poi spento, poi di nuovo acceso. Dov’è che passa il cane ad otto zampe. Coraggio, facciamo un nuovo spot dell’Enel: Don’t stop thinking about tomorrow!).

Ed ecco che finalmente entra in scena il Cavaliere di Fish.

C’è bisogno di un chiarimento: a parte la faccia, i capelli, il rossetto, il nome, il comportamento, il modo di pararsi a festa, il rossetto lilla, le roselline, il gonnellino, le scarpe luccicose col tacco ed i modo effemminati, vi assicuro che è un uomo.

Già, anche io stento ancora a crederci.

Ma noi siamo per la pace e l’amore universali, quindi non daremo addosso ad uno appena uscito dal Gay Pride.

Pare che quest’individuo dalla dubbia sessualità uccida i nemici in modo davveeeeero orribile.

Per darci una prova della sua crudeltà, infatti, sputa una rosa che teneva tra i denti.

La cosa mi ha terrorizzata.

Io pensavo si mettesse a ballare il tango con Shun vestito da coniglia.

Domanda!!!

Cosa c’entrano i Pesci con le rose?

Cioè, non poteva essere più realistico, e lanciare salmoni o ancora meglio seppie ripiene?

No, che spreco.

La presentazione del Cavaliere dei Pesci dura mezza puntata, riassunta con un “Egli mette la bellezza sopra ogni cosa” – cosa di cui non gliene frega una beata mazza a nessuno, almeno credo.

Aphrodite si piazza sulla scalinata e si mette in moto elogiando la sua bellezzitudine alla Dorian Gray.

L’unica cosa che sa dire è “Io sono bello”.

Bravo.

Davvero.

Peccato che non importi una cippa a nessuno.

E ora smassacrati con Andromeda così almeno ci fai fare quattro risate.

Dunque, invece dello scontro abbiamo un altro flashback sull’allenamento del Bimborosa, ed apprendiamo che Fish è andato sull’Isola di Andromeda ed ha colpito il maestro di Shun con una delle sue roselline mortali.

Al che io gli ho virtualmente chiesto “Ma Dite, tuti sei fatto chilometri e chilometri solo per andare a sputare? Ma non potevi farlo a casa tua?”.

E sapete cosa mi ha risposto?

“Io sono bello”.

Andromeda si arrabbia –tremate, mi raccomando!- ed allora inizia lo scontro, non si sa se è peggio quello che sputazza fiorellini oppiacei o l’altro che se ne va in giro con un ferramenta a proteggerli le chiappe.

Convinto della sua superiorità, Aphrodite dice “Non potrai mai battermi, perché io ho un’armatura d’Oro!”.

Uau.

Sarà anche d’oro, ma fa schifo, amore mio!

Forse mi avrà sentito, perché ad un certo punto il Saint dei Pesci scompare.

Deve pur rifarsi il trucco, no?

E Shun, quando mai, ordina alla catena di trovarlo.

Ma cavolo, e se era in bagno?!

La catena, però, viene fermata dall’immagine di una rosa nera.

La vicenda si fa sempre più paurosa.

 

Vi lascio con la lieta descrizione di Seiya spatasciato sulle scale che portano al Grande Tempio, ed il tutto perché lì, proprio lì, sotto le rose di Fish, ci stanno le piantine

di marijuana del Gran Sacerdote.

Ecco dove tiene le scorte!

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Buon pomeriggio a tutti, come vedete non sono scomparsa!

Sì, vi toccherà ancora leggere i miei deliri, cosa volete farci, la vita a volte è ingiusta.

Il tempo non è dalla mia parte, e questo vuol dire sia che da me sta per piovere, sia che –cosa più deprimente-, ho dei maledettissimi compiti da fare.

Ho chiesto a Shiryu un aiutino, chissà perché però non ha voluto concedermelo.

 

Ringrazio i carissimi lettori/recensori, chi ha messo la storia tra preferite e seguite, o storie da ricordare, e vi do appuntamento al prossimo capitolo!

 

Hasta la vista,

Rory_Chan

 

 

  
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