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Autore: SavioHexia    04/10/2013    0 recensioni
Ho deciso di scrivere i missing moments della storia del principe (cap. 33, libro 7) partendo da un prologo sulla nascita di Lily Evans.
È la prima FF che pubblico, quindi siate gentili. Commenti costruttivi sono ben accetti.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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Attorno ad Hogwarts ha da sempre aleggiato un'aria perfetta, quasi idilliaca, ed è da sempre un luogo di nota fama e fortemente agognato da tutti coloro, nessuno escluso, che sono a conoscenza della sua esistenza. I bambini figli di famiglie magiche attendono con gioia, mista ad una discreta dose di ansia e preoccupazione, il gufo incaricato a recapitare la loro lettera di ammissione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, scritta con il suo immancabile inchiostro verde. I genitori stessi, molto spesso, sono i primi a scattare in piedi ed eseguire danze acrobatiche alla sola vista del gufo ufficiale appollaiato sul davanzale della finestra, così felici di poter finalmente allontanare per sempre quel pensiero ammorbante che il figlio potesse non esser considerato degno di frequentare tale istituto. Nelle case delle famiglie i cui figli hanno raggiunto l'età per poter frequentare il primo anno, generalmente si respira un'aria frizzante, non molto ben definibile. L'atmosfera è sicuramente raggiante, ma si può certamente captare una certa angoscia e inquietudine, sentimenti impressi nelle occhiaie e nei gesti inconsapevoli, spesso compulsivi, come fissare costantemente le finestre o girarsi di scatto ed accorrere trafelati verso di esse ogni qualvolta un ramo o un uccellino si azzardasse a bussare accidentalmente contro il vetro.
Tutto ciò, ovviamente, non si può dire che accada nelle famiglie non-magiche. Nessuna attesa angosciosa e fremente vibra nelle case babbane. L'estate di un undicenne "normale" - termine assurdo, dato che la "normalità" è determinata dai punti di vista - avanza piacevolmente, con l'unica preoccupazione di dover svolgere i compiti di inglese e matematica prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. Tuttavia vi sono casi - e non sono così rari e sporadici come si crede - in cui anche i figli di perfetti babbani ricevono la famigerata lettera con impresso il sigillo delle quattro case di Hogwarts su cera lacca. Da precisare che tra i casi del genere, ben pochi sono i genitori che non hanno mai sospettato che il figlio possedesse qualità particolari. Quale genitore non si sarebbe mai accorto che gli altri bambini, figli di amici, non sono in grado di spostare oggetti senza toccarli, al contrario del proprio o dei propri? Tali avvenimenti non sfuggirebbero neanche al peggiore degli osservatori.
Il caso di Lily Evans si direbbe catalogabile tra questi ultimi. I signori Evans hanno da sempre saputo, già dai primi momenti di vita della loro secondogenita che questa possedesse abilità di cui la sorella maggiore era totalmente ed inesorabilmente priva. Il giorno sua nascita è stato, per i signori Evans, il giorno più strambo e allo stesso tempo felice della loro vita; non solo per la gioia che segue la nascita di una bambina sana e bella come la loro Lily ma per l'improvvisa consapevolezza che questa era indubbiamente una creatura speciale, diversa da chiunque altro di loro conoscenza.
Immediatamente dopo il primo vagito della piccola, la signora Evans ebbe la netta sensazione l'aria presente nella stanza avesse di colpo assunto una consistenza diversa, come fluida, sensazione che intravide anche nell'espressione confusa e stupita del marito. Questi, essendo medico di professione, fu il primo a prendere tra le braccia la figlia, perciò fu il primo anche a notare che dalla punta delle dita della bambina scaturivano migliaia di piccole e luminose scintille rosse. Per diversi secondi il signor Evans osservò la neonata dimenarsi impaziente con la bocca spalancata per lo stupore e la meraviglia, interrogandosi e mettendo in serio dubbio il suo profondo sapere scientifico, totalmente sordo alla voce della moglie, che con insistenza e preoccupazione chiedeva il motivo della sua sua espressione attonita.
Le scintille rosse svanirono dopo che la piccola si fu addormentata, ma le espressioni incise sui volti dei genitori rimasero invariate per l'intera giornata, finché, la sera, la signora Evans interruppe il religioso silenzio e sorridendo si rivolse al marito: "Be', almeno ha tutte e venti le dita". Fino al giorno prima l'unica preoccupazione che attanagliava il signor Evans era legata alla possibilità che alla figlia potessero mancare delle dita, preoccupazione scaturita dal fatto che le ecografie, al tempo, fossero così poco definite. Si era così prefissato che al momento della nascita la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe sicuramente stata la conta e l'accertamento che non mancassero dita all'appello. La sentenza di sua moglie fu come una secchiata calda di normalità che lo inondò, e i suoi muscoli si distesero, rilassati.
Negli anni a venire, le scintille rosse non si presentarono più. La piccola Lily, tuttavia, non smise di stupire i suoi genitori. Era oramai di norma per la signora Evans dover trovare sempre nuovi stratagemmi per evitare che la bambina non si rifugiasse in cima agli armadi ogni volta che la madre doveva spazzolarle i capelli, lavarle i denti o prepararla per andare a dormire. Il padre trovava le scene particolarmente divertenti ed invece di arrabbiarsi ogni volta che la figlia faceva letteralmente fondere lo spazzolino da denti o le calze di nylon (che detestava) tra le sue mani, il cuore gli si riempiva di pura gioia per il semplice motivo che lei ne fosse capace.
  
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