I'm still the soldier in your eyes
Le mani tremano. Le senti scivolare dal suo volto, inesorabilmente. Ti strapperesti il cuore dal petto pur di evitarlo. Stringi più forte, invano. Negli occhi di lei vedi riflessa la tua disperazione.Il tuo tocco è distruttivo, sembra cancellarla, ucciderla, minuto dopo minuto. Avvicini il tuo viso sofferente e paonazzo al suo, prima che sia troppo tardi. Prima che svanisca e venga perduta come un pensiero passeggero.
Fredda e spettrale, ha perso ogni colore. La implori di non andare. biascichi quella frase con un filo di voce, un soffio di alito che vorresti la riportasse in vita. Non riesci ad ammettere nemmeno a te stesso di stringere un cadavere. Rafforzi la presa sul suo corpo prima di crollare a terra, esausto.
L’ennesima perdita a cui assisti, l’ennesima vita che vedi rubare. Il peso di ciò che hai vissuto e compiuto avvelena l’aria che stai respirando. Ti consuma dentro, ti imprigiona.
Dov’è finita la grande causa per cui credevi di lottare, Capitano?
Piangi violentemente, come se le tue lacrime potessero annullare il passato e riportarti ad essere un semplice ragazzo. La tua gioventù ti appare così lontana, sfuocata. Cominci a credere che non sia mai esistita.
Ti specchi nuovamente negli occhi di lei. Non puoi guardarla morire tra le tue braccia, non puoi sopportare tale atrocità. E lei lo sa, sei sicuro che lo sappia. Altrimenti nei suoi occhi vedresti riflesso un glorioso eroe di guerra e non un rachitico e malaticcio soldato destinato a qualcosa di inimmaginabile.
Prima di esalare il suo ultimo respiro e sparire, ti sorride. Ti ricorderà sempre in quel modo.
Anche dopo esserti svegliato dai tuoi infiniti incubi resterai sempre un ragazzo di Brooklyn, Steve Rogers. Sempre.