La stazione
era gremita di persone come tutti gli anni, ed Harry Potter era come al solito mezzo
esaurito per essere indicato da tutti come il Salvatore del mondo magico.
Solo che
questa volta l’aveva salvato davvero.
A Maggio
aveva sconfitto l’Oscuro Signore e adesso era diventato un eroe internazionale,
per una cosa che aveva fatto razionalmente.
Nonostante
fossero passati alcuni mesi, le ferite della Battaglia ancora bruciavano e non
solo quelle fisiche, soprattutto quelle morali.
Non
riusciva a credere di aver visto cadere così tante persone che in quei 7 anni
erano state una seconda famiglia ed erano rimasti a sostenerlo fino alla fine,
la vera fine per ogni essere umano; la morte.
Cercò di
scacciare quei pensieri tristi, per fare spazio ad altri più allegri; ma
avvenne il contrario.
La sua
mente fu catapultata verso quell’estate che era stata
la più brutta della sua vita.
Aveva
assistito al lutto della famiglia Weasley per la
morte del povero Fred; e sempre assieme alle stesse
persone aveva visto la sua storia con Ginny
bruscamente interrotta.
Ogni
volta che ci pensava gli sembrava di rivivere la
chiacchierata con la ragazza quel giorno di metà Agosto nel canneto dietro la
tana.
Lei gli
aveva fatto capire che per il momento non se la sentiva più di stare insieme,
voleva cercare di maturare prima di fare promesse d’amore eterno come quelle
che voleva tanto fare Harry.
Stessa
storia per Ron ed Hermione.
Dalla
Battaglia non avevano fatto altro che litigare, per i motivi più banali e per
lo stesso motivo per cui Harry
non stava più assieme a Ginny.
Ron
era uno all’antica, proprio come Harry, volevano
giuramenti d’amore eterno, ma le ragazze non contraccambiavano questa mentalità
obsoleta.
Con un sospiro,
colui che sconfisse l’Oscuro Signore tornò alla realtà.
Nonostante
le coppe scoppiate, il loro quartetto era sempre unito, come un gruppo di
vecchi amici.
“Credo
che sia meglio salire…”propose Hermione, issando il
baule nel vagone.
Gli altri
tre annuirono e seguirono l’amica.
“Io
intanto cerco uno scompartimento libero!”si offrì Harry,
andando dalla parte opposta del vagone, mentre gli amici andavano nel vagone
portabagagli per lasciare gli oggetti più ingombranti.
Mentre
camminava, notò un sacco di facce curiose che si affacciavano dai finestrini
per guardarlo meglio; essendoci ormai abituato, non ci fece caso e ricambiò con
sorrisi.
Con molta
fortuna, trovò dopo poco tempo uno scompartimento completamente libero e si
accasciò su un sedile scarlatto.
Estrasse
il Profeta dal baule e cominciò a leggere.
Poco dopo
sentì bussare alla porta, convinto che fossero i suoi amici, fece un cenno
della mano per farli entrare, senza distogliere gli occhi dal giornale.
Quando la
porta si chiuse, capì che il visitatore era solo uno.
Alzò
lentamente lo sguardo e le scarpe eleganti, i pantaloni scuri e il maglione
verde, non lasciavano dubbi sull’identità dell’ospite.
“Malfoy cosa vuoi?” chiese freddamente Harry.
Il Serpeverde lo fissò in silenzio per qualche secondo,
scrutandolo dall’alto in basso.
“Potter voglio la pace, dopo la guerra ti sarai reso conto
che non sono il cattivo…né io né la mia famiglia…”disse con il solito tono
altezzoso.
Certo che
Harry si ricordava, come poteva dimenticare, quando
al Malfoy Manor aveva finto
per un po’ di non riconoscerlo, quando Narcissa lo
aveva risparmiato per un’informazione su Draco.
Non aveva
dimenticato nemmeno l’aria affaticata e sofferente del ragazzo al sesto anno,
quando lavorava per Voldemort.
“Credo di essermene accorto, ma vorrei sapere perché non siete passati dalla
parte dell’Ordine…”rispose Harry, sentendo una fitta quando accennò all’Ordine, perché nella sua mente
comparvero i volti di tutti i martiri dell’associazione. Remus,
Tonks, Malocchio, Silente, i genitori di Neville, Sirius e i suoi genitori.
Malfoy
sbuffò, come se il Grifondoro avesse detto un’assurdità.
“Credi che con Bellatrix Lestrange
come zia, se fossi passato dalla vostra parte sarei ancora vivo?”chiese,
facendo più che altro una domanda retorica.
Al
ricordo della Mangiamorte Harry
fu pervaso da una rabbia profonda, ma cercò di non mostrarla.
“Molti si
sono sacrificati per il bene…”furono le uniche parole che riuscì a dire,
accorgendosi anche di essere stato un po’ banale.
Malfoy strinse un pugno, fino a far imbiancare le
nocche.
“Noi
abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, ti abbiamo salvato il culo più di una volta mi sembra…”disse Malfoy,
alludendo alle due situazioni dei mesi precedenti.
Harry
capì che aveva ragione, anche se continuava ad avere quel tono arrogante,
sembrava diverso, meno immaturo, meno codardo, più uomo.
“Hai
ragione, scusami…”disse alzandosi in piedi “Pace?” chiese porgendogli una mano.
Malfoy la strinse con forza, senza staccare gli occhi
da Harry, come se volesse perforargli l’anima.
In quel momento si catapultarono nello scompartimento Ron,
Hermione e Ginny, brandendo
le bacchette in mano.
“Malfoy, sei venuto ad attacar
briga anche quest’anno?”gli urlò contro Ron,
puntandogli la bacchetta alla giugulare, seguito dallo sguardo truce di Ginny.
“No Weasley, quest’anno sono per la pace…”rispose
gelido il Serpeverde, scrutando anche Ron dall’alto in basso.
“Pace, come no!”esclamò Ginny sarcastica, spostando
lo sguardo su Harry, facendolo arrossire
violentemente.
“Draco…”cominciò Harry.
“Ancora
non siamo abbastanza in confidenza perché tu posa chiamarmi per nome, Potter..”lo interruppe Malfoy, riponendo la bacchetta che aveva sguainato.
Potter
annuì con un cenno e continuò il suo discorso, fino a concluderlo sotto gli
sguardi degli amici, increduli per il voltafaccia positivo di Malfoy.
“Bene,
allora credo che Malfoy possa restare con noi nello
scompartimento..Che ne dici?”propose Hermione,
come al solito la più diplomatica.
Il Serpeverde accettò con un segno della testa e si sedette
accanto ad Harry.
Parlarono
tutti assieme durante il viaggio, carpendo lati di Malfoy
che non conoscevano, come il senso dell’umorismo ed il narcisismo.
Le arie
altezzose e l’atteggiamento orgoglioso permaneva però.
“Hey guardate!!E’ Hogwarts!” esclamò Ginny,
intravedendo le luci del castello.
Salve a tutti!!Ho creato questa storia
con lo scopo che sia una roundrobin, ossia ognuno può
aggiungere un capitolo e continuare la storia.
Il mio intento è quello di creare un ipotetico dopoguerra per i
ragazzi di Hogwarts.
Diciamo che le norme da seguire per la nostra FF sono queste:
-Rendere i personaggi Canon (ossia con
i loro caratteri, quindi non mettiamo in mezzo un Draco
Malfoy sentimentale che scrive sui muri “Io e te tre
metri sopra il cielo” oppure un’Hermione ribelle e poco puritana o peggio, una Ginny
immatura e piagnucolona!)
-Il pairing è libero, ma non devono
essere inserite coppie omosessuali (quindi evitate Draco/Harry&co.)
-Rispettare la trama dei 7 libri di Mamma Row,
per crearvi una maggiore libertà di pairing, ho
disfatto le coppie Canon, ma la storia è rimasta
quella (vedi morte di Fred, Remus
ecc….).
Il titolo è stato messo così, per ispirazione ad una bellissima
canzone dei Green Day, ma diciamo che qualcosa in comune ce l’ha
con la storia, i sette anni di Harry&Co. Ad Hogwarts sono
volati e tutti credo che nel loro piccolo vorrebbero seguire i nostri amati
personaggi all’infinito.
Detto questo credo che possa bastare!
Un bacio e spero che partecipiate in molti!
Anny.