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Autore: Merilin    01/04/2008    1 recensioni
..Una storia di insicurezza, di sofferenze, d’ amore e solitudine. Una storia che vi condurrà nel profondo dell’ essere di un ragazzo che scopre se stesso, nell’ intimo di chi insospettatamente soffre..
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bill si guardò allo specchio.

Si sfiorò il ciuffo che gli copriva interamente la parte destra del volto.

Esitando portò una mano dietro al capo toccandosi il collo.

Era praticamente nudo.

Alcuni ciuffi gli ricadevano giusto quel tanto da coprire il tatuaggio.

L’aveva fatto.

Erano corti.

Osservava la sua immagine con indolenza indugiando su ogni particolare.

Il viso aveva una forma più allungata con quel taglio.

Gli affibbiava un’ aria più misteriosa.

Sorrise tra se.

Quando il parrucchiere gli chiese se si piacesse Bill rispose sinceramente di si.

Si piaceva.

Era diverso e si piaceva.

Pagò e uscì dal negozio.

Era quasi il tramonto e il sole si stava lentamente tuffando tra le onde.

Il ragazzo si sedette su un muretto osservando lo spettacolo di colori che si stagliavano all’orizzonte.

La brezza, gelida e invadente, lo investì ricordandogli che non aveva la giacca.

Ripensò alla ragazza a cui l’aveva data.

L’immagine di Paola gli apparve davanti agli occhi.

Pensare a lei, un po’ logorroica, divertente, fresca e affascinante gli dava una sensazione piacevole di calore.

Pensò anche allo sguardo che l’amica della ragazza gli aveva lanciato al braccio.

Non era sicuro che l’avesse riconosciuto ma a giudicare dalla reazione della ragazza era un’ eventualità da non escludere.

Il cielo era diventato rosa scuro e Bill decise di avviarsi alla fermata del bus.

Aspettando si accese una sigaretta.

Aspirare.

Avvertire quel leggero formicolio alla gola.

Lasciare il fumo invadergli i polmoni.

Poi sentirlo uscire dalle labbra.

Ogni boccata il sapore amaro della trasgressione.

E ancora aspirare.

Piano, ad ogni tiro, uccideva il cantante che era stato.

Sul suo viso si dipinse un espressione sprezzante.

La mia piccola vendetta…

Quando giunse a casa la prima cosa che fece fu quella di salire al piano superiore per spiare attraverso la finestra le due ragazze nella casa di fronte.

La camera era buia e chiaramente vuota.

Con un leggero gusto di delusione in bocca, Bill uscì di casa con l’intento di mangiare qualcosa.

Erano le otto passate e lui non toccava niente da quasi 24 ore.

In strada si trovò davanti Paola con una bella ragazza che doveva avere più o meno 16 anni.

Aveva in mano un sacco della spazzatura.

“Ciao” Gli disse nel vederlo.

Bill la salutò estasiato.

Era diversa da quella mattina.

Aveva i capelli liscissimi, con il ciuffo che le copriva l’occhio sinistro.

Vestita semplicemente, indossava un paio di pantaloni neri aderenti e una t-shirt viola sotto una maglia nera con lo zip di almeno due taglie più grande della sua.

Un cerchietto nero a pois fucsia come unico ornamento.

Paola gli presentò quella che Bill scoprì essere la sorella della ragazza.

Gli porse la mano con la stessa disinvoltura di Paola.

“Clara, molto piacere!”

Erano simili in questo, le due, ma a vederle vicine erano molto diverse.

Clara era più alta, aveva gli occhi grigi e capelli castani, lisci e vaporosi che le arrivavano alle spalle.

Aveva un viso molto carino e sia il suo fisico che la naturale spigliatezza dimostravano più dei 14 anni che effettivamente aveva.

Piacere…Tom!” Disse allora abbozzando un sorriso.

La ragazzina si lasciò sfuggire un esclamazione di stupore.

Le accompagnò al bidone tra le frasi stentate in inglese di Clara che non parlava tedesco e le risa di Paola per gli sforzi della sorella.

Di ritorno a casa Clara chiese a Bill che programmi avesse per la serata.

“Nulla, penso che starò a casa a guardare un po’ di televisione”

Paola tradusse e precedendo la sorella chiese al ragazzo di uscire con loro, quella sera.

Io…” Disse, incerto sulla risposta.

…mi piacerebbe molto” replicò infine.

“Bene” Paola gli sorrise. “A più tardi allora” Alzò un sopracciglio e chiuse la porta dietro di se.

Era tornato a casa di fretta.

Aveva mangiato qualche patatina, troppo impaziente per riuscire a perdere tempo per cenare.

Aperto il suo bagaglio, aveva tirato fuori tutto ciò che si era portato dietro.

Con calma aveva esposto tutto sul letto.

Abituato com’era a dover scegliere tra migliaia di capi si decise in fretta.

Questa maglietta grigia…ehm…jeans neri…e scarpe nere

Si vestì e si guardò allo specchio.

Sembrava davvero un ragazzo normale.

Sorrise.

Poi si diresse in bagno dove, appoggiato sulla mensola dello specchio, c’era il suo beauty.

Quando lo prese in mano sentì quella stretta allo stomaco, oramai tanto familiare.

La sua matita.

Il suo eyeliner.

Il suo mascara.

Cercò di ignorare il contenuto del sacchetto e afferrò di fretta il fondotinta.

Ne spalmò una generosa quantità sul tatuaggio sul braccio sinistro, su cui rimase una deforme macchia grigio chiaro.

E pensare che aveva speso un mucchio di soldi per quel tatuaggio, solo un paio di mesi prima.

Sospirò.

Uscendo dal bagno gli occhi gli si posarono nuovamente sul beauty.

Riaccese la luce e gettò l’intero contenuto del sacchetto nel cestino.

Gli pulsava la vena sulla tempia.

Una rabbia sorda gli chiudeva la gola all’ altezza delle corde vocali.

…è inevitabile

Per quanto fosse effettivamente doloroso sbarazzarsi della sua vecchia vita.

Davanti al locale c’era calca.

Giovani impazienti di cominciare a vivere.

Una musica assordante proveniva dal locale.

L’aria di eccitazione si sentiva come lo scirocco, in quella notte gelida.

Bill osservava imbambolato l’ ingresso della discoteca.

Studiava gli assi di legno dipinti di nero.

La lucida maniglia di ferro battuto.

La lunga serie di lampioncini a olio.

Il ragazzo prese aria.

Lentamente, senza farsi fretta si diresse verso l’entrata.

Afferrò la maniglia e spinse.

Benvenuto alla vita Tom…

***

Alura? Piaciuto?

Giuro che nel prossimo capitolo faccio succedere qualcosa di un po’ più eclatante…qui ci vuole azione, per la miseria!^.^

Coooooomunqe… Ci tengo a ringraziare tesorinely e jolly 24 per aver commentato!! (Tesorinelyyy…grazie per gli auguri di pronta guarigioneee!!^.^)

A prestissimo!!

Baciniii

  
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