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Autore: persuasjon    04/10/2013    0 recensioni
"Che cosa guardi, principessa?” la voce di Louis mi distolse dai miei pensieri.
“I gabbiani” risposi.
Si appostò vicino a me, guardando la medesima cosa che io fissavo ed invidiavo per ore tutti i giorni.
“Perché tutti i giorni stai ora e ore a guardarli, che cos’hanno di così affascinante?”
“Sono liberi” sussurrai.
Abbassò il capo quasi intristito.
“Sai che non posso lasciarti andare, perché non appena supererai la soglia della porta di questa casa correrai dritta tra le sue braccia”
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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She watched the gulls
Ispirata dal testo,
ma soprattutto
dal video di

Tu olor – Wisin y Yandel
Ero lì, nella mia solita postazione. Seduta come sempre sul davanzale dell’enorme finestra con un piede che penzolava e l’altro che toccava il pavimento della mia stanza.
Avevo lo sguardo rivolto verso il meraviglioso panorama che mi si presentava.
Vedevo il mare, vedevo le onde infrangersi contro la sabbia bianca; ma non era quello che mi affascinava, non era quello che attirava la mia attenzione.
Erano i gabbiani, o meglio la loro libertà.
Volevo essere libera come loro, poter scappare da quell’enorme palazzo che sembrava una reggia. Ero trattata come una principessa, potevo avere tutto quello che desideravo, qualsiasi cosa indipendentemente dal prezzo. Tranne la libertà.
Lui non mi lasciava libera perché sapeva che non sarei tornata mai più tornata mai più, sapeva che una volta lasciata andare non mi avrebbe più rivisto.
Per lui ero una bambola di porcellana, diceva che ero la cosa più preziosa che avesse mai posseduto.
Che cosa guardi, principessa?” la voce di Louis mi distolse dai miei pensieri.
I gabbiani” risposi.
Si appostò vicino a me, guardando la medesima cosa che io fissavo ed invidiavo per ore tutti i giorni.
Perché tutti i giorni stai ora e ore a guardarli, che cos’hanno di così affascinante?
Sono liberi” sussurrai.
Abbassò il capo quasi intristito.
Sai che non posso lasciarti andare, perché non appena supererai la soglia della porta di questa casa correrai dritta tra le sue braccia
Questo era il piccolo dettaglio. Che io non amavo Louis, gli volevo bene, ma amavo un’altra persona.
Ogni volta sognavo che mi venisse a prendere, sognavo di rincontrare di nuovo i suoi bellissimi occhi color oro, sognavo di poter toccare la sua pelle ambrata, di poter ribaciare le sue labbra morbide e vellutate.
Sognavo di poter tornare da Zayn, il mio Zayn.
Ti amo troppo per lasciarti andare. Mi mancherebbe la tua voce; il tuo profumo, quel forte odore di mirra e gelsomino che mi fa perdere i sensi. E non sopporterei di saperti tra le sue braccia.
Poggiò una mano sulla mia e con l’altra accarezzò i miei lunghi capelli ricci. Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò via, lasciandomi sola col mare e i gabbiani.
Sapevo che dice va la verità. Avrebbe dato qualsiasi cosa per vedermi sorridere, mi amava alla follia… Così tanto da diventare possessivo.
Non era il sesso che cercava, da quando ero lì non aveva osato nemmeno parlarne, lui voleva solo che lo amassi quanto lui amava me: infinitamente.
Ma nel mio cuore c’era solo un nome e non era quello di Louis.
Una lacrima solcò il mio viso quando nella mia mente ritornarono le immagini di tre bambini che giocavano allegri ed innocenti.
Io, Zayn e Louis.
Giocavamo spensierati in quel prato, nascosti da tutto e da tutti.
Flashback
Giocavamo al fazzoletto. Quel giorno usammo la mia bandana per giocare.
Ero in mezzo col pezzo di stoffa che mi penzolava dalla mano e il braccio teso.
Via!” gridai.
Zayn era distratto così Louis scattò e prese la bandana, ma invece di giocare normalmente, come sempre, scappò via e andò a nascondersi con la mia bandana stretta tra le mani.
Zayn lo raggiunse, dopo aver cercato ovunque e volle riprendersi il tessuto.
Ma il castano non voleva darglielo, voleva tenersela per sé.
Ad un certo punto urlò:
Se non ce l’ho io allora nemmeno tu ce l’avrai!
E così strappo la mia bandana, la mia preferita.
Fine flashback
Sembrava che quell’innocente gioco fosse divenuto realtà, solo che Zayn non mi trovava mai.
Era tardi, così decisi di andare a dormire.
*
Alzati!” le urla di Louis mi strapparono dalle mani di Morfeo.
Perché?” chiesi con la voce impastata dal sonno.
Perché dobbiamo scappare” disse prima di prendermi per un polso e tirarmi via dal letto.
Ero a piedi nudi, con indosso un semplice vestito che usavo per dormire, ma questo non sembrava importargli perché mi fece entrare in un’auto, una delle più veloci che possedeva, e poi sfrecciò via.
Guardai dietro e vidi che eravamo inseguiti da un paio di vetture.
Al posto del guidatore riconobbi i lineamenti arabi di Zayn e il mio cuore perse un battito. Mi aveva trovata, come promesso.
Zayn!” urlai. Louis guardò lo specchietto retrovisore con odio e accelerò ancora di più.
Il mio cuore iniziò pompare ed il mio respiro divenne più affannato e irregolare. L’auto s’infilava nei vicoli più stretti pur di seminare Zayn, ma era impossibile ed in poco tempo ci ritrovammo nel posto in cui era iniziato tutto, il parco, quel parco.
Louis frenò di colpo e spense il motore, Zayn fermò l’auto proprio davanti a noi. Si lanciavano sguardi truci, quasi come se avessero potuto spararsi a vicenda.
Aprii la porta dell’auto e corsi fuori, ma Louis mi raggiunse e mi strinse con un braccio, impedendomi di raggiungere Zayn, anche lui uscito dalla sua vettura.
In poco tempo fummo circondati da una decina di agenti, tutti armati. Zayn aveva mobilitato un’intera squadra.
Louis mi puntò una pistola addosso e questo fermò Zayn che butto a terra ogni arma che aveva addosso, così come i poliziotti attorno a noi.
Non farle del male, ti prego” disse.
Lei è mia!” urlò Louis.
Non sarà mai tua” rispose il moro.
Sentii le labbra di Louis posarsi sulla mia guancia.
Mi dispiace, non voglio, ma devo, mi dispiace” sussurrò al mio orecchio.
Allentò la stretta fino a attorno al mio collo fino a lasciarmi andare.
Corsi verso Zayn, ma quando ero ormai a un metro di distanza da lui sentii il rumore di uno sparo e un fortissimo dolore all’addome.
Allora nemmeno tua…” sussurrò Louis.
Guardai incredula la mia mano, macchiata del mio stesso sangue. “No!” urlo Zayn.
Le gambe si fecero molli e non riuscii a mantenermi in piedi, così mi lsciai cadere, ma prima che potessi toccare il suolo le forti e protettive braccia di Zayn mi sorressero.
Il gioco del fazzoletto, fu la prima cosa a cui pensai. Ero la bandana ed ero appena stata strappata. Nella mia mente si fecero spazio le immagini di Zayn da piccolo che cercava di raccogliere i brandelli del tessuto.
Zayn’s POV
Era tra le mie braccia e cercavo in ogni modo di tenerla sveglia, di non farle chiudere gli occhi.
Ricordati di guardare i gabbiani, perché molto probabilmente la mia anima volerà assieme a loro… Libera” sussurrò.
Ti amo Zayn” disse prima di chiudere gli occhi. Un ultimo respiro uscì dalle sue labbra.
Una lacrima rigò il mio viso il mio viso, per poi cadere sulle sue palpebre, ormai inanimate. Non c’era più, se n’era andata per sempre.
Irina!” urlai il suo nome con tutto il fiato che avevo in corpo, ma Lei non c’era a rispondermi.
I polizziotti ammanettarono Louis, ma non m’interessava più ormai.
Ti amo” strinsi quel corpo senza vita che avevo tra le braccia.
Ogni volta che guardo i gabbiani, la vedo volare in mezzo a loro, Irina.
 
 
  
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