Io amavo Miley più di tutto. Nessuno amava quella ragazza come lo facevo io. Era la perfezione, la dolcezza. Sì, la maggior parte delle volte era fredda ma con me, era dolce.
Ogni volta che la vedevo passare, sentivo il mio cuore andare in fiamme.
Sapeva della mia omosessualità. Lei era incerta.
Un giorno, era con delle sue amiche fuori dalla scuola. La osservai per qualche minuto, alla fine decisi di parlarle seriamente.
Andai verso di lei e dissi alle loro amiche “scusate, la rubo per qualche minuto.”
La tirai per il braccio desto e lei mostrò un sorriso dolcissimo. La portai con me al parchetto vicino la scuola e ci sedemmo su di una panchina.
era il 30 ottobre, faceva abbastanza freddo. Indossava un cappello di lana, dal quale fuoriuscivano i suoi boccoli castani e lunghissimi, una sciarpa nera e un cappotto nero. Le sue mani erano pallide per il freddo e le strofinava per riscaldarle.
“Dimmi, Victoria. Perché mi hai trascinata fino qui?” disse con la sua bellissima voce.
“Non abbiamo mai parlato seriamente di una cosa?”
“Ehhm.. cosa?”
“Mi piaci.”
Gli occhi di Miley si spalancarono. Era spaventata. Non aveva mai avuto una relazione con una ragazza ma sapevo, ne ero convinta, di piacerle.
“Oh…”
Le presi le mani per riscaldargliele. Stavano tremando.
“Anche tu mi piaci, Viki.”
“E allora? Io piaccio a te e tu a me. Che aspettiamo?”
Per colmare il suo silenzio, le diedi un bacio. Non era la prima volta quindi rimase calma.
“Sai, la mia famiglia, i miei amici… non approverebbero!”
Mi alzai di scatto dalla panchina ed esclamai “ma come… com’è possibile? Sei libera di amare chi cazzo vuoi!”
“Certo, posso amare chi voglio ma non posso stare con chi voglio. I miei genitori mi ammazzerebbero”
“Allora non ti piaccio davvero.”
“Certo che mi piaci, Viki!”
“E allora se ti piaccio, dimostramelo”
Cominciai a fare avanti e dietro. Sia per riscaldarmi, sia per il nervoso.
Lei si alzò e mi diede un bacio di scatto  e si sedette immediatamente.
“Viki, mi piaci tantissimo. Ma non posso stare con te. Magari più in là. Nessuno sa che mi piacciono le ragazze. Non posso mettermi con te così.”
I miei occhi si inumidirono. Cercai di trattenermi le lacrime ma non ce la feci. Le diedi le spalle. Lei si rialzò, mi diede una pacca sulla spalla e poi mi baciò lentamente.
“Non ora, davvero. Aspettami se vuoi. Quando sarò pronta ci metteremo insieme.”
“Non credo che ci sarò…”
Il suo volto si rattristì “perché?”
“Perché se mi ami, devi farlo adesso e non un’altra volta. Se mi ami davvero, mandi a fanculo il mondo e stai insieme a me. Io l’avrei fatto, giuro. Avrei mandato il mondo a fanculo. Chi se ne frega della gente! Non devi vivere per loro. La gente non  ti da da mangiare” dissi tutto d’un fiato mentre le lacrime calde scendevano sul mio viso ghiacciato. Il mio cuore era a pezzi. Girai i tacchi e me ne andai.
“So che mi aspetterai.”
”Certo che sì! Ma per orgoglio ti dirò di no!” dissi e poi andai via correndo, in lacrime.