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Autore: TheSandPrincess    04/10/2013    4 recensioni
«Sei nuova»
La sua voce risuona nuovamente per la stanza, costringendomi ad abbandonare la mia ispezione.
«Non era una domanda.» noto, interdetta, tornando a guardarlo.
«Siamo cinquemila persone, in questo paesino. E io non ti ho mai vista prima» spiega, come se fosse ovvio «Quindi sì, posso affermare con certezza che sei nuova.»
Conclude la frase con un sorrisetto alquanto irritante, che io liquido con una smorfia.
Mi sta seriamente venendo voglia di staccarglielo personalmente dalla faccia, quel sorriso.

• • • • • • • • •
Guardo lo schermo della televisione, con aria afflitta.
Cinque ragazzi, uno più carino dell’altro, sfilano sul tappeto rosso, alla première di un film. Il loro film.
Tra di essi, ce n’è uno che indossa un completo scuro, con tanto di papillon.
Dicono sia la star nascente più desiderata d’America. Anzi, forse del mondo intero.
Ha i capelli ricci, troppo lunghi, troppo spettinati, e gli occhi verdi, che sembrano quelli di un gatto.
Spengo la TV.
Non ce la faccio a vederlo così.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If we ever meet again.
 
 
 

 



Prologo.
 
 
 
 
 


 


Esiste posto peggiore per andare in vacanza dell’Inghilterra?
Insomma, è piovosa, grigia, molto poco entusiasmante e piena di mucche e pecore che lasciano i loro bisogni dappertutto. Una vera meta turistica da non perdersi, in poche parole.
Peccato che i miei non la pensino esattamente così. Anzi, tutto il contrario.
Per loro l’Inghilterra è una sorta di seconda casa, da quando mio papà c’è venuto a studiare, nei lontani anni Ottanta, e ci tornano talmente spesso che secondo me sono loro a sostenere l’economia del paese.
Sul serio, da quando sono nata, ossia sedici anni fa, mi hanno trascinato a forza nei loro tour della memoria almeno sette o otto volte. E c’è da ringraziare il cielo che non mi ci abbiano potuto portare ogni anno, perché mamma adora le crociere, e quindi un anno sì e uno no tocca accontentare pure lei.
Così, le mie vacanze sono un anno in Inghilterra, e uno su una stupidissima barca: due settimane di noia totale in entrambi i casi.
Che poi, dico io, vuoi andare in Inghilterra? Vacci con l’aereo, che risparmi tempo e benzina! E invece no, i miei si ostinano ad andare con la macchina, perché “è più romantico”, secondo loro.
Romantico un corno, che cosa ci sta di romantico nello stare rannicchiati in un abitacolo troppo piccolo, circondati da borse e cianfrusaglie varie – che, a detta di mia madre, sono assolutamente indispensabili – con un fratellino minore che ti dorme sulle ginocchia, rischiando di sbavarti sui jeans nuovi? Proprio nulla.
«Come va lì dietro?» chiede mio papà, sbirciando nello specchietto retrovisore.
Io incontro per caso il suo sguardo, rendendomi conto che sì, sta parlando proprio con me, e mi tolgo di malavoglia le cuffiette dalle orecchie. Era appena partita la mia canzone preferita, mannaggia al pesce palla.
«Una favola» rispondo, senza esagerare con l’entusiasmo. Dopotutto, il fatto che io vorrei essere ovunque meno che qui, in questo momento, non è proprio un segreto.
«Oh, andiamo, Concetta» si affretta a rimbrottarmi mia madre «Ci divertiremo!»
«Cezia, mamma» rispondo, ignorando la sua affermazione, assolutamente falsa «Mi chiamo Cezia»
Loro, magari, si divertiranno. Forse persino Andrea. Ma io? Come no!
«Non riesco proprio a capire cosa non ti piaccia del nome Concetta» borbotta mio padre, tornando a guardare la strada con fare annoiato, come se non fosse poi una cosa tanto necessaria. In fondo, abbiamo rischiato di schiantarci contro un muro solo tre volte, oggi.
E no, non è colpa del fatto che si guida a sinistra, da queste parti.
«Non mi piace. Punto.» ribatto, infilandomi nuovamente le cuffiette, con la speranza che i miei lascino perdere quel vano tentativo di fare conversazione.
«Ma era il nome di tua zia!»
Aridanghete.
«Era il nome della sorella di nonno, papà. Un nome che poteva andar bene un centinaio di anni fa.» rispondo, seccata, prima di far partire la musica a tutto volume e voltarmi verso il finestrino.
Fuori, sotto a un cielo così plumbeo da far invidia a una prugna, scorrono interminabili campagne, popolate da tutti gli animali della fattoria di zio Tobia (iah iah oh).
Ci sono casupole qua e là, col tetto mezzo diroccato, o la porta sfondata, che perdono vernice da tutte le parti, che non fanno altro che rendere il paesaggio, già triste di suo, indiscutibilmente deprimente.
Di una città, neanche l’ombra. Non mi stupirei se dovesse passare una carrozza, da un momento all’altro: lo sfondo è quello giusto.
Probabilmente ci siamo persi.
Anzi, dal modo in cui mamma scruta la cartina, come a volerle imporre di diventare immediatamente più facile da comprendere, direi che ci siamo decisamente persi.
Benone. Solo questa ci mancava.
Ancora non ho capito come sia possibile che, dopo otto anni che facciamo sempre la stessa vacanza, riusciamo comunque a perderci come se ci trovassimo in un luogo che non abbiamo mai visto prima.
Sarà colpa del pessimo senso di orientamento di cui la mia famiglia è dotata, sarà che mamma e le cartine non sono mai andate d’accordo, ma fatto sta che, alla fine, ogni anno arriviamo a destinazione con almeno tre ore di ritardo rispetto al previsto.
E non vi dico quanto sia divertente, restare chiusi in macchina fino a notte fonda, coi tuoi genitori che continuano a ripetere che siete quasi arrivati quando, in realtà, è ovvio che non hanno la minima idea di dove vi troviate.
Un vero spasso.
 
























Yaw.

Buonsalve a tutti!
E' la prima volta che scrivo in questo fandom e, sinceramente, ho anche abbastanza paura, perchè so quanto sia grande e quanto sia (quasi) impossibile far sì che la propria storia venga notata, quindi siate clementi, vi prego xD
In secondo luogo, se vi aspettate la solita storia d'amore, vi avviso che no, questa non è una storia d'amore (se andate a controllare i generi, infatti, il romantico non c'è). O meglio, può esserlo se lo volete, come può essere la storia di una semplice amicizia: a voi la scelta ;) 
Inoltre, non vi aspettate una cosa da quaranta capitoli e passa, perchè non sarà così. If we ever meet again è nata come mini-long, e in quanto tale avrà quattro capitoli. Corta? Forse. 
Per ora, però, non vi anticipo nulla, e rimando tutto al prossimo capitolo, quando cominceremo ad entrare nel vivo della faccenda :D
Spero che questa fanfiction possa appassionarvi come ha appasionato me, nello scriverla, e che i personaggi vi piacciano, soprattutto quello di Cezia, perchè lei è la mia bimba *-*
E' praticamente il mio primo OC che abbia un senso, un motivo di esistere, una personalità. E ne vado molto fiera :D (vi prego, non me la smontate T.T)
Ahahaha, scherzi a parte, una cosa che mi sono dimenticata di dire: questa storia è stata scritta per il contest Neanche nei tuoi sogni più selvaggi., indetto da postergirl84 sul forum di EFP, al quale partecipa in una versione ridotta, riscritta in modo da non superare le 3.000 parole (limite imposto dal bando del concorso), che probabilmente pubblicherò dopo l'epilogo di questa versione più lunga ;)
Per il resto... Per il resto nulla, spero davvero che il prologo, seppur corto, vi sia piaciuto abbastanza da invogliarvi a continuare con la lettura, e che qualcuno si filerà questa storia :D

-TheSandPrincess-


 
  
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