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Autore: Hermes    05/10/2013    1 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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16 Settembre 2019, ore 6 e 45
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola
Tuomas scendeva le scale nella più totale confusione post-risveglio, strizzando gli occhi ai raggi del sole.
Quel mattino toccava a lui accompagnare Joseph a scuola e preparare la colazione, per quello rimase sorpreso nel vedere che in cucina c’era già Anette, seduta al tavolo.
Lo shock più grande gli arrivò però dal contenuto della tazza davanti a lei…
“Ma tu non la detestavi la camomilla?” domandò piano.
“Non so…ho lo stomaco in subbuglio.” Anette aveva distolto lo sguardo, puntandolo sul liquido giallo e sperando che il marito fosse ancora troppo addormentato per sospettare qualcosa.
“Prenditela comoda per oggi, ok?” commentò solo lui, pizzicandole appena la guancia con due dita.
Anette annuì e l’osservò in silenzio mentre iniziava a frugare nella dispensa.
Tuomas le dava le spalle e lei sorrise tenera, aveva una voglia matta di vuotare il sacco ma sapeva che era ancora troppo presto.
“Vado a svegliare Jo.” disse solo, finendo la tazza ed alzandosi. Non era ancora arrivata ai piedi delle scale che un baccano tremendo – proveniente dalla cucina – la raggiunse, facendola sospirare.
Possibile che ogni volta che Tuomas cercava ‘un’ pentolino, riusciva a produrre una nuova, immensa cacofonia infernale?!

19 Settembre 2019, ore 21 e 25
Finlandia, Helsinki, Hartwall Arena, Backstage

“Dai vieni, bimba!” la chiamò Marco dall’altra parte del camerino.
Anette obbedì, raggiungendo i ragazzi con una corsetta e completando l’abbraccio della band. Con le mani sfregò forte la schiena ad Emppu e Jukka mentre le loro teste cozzavano una contro l’altra. Troy era già uscito verso il palco per iniziare l’intro che avrebbe dato il via all’ultimo concerto del Dark Passion Tour e Joseph si era avviato dietro le quinte dove stava Tero per godersi lo spettacolo.
Le mancava quasi l’aria per il nervosismo, il suo diaframma non voleva saperne di rilassarsi, ma sapeva che appena salita sul palco e fatto suo quello spazio immenso non avrebbe avuto più alcun problema.
Erano passati anni dall’ultimo concerto del Once Tour, sembrava quasi un rito di passaggio dover terminare un altro tour proprio lì.
“Noi siamo forti.” disse in quel momento Tuomas, col suo miglior tono da battaglia, tranquillo come un monaco tibetano “Ci siamo fermati ed abbiamo ripreso. Diventiamo più uniti ogni momento che passa. Per questo vi chiedo di dare ancora di più questa sera…là fuori pensano di sapere cosa li aspetta ma si sbagliano. Siete con me?”
“Sì!” esclamò Emppu.
“Puoi contarmi dentro, fratello!” ruggì Jukka.
“Ci sto! Le nostre ugole d’oro li stenderanno!” disse Marco, parlando anche per Anette.
“Allora andiamo…ci stanno aspettando.” concluse Tuomas.
I ragazzi verseggiarono un urlo di battaglia e si avviarono per lo spoglio corridoio di cemento dell’Arena.
Anette dietro di loro li osservava nervosa quanto loro ma felice.
Non sarebbe stato facile cantare per quasi due ore di fila davanti a tutti quei fan ma ormai la confidenza non le mancava.
Il fatto era che non vedeva l’ora di parlare con Tuomas dopo.
Era proprio ora di comunicargli una cosa estremamente importante.
Indovinate un po'? ;-)

19 Settembre 2019, ore 22 e 30
Finlandia, Helsinki, Hartwall Arena Backstage

“Lode agli eroi trionfatori!” esclamò Ewo, le mani cariche di bottiglie di birra appena stappate.
Tuomas sorrise, afferrandone due e voltandosi verso Anette al suo fianco.
La donna si stava asciugando il volto e fece di no con il solito sorriso che le si stampava in faccia da oltre due settimane.
Lo prese delicatamente per un polso e lo tirò verso un angolo della stanza dove si sedette sopra ad un tavolo e gli tolse le bottiglie di mano.
Si era seduta lì per riuscire a guardarlo in faccia senza dover alzare il capo, prendendogli le mani fra le proprie.
“Che succede?” mormorò Tuomas, leggermente sbigottito da quel suo comportamento.
“Devo farti una confessione.” disse solo Anette con sguardo colpevole.
“Quello me l’ero immaginato…”
“Heilà coppietta! Qua si festeggia anche senza di voi!” tuonò il vocione di Ewo mentre scuoteva una bottiglia dalla loro parte, Joseph saltellava come una cavalletta al fianco di Jukka. Anette alzò una mano incurante verso il manager poi tornò con tutta la sua attenzione al tastierista.
“Tuom…” iniziò, sentendosi un verme per averglielo nascosto fino a quel momento e mordendosi il labbro inferiore nel vedere gli occhioni sinceri di lui.
“Sì…?”
“…sono incinta!”
Tuomas aprì la bocca ma non uscì niente, stile pesce lesso.
Era come se fosse diventato una statua con gli occhi di vetro fissi su di lei. Anette li contò - aiutandosi con l’orologio appeso al muro - ci vollero dieci minuti prima che desse di nuovo segnali di vita. Nel frattempo era passato dal pallore cadaverico ad un violaceo livido, raggiungendo una sfumatura verde stagno e fu con voce strozzata ed a stento misurata che domandò “Da quanto?”
“Penso un mese od uno e mezzo, me ne sono accorta solo tre settimane fa…” rispose Anette preoccupata, fissava la vena sulla fronte di Tuomas che aveva preso a pulsare rapida…ahiai
L’uomo strizzò gli occhi, cercando di non darla vinta a quella parte di lui che voleva urlare come un pazzo furioso.
“E me lo dici adesso, incosciente?!”
“Ti saresti solo preoccupato a morte, Tuom!” accampò lei, supplichevole.
“Col cavolo! Sono preoccupato a morte! E se ti succedeva qualcosa?! Se inciampavi nei cavi sul palco?!” la sua scazzatura sembrava aumentare in tandem con la comprensione dell’avvenimento, gli occhi che sporgevano dalle orbite.
“Lo sapevo che avresti reagito così…” commentò lei, alzando gli occhi al cielo, e posando entrambe le mani sulle sue spalle “Ascolta…non sono mai stata meglio, dico davvero. Sono fresca come una rosa!”
Niente da fare, lo sguardo bilioso di lui non spariva proprio.
“La stai prendendo come se fosse una tragedia…” accusò Anette cupa, mentre si guardavano in cagnesco.
Intanto i ragazzi, quatti quatti, si erano avvicinati alla coppia ed avevano origliato buona parte del discorso. A quel punto decisero che era meglio rompere l’atmosfera ma prima di tutti arrivò Joseph.
“Vuol dire che presto avrò un fratello?” domandò curioso.
“Od una sorellina…” rispose lei con un sorriso, ignorando l’umore nero di Tuom “Tutto è possibile!”
“Qui bisogna festeggiare!!!” esclamò Ewo, che nel frattempo si era premunito di altre bottiglie colme e mollando un calcetto al fonico “Il nostro sommo poeta diventerà presto papà! Tero fila a prendere un analcolico per la nostra diva!”
I ragazzi fecero un brindisi unanime al nuovo pupo in arrivo, poi osservarono il tastierista ancora in piena crisi esistenziale.
Tuomas si riavviò i capelli indietro, sospirando “Okay, mi arrendo…sono un padre incompreso.” borbottò con tono talmente avvilito che Anette si commosse e lo abbracciò di slancio.
“Non fare così…” le disse, mentre ricambiava l’abbraccio, consolandola. Quando lei si fu un po’ calmata la scostò da se e la guardò talmente severo che Anette si sentì messa sotto esame.
“Adesso tu, Jo ed io torniamo a casa, se domani mattina ti pesco fuori dal letto prima delle dieci…”
“Svegliatemi da questo incubo!” mugugnò Anette, provocando delle risate incontrollabili intorno a loro.
Ci volle ancora una buona oretta prima che si lasciassero veramente alle spalle l’Arena e raggiungessero l’appartamento.
Anette non discusse quando il marito le preparò un bagno caldo con tanto di sali e candele profumate, mandò a letto Joseph senza tante cerimonie e le scelse il pigiama ma iniziò a stufarsi quando scoprì che aveva steso una serie di plaid in più sul letto.
“Tuomas…non sono moribonda!” sbottò mentre le rimboccava le coperte con premura morbosa “Non sono la prima e l’ultima donna del mondo che rimane incinta!”
“Lo so…” borbottò lui, contro la sua spalla “Questo però non allevia il mio panico.”
“…?”
“Potrebbe succedere qualsiasi cosa senza che io possa fare nulla e-”
Anette gli mollò uno schiaffo sul bicipite, infastidita “E non portare sfiga, Mister-ho-un-bisogno-disperato-di-valium-Holopainen!”
“Scusa…”
Anette sorrise teneramente, intrecciando le dita del marito con le proprie, soffocando uno sbadiglio “Andrà tutto bene, siamo insieme.”

28 Settembre 2019, ore 11 e 32
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola

“È proprio necessario, Tuom?”
Anette stava appoggiata al bancone, in mano una tazza di tisana allo zenzero per combattere la nausea mentre suo marito affettava delle verdure con precisione quasi estrema, legato ai fianchi portava il suo grembiule pettorina pezzato tipo il manto di una mucca.
Erano tornati da due o tre giorni ma da quando gli aveva detto della gravidanza Tuomas non le aveva permesso di fare niente, accollandosi tutti i lavori domestici, anche quelli più insignificanti.
Joseph era andato a far visita ai nonni ed a Jukka, adducendo la scusa che zio Emppu gli voleva insegnare a suonare la chitarra.
Ed ora il tastierista aveva sganciato una novità…il trasloco.
“Voglio dire…questa casa non è poi così piccola.” aggiunse, bevendo un sorso.
“Sta arrivando l’inverno, An. Se ti sentissi male ed il lago fosse semi-ghiacciato come pensi che arriverebbero i soccorsi?!” Tuomas sollevò il tagliere e fece scivolare le verdure in una padella con l’olio caldo “Non voglio rischiare e comunque era diventata già troppo piccola con l’arrivo di Joseph.”
“Con questo vuoi dire che la tua collezione di memorabilia sta per traboccare dalle finestre…” replicò lei con un gocciolone, scuotendo la testa.
Sì, anche!” rispose, impegnato a far saltare le verdure prima che si bruciassero.
“Mi sono affezionata a questa casetta, mi mancherà…” disse lei, leggermente triste, accarezzandosi lo stomaco dove, anche se non c’era ancora nessun segnale, stava crescendo pian piano una nuova vita.
“Non intendo farla demolire.” chiarì il tastierista, lavandosi le mani nel lavello “Sarebbe bello però poter girare per Kitee senza dover guadare il lago ogni volta!”
“Se la memoria non m’inganna quell’idea era tua…” gli sorrise “Allora barattiamo il nostro angolino galleggiante con una dimora più grande sulla terraferma e per questo che hai telefonato ai tuoi ieri?”
“Sì…il Grande Capo ha detto che mi farà sapere se trova dei terreni interessanti.”
Anette sbatté le palpebre, sorpresa “Terreni? Che vuoi dire con terreni?”
Il tastierista divenne d’improvviso nervoso ed occhieggiò la moglie con un certo timore “Anette, non vorrai mica trasferirti in una casa già edificata? Voglio dire…se la costruissimo ex-novo potremmo organizzarla come ci pare e piace e-”
“Taglia corto…” esclamò Anette, le stava venendo un’improvvisa emicrania. Quando si metteva a farle quei discorsi voleva dire solo una cosa…che il suo spirito ossessivo-compulsivo era di nuovo alla carica!
“Dico sul serio bimba dobbiamo solo studiarcela un attimino, tutto lì.”
“Okay bimbo…” Anette posò la tazza nel lavello e si piantò davanti a lui, mani sui fianchi “Apri bene le orecchie dato che discuterne non cambierà la tua visione delle cose. Primo, niente castello con torrette tipo La Bella e la Bestia. Secondo voglio almeno una stanza armadio. Terzo la tua collezione Disney dovrà trovarsi una nicchia da qualche altra parte invece che sparsa per tutta la casa…per il resto hai carta bianca!”
Ad ogni punto l’uomo si era afflosciato come un palloncino ed agitò un pugno “Ah…lo sapevo, perkele!” brontolò contrariato.
“Sei ancora in tempo per lasciar perdere, sai…” notò lei “Per i primi tempi non avremo problemi di spazio e la stanza di Joseph è grande abbastanza per due bambini.”
“Andrei fuori di testa, An.” Tuomas aprì un armadietto alla ricerca di qualcosa “Ho bisogno della mia calma e non dormirei tranquillo, sapendo che aspetti un bambino.”
La donna scosse la testa. Era già andato fuori di melone…su questo non c’erano proprio dubbi.
“Non ti facevo così pessimista, Tuom. Anche se ammetto che quando aspettavo Joseph avevo tutta una serie di fife…”
Il tastierista sbatté lo sportello di scatto, e le lanciò un’occhiata.
“È proprio per questo che sono preoccupato! Non riesci a capirlo?!” si sfilò il grembiule, lanciandolo di malagrazia su una sedia “Non c’ero quando aspettavi Jo! Avrei dovuto esserci, invece! Non puoi sapere quante notti ho passato in bianco, pregando che tutto andasse bene! Non voglio ripetere lo stesso errore adesso!”
Anette sbatté le palpebre, non sapendo cosa dire all’improvviso sfogo mentre Tuomas si voltò, con la scusa di versarsi del caffè dalla caraffa.
Alla faccia della timidezza finnica…povero Tuomas…
Ci volle una manciata di secondi prima che lei riempisse quel silenzio imbarazzato.
“Tuom…avrai già bevuto un litro e mezzo di quella roba oggi, smettila.” era una cosa stupida da dire in quel momento, ma la disse comunque.
“L’ho allungato…”
“Non importa, piuttosto vai a fumare.”
Tuomas la guardò sorpreso “Ma se mi hai sempre rimproverato di essere una ciminiera!”
“Oggi è l’eccezione alla regola…vai!” lo spinse fuori dalla cucina, mettendogli in mano il pacchetto “Due o tre, non di più però!”
“I tuoi ormoni ormai ballano la samba, An…non riesco più a starti dietro! Lunatica!” borbottò lui, una sigaretta già fra le labbra.
Lei lo spintonò appena e chiuse la porta con una risata.
L’amore era anche quello, cercare di dimenticare…
…e mettere alla porta il marito perché portasse via i brutti pensieri!

~~~

*Hermes sconta la colpa di non aver aggiornato a capo chino, cenere e ceci in silenzio...sob...*

Ero convinta di riuscire a concludere DOR senza saltare più alcun aggiornamento ma a quanto pare forze diaboliche complottano fra di loro perché questo mio desiderio non si avveri...LoL
Perdonatemi! QQ
Purtroppo la scorsa settimana è stata costellata da eventi imprevisti (come questa, che novità! xD), non ho molto da portarvi in segno di pace quindi vi prego di avere pazienza. *si stropiccia le mani preoccupata*
Comunque il DPP tour è finito! Yeah! xD
La nostra An è in dolce attesa e Trollo è più schizzato che mai, perso in progetti per la magione azzurrina =)
DOR sta arrivando alla fine :')

Ovviamente ringrazio chi ha commentato due settimane fa lo scorso capitolo (CrystalRose, ciao!) e vi aspetto tutti il prossimo Sabato!!! =D
Buon Weekend!!!
Hermes

  
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