Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: alessia_directioner2000    05/10/2013    6 recensioni
Quando sono venuta a Miami con mia madre avevo poche speranze di fare amicizia o di innamorarmi, chi si innamorerebbe mai di una persona problematica come me?
Ma poi è successo, mi sono innamorata dell'ultima persona di cui dovevo innamorarmi, il mio fratellastro.
Austin è un ragazzo scorbutico, ma lui mi ha salvata. Lui mi ha fatto capire cosa vuol dire essere amata.
Miami mi ha aperto la strada per la felicità.
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tratto dalla storia:
-Austin se ci scropono ci uccidono- dico preoccupata
- non mi importa, voglio stare con te e non mi interesa se sei la mia sorellastra, io ti amo Bree, tu mi fai sentire diverso.-
Aspettate, riavvolgiamo il nastro. lui, il ragazzo più bello dell'intero universo mi ama... ama me!
- ti prego dillo, dimmi che mi ami, perchè mi sento un'imbecille a dire queste cose cosi' sdolcinate- dice lui con tono disperato
-ti amo- dico guardandolo neglio occhi e baciandolo.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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                                6. Cinema

 
 
-Bree come si fa questo esercizio?- mi chiede Hanna, passandomi il quaderno. –non lo so Hanna, non sono mai stata un genio in matematica- rispondo rivolgendo un sorriso alla ragazza seduta vicino a me.
Finita la scuola siamo andati tutti a casa nostra a studiare, o almeno, quello era il programma.
Robin e gli altri sono stravaccati sul divano a guardare una partita di football, Austin è su con la biondina a fare qualche porcheria.
L’unica che sembra aver preso sul serio l’argomento studio è Hanna.
 
Dopo pochi minuti vediamo scendere Austin e al seguito la gallina bionda, con tutti i capelli scompigliati. Mi viene il vomito solo a guardarla.
 
-Grazie Brittany, alla prossima-
-di niente Austinuccio, chiama quando hai bisogno!- dice la gallina uscendo di casa.
-di niente Austinuccio- dice Joe scimmiottando la voce della bionda.
-finiscila Joe, mi ha fatto un bel lavoretto- dice Austin con un sorriso  malizioso sulle labbra.
-non lo metto in dubbio Aus, è la più brava della scuola!-
- maschi- diciamo io e Hanna scoppiando a ridere, ricevendo un’occhiata di fuoco dai presenti.
 
-Bene io devo andare, ci vediamo domani Bree- dice Hanna alzandosi dalla sedia.
-Aspetta perché non rimani a dormire qui ‘sta notte?- chiedo guardandola con occhi da cucciolo.
-Bree non voglio disturbare e poi non ho neanche la roba…-
-Non preoccuparti ti presto qualcosa io, tu non disturbi mai!-
-Va bene, va bene resto!-
 
 
                                    ***
 
-Dai Bree raccontami qualcosa di te! Non so niente!- dice Hanna sdraiandosi di fianco a me nel letto. Abbiamo appena finito di mangiare, e dopo aver aiutato mamma in cucina io e Hanna siamo salite in camera.
 
-Non lo so Hanna, cosa vuoi che ti raccconti?-
-Boh parlami di te, della tua famiglia…-
-Beh vengo da New York, come sai già, abitavo in una casa piccola, con mia mamma e mio padre, poi mamma ha incontrato Rob ed è scoccata la scintilla… ed eccomi qua, con un fratellastro rompipalle e una amica che sento sta diventando tutto per me.- Dico guardandola negli occhi mentre le spunta un sorriso enorme alle ultime parole.
-E tuo padre?- chiede innocentemente. Mi irrigidisco sul posto, posso davvero dirle tutto? Sono davvero pronta a parlarle di cose così tanto intime per me?
Hanna nota il mio irrigidimento e – Bree non sei costretta a…- dice, ma la blocco prima che possa finire la frase.
 
-Mio padre è morto in Iraq l’anno scorso, durante un imboscata. Non ci hanno neanche restituito la salma-dico mentre calde lacrime solcano il mio viso. Sento due braccia stringermi e piango ancora più forte, affondando la testa nell’incavo del collo di Hanna, mentre lei mi accarezza la schiena dolcemente.
-Bree mi dispiace, io… io dovevo farmi gli affari miei. Mi dispiace.- Dice lei, davvero dispiaciuta.
-Dormi Hanna, non preoccuparti, è tutto ok, vai tranquilla- dico spegnendo la luce.
-buona notte Bree- sussurra lei, dandomi un bacio sulla fronte.
 
 
 
Sono in una tenda e sto dormendo accanto a mio padre su una brandina. Si sentono degli spari, tanti spari, e io e mio padre ci svegliamo subito per capire cosa succede fuori.
Sentiamo tante urla, urla di persone che soffrono e, armati di fucili, usciamo dalla tenda per vedere quello che succede fuori. Siamo in Iraq, siamo in guerra, dobbiamo uccidere il nemico.
Ed è proprio quello che io e mio padre facciamo. Ci copriamo le spalle a vicenda. Poi qualcosa va storto. Sento un urlo più forte degli altri, riconoscerei quella voce tra mille. Mi giro in tempo per vedere mio padre accasciarsi al suolo. È  stato colpito.
Mi precipito sul corpo invocando il nome di mio padre, mentre le lacrime mi offuscano la vista. So già che non servirà più a niente scuoterlo o chiamarlo, mio padre è morto e non c’è niente che io possa fare.
 
Mi sveglio in un bagno di sudore, ho fatto ancora l’Incubo.
Mi alzo dal letto e scendo giù in cucina, a prendere un bicchiere d’acqua.
-Che c’è mocciosa, non riesci a dormire?- dice Austin sbucando da dietro le mie spalle, facendomi andare di traverso l’acqua per lo spavento.
-E tu? I tuoi sogni erotici sulla gallina bionda non ti lasciano dormire?- dico lanciandogli una frecciatina.
-Gelosa?-Non lo so, forse si  forse no…
-Assolutamente no!- Dico mentre rimetto il bicchiere nel lavello.
-Sai Bree, non c’è bisogno che tu menta, lo so che non vedi l’ora di fare sesso con me!-
-Neanche per sogno, mi disgusti!- dico girandomi e trovandolo a pochi centimetri dalla faccia.
- Quindi se io adesso facessi così- dice baciandomi il collo, - tu non sentiresti niente?- dice continuando a baciarmi il collo.
Aspetto un po’ prima di parlare. Non posso negare che Austin ha un certo effetto su di me, ma non voglio darli soddisfazioni.
-Non sento niente- bugiarda!
-E se io andassi un po’ più su?- dice iniziando a baciare la mascella.
-Niente- Sei una bugiarda!
Stai zitta coscienza del cavolo!
Austin interrompe la sua tortura, e mi guarda negli occhi, quasi come a voler chiedermi il permesso di fare qualcosa. Gli lancio uno sguardo interrogativo, non capisco cosa vuole, e quando finalmente ci arrivo, è troppo tardi.
 
Le labbra di Austin si posano dolcemente sulle mie, chiedendomi subito un accesso maggiore. Accesso che nego, non voglio che vada a finire come l’altra volta. Lui inizia a mordicchiarmi forte il labbro inferiore, iniziando a farlo sanguinare. Apro la bocca per lo stupore e lui non esita a far scontrare la sua lingua con la sua, “accarezzandola” dolcemente.
Bree finiscila di opporti, tanto lo sapete tutte e due che lo volete.
Inizio ad accarezzarli i capelli dolcemente, mentre con una enfasi a me sconosciuta ricambio il bacio. Sento premere qualcosa contro la mia intimità e arrossisco subito quando capisco di cosa si tratta.
Sento le mani di Aus appoggiarsi alle mie cosce e  alzarmi per poi appoggiarmi dolcemente al muro. Ci stacchiamo per riprendere fiato, mantenendo le fronti a contatto. Inizio ad accarezzarli una guancia, mentre con l’altra mano gli tiro un po’ i capelli. Lui riappoggia le sue labbra sulle mie lasciandomi un tenero e casto bacio.
Mi stacco da lui, nonostante vorrei che questo momento durasse per sempre.
 
-Devo dimenticare anche questo?- chiedo
-No, questo no- dice mentre sulle labbra gli spunta un sorrisetto.
-Bene, sarà meglio andare a dormire, domani devo uscire con il tuo migliore amico- dico sbadigliando.
-Già, vedi di non farlo impazzire, sai con una nevrotica come te…-
Perché deve sempre rovinare tutto?
- Se sono nevrotica allora perché mi hai baciata?-
Lo vedo irrigidirsi. Colpito e affondato.
-Buona notte Bree, dice salendo le scale e lasciandomi da sola in cucina.
 
 
                                                  ***
 
 
-Ok vado a prendere la borsa e arrivo!- Dice Hanna uscendo dalla macchina. Siamo davanti casa sua e tra poco dobbiamo andare a scuola. Io e coso non ci siamo parlati per tutta la mattinata ed è meglio così.
-Eccomi Aus, vai pure- dice lei salendo in macchina. Austin schiaccia l’acceleratore e in un attimo siamo già arrivati a scuola.
 
-Bree, Bree sveglia!- Dice Hanna picchiettandomi un dito sulla spalla.
-sono sveglia, sono sveglia- dico io stropicciandomi gli occhi.
Ci troviamo nell’aula di biologia, e la prof sta spiegando una cosa talmente pallosa che metà della classe si è addormentata. Richiudo gli occhi, appoggiando la testa sul banco.
Il suono della campanella mi risveglia dal mio quasi sonno.
Insieme ad Hanna ci dirigiamo in mensa, dove iniziamo a parlare tutti insieme al tavolo che ormai è diventato il nostro tavolo
 
 
-Hanna non so cosa mettermi!- dico mentre butto i vestiti in aria, cercando di farmi venire un’idea.
-Sii te stessa, tanto dovete andare solo al cinema, non è niente di speciale-
-Ti ho mai detto quanto ti adoro?-
-A pensarci bene no-
- ti adoro!-
-anch’io babba, e adesso vedi di farti bella, e domani raccontami tutto, ok?
-va bene, va bene, vado a farmi la doccia, a domani!-
 
Entro in bagno per farmi una doccia calda e bella rilassante, sono anche un po’ agitata. Uscita dal bagno inizio a vestirmi con le cose che ho preparato prima, maglioncino blu, jeans chiari e blazer verdi.
Mi passo un po’ di mascara sulle ciglia e un po’ di fard sulle guance ed esco dal bagno.
Mi do un’ultima occhiata allo specchio, quando sento il campanello suonare, segno che Robin è arrivato.
Scendo le scale velocemente, grido un “sto uscendo” alla mamma ed esco di casa, dove fuori ad aspettarmi c’è Robin.
 
-Ciao Bree, sei bellissima!- Dice dandomi un bacio sulla guancia.
-Ciao Robin, grazie!-
-Andiamo?-
-Si andiamo! Sono curiosa di sapere che film hanno in programmazione!
 Mi giro a guardare la casa e vedo Austin guardarmi dalla finestra della cucina. Mi giro e sorrido a Robin, mentre Austin continua ancora a guardarmi.
 
 
 
 
Salve bellezze, scusate l’enorme ritardo, ma ho avuto problemi in famiglia
e appena ho potuto ho aggiornato.
Che ve ne pare del capitolo? Vi piace? Grazie a tutte per le recensioni,
siete dolcissime!! Adesso vi lascio, devo andare. Aggiorno alle 6 recensioni
P.S. scusate per errori ortografici, ma non avevo il tempo di rileggere.
 
 
 
  
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