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Autore: gateship    05/10/2013    1 recensioni
Sam si sente improvvisamente male durante una missione. Quello che Jack giudicava un malore passeggero è in realtà una grave malattia legata al naquadah... Riusciranno O'Neill e l'SG1 a salvarla? AU.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

La prima cosa che Sam avvertì quando si svegliò fu dolore: aveva i brividi, si sentiva sudata e un forte dolore al petto la faceva respirare a fatica. Provò ad alzare una mano per asciugarsi il sudore dalla fronte ma non ci riuscì, provò a mettersi seduta ma i suoi muscoli non risposero. Non riusciva ad aprire gli occhi, non capiva cosa stesse succedendo, probabilmente c'era qualcuno vicino a lei. Jack pensò. Ad un tratto provò un forte senso di panico, provò a gridare, ma non ci riuscì. In breve tempo sprofondò di nuovo nel buio.

Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å

Quando Sam rinvenne per la seconda volta si sentì decisamente meglio, riuscì ad alzarsi, seppur con fatica, e ad uscire dalla tenda.

“Ehi ragazzi.” disse con voce abbastanza normale sedendosi vicino ai due amici.

“Sam!”

“Carter.”

“Sam ci hai fatto prendere uno spavento! Come va? Stai meglio?”

“Si Daniel e stavolta dico davvero.” Si sentiva male e la sola idea di alzarsi le faceva venire la nausea ma non aveva intenzione di essere d'intralcio più di quanto lo fosse già stata.

“Già, sisi certo. Senti Carter... se fosse una missione pesante non te lo avrei ma chiesto ma... Dobbiamo raggiungere il posto indicato dall'UAV, dobbiamo fare solo 8 miglia oggi, te la senti?”

Otto?!? Dannazione ma sei pazzo o cosa Colonnello? Io non riesco a muovermi e il dolore al petto sta peggiorando, non certo migliorando.

“Certo Signore nessuno problema.” Disse con un sorriso.

“Bene allora partiamo tra 20:00 minuti. Lì se vuoi c'è del caffè.”

O'Neill si allontanò mentre Sam si avvicinava con lentezza a un termos.

“Ehi Jack ne sei sicuro? A me non sembra che stia bene!” Daniel era visibilmente preoccupato.

“Daniel è adulta e responsabile se stesse male ce lo direbbe, sta tranquillo.”

“Sì? Allora perché hai passato la notte sveglio a cercare di abbassarle la temperatura?”

“Daniel era diverso... la febbre si alza la sera, lo sai e probabilmente è stato solo un colpo di freddo quindi...”

“E se stanotte stesse uguale o peggiorasse? Per quanto potremmo continuare a usare le scorte? Abbiamo già consumato un terzo delle garze e un quinto dell'acqua ieri. Inoltre non possiamo allontanarci dallo Stargate se avesse bisogno di cure mediche? E per finire che diavolo ti prende? L'hai detto tu stesso che non possiamo fidarci quando si tratta della sua salute!” Daniel aveva il volto leggermente arrossato e lo sguardo esasperato, sapeva dei sentimenti di Jack per Sam ma fino ad allora lo avevano portato ad essere leggermente più protettivo, non di certo il contrario!

“Daniel sta bene, o per lo meno sta meglio. È una persona responsabile, se stesse realmente male ce lo direbbe e poi te l'ho già detto è stato solo un colpo di freddo.”

“Jack! Un colpo di freddo non ti fa venire i brividi! Un colpo di freddo non ti fa avere una temperatura così alta da far esplodere un termometro al mercurio! Un colpo di freddo non fa stare così! Almeno non fa sentire così Sam! Deve stare malissimo altrimenti non avrebbe accettato le nostre cure durante la notte, la conosciamo entrambi! Lo sai quanto cerca di essere indipendente!”

“Daniel, il discorso finisce qui. Aiutami a piegare la tenda e andiamo.” Intimò O'Neill con freddezza.

Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å

Dopo dieci ore di marcia Sam era esausta. Ogni muscolo del corpo doleva e il dolore al petto era più forte che mai. La testa girava e si sentiva svenire.

“Camminerò vicino a lei Maggiore Carter.” Disse Teal'c accorgendosi che l'amica faticava a stare dietro di loro.

Sam si sforzò di fare un sorriso: “Grazie Teal'c”.

Camminarono per un altra mezzora, quando il Colonnello O'Neill disse: “Bene ragazzi – e ragazza – pausa di mezzora, dopo faremo l'ultimo miglio ”

Sam tirò un sospiro di sollievo e si sedette pesantemente a terra, accanto a Daniel.

“Come ti senti?” Daniel era visibilmente preoccupato.

La testa le girava, le membra erano affaticate, il petto le bruciava e la vista era leggermente offuscata. Voleva solo dormire, fare sì che il dolore sparisse e rilassarsi. “Sto bene”. Sussurrò. Era il massimo che potesse fare, il dolore era lanciante. Chiuse gli occhi e, prima che Daniel avesse il tempo di replicare, si addormentò.

Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å

“Allora, che ne dite, la svegliamo?”

“No, abbiamo camminato molto. Ci meritiamo un po' di riposo, sia lei che noi.”

“Sono d'accordo Danny.”

“E io con voi.”

“Bene, grazie Teal'c. La sveglieremo per la cena. Danny, la prepari tu

“Ma Jack...”

“Ack! Non voglio sentire niente. T, aiutami a montare le tende.”

Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å Å

La sera arrivò presto e la squadra era in procinto di finire i preparativi per la cena.

Teal'c era seduto accanto ad O'Neill, il fuoco si rifletteva nei suoi occhi e lui ne sembrava ipnotizzato. Le mani intrecciate tra loro, le gambe leggermente divaricate, la franto aggrottata.

Jack, vicino a lui, giocherellava con il suo amato yo-yo, facendo attenzione a non buttarlo nel fuoco. Gli occhi, che avevano perso la loro solita vivacità, guizzavano dal suo giocattolo alla figura ancora addormentata di Sam.

Daniel cuoceva la pasta al formaggio. I dolci occhi azzurri parevano preoccupati e andavano anch'essi a posarsi spesso su Sam. Le gambe erano rigide, intorpidite dalla lunga camminata e le braccia, che mescolavano la cena, erano indolenzite, stanche di portare il P90.

Sam era ancora addormentata. Il fuoco rendeva più dettagliata la sua figura: i lineamenti dolci e leggermente contratti, la pelle più bianca del solido, le labbra chiare. La testa le era stata adagiata contro un albero e sotto il corpo era stato posto un sacco a pelo. La ragazza sbatté lentamente le palpebre, risvegliandosi.

“Salve Dorothy! Dormito bene?” L'immagine sfocata del Colonnello O'Neill comparve davanti a lei. “Signore!” Sam cercò di sorridere, il sonno non la aveva aiutata come sperava. “Signore è buio... Non dovevamo...?”

“No Carter, abbiamo deciso di riposarci. Il posto che indicava l'UAV dista ancora 9 miglia, le faremo domani.”

  
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