Benvenuti a tutti voi. Volevo solo dare una piccola introduzione. Questa FF non ha per nulla a che fare con i miei precendeti lavori, ho cercato per molto tempo un idea che mi potesse piacere, visto che era molto che non postavo nulla e mi mancava immensamente. Beh, volevao solo precisare che questa FF ha un’anima sua. Tutto qui. Buon Proseguimento.
Ricordi e Realtà
“Non mi vedi vecchia?”
“Kaori ti prego, non assillarmi con i tuoi complessi adolescenziali, non ne hai più l’età credimi.”
Un
cipiglio nervoso prese forma sul visodi
Kaori. Ne aveva abbastanza. Un poderoso martello comparì
tra le sue mani.
“… Si ma ho la forza per questo!!! AHHHHHHHH…”
“NO, TI PREGO NOOOO! PERDO…”
BOOM!
“Troppo tardi Ryuccio. Come vedi non sono così arrugginita come credi.”
“Eh, eh. Me ne sono accorto a mie spese purtroppo.”
Nel
frattempo una piccola figura si fece avanti silenziosamente. Ryo non se ne
accorse immediatamente, i suoi riflessi non erano più quelli di una volta..
“Hideyuki, smettila di nasconderti. Non sta bene sbirciare mamma e papà che litigano. Potresti avere una negativa soggezione da parte di questa donna. Esci”
“Cattiva soggezione E’?? Te l’ha do io la cattiva soggezione.”
“SCHERZAVO SCHERZAVO. Non lo dirò più promesso.”
Le
sue suppliche erano patetiche. Il ragazzetto vedeva il padre come un buono a
nulla. Il suo unico punto di riferimento era la madre. Scattante, forte,
astuta. Ryo gli sembrava un poltrone, pigro e ingrato di tutti i sforzi che Kaori, faceva per
tirare avanti. I suoi 13 anni gravavano e i suoi compagni lo prendevano in
giro, perché tutti loro nei temi in classe raccontavano di come, i loro padri,
lavoravano e portavano a casa i beni per sopravvivere, invece lui poteva
solamente parlare di quell’unica persona che aveva veramente a cuore il suo destino: Kaori. Ovviamente i suoi compagni dichiaravano in giro che
lui fosse orfano o peggio, che il padre fosse un maleodorante barbone in
qualche paese sconosciuto. Il ragazzo ne soffriva e Ryo non faceva altro che
peggiorare la situazione. Hideyuki lo detestava.
“Vuoi rimanere nascosto li ancora per molto o vuoi farci onore della tua presenza.”
“TACI! Mi hai rovinato la vita. La mamma è sempre dispiaciuta per te e tu te ne freghi altamente, come se noi per te non avessimo importanza. Padre.”
“Hide, piccolo, non dire a tuo padre queste cose. Non se lo merita, io stavamo… Beh… Stavamo scherzando tutto qua. Non ero arrabbiata.”
“Io ti sento mamma, quando papà rientra tardi la notte, il più delle volte ubriaco e tu gli dici che non deve rischiare la vita. Parole sprecate con lui, se vuole uccidersi faccia pure.”
“Non ti permetto di dire cose simili a tuo padre. Hideyuki Saeba torna immediatamente in camera tua.”
“Mamma, un giorno ti renderò felice. Ti porterò via da questo mondo, fatto solo di sofferenze.”
Kaori era preoccupata per quei continui sfoghi del loro unico figlio. Sapeva
perché Ryo rincasava tardi la notte. Doveva stare bene in guardia per vedere se
qualcuno lo seguisse e se qualcuno lo faceva, doveva correre per seminarli. Non
poteva affrontarli. Avrebbe causato troppi pericoli alla sua famiglia. Doveva
rimanerne fuori il più possibile. Per quanto fosse difficile. Ecco perché la
notte sembrava ubriaco, era solo una finta. Ryo sapeva che suo figlio lo stava
guardando e doveva inscenare un diversivo per portarlo fuoristrada. Il ragazzo
era intelligente, ma non avrebbe scavato a fondo se avesse visto il padre
ubriaco tra le braccia di Kaori. Gli ubriachi sono
ubriachi e basta. Lo odiava e Ryo se ne rendeva conto benissimo. Non aveva mai
fatto nulla da vero padre. Si mortificava di questo. Eppure lui non aveva mai
avuto attenzioni da nessuno che non un pazzo o uno squilibrato. Voleva che suo
figlio divenisse forte, tuttavia stava perdendo tutta la sua vita. Niente saggi
di fine anno, se si fosse incamminato nelle strade e avesse preso posto nel
teatro scolastico sarebbe stato facile preda di qualche pazzo attentatore.
Negli ultimi 30 i nemici si quadruplicavano con la sua fama di Sweeper.
“Ryo, non fai qualcosa per fermarlo. Non ti sforzi nemmeno?”
“Kaori, ti ricordi come mi comportavo con te qualche anno fa. Secondo te perché non ti dimostravo quelli che erano i miei sentimenti? Non l’ho fatto perché non erano opprimenti, tutt’altro. L’ho fatto perché ti amavo, e ti amo ancora. Amo anche mio figlio. Tu lo sai, capisco che non vuoi accettare. Questa è la realtà dei fatti. Tu mi affermasti che per te, la vita da fuggitiva andava bene. Che spostarsi di paese in paese, andava bene. Basta che eri con me. Lui è mio figlio. Non è come te, lui non ha la facoltà di poter decidere certe cose. Perché coinvolgerlo in qualcosa di cui non sa nemmeno l’esistenza?”
“Hai ragione, ma io non riesco a sopportare la tua indifferenza cosi persistente. Come se di noi non ti importasse nulla Ryo.”
“Sbagli a pensare questo, eppure so che non posso far niente per cambiare la tua idea. Ti amo per questo.”
“Io vado da nostro figlio.”
“...”
Kaori era innervosita dal suo atteggiamento menefreghista. La faceva
soffrire. Credeva che Ryo non provasse più quell’amore
che l’aveva convinto a lasciare tutto. Il figlio stava
diventando sempre più irrequieto e autonomo. Già lavorava. Trasportava zuppe di
Ramen in tutto il paese. Lavorava in un Take Away Giapponese. Odiava vederlo sgobbare, era cosi piccolo. Eppure Ryo insisteva nel dire che gli avrebbe
formato il carattere da uomo, quale sarà un giorno. Kaori
capiva, ciò nonostante provava un senso di angoscia perpetuo. Come se stesse
crescendo troppo in fretta. Busso alla stanza. Nessuno rispose. Pensava fosse
arrabbiato. Quindi provò ad aprire la porta. Chiusa a chiave. La madre credette
che gli sarebbe passata presto, avrebbe riprovato più tardi.
Nella
camera non c’era nessuno. La finestra era spalancata. Con un messaggio sul
letto. Che qualcuno l’avesse rapito o fosse semplicemente scappato?
Beh che ne pensate. L’ho scritta in pochi attimi, perché
quando l’idea mi balena in mente, la applico immediatamente. Mi mancava
moltissimo postare le mie FF su questo sito cosi famigliare
che mi ha accompagnato per tutta l’estate scorsa. Spero piaccia. Saluto tutti.
Spero di vedere un riscontro da parte vostra. Mi farebbe piacere un ritorno in
grande stile. Ciao alla prossima. Marica.
Sita Lisa, spero vi facciate vive come sempre. Sono
tornata! Vi aspetto ragazze!!!