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Autore: MilesRedwing    05/10/2013    2 recensioni
La zia Quickdraw e Nonna Sparrow, due personaggi dai libri ispirati a pirati dei caraibi, due donne molto simili e due agguerrite piratesse. Come è cominciata la loro storia? Quante avventure hanno passato insieme? E perché si odiano al punto di non potersi vedere senza abbordare l'una la nave dell'altra?
Un grazie speciale a FannySparrow che mi ha dato l'ispirazione per questa mia prima long con le sue Famiglia, dalla raccolta del capitano e Noose- Accalappiati, di cui sono appassionata, grazie, Fan! ^.^
Ah, buona lettura e figli maschi
Milletta
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stridii, guizzi, spruzzi, passi, tonfi, grida, urli, pugnali, spade, lame, pistole, denti, artigli, rampini. Dal castello di prua era prossima una bordata.

“Ai paranchi, schifosi rospi, alla via! Voglio lo scalpo di ognuna di quelle aragoste, voglio le loro orecchie nel piatto questa sera!” La capitana urlava a squarcia gola e a sciabolate spronava quel branco di immonde bestie che lei sola osava definire uomini. Mostrando i denti si voltò verso il nostromo, allargò le pupille nere e disse “Sarà meglio che pensiate a quello che vi attende se anche solo vi passerà per la mente di tradire il compito da me affidatovi. Ricordate cos’è successo al signor Twigg, mastro Lowney?” Risate a soffocare il terrore, la ciurma si tirò indietro e l’orribile creatura quasi indemoniata agitò la pistola e sparò un colpo in aria.

“Morto! La cala gli ho inflitto a quel pezzo di merda, poi gli ho fatto leccare un cannone e poi gli ho sparato ... E questo solo dopo averlo iniziato a sgozzare con una cima di mezzana. Io ora chiedo a voi, gentiluomini … cosa vuole la bella Mildred?”

E quelli, da chissà quali forze maligne animati risposero, ghignando, sputando, tracannando dalle bisacce gocce marce di grog. “Ossa spezzate, gole tagliate, pance squartate.”

Insoddisfatta. Chinò la testa, incrociò le braccia e batté il tempo schioccando il tacco dello stivale sulle assi di legno.

“Alla via, signori. In marcia e ripetete!”

“Ossa spezzate, gole tagliate, pance squartate. Ossa spezzate, gole tagliate, pance squartate.”

A quell’orrida vista John Raja corse sino allo specchio di poppa, saltò sul parapetto, estrasse la spada e puntò sprezzante la lama all’altezza del suo naso. Fu vana ogni pretesa da parte dei compagni di trattenerlo o spaventarlo con racconti a cui mai avrebbe creduto.

Era lì Impassibile. La teneva sotto scacco e ghignava compiaciuto d’esser riuscito a dominare la personificazione del demonio.

“Thz.” Sputò quella. “Guarda un po’ … un miserabile piccione che osa minacciare uno sparviero. E dove penseresti di andare, tu, sentiamo?” la voce bassa, quasi addolcita, con fare calmo e cortese gli porse una mano.

La ciurma trasalì. Sussurri, voci, aliti appena soffocati nella marmaglia spiravano per la nave, serpeggianti raggiungevano la stiva e il cassero e ancora la prua, l’albero di maestra, i cannoni, le cime, le sartie, le vele, il timone. Si voltò la terribile passera, gettò a terra il cappello e si buttò indietro i neri riccioli. “A cosa si deve questo mutamento della mia rognosa e puzzolente ciurmaglia in troiette londinesi intente a prendere il the delle cinque?” Volse poi lo sguardo colmo d’ira al giovane impettito “Cos’è che vuoi?”

“Che liberiate vostra sorella!” Il viso dai duri tratti si strappò in un grugno degno d’un mostro marino, quanto alla ciurma, lo stesso Davy Jones non li avrebbe terrorizzati a tal punto. La capitana lo guardò fisso negli occhi, Raja sentiva il sangue gelarsi nelle vene, non degnò d’uno sguardo la lama della spada del giovane, col medesimo tono distaccato e stranamente umano parlò.

“Perché dovrei farlo?”

John tenne alto l’orgoglio, premette di più il metallo sul suo collo e rispose gelido. “L’avete lasciata alla ciurma! L’avete ferita, sta morendo, per amor di Allah! Le vostre azioni sono intrise d’odio, animate dal male! Non avete idea dell’inferno che v’attende se non la lascerete andare, se non la smetterete di uccidere, aggredire, rubare!”

La ciurma prese a ridere per un momento, poi si fermò quando s’accorse che Mildred aveva chinato la testa e aveva iniziato a giocare con una delle pistole che salde portava alla cintola.

“È una nave della marina inglese, certo, ma non v’ha fatto alcun male! Non vi sono faide tra di voi, non vi sono vendette da portare a termine! E siete pronta a darle fuoco, a compiere orrendi delitti invece di preoccuparvi della salute di vostra sorella Quickdraw!”

Ignobilmente calma ancora una volta, si mise sul capo il cappello blu ornato da due piume di pavone, lo fissò dall’alto in basso e di nuovo gli tese la mano.

“Ebbene, accetto.”

Senza pensare agì. Senza riflettere le strinse le dita, finì nella mora, per meglio dire, con uno scatto Mildred lo buttò sopra un cannone, con tanta forza da rompergli le ossa quasi.

Il ragazzo lanciò un grido soffocato, si portò una mano al costato, si piegò dal dolore.

“Mastro Lowney!” La demoniaca prostituta strillò facendo correre quello a capo chino. L’uomo poteva sentire il suo alito, poteva sentire il suo respiro, simile a quello d’un leone poco prima della caccia.

“Procuratevi un cannone da far baciare* a questo sputo di bava di rostro.” E fu quella la sua fine.

Ignobilmente il sangue venne fatto sgorgare dalle sue vene, le sue grida andarono a ritmo con le sciabolate, gli spari, i rampini e i ruggiti di battaglia mentre i pirati sterminavano la marina inglese.

La terribile Mildred aveva ancora una volta avuto la sua preda , la sua fame di terrore era stata appagata. Il mondo aveva perso già un po’ della sua luce.

Seppure una candela accesa in una stanza buio continuava flebile ad ardere. Quickdraw con la sola forza del desiderio di vendetta continuava a vivere.

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Angolo dell’autrice:

Salve, marinai! :) Scusate il ritardo, per farmi perdonare ho messo il capitolo cinque e il sei lo stesso giorno, comunque …

vi sentirete bisognosi di spiegazioni, lo capisco.

Ebbene, in I remember the storm I remember the pain Quickdraw è in preda alla febbre per la ferita al ventre procuratagli dal pugnale di Mildred. In un incubo e rivive il giorno in cui Avery l’aveva salvata da una tempesta e insieme avevano sancito il loro amore per la prima volta.

Nel secondo capitolo vediamo invece la terribile capitana Sparrow alle prese con un rivoluzionario Raja intento a cercare di salvare Quickdraw.

Lo so, forse vi aspettavate uno sviluppo diverso, però io ho preferito raccontare di un amore finito e dell’ordinaria follia a bordo della nave della capitana.

Al prossimo approdo ;)

*Baciare il cannone: in inglese kiss the gunner’s daughter, baciare la figlia del cannoniere. Era una punizione che veniva impartita ai giovani marinai inglesi a bordo delle navi della marina e dai capitani pirata ai mozzi insubordinati. Il mlacapitato veniva legato prono al cannone e preso a frustate sulle natiche con un gatto a nove code.

  
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