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Autore: firephoenix    05/10/2013    5 recensioni
Arieccomi gente! Visto l'inaspettato successo di Maka Red Riding Hood ho deciso di cimentarmi in un'altra long simile dove Maka e gli altri personaggi di Soul Eater si ritroveranno catapultati niente meno che nel paese delle meraviglie! Già, già! Spero che vi piaccia! ;)
"Che diavolo sto facendo? Sono impazzita? Stressata mi passai le mani tra i capelli e sugli occhi e calpestai qualcosa di piccolo e tondo. Alzai il piede trovandomi davanti una piccola boccetta di vetro blu. La presi. “BEVIMI” c'era scritto sopra. Mi lasciai sfuggire una risata sarcastica mentre la soppesavo con la mano.
«Fanculo!» esclamai e la svuotai in un sorso."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Lei chi, scusa?» l'allegra e noncurante voce di Stein anticipò i miei pensieri.
«La Regina di Cuori! Chi sennò?» rispose la voce sconosciuta.
Soul sussultò ancora sdraiato sopra di me sussurrando qualcosa che suonava molto come “non può essere”.
«Si può sezionare?» chiese invece il chirurgo; potevo percepire il suo ghigno anche senza vederlo.
«Che..? No! Sta minacciando forse di rompere la sua perfetta e rigorosa simmetria??»
«Conosco la Regina... non è mai stata granché equilibrata nelle forme... con quel testone...»
«Come osa? Lei è perfettamente proporzionata! La simmetria delle sue forme è impagabile!!» sentii un cavallo muoversi e sbuffare, probabilmente innervosito dalle urla del padrone «Sono stufo delle vostre insinuazioni! Prendeteli tutti» ordinò poi risoluto ai suoi uomini che si avvicinarono alla tavola. Stein, Ashura e il coniglio del quale ancora non sapevo il nome si alzarono con compostezza.
«Merda» sussurrò l'albino. Poi qualcosa gli cadde in testa. Lui la prese, la esaminò, sorrise, biascicò un “grazie amico” e me la porse: era un pezzo di torta.
«Mangia e non fare domande. Presto!» mi sussurrò notando un soldato avanzare sul nostro lato della tavola. Io scettica misi in bocca il dolce ed, un colpo di tosse soffocato dopo, ero piccola come una teiera. Soul assunse velocemente la forma di un cappello a cilindro e mi si mise sopra, nascondendomi in un buio totale. Trattenni il fiato. Se l'uomo avesse deciso di alzare il copricapo mi avrebbe subito visto.
Mi appoggiai automaticamente alla parete nera come in cerca di un qualche tipo di conforto.
«Trovato qualcuno?» fece da lontano il ragazzo a cavallo.
«No, signore» la voce giunse paurosamente vicina.
«Allora muoviti! Sua Maestà ci aspetta»
Dei passi decisi si allontanarono seguiti dal rumore di zoccoli sul terreno sassoso, poi cadde il silenzio. Dopo pochi secondi Soul riassunse la forma di un ragazzo scoprendomi e lasciando che la forte luce del sole mi accecasse. Si sollevò e cercò qualcosa sul tavolo.
«Ed eccola qui. Sapevo che ce l'avrebbe lasciata. Quell'uomo è un genio a modo suo» proferì e mi lanciò una boccetta azzurra di mia conoscenza.
«Oh no, di nuovo» feci una smorfia. Cambiare dimensione poteva sembrare divertente, ma non era sicuramente piacevole.
«Muoviti, brontolona, dobbiamo andarcene da qui» fece poi. Borbottai un insulto verso il ragazzo, stappai la boccetta e la svuotai in un sorso. Un paio di budella spostate dopo ed ero di nuovo me stessa. Soul mi squadrò per l'ennesima volta.
«Non è cambiato molto» proferì.
«Vuoi un abbonamento ai miei pugni o cosa?» lo fulminai io con lo sguardo «Muoviti micetto» ghignai poi.
«Non sei per niente divertente, sai?»
«Allora, chi era “Mr la simmetria delle sue forme è impagabile”?» chiesi ignorando la sua constatazione mentre ci inoltravamo nella colorata boscaglia.
«Death The Kid...» sospirò lui come rassegnato «È il figlio di Shinigami, dovresti averlo incontrato se vieni davvero dal mondo di sopra...» ripensai alla maschera che urlava a me, Liz e Patty di scappare mentre ci proteggeva dal licantropo e annuii, Soul proseguì «Kid ha sempre avuto un debole per la simmetria e la roba equilibrata, non sapevo che lavorasse per la Regina e sinceramente non credevo sarebbe mai stato possibile vista la sua nevrosi e il... bè...capoccione sproporzionato della nostra sovrana... e poi...» si interruppe.
«E poi...» lo spronai.
«Non so, c'è qualcosa che non mi quadra... tutto ciò che è appena successo non ha senso» lo guardai camminare di fianco a me.
«Perché?» chiesi poi notando che non accennava a dare spiegazioni.
La risposta giunse secca e brutale.
«Perché la Regina Rossa è morta due giorni fa»
Sgranai gli occhi.
«Oh... an... questo si che è un colpo di scena» proferii non trovando migliori parole.
«Quando ti ho incontrato stavo andando da Stein a chiedergli se avessero saputo la notizia»
«Evidentemente no, visto che sono andati con Death The Kid»
«Dimentichi che ci ha lasciato la torta» mi allertò lui «E Stein non fa mai le cose per caso. Aveva un motivo preciso per non farci trovare da lui, dopotutto, nevrosi a parte, Kid non è una brutta persona. Deve per forza esserci un motivo. Ne sono sicuro»
«Ti fidi ciecamente di lui» constatai io girandomi per guardarlo.
«Già...» Il bagliore nei suoi occhi mi fece stringere lo stomaco. Che cosa sapevo in fondo io di quel ragazzo? Ci stavo insieme come niente fosse quasi ignorando che Soul avesse un passato del quale non conoscevo nulla. Se non fosse stato per l'albinismo avrei anche potuto pensare che Stein fosse suo padre. Avrei dovuto fidarmi di lui? Sperai di si.
«Quindi...» proseguii io schiarendomi la voce e riportando l'attenzione sull'argomento principale «Se non è stata la Regina a convocare Stein e gli altri... chi è stato? Perché la soluzione più logica sembrerebbe quella che qualcuno l'abbia uccisa e abbia preso il suo posto...» Soul fece una smorfia di dissenso.
«Ma non può essere... chi potrebbe avere intenzione qui di spodestare la Regina dal trono o di ucciderla? Lei è sempre stata una buona sovrana insieme alla Regina Bianca e non ci sono “cattivi” a piede libero da anni nel paese...»
«Ti sbagli» la mia mente volò all'occhio che nascondevo sotto la sottoveste.
«Cosa?»
«Stamattina una specie di topo volante ha rapito due ragazze e un mezzo lupo mi ha inseguito fino allo stremo, è per quello che...»
«Due ragazze?» Soul trasalì fermandosi.
«Liz e Patty... le conosci?»
«Maledizione! Come era fatto il lupo? Aveva un occhio strano?» senza rispondere mi alzai con un certo imbarazzo parte della sottoveste facendo sgomentare e arrossire il ragazzo e ne estrassi il pezzo di stoffa con il bulbo mettendolo in mano all'albino ancora rosso in viso.
«Intendi come questo?» chiesi, mentre lui apriva il fagotto e imprecava in lingue a me estranee.
«Come accidenti lo hai preso?» mi chiese con voce stridula e vagamente femminile.
«Ho chiesto per favore»
«Non è il momento di fare del sarcasmo!!» il suo tono era salito di diverse ottave, gli occhi cremisi spalancati. Gli spiegai dello spillo e del mio fortunato ed imprevisto successo.
«Tu...» Soul mi guardò allibito, poi parve riprendersi e, borbottando qualcosa che aveva a che fare con essere “figo”, recuperò in parte il controllo di sé «Maka... hai idea di cosa ti sei tenuta nelle mutande tutto questo tempo?» arrossii.
«Non ce l'avevo nelle mutande, pervertito!»
«Non me ne frega! Maka... tu hai preso l'occhio della Grande Vecchia Strega»
Battei un paio di volte le ciglia.
«Oh dai adesso non mi dirai che, oltre al paese delle meraviglie, esiste anche il regno di Oz?»
«Credimi sei l'unica che ne abbia ancora dei dubbi a riguardo, ma non parlo di Oz... parlo del mondo delle streghe. O pensavi che il vostro mondo fosse l'unico?»
Strozzai una risata isterica e appoggiai una mano al tronco azzurrino di un albero, colta da un improvviso senso di smarrimento. Inspirai profondamente. Troppe informazioni tutte insieme non fanno bene... non ci siamo.
«Ok» mi ricomposi «Procediamo per gradi. Parlami dell'occhio»
«Questo...» iniziò lui sollevando il fagotto «...apparteneva alla faccia della Grande Vecchia Strega ed è molto potente, come lei d'altronde. Parecchi anni fa, ancora prima che io nascessi, un lupo mannaro del Clan degli Immortali tentò la fortuna, sfidò la strega e riuscì a cavarle un occhio; data la sua immortalità la strega non poté ucciderlo, ma per questo fu imprigionato nelle sue prigioni per un tempo tale da dimenticarsi il suo nome, almeno così dice la leggenda»
«Che a quanto pare ha un bel gran fondo di verità. Comunque si chiama Free adesso, il lupo intendo» mi intromisi mentre ricominciavamo a camminare.
«Poetico...»
«Già...»
E il nostro lungo discorso cadde nel silenzio. Ero talmente spossata da non aver nemmeno la forza di chiedergli dove fossimo diretti. Forse nemmeno lui lo sapeva... forse stavamo semplicemente vagando senza meta trasportati ognuno dalla forza dei propri pensieri.
Camminammo per diversi minuti nel più completo ed imbarazzante silenzio finché, prima di potergli chiedere se si ricordasse di avere un bulbo oculare in mano, così per sdrammatizzare, una pietra mi tagliò la pianta del piede destro. Soffocai un urlo di dolore che non sfuggì a Soul. Avevo camminato e corso così tanto da quella mattina che i miei piedi si erano intorpiditi fino a farmi quasi dimenticare di essere scalza.
«Forse dovremmo fermarci» fece l'albino sedendosi senza aspettare alcun consenso ai piedi di un grande albero rosso.
«Non ce n'è bisogno, ce la faccio davvero» posai il piede ferito a terra e una fitta di dolore mi attraversò tutta la gamba.
«No che non ce la fai. Non mi scandalizzo se ti fai vedere debole per una volta»
Arrossii un po' per rabbia un po' per imbarazzo.
«Io non sono debole. E poi tu non sai niente di me...» quindi taci avrei voluto aggiungere con disprezzo, ma invece mi sedetti di fronte a lui con la schiena poggiata ad un tronco verde foglia. Non sia mai che si offendesse e mi lasciasse lì da sola. Chi lo capisce è bravo!
Pazientemente mi strappai un pezzo di sottoveste e lo usai per fasciarmi la pianta del piede in modo che la ferita non si infettasse più di quanto probabilmente avesse già fatto. Soul mi guardava in silenzio con i gomiti poggiati sulle ginocchia.
«Che hai da fissare?» chiesi brusca io sperando di non essere arrossita.
«Niente è che stavo pensando che tra poche ore farà buio e sarà ora di cena... e noi non abbiamo niente da mangiare né un posto dove dormire»
«Potresti trasformarti in un letto» chiesi ironicamente io senza pensare minimamente a ciò che avrebbe implicato.
«Dormiresti davvero sopra di me?» Soul alzò un sopracciglio ghignando divertito. Evidentemente lui ci aveva pensato eccome all'implicazione.
«Non... intendevo quello, cioè...» inciampai imbarazzata nelle mie stesse parole.
«Che carina che sei quando vai in confusione» lanciai al ragazzo uno sguardo di fuoco.
«Comunque per quanto la tua celata proposta mi lusinghi» continuò lui facendomi fremere dalla voglia di spaccargli la faccia «Pensavo che sarebbe più semplice se mi allontanassi in volo per andare a prendere ciò che ci serve e... non guardarmi con quella faccia»
«Non ti sto guardando con nessuna faccia!» urlai sulla difensiva distogliendo lo sguardo mentre pensavo che Soul mi stava per lasciare da sola in quella folta boscaglia per chissà quanto tempo.
«Non sono solito abbandonare le fanciulle in pericolo, non ti preoccupare» ghignò e io trasalii chiedendomi come facesse a leggere facilmente le mie espressioni. Si alzò e io lo imitai.
«Vengo con te»
Soul sbuffò un po' divertito, un po' seccato, mi si avvicinò e poggiò le mani sulle mie spalle. Io abbassai lo sguardo.
«Non ti sto lasciando da sola. Non devi avere paura, Maka»
Oh no, certo! Sono in un fottuto luogo sconosciuto, mezza nuda e con un completo sconosciuto che non ha alcun motivo plausibile per non abbandonarmi all'istante! Potrei cantare una bella canzone invece di morire di paura! Avrei voluto urlargli questo, ma il mio orgoglio mi ricacciò tutto in gola e alla fine alzai fiera lo sguardo, fissandolo nel suo, e mi uscì questo:
«Io non ho paura!» scrollai le sue mani giù dalle mie spalle con disprezzo «Quindi smettila di fare il gradasso! Vengo con te per aiutarti. Io non ho paura» ci fissammo in cagnesco per qualche istante e fu Soul il primo ad abbassare gli occhi, tuttavia ciò che disse non corrispondeva per nulla a ciò che speravo:
«Non puoi venire con me»
«Perchè?» urlai esasperata.
«Non posso certo portati in volo con me! Tornerò con le provviste» disse e mi voltò le spalle. Cercai di ricacciare indietro la lacrima che mi appannava la vista. Lo guardai mentre si chinava leggermente per spiccare il volo in forma di uccello, o almeno pensai che stesse per fare quello, ma poi lui tornò in posizione eretta, si girò, si avvicinò velocemente a me a grandi falcate e, senza la minima esitazione, mi prese il mento tra il pollice e l'indice sollevandomi il viso e lasciandomi basita: le mie labbra non erano state mai così vicine a quelle di un ragazzo. Lo guardai con fiato corto perdendomi nel rosso vivo dei suoi occhi.
Lui percorse il contorno della mia guancia sfiorandola con le labbra fino ad arrivare al mio orecchio sinistro:
«Vedi di non farti uccidere mentre sono via» sussurrò facendomi trasalire, poi si trasformò in una grossa fenice rossa fuoco e si librò in volo.

 

 

 


Salve salvinooooo

Si vede che la scuola è iniziata eh? Non ho mai tempo per scrivere quindi mi scuso per il ritardo presente e anche, molto probabilmente, per quello futuro...
Comunque siaaaaa... torniamo a noi! Che ve ne pare? Il viaggio di Maka e Soul verso l'ignoto sarà lungo od a Maka capiterà qualcosa mentre lui è lontano? Lo scoprirete solo nei prossimi capitoli!! Muahaahahh :)
Per il resto... sono contenta di aver già messo Kid che fa lo schizzato :) è sempre un piacere :)
Alla prossima :)
XOXO
firephoenix

PS: mmmm molto profondo questo commento a fine capitolo...

 

  
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