Una nuova commissione
“ C'è il rischio Kakashi. Il suo chakra è l'unico di tutto il Villaggio a essere complementare a quello del Trecode”.
“ Maestro, lei mi sta dicendo...”.
“ Probabile. Rin è stata rapita per diventare una forza portante. Un destino che non auguro a nessuno, vedendo Kushina. Men che meno alla mia allieva”.
“ Andrò a cercarla”.
“ E' troppo rischioso. Almeno, lascia che Gai o Tenzo, vengano con te”.
Titubante, il giovane Jonin, accettò.
Minato s'incupì.
Nessuno dei due parlò più.
“ Kakashi?” la ragazza al suo fianco lo ridestò dai suoi ricordi.
“ Sakura, perdonami. Cosa stavi dicendo?”.
Questa aggrottò le sopracciglia, segno evidente della sua perplessità.
A cosa stava pensando?
“ Dicevo...siamo vicini al Paese della Brina”.
“ Molto bene, inizieremo da lì”.
“ Come intendi procedere?” Sakura balzò su un tronco, arrestando la sua corsa.
L'altro mise le mani in tasca, affiancandosi a lei. “ Con il metodo tradizionale. Chiederemo se qualcuno l'ha vista”.
Lei annuì, esitante, decise di tirar fuori una parte delle cose che aveva dentro “ Kakashi, senti...Non voglio sembrarti troppo invadente e tu sei libero di non rispondermi...” guardava davanti, verso il cancello del piccolo Villaggio.
Socchiuse le iridi chiare.
Kakashi sapeva perfettamente cosa stava per domandargli, ma non la interruppe.
“ Il rapporto tra te e Rin...di che genere era?”.
L'uomo non le rispose subito, lasciando che il vento catturasse quell'attimo di silenzio che era calato nella zona circostante.
Una foglia s'impigliò tra i capelli rosa confetto della Kunoichi.
Lui gliela tolse con un gesto veloce, lasciandola sorpresa e imbarazzata.
“ Era la mia compagna di squadra” sentenziò.
Sakura lo osservò, certa che sotto c'era molto di più.
“ Come mai, non era a Konoha?”.
“ E' accaduto tutto, molti anni fa”.
Kakashi iniziò a narrarle la storia della sua vita.
Tralasciando i dettagli futili, come l'aspetto di Rin.
Così che la giovane si ritrovasse a non capire che la donna del fiume che aveva incontrato, il giorno prima, era la stessa.
Rin rimase nascosta tra il fitto fogliame.
La voce di Kakashi le giunse chiara e carica di amarezza.
Era la mia compagna di squadra...
Chinò la testa per alcuni minuti, poi, si smaterializzò.
Perdendosi il resto della conversazione.
“ Dove sei stata? L'hai trovato?”.
Era da neanche cinque minuti, apparsa nella sua camera e già la stava martellando di domande.
Sbuffò, sfilandosi il borsello dalla schiena e levandosi la maschera di ceramica.
“ Fuori”.
“ Che risposta è?”.
“ Quella che avete appena sentito. Se volete scusarmi...sono molto stanca”.
Un ghignò apparve sulle labbra dell'uomo davanti a lei, “ Non ancora. Ho bisogno di una commissione”.
“ Che genere di commissione?”.
“ Nel Paese della Brina c'è un ragazzino che lavora per me. Vorrei che raggiungessi il Villaggio e Kuyomo, non potrai sbagliarti, è basso e porta un bavero nero intorno al collo. Ti lascerà una cosa che mi appartiene”.
“ Non potete mandare Kimichi o Aruro?”.
“ Non sono efficienti quanto te. Inoltre, una donna così bella...” si avvicinò, afferrandole il mento con una mano, lei si sottrasse bruscamente al tocco rozzo e prepotente, “ ...nessuno potrebbe resisterti, se solo tu lo volessi. Diventeresti ricca e potente. Ti darei tutto, se solo me lo chiedessi...Rinoa”.
“ Neanche morta” lo fissò, inflessibile.
“ Sciocca. Ora vai...e concludi il tuo lavoro”.
La porta si chiuse con un colpo secco.
Rin si voltò verso lo specchio mentre gli occhi, oramai lucidi, si erano abituati a trattenere le sue lacrime.