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Autore: adler_kudo    06/10/2013    3 recensioni
è la prima ff che scrivo. spero vi piaccia.
dopo l'ultimo incontro con Shinichi (avvenuto dopo Londra), Ran inizia a non stare molto bene e Conan sarà costretto a ritornare grande in fretta per evitare ulteriori complicazioni... la piega che prenderanno gli avvenimenti sarà piuttosto "interessante" con una buona dose di ironia, giallo e amore.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 

-Shinichi! Conan! Alzatevi immediatamente!- gridò Ran ai suoi due uomini di casa che erano stravaccati uno sul divano e l'altro sulla poltrona a leggersi il loro libro preferito in boxer e maglietta. I due alzarono la testa svogliati e con uno sguardo interrogativo.

-Shinichi! Hai dei clienti che aspettano! E tu, Conan, devi fari i compiti!- il bambino chiuse il libro sospirando e si avviò di malavoglia in camera sua; Shinichi invece era rimasto lì seduto a stiracchiarsi. -Da un bambino me lo posso anche aspettare, ma da te no! Vai a lavorare!- gli urlò contro la moglie -E già che ci sei mettiti un paio di pantaloni, idiota!-

-Ran, nervosetta oggi?- la prese in giro il detective mentre cercava sul pavimento il suoi jeans.

-Come potrei non esserlo! La gente continua a chiamare perchè non ci sei e io ti trovo a leggere in mutande!?-

-Ero...in pausa...- si difese l'altro ben sapendo che non sarebbe riuscito a farla franca.

-Da quante ore? Sei?- lo rimproverò la venticinquenne.

-Vado, vado...- le rispose il marito e si avviò allo studio che era poco distante da villa Kudo, dove alloggiavano da tempo ormai.

Mentre passeggiava per strada in tutta calma nonostante potesse vedere bene l'immensa fila di clienti alla porta del suo studio, notò un particolare che lo fece sobbalzare: un giorno e sarebbe stato il compleanno di suo figlio. "Danno il premio al padre più smemorato del secolo? No, perchè quello è mio! Come si fa a dimenticarsi... Ecco perchè l'altra sera Ran stava parlando, e io che non l'ho nemmeno ascoltata..." pensò il detective e intanto veniva accolto dalla folla attorno alla sua porta che si lamentava del suo clamoroso ritardo.

-Scusatemi... avevo un caso importante.- mentì leggermente dato che stava leggendo un giallo quindi era pur sempre un caso. Iniziò a lavorare e in breve tempo smaltì lo stuolo di persone che si era accodata per avere un suo parere. La maggior parte dei casi che gli vennero sottoposti quel giorno non erano particolarmente difficili e aveva avuto la netta impressione che da quando aveva sgominato pochi mesi prima l'organizzazione degli uomini in nero ed era apparso sulle maggiori testate giornalistiche di tutto il mondo tutti chiedessero la sua consulenza anche per delle cose stupide che la polizia poteva benissimo risolvere da sola. Ripensò alla coicidenza fortunata che gli aveva permesso non solo di porre fine a quella tremenda piaga del MIB ma anche di aver la soddisfazione di vedere Gin dietro le sbarre per mano sua. Si era sentito così pieno quando personalmente gli aveva chiuso la cella in faccia che non aveva potuto trattenersi dal ridere. Era tutto accaduto una domenica mattina. Stava portando al parco Conan per giocare a pallone quando il figlio aveva fatto un curiosa osservazione su un uomo appoggiato ad un albero e che il detective aveva riconosciuto come Vodka. L'altro non si era accorto dei due ed era rimasto fermo in attesa di un tizio che si era presentato poco dopo porgendogli una valigetta. Shinichi aveva avuto come un deja vu ma quella volta non si era fatto fregare; aiutato dal figlio che conosceva bene la vicenda dell'organizzazione era riuscito a fare le foto e le aveva inviate alla polizia che finalmente possedeva un indizio concreto su quei criminali. Il giorno seguente, dopo una notte passata sulle tracce della sede principale, grazie alle sue deduzioni, l'FBI era riuscito a mettere le manette al capo e ai suoi complici. L'unica che non avevano trovato era l'assassina più ricercata del pianeta che era evidentemente troppo scaltra ed era riuscita ad ottenere informazione pure su quell'operazione top-secret; Shinichi si sentiva che presto o tardi l'avrebbe rincontrata, vero che aveva aiutato lui e la sua famiglia innumerevoli volte, ma restava un assassina e doveva finire in galera. Gin si era fatto beccare con le mani nel sacco proprio dal detective che aveva tanto goduto di vederlo con le spalle al muro dopo nove anni che gli dava la caccia. Finalmente quella brutta storia era finita e Ai avrebbe potuto riprendere le sue vere sembianze e tornare ad essere Shiho Myiano, ma la ragazza ormai quindicenne aveva preferito rimanere così dato che a differenza del detective non aveva nessuno ad aspettarla, anche se aveva rivelato ai suoi amici giovani detective la sua vera identità poichè era stufa di mentire ed aveva ripreso a farsi chiamare con il suo vero nome in omaggio alla sua vecchia famiglia.

Dopo quel successo Shinichi era diventato una celebrità, continuamente c'erano giornalisti ed emittenti televisive che lo chiamavano per questa e quell'intervista e il suo studio era contattato da tutte le agenzie esistenti sul pianeta. Era oberato di lavoro da quando era apparso su tutti i giornali mondiali con il titolo "Sherlock Holmes è tornato" e foto di primo piano, fortunatamente lo aiutava il suo collega e amico Heiji che aveva uno studio d'investigazione dislocato a Osaka. Finalmente anche lui si era deciso a dichiararsi a Kazuha ed era andato a convivere con lei. Per quanto riguarda il mago del chiar di luna, aveva continuato la sua doppia vita e talvolta dava pure una mano ai detective in segreto.

A Shinichi veniva spesso nostalgia dei vecchi tempi, della sua adolescenza rubata e turbata a causa di stupida curiosità; forse se non avesse seguito Vodka tutto quello non sarebbe mai accaduto, ma forse non avrebbe mai potuto sgominare la peggiore banda di crimimali del pianeta e forse suo figlio non sarebbe nato. Il detective si ricordava ancora di sette anni prima, di cosa aveva pensato nel momento in cui in quel palazzo in fiamme aveva finalmente realizzato di essere pronto per essere genitore anche se così giovane. Si ricordava anche del suo matrimonio avvenuto solo sei mesi dopo dato che nessuno dei due voleva aspettare, della reazione dei rispettivi genitori e amici. Rammentava pure del suo diploma conseguito con successo e della sua laurea in criminologia applicata ad honorem consegnatagli solo due anni dopo per i risultati strabilianti ottenuti in ambito deduttivo. Si ricordava un sacco di cose, ma non il compleanno di suo figlio. "Cavolo! Come ho fatto a dimenticarmene... ecco perchè Ran era tanto arrabbiata... non l'ho neppure ascoltata... che figura... Prima cosa, comprare un regalo gigantesco per lui. Seconda cosa, comprare un regalo gigantesco per lei. Terza cosa, dormire di più, sono uno straccio!" Si recò in un negozio di giocattoli, ma ne aveva tantissimi e non li amava molto. Libri, nemmeno parlarne, non sapeva più dove metterli. Gli animali non gli piacevano... cosa regalare ad un bambino che aveva già tutto? I nonni lo straviziavano da quando era nato e non gli mancava nulla. Shinichi stava sbuffando seccato, quando lo sguardo gli cadde su un negozio di oreficeria dove realizzavano anche delle incisioni. Aveva trovato il regalo giusto. Quando uscì da lì stava tornando verso villa Kudo dove alloggiavano e notò una vetrina molto particolare che gli fece venire un idea perfetta.

 

Il giorno seguente era arrivato e mamma e papà avevano fatto gli auguri al loro bambino per i suoi sette anni, prima di mandarlo a scuola per le ultime lezioni prima delle vacanze, e gli dettero il regalo. Per fortuna la sera prima il detective aveva parlato con la moglie, l'aveva implorata di perdonarlo per non averle dato retta, le aveva dato il piccolo pensiero che le aveva preso facendola sbollire, uno splendido ciondolo con l'inicisione dei loro nomi, e le aveva detto del regalo per il figlio che Ran aveva approvato. Il regalo di papà e mamma era una splendida lente di ingrandimento dorata con l'incisione del suo nome nel manico e tre biglietti aerei per il Sudafrica dove si sarebbero tentuti quell'estate i mondiali di karate, la sua passione, ai quali avrebbe partecipato pure la karateka.

-Andiamo con la mamma?! Davvero?!- chiese entusiasta Conan che non vedeva l'ora di vedere sua madre sul tatami a combattere per il titolo mondiale.

-Sì, Conan. Ti va di vedere la mamma prenderle?- scherzò Shinichi guadagnandosi lo sguardo assassino della ragazza.

-Piuttosto, ti va di vedere tuo padre stramazzare al suolo subito?- intervenne Ran scrocchiando i pugni.

-Mamma, lo so che sei imbattibile! Voglio diventare bravo come te!- la rassicurò il figlio uscendo di casa per andare in classe dopo aver dato un bacio a ciascuno.

-Speravo diventasse un calciatore...- disse Shinichi con finta delusione.

-È bravissimo anche lì.- sorrise Ran voltandosi verso il marito -E tu sei un bravissimo padre.-

-Deduco che non sei più arrabbiata...-

-Io lo sono sempre con te- la karateka sospirò come per calmarsi da un pensiero che l'aveva scossa -Mi sosterrai, vero?-

-Se ti vedo prenderle giuro che scendo giù e stendo il tuo avversario.- rispose il ragazzo abbracciandola.

-Esagerato.- rise la karateka, poi ci fu un momento di silenzio.

-Ti amo.- disse Shinichi.

-Ti amo anche io.- rispose Ran.

Poi ci fu un bacio dolce e intenso come la loro vita era e sarebbe stata fino alla fine del tempo.


http://gika96.deviantart.com/art/Like-father-like-son-405071872

Angolo Autrice:
ecco il piccolo epilogo promesso e con annesso il disegno della mia artista preferita!
Gika96 su deviantart
grazie a tutti quelli che hanno recensito o anche solo letto!
Grazie mille...
=)

Adler_Kudo

  
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