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Autore: the spirit eater    06/10/2013    1 recensioni
" Io che avevo espresso il desiderio che una donna si innamorasse di me ero stata punita con il vestito di un principe e se anche fosse stato solo per una notte, questa volta, avrei protetto almeno una maga con tutte le mie forze."
FanFic ambientata in quasi contemporanea con la serie originale, spero vi piaccia :)
I personaggi della serie originale vengono solo nominati, non compaiono mai.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo per le strade della città a testa alta. Ad ogni passo le balze delle maniche della mia maglia si muovevano e le code del frac ondeggiavano sinuosamente, tenevo il petto in fuori, tanto ero praticamente piatta.

Chiunque mi avesse visto avrebbe pensato a me come ad una matta: portavo un frac con maniche a balze fino al gomito e, al posto dei bottoni, varie gemme che sembravano zaffiri. Le mie braccia erano coperte da dei guanti lunghi fino al gomito, molto leggeri, dello stesso tessuto delle calzamaglie e i miei pantaloni erano azzurri come i miei stivali e come tutto ciò che indossavo.

Mi sentivo un principe che stava partendo per andare a salvare la sua principessa, era una bella sensazione: non provavo paura o rimorso, sapevo che quello che stavo facendo era giusto.

Dopo pochi minuti che giravo per la città, nei pressi della via principale, vidi una gracile ragazza, era indecisa, credo sentisse la presenza di una strega e che la paura la paralizzasse. Era immobile e bella come una statua greca.

“Va tutto bene. Ora puoi andare a casa, qui ci penso io.” Lei annuì e se ne andò rompendo la sua statuaria eleganza e lasciando percepire una enorme fragilità.

Non ci volle nulla a trovare il covo di quella lurida creatura, vi entrai.

Stranamente la tana mi pareva avere un aspetto rassicurante: tutto era fatto di specchi, mi vedevo riflessa all'infinito sulle pareti laterale. Non guardai indietro ma proseguii.

Alla fine del corridoio c'era una specie di membrana che mi restituiva una mia immagine opaca, mi trovavo fiera e aggraziata, la attraversai. Mi unii con il mio riflesso: stavo finalmente diventando un tutt'uno tra come apparivo e come ero. Non ero più debole, non ero più insicura, non ero più maga, non ero più donna: ero Il Principe Azzurro.

Venivo abbracciata dal liquido freddo che mi trasportò in una bellissima piazza bianca coperta da una cupola di specchi, per terra vi erano dieci enormi bicchieri ovviamente in materiale riflettente.

Lo sentivo: la strega era nascosta sotto uno di quelle cupolette. Doveva essere nata da poco e per temporeggiare usava questo stupido trucchetto, che vile...Mi ricordava qualcuno.

Si iniziarono a muovere freneticamente. Mi portai la mano al fianco estraendo il fioretto materializzato poco prima, mi fiondai su uno dei bicchieri.

Il mio affondo era ben più efficace di quanto potessi sperare: ogni volta che colpivo la superficie di uno di quegli oggetti lo trapassavo bucandolo.

Con tutta la forza che mettevo nei movimenti mi schizzavano addosso grandi quantità di frammenti vetrosi tagliandomi e lasciando quelle piccole ferite molto fastidiose tipiche dei tagli fatti con la carte, era la mia espiazione.

Ero una furia, nel muoversi i bicchieri mi colpivano violentemente buttandomi per terra, ma tutto ciò che ottenevano da me era un breve sossulto dopo il quale mi rialzavo barcollando. Continuai la mia danza suicida finchè non vedi uno di quei gotti rompersi, fu un tripudio di schegge e pezzi di vetro, mi coprii gli occhi, avevo il corpo dilaniato, da capo a piedi, da minuscoli taglietti, il mio vestito si tingeva di quel viola di cui era anche il costume di Enka.

Mi scatenai per un lungo lasso di tempo, quando feci il punto della situazione cappi che erano rimasti solo due cupole sotto le quali avrebbe potuto nascondersi la strega, Purtroppo il 70% della parte frontale del mio corpo era trafitto da pezzetti di vetro, stavo per cedere. No si trattava più di soli tagli, nella mia carne ormai erano conficcate tutte queste schegge, ogni movimento era pura sofferenza.

Tentai la sorte, era tutto ciò che potevo fare,misi tutte le energie in un ultimo affondo.

Mi parve che la mia spada fosse avvolta da un'aura azzurra, per la prima volta dall'inizio del combattimento gridai, gridai tutto il disprezzo che avevo per questo mondo, per le streghe, per colui che mi aveva fatto sigillare il contratto, per tutto ciò che avevo fatto, ma non scandii alcuna parola, era un urlo semplice, disperato ma infinitamente dolce, mi stavo immolando, soffrivo, ma lo facevo per tutto ciò che amavo, tutto sommato mi sentivo una brava persona.

Il colpo andò a buon fine, vidi il bicchiere infrangersi con quel solo colpo, vidi anche il corpo della strega: una palla in un materiale simile al ferro, senza espressione ne nulla, la mancai. Le gambe mi cedettero, il colpo fu deviato trafissi il pavimento, le lacrime iniziarono a uscire dai miei occhi.

Ero sdraiata per terra e sentivo che quella squallida creatura mi si stava avvicinando, senza dubbio le erano spuntate delle fauci con le quali stava per divorarmi.

Fu un attimo, un sussulto. Sentii un proiettile fortissimo che passò da parte a parte la strega, girai lo sguardo: una lancia era conficcata nel terreno al fianco di un Grief Seed. Stavo per morire ma, almeno questa volta, avevo aiutato qualcuno:

“Grazie, finalmente posso tornare da lei.” parlai perchè sentivo dei passi vicini.

“Grazie, chiunque tu sia.” percepivo il rumore di vestiti sfrusciare.

“Ora posso andarmene in pace.”.

“Principe azzurro, così sarebbe troppo facile!” era, era una voce nota.

“Ora che finalmente hai tirato fuori gli attributi non puoi mica crepare!” era, era...

“Ecco, speriamo che riesca a rimetterti in sesto” sentivo il suono di una campanella, dolce e semplice. Era forse il rumore del paradiso che mi stava accogliendo?

Socchiusi gli occhi, avevo un braccio postato sulla fronte per filtrare i raggi solari. In pochi secondi realizzai, alzandomi di soprassalto. In quello scatto sentii tutti i miei muscoli dolermi: l'acido lattico era stato prodotto da ogni singola parte del mio corpo. Il dolore mi smorzò il respiro. Risedetti sul letto,inerme, con gli occhi spalancati.

Ero viva, questa era stata la mia prima considerazione.

La seconda cosa che mi venne in mente era che non ero in camera mia, quando sarei tornata a casa avrei avuto i miei bei problemi.

Mi alzai lentamente, evitando movimenti bruschi. Una volta in piedi mi guardai attorno: mi trovavo in quella che sembrava una comunissima stanza d'albergo, sentii bussare alla porta.

“Principe su apri!”era la voce di Yuba.

Mi avvicinai alla soglia, posi la mano sulla maniglia, inspirai profondamente e aprii. Mi trovai davanti quella maga che tanto odiavo in abiti civili più che altro era una bambina in abiti scolastici.

Fui schoccata da quella vista, non ero pronta a vederla così, non la avevo mai vista così.

“Buongiorno” dissi muovendo appena le labbra.

“Buongiorno” rispose lei con voce chiara e limpida.

“Sai ieri mi hai proprio stupita, hai risvegliato i tuoi poteri offensivi. Tutti pensavamo, visto il tuo abbigliamento, che fossi portata per combattere ma tu continuavi a usare quel tuo potere...”

“Yuba...Potresti spiegarmi chi mi ha salvato?”

“Salvato?” chiese stupita “Io ti ho salvato! una giovane puella è venuta a dirmi che ti eri addentrata nel nido della strega e quando ti ho trovata eri stesa a terra, la strega era bella che andata, ho usato tutto il Grief su di te.”

Guardai fuori dalla finestra, l'immagine di una donna fiera e semplice mi apparse davanti agli occhi, percossi la testa, non era possibile.

Posai un piede fuori dalla stanza, mi ero velocemente vestita.

Stava per iniziare una nuova giornata.

ed ecco il primo capitolo. Perdonate la lentezza esasperante ma la scuola è un bell'ostacolo da sormontare xD Grazie mille a chi recensirà e a chi leggerà qualche mia altra storia!

Ci si rivede, anche se spero che il prossimo capitolo che pubblicherò sarà il 2 di Toradora :/...Mi impegnerò al massimo!
  
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