Tu che di bellezza poggiava in cuor tuo non rammaricava il frammento dell'ardor Tu splendente sedevi e guardavi un lupo di lì notavi Nell'infinito del tuo sguardo facevi vero il mito e gelo e ti guardo il mondo non senti perdendoti i momenti di ciò che ti circonda il vento, l'acqua che gronda dagli occhi umani Ti guardo un brivido mentre i tuoi occhi scorgo ti sento ti accarezzo che di momenti, ne avri voluti cento verso il male che provo ribrezzo e come le foglie di un albero in inverno cade l'anima a cerbero che tu, di vita mia fai perno