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Autore: _Dark_Angel_22_    06/10/2013    2 recensioni
Lui Percy un ragazzo con una capacità speciale, riesce a vedere, sentire e toccare i fantasmi.
Lei una misteriosa ragazza bionda occhi grigi ... leggermente non viva, che ha bisogno d'aiuto.
Se non viene aiutata non potrà passare oltre e trovare la pace, Percy l'aiuterà ???
Questa è la mia prima storia, e voglio che siate diretti :D ovviamente è una Percabeth
Baci _Dark_Angel_22_
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Accidenti !!! - affermo rigirandomi nel letto per l'ennesima volta quella notte. Dopo che quella ragazza è sparita la coscienza mi perseguita. I sensi di colpa si fanno sentire. Non volevo trattarla male, infondo non mi aveva fatto niente ...
Riguardo l'orologio sul comodino ... 6:30 ...
- E va bene ora basta ! - sbotto buttandomi giù dal letto. Non a senso rimanerci visto che non ci dormo. Lo lasco disfatto e mi trascino in bagno. Il mio specchio si sta incrinando da quanto sono brutto. Capelli neri perfettamente pettinati, 2 borse enormi sotto gli occhi.
Ho una cera schifosa, è la stessa faccia con cui faccio il primo giorno di scola. Mi spettino i capelli e mi sciacquo il viso. Con ancora indosso il pigiama scendo in cucina a fare colazione.

La cucina si trova al piano terra. Scendo le scale pensieroso. Un enorme atrio si apre davanti a me, un lampadario di cristallo pende dal soffitto, dietro di esso due gigantesche porte di vetro scorrevoli si aprono sull'enorme giardino. Nel giardino c'è una piscina,
un idromassaggio e un parco giochi a grandezza naturale.
A sinistra delle porte un corridoio porta al cinema, si ho un cinema in casa. Sempre da quel lato della casa ci sono palestre, sale gioco e stanze interattive.
A destra della porte un corridoio che si snoda in più vie porta alla sala svago, una stanza enorme con dentro un bowling a grandezza naturale, un bar con alcolici, e un tavolo da biliardo. A destra del lampadario un camino, sopra uno specchio.
A sinistra della porta d'ingresso le scale portano alle camera tra le quali la mia, in una piscina interna e in un vero e proprio M' donald.
A destra la cucina.

Varco la soglia. Un tavolo enorme circondato da sedie, fatto di legno, si trova a sinistra della stanza, a destra per tutto il muro a L elettrodomestici di tutto i tipi, tra il tavolo e gli elettrodomestici c'è un bancone di marmo circondato da delle sedie da bar. Degli sgabelli di metallo.
- Ciao - saluto
- Oddio !!! - urla la mia tata spaventata e sorpresa girandosi a guardarmi stupita.
Mi avvicino a lei che cucina. Una donna sui settant'anni capelli e occhi marroni bassa e un po grassoccia
- Anch'io sono felice di vederti - rispondo ironico.
- Che c'è Percy stai male ? - chiede mettendomi una mano sulla fronte. Lasciando le uova e la pancetta in balia di loro stessi.
- Sto benissimo - affermo scostandomi da lei e sedendomi a uno degli sgabelli. Mi guarda come se fossi sceso da Marte, infondo a ragione, non mi alzo mai così presto d'estate, se per questo nemmeno di inverno.
- La signora Sally è ... -
- A lavoro - la interrompo finendo per lei la frase - si, si, lo so -
- Non sei di buon umore oggi - osserva
- Mmm - rispondo poggiando la testa sul bancone.
- Che c'è ? - chiede sedendosi accanto a me, mettendomi una mano sulla spalla.
- Mmm - le ri rispondo
- Un fantasma ? -
- Si - dico abbattuto. Lei è l'unica che lo sa. Avere una tata alla mia età non è normale, un po imbarazzante, ma con mia madre sempre a lavoro, con mio padre ormai morto da anni, e con mio fratello extra milionario, sposato ... io minorenne devo pur stare sotto la responsabilità di qualcuno, e quel qualcuno e lei la mia tata.
- Kaede - mi lamento - non so che fare -
- Cos'è successo ? - chiede per capire la situazione.
- Ieri, una ragazza al cimitero a capito che posso vederla e sentirla, così mi ha seguito, mi sono arrabbiato e gli ho urlato contro, non volevo, ero arrabbiato con me stesso e mi sono sfogato su di lei - affermo volendo sprofondare.
- Capisco -
- Si, ho capito che hai capito, ma adesso che faccio ? mi sono comportato da stronzo con la S maiuscola - - Semplice - afferma facendomi girare la faccia a guardarla con ancora la testa appoggiata sul tavolo.
- Ci vuole la parolina magica -
Alzo un sopracciglio scettico
- Uno scusami non basterà -
- Potresti sorprenderti ... quella parola fa miracoli - continuo a guardarla scettico.
" Scusami " sono sempre le parole che dice mia madre quando non ha tempo per ma o quando infrange una promessa: " Scusami Percy ma ho da fare " o " Scusami Percy ma devo andare a lavoro è successo un imprevisto " ormai quella parola non ha più effetto su di me.

- Oddio !!! - urla Kaede facendomi sobbalzare. La vedo correre avanti e indietro nel panico più totale. Solo allora mi accorgo che c'è un forte odore di bruciato.
- Stiamo andando a fuoco !!! - grido alzandomi di scatto e andando ad aiutarla. Ha spento i fornelli ed è andata ad aprire le finestre. Le uova e la pancetta sono diventati neri come il carbone.

D'istinto apro l'acqua fredda, predo il tegamino è ...


Quello che successe dopo fu confuso ...
un - No !!! - urlato da Kaede. La mia mano che mette il tegamino sotto l'acqua, e un boom seguito da fuoco, fiamme, scintille e vapore.
Poi il buoi.





- Ma dico !!! - sento una voce gridare - ti sei bevuto il cervello ??? - qualcuno mi sta scuotendo un braccio ...
Apro gli occhi con nessuna voglia di farlo.
- Mmm - protesto vedendo Kaede sopra di me - Cos'è successo ? - chiedo debolmente non capendo.
- Cos'è successo ??? - urla - mi stai seriamente chiedendo " cosa è successo " ? - domanda continuando a gridare
- Si, te lo sto chiedendo - affermo cercando di alzarmi.
- Stai giù - mi ordina abbassando il tono di voce - davo a chiamare un ambulanza
- No - protesto - sto bene ! ma cosa è successo ? -
- Ti informo - disse guardandomi storto - che se metti dell'olio di oliva bollente sotto l'acqua fredda questo esplode - afferma arrabbiato, sull'orlo delle lacrime.
- Oops -
- Un oops non ti servirà -
- Scusa non volevo ! non lo sapevo ! è non l'ho fatto apposta, volevo solo aiutarti ! - affermo guardandomi il braccio destro leggermente ustionato.
- Ti porto del ghiaccio - dice alzandosi e avviandosi al frigo Sumpsoun di ultima generazione. - tieni - afferma porgendomi una bistecca congelata
- Grazie - le rispondo prendendola e mettendomela sul braccio.
La vedo andarsene.
- Dove vai ? - la richiamo
- A chiamare un'ambulanza -
- Cosa ? - chiedo scattando in piede e seguendola
- Hai capito benissimo - si ferma e si gira a guardarmi
- Ma sto bene - protesto
- Certo come no ... - dico continuano per la sua strada
- Invece di chiamare un ambulanza perché non chiami Quintus, devo andare in un posto -
- Dove ? -
- In un posto ! - le ripeto - ora chiamalo -
- Va bene - dice prima di vedermi schizzare in camera. Mi metto una t-shirt blu dei jeans e delle scarpe da ginnastica bianche con i lacci azzurri

Cinque minuti dopo mi ritrovo in una mercedes blu metallizzata, mia ovviamente, con una bistecca congelata che si scongela sul braccio, con un autista al volante e con una meta da raggiungere. Fuori dal finestrino il paesaggio cambia velocemente, dal grigio della città mi ritrovo nel verde della campagna.
Dieci minuti dopo siamo già arrivati.


Il muro bianco è ingiallito dal sole, i cancelli sono ovviamente sempre aperti e le tombe sono sempre deprimenti.
Se voglio togliermi questo peso dal petto devo fare pace con quella ragazza.
- Grazie - affermo salutando con la mano il mio autista
- Non c'è di che -
- Non aspettarmi -
- Ma come farai a tornare a casa -
- Ti chiamerò -
- Ok a dopo -

Mi incammino verso il mio posto preferito, dietro la chiesa, ovviamente la trovo lì. E' seduta a guardare l'orizzonte, i capelli biondi volano al vento.

- Scusa non volevo - dico avvicinandomi a lei che si gira a guardarmi sorpresa.
- Scusami tu - sussurra sorprendendomi
- Cosa ? - chiedo credendo di non aver capito bene
- Ho detto scusa !!! - ripete ad alta voce - avevi ragione tu, ho preteso il tuo aiuto senza chiedere per favore, mi dispiace - dice abbassando il volto. Mi siedo accanto a lei. Rimaniamo a guardare il sorgere del sole in silenzio.

- Posso farti una domanda ? - le domando d'un trotto
- Certo - mi risponde continuando a guardare New York
- In cosa posso aiutarti ? -
Si lo so, avevo detto di no, ma è il minimo che possa fare, visto il modo in cui l'ho trattata.
In fondo non ho niente da perdere se non del tempo.
- Cosa ? - chiede stupita alzando la testa a guardarmi. I suoi occhi grigi mi fissino.
- Hai sentito benissimo -
- Non ho chiesto il tuo aiuto - dice non capendo dove voglio andare a parare
- Infatti - concordo - te lo sto offrendo, ma se non vuo... -
- Davvero ? - chiede stupita, interrompendomi.
- Si - le assicuro - allora - richiedo - in cosa posso aiutarti ? -
I suoi occhi brillano e riflessi nei miei sembrano quasi vivi.
- Lo conosci il campo Mezzosangue ? -
- Certo, la scuola, no ? ci vado -
- Nel secondo anno sezione 3-B c'è un ragazzo di nome Grover -
- Ok, il prossimo anno sarò con lui. - affermo ascoltando in numero della classe - E' il tuo ragazzo ? devo dirgli che lo ami e cose simili ? - le chiedo, non stentando a credere che abbia un fidanzato, infondo è molto bella.
- Cosa ? no !!! - afferma quasi urlando - che schifo !!! - dice visibilmente schifata
- Allora è un tuo nemico ! - deduco - non contare su di me se vuoi ucciderlo -
- Ehi !!! - mi interrompe - corri troppo ! Grover è mio fratello -
- Oh ... - dico imbarazzato - scusa ... -
- Non importa, ma, devi aiutarlo -
- E come ? -
- Devo fargli trovare una ragazza - mi dice in confidenza
- Capisco allora è uno di quei secchioni - la vedo storcere il labbro
- Non esattamente ... ma tanto lo scoprirai domani - afferma tutta sorridente
- Perché ? - chiedo non capendo
- Domani è il primo giorno di scuola - mi ricorda - ma dove hai la testa ? -
- Ohmmm- mi lamento - perché me lo hai fatto ricordare ? - chiedo con tutta la voglia di sprofondare, la scuola non mi piace per niente.
- Non sei uno a cui piace studiare vero ? -
- Io e lo studio siamo come il polo nord e il polo sud semplicemente irraggiungibili -
La vedo reprimere un sorriso, cosa che io invece non faccio.

- Ehi - afferma attirando la mia attenzione
- Si ? -
- Che hai fatto al braccio ? - chiede indicandolo
- Ustione -
- Come ? - domanda curiosa
- Ho messo dell'olio bollente sotto l'acqua -
- Cosa ? - chiede stupita - non sai che esplode - ma sono l'unico che non lo sa ???
- Bé ... - affermo mettendomi la mano sinistra dietro la nuca, visibilmente imbarazzato - ora lo so ... - dico prima di vedere la bistecca precipitare verso il profondo grigio della città sottostante - oh !!! accidenti !!! - affermo cercando di non insultare
- Fammi vedere - afferma prendendomi la mano destra...
- Ahi - mi lamento
- Dai, smettila di fare il bambino - mi rimprovera - non è messa così male - mi rassicura.
Un forte bagliore bianco avvolge il mio braccio ... quando la luce si spegne l'ustione non c'e più ...
- Come ? -
- Sono morta ricordi ? -
- Si, ma non credevo i morti potessero fare del bene -
- Ehi !!! - dice finta offesa prima di scoppiare a ridere io seguito da lei.

- Oh ... comunque sono Percy -
- Piacere io sono Annabeth - afferma stingendomi la mano

Ed è così che passai il mio ultimo giorno di vacanze, a chiaccherare con questa misteriosa " Annabeth " ...








Angolo Autrice:
Ciao a tutti :D spero che il capitolo vi piaccia :)
Allora Percy vuole aiutare Annabeth ... chi sa come andrà a finire ... ( prevedo molti casini )
mi scuso per eventuali errori e per il ritardo :D
Baci _Dark_Angel_22_
  
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