Capitolo
24
Che cosa
è il vero amore. E’ cieca devozione,
incontestabile umiliazione di se stessi,
estrema sottomissione, fiducia e convincimento incrollabile in se
stessi e
contro il mondo intero, consacrarsi interamente anima e cuore a chi ti
ferisce,
come io ho fatto.
Non
ero riuscita a finire
tutta la minestra in sala da pranzo perciò, con un vassoio,
mi portai gli
avanzi e le medicine in camera mia. Dopo circa mezz’ora finii
con calma il mio
pranzo e presi l’aspirina. Fu questione di un attimo che
appena mi coprii con
il piumone, mi addormentai.
C’era una signora bionda
in lontananza. Vestiva con un
leggero abito bianco e mi sorrideva.
Non
riuscivo a
vedere bene il suo viso perciò mi avvicinai a lei e sentii
che mi stava
chiamando.
“Raf… bambina
mia”Che voce dolce…
Finalmente la vidi. Era identica a
me. Non è
possibile.
“Mamma… sei
proprio tu?”
Non avevo mai conosciuto mia madre
visto che è morta
nel mettermi al mondo. Mi hanno raccontato che era dolce e gentile come
un
angelo ma che purtroppo era di salute cagionevole. Quando
aspettò me, i dottori
avevano cercato di convincerla ad abortire perché era certo
che il suo cuore
malato non avrebbe resistito alle fatiche del parto. Come infatti fu.
Conosco
il suo aspetto solo grazie alle fotografie che ha papà in
camera sua. Ho preso
molto da lei.
“Mamma mamma!”
andai ad abbracciarla e lei mi accolse
tra le sue braccia. Scoppiamo entrambi a piangere.
“Oh mia piccola Raf,
finalmente riesco a stare con te
anche se solo in sogno e per poco tempo”
“E’ stata tutta
colpa mia! Se non fosse per me, tu
saresti ancora viva”
“Non dire questo. Tu sei
stata la mia gioia più
grande. Ti ho amata fin dall’inizio, da quando ho saputo di
aspettarti”
“Ma…”
“Non rimpiango di averti
partorita. L’unica cosa che
mi dispiace è di non aver avuto la possibilità di
starti accanto fisicamente.
Ho potuto vegliare su di te da lontano e vedere come crescevi e
diventavi una
bella ragazza. Sono così fiera di te” Mi
baciò la fronte e io smisi di piangere
sorridendole.
“Sono così
contenta di vederti, mamma. Fin da piccola,
ho sentito la tua mancanza e papà non si è mai
risposato. Continua a vivere con
il tuo ricordo ed è grazie a lui che ti ho sentita vicina.
Mi ha parlato tanto
di te. Manchi tanto anche a lui”
“Lo so, tesoro. Anche voi
mi mancate. Però, ho visto
ciò che ti è successo, Raf, ed ero
preoccupata”
“Già, adesso
vivo a casa Zolfanelli”disse affranta.
“Tuo padre ha sbagliato a
comportarsi così e non ti
biasimo se sei arrabbiata con lui. Cerca di capirlo, però.
Ha lavorato all’azienda
da una vita e ha cercato di non farci mai mancare niente. Ma
è sempre stato un
uomo debole e insicuro. Purtroppo dopo la mia morte, è
peggiorato. Poco prima
che tu nascessi, feci promettere a Lorena che si sarebbe presa cura di
Arkan e
di te. Ho visto che ha fatto il possibile per voi, e di questo le sono
infinitamente grata, tuttavia alla fine tuo padre non è
riuscito a resistere
alla sua debolezza”
“Cosa posso fare?
Sì, sono arrabbiata con lui ma gli
voglio tanto bene. Non posso tornare a casa finché
papà non mette di nuovo in
sesto l’azienda oppure… che io vinca quella
scommessa con Sulfus”arrossii
sull’ultima frase.
“E’ stato
sciocco da parte vostra fare quella
scommessa, lo sai, vero? Raf, è pericoloso giocare con i
sentimenti. Io so che
lo ami ma proprio per questo “gioco” non riesci ad
essere onesta con quel
ragazzo”mi guardò con rimprovero.
“Nemmeno lui è
mai onesto con me” brontolai mettendo
il broncio e facendo ridere mia madre. Una risata fresca e cristallina.
“Non fare la bambina. Tu
sei buona e non devi
aspettare che sia lui a fare la prima mossa. Credimi, lo so per
esperienza. Se
era per tuo padre, avremmo avuto il primo bacio a 50 anni”
scherzò lei facendo
ridere anche me.
Dopo aver riso per un
po’, lei tornò seria e mi prese
il mento con una mano voltandomi a guardarla.
“Sulfus ha avuto una vita
molto difficile ed è normale
che abbia quel carattere. Cerca di avere pazienza con lui.
Può sembrare la
persona più orrenda dell’universo ma vedrai che il
suo cuore è puro e capace di
amare. È quello giusto, Raf. Non lasciartelo
scappare”
“Ma come faccio a far
cadere il muro che lo circonda?
Non so il momento esatto in cui ho cominciato ad amarlo però
sento delle cose
che non ho mai provato con nessun altro. Se è vero amore
potrò riuscire a
cambiarlo? Ha sciogliere il ghiaccio che c’è
intorno al suo cuore?”
“Il ghiaccio ha
già cominciato a sciogliersi. Vedrai
che riuscirai a infrangere tutte le sue difese e ha renderlo felice.
Entrambi
lo sarete se riuscirete a stare insieme superando le
difficoltà che vi si
presenteranno”
“Grazie, mamma. Prometto
che sarò più onesta con me
stessa e con gli altri d’ora in poi. E appena sarò
tornata a casa, aiuterò papà
a migliorare”dissi determinata per poi abbracciare per
l’ultima volta mia
madre.
“Sii felice, bambina mia.
Io sarò sempre lassù a
guardarvi. A presto, Raf”disse per poi dissolversi nel nulla.
“A presto,
mamma”
Sentii
qualcosa di caldo e
morbido sulle mie labbra e un respiro sul mio viso. Alzai piano gli
occhi e
vidi Sulfus che mi stava baciando. Avrei potuto allontanarlo, rifiutare
il suo
bacio, ma non ne avevo alcuna intenzione. Ho fatto una promessa a mia
madre e
d’ora in poi sarò onesta. Alla fine
ammetterò i miei sentimenti per quel
diavolo dagli occhi color ambra.
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