Sono milioni quelli che desiderano l'immortalità, e poi non sanno che fare la domenica pomeriggio se piove.
-Susan Ertz
Non sa da quanto tempo sia chiuso là dentro.
Ore, giorni, anni...ormai ha perso qualsiasi percezione.
I minuti si dilatano o forse sono già passati secoli? Non lo sa. Nessuno osa mai fargli visita.
Ma non è quello che gli da fastidio, è la noia che lo fa impazzire.
Fissa il soffitto creando mondi tutti suoi fatti di parole, di pensieri, d'immaginazione.
In quei posti non esiste il dolore, i suoi nemici sono sconfitti e lui siede sul trono.
È un re magnifico, potente e immortale.
Ma il tempo è impietoso, scorre veloce o va troppo lento e i suoi mondi si sfaldano, la sua mente traballa.
È stato re una volta, o forse era solo un sogno.
Non distingue più ciò che è stato da quello che ha immaginato.
È abbastanza sicuro di aver avuto un fratello molto tempo fa.
Urla e non riconosce neanche la sua voce. Batte i pugni e si dispera, ma nessuno accorre a controllare la sua prigione di vetro.
Sono millenni che è chiuso lì dentro, ormai il mondo si sarà dimenticato di lui.
Loki maledice il tempo che si prende gioco di lui e aspetta con pazienza di morire dimenticandosi che è immortale.
YEAH!
Siamo arrivati al capitolo dieci in un modo o nell'altro! PAPPAPPAERO!
Sono anche riuscita ad aggiornare in un tempo ragionevole :D
Questa drabble mi è venuta in mente durante l'ora di filosofia quando la mia prof ha spiegato che gli dei dell'antica Grecia invidiavano gli umani perché erano mortali. Loki è un dio tanto carino e psicopatico, quindi mi sono chiesta che cosa ne pensasse lui dell'immortalità :3
L'ho fatto mezzo impazzire ;-; non era una cosa voluta...
La scena si svolge nel periodo post-Avengers non cosiderando Thor 2 (mioddio quanto sto aspettando quel film!)
Grazie come sempre a chi continua a recensire e a seguire <3
A presto
P.s. la citazione iniziale non c'azzecca molto con la drabble, ma mi piaceva :3