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Autore: ofarrowsandbows    06/10/2013    1 recensioni
"After all you put me through
You'd think I'd despise you
But in the end I want to thank you
'Cause you made me that much stronger"
 
Immagino che a qualcuno di voi avrebbe fatto piacere se avessi iniziato questa storia partendo col dire che essere un semidio o una semidea è un’esperienza bellissima. Per l’amor degli dei, lo è – nei momenti in cui i mostri non decidono di attaccarti – ma per il resto è una gran seccatura. I problemi peggiori arrivarono quando si presentò questo ragazzino, Percy Jackson. Col senno di poi, vedendo crollare il luogo in cui vivevo da neanche un anno, sarei scappata in Kazakistan, lontano dalla fortezza di Crono e dalla “bara” che conteneva colui che fino a qualche giorno prima era uno dei miei migliori amici. E confidente. E fidanzato. E padre di mio figlio. Ma andiamo con ordine. Sono Helena Novak, figlia di Atena. Avevo diciannove anni, quando mi ritrovai in questo gran casino.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Luke Castellan, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il mattino seguente mi svegliai con l’allegro ricordo del matrimonio forzato che Luke mi aveva imposto. Scostai le coperte di lino grigie e sistemai alla meglio la camicia da notte, sempre di lino. Mi ritrovai a pensare che alla fine di tutta la faccenda avrei venduto tutta quella roba costosa, o alla meno peggio, le avrei dato fuoco.

Devo specificare che nonostante tutto non sono una persona a cui piace spendere e spandere per sé stessa, il mio volontariato e le ingenti somme di denaro alias paghette al centro ricreativo ne sono la prova. Il problema consisteva nel fatto che una futura regina deve essere adeguata ad ogni evento o quello che è, e anche il dormire faceva parte di questi eventi.

Non so voi, ma io sono il tipo di persona che si scoccia di preparare l’acqua per la vasca ma poi ci sta dentro per ore.

Proprio in occasione di questo bagno in vasca, mentre mi immergevo completamente, ebbi una specie di flash, se così si poteva definire.

C’ero io, con un vestito bianco, i capelli sciolti e il trucco colato, ero in un luogo buio, la distruzione regnava sovrana. Ero entrata non so bene come, visto che c’era una specie di burrone tra me e la porta, che poi mi accorsi essere una porta appartenente ad un ascensore.

Non che avessi molta scelta, decisi di andare verso l’unica luce che illuminava, seppur debolmente, la stanza. C’erano diversi troni, alcuni ancora interi, altri completamente distrutti, altri ancora metà e metà.

C’erano un paio di ragazzi e una ragazza seduti a terra, la ragazza aveva le lacrime agli occhi, la riconobbi da quelli, infatti: Annabeth. Lei guardò verso di me e scosse il capo, seguii con lo sguardo ciò che stava accadendo, ma tutto ciò che potevo vedere erano un paio di pantaloni grigi, probabilmente scoloriti. Un brivido percorse lungo la mia schiena, la consapevolezza di sapere l’identità della persona che presumibilmente era morta. Sgranai gli occhi agitata e mi ritrovai accasciata a terra a piangere, così, di punto in bianco. Qualcuno che non conoscevo si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio, feci lo stesso.

Dovetti ritornare su, visto che stavo rischiando di annegare in una vasca e mi sentii strana, come se avessi visto qualcosa di cui non avrei decisamente dovuto sapere nulla.

Qualcuno bussò alla porta e sospirai, uscendo dalla vasca. Non sono il tipo di persona che solitamente se ne va in giro con un asciugamano legato intorno al corpo e un altro attorcigliato nei capelli, ma ecco, non c’era questa grande affluenza di persone sulla nave, non mi aspettavo certo di ricevere visite in camera. Di mattina presto, per giunta.

Aprii la porta lentamente.

- Scusa se non ho aperto prima, ma non mi aspettavo visite.. io sono Helena, comunque..

Porsi la mano alla persona che stava fuori e poi alzai lo sguardo, sbuffando sonoramente.

- Ma sei tu. – dissi ritraendo la mano per nascondermi dietro la porta – Luke ma a che ora ti alzi la mattina?

- Se tu non ti svegliassi a mezzogiorno lo sapresti. – disse, entrando nella stanza senza nemmeno tanti convenevoli.

- Devo immaginare che tu sia qui per un motivo importante. – asserii, indicando con il capo lui e la porta. Sorrise.

- Ho.. abbiamo trovato dei nuovi alleati, Lena. Volevo metterti al corrente della cosa.

- Okay. – dissi incrociando le braccia al petto.

Non accennai al flash che avevo avuto durante il bagno e credo che Luke non avesse nemmeno notato la mia agitazione.

- C’è altro? – chiesi, sforzandomi di essere gentile, immagino per nascondere meglio eventuali movimenti che avrebbero potuto metterlo all’erta.

- L’asciugamano ti dona.

Alzai gli occhi al cielo.

- Volevo parlarti di ieri sera, comunque.

Luke portò le mani alle rispettive tasche dei pantaloni e iniziò a guardare fuori dall’oblò.

- Parla, allora.

- Se.. se accettassi.. cosa comporterebbe?

Luke si voltò verso di me con aria di scherno. Feci finta di non notare il fatto che stesse prendendo la cosa troppo sotto gamba.

- Comporterebbe che invece di essere una famiglia di fratello e sorella saremmo una famiglia di marito e moglie. Divertente, non credi?

- Da impazzire..

Inarcò un sopracciglio e prese a camminare verso di me. Ricordo che pensai che sarei morta all’istante. Con mia grande sorpresa non mi ridusse ad un cumolo di cenere, bensì camminò finché, indietreggiando, non mi ritrovai con le spalle al muro.

- Che hai intenzione di fare? – mormorai non sicura del fatto che mi stesse ascoltando.

Il suo sguardo vagò dal mio viso al muro bianco, fui abbastanza lucida da notare che stava poggiando le mani contro di esso, impedendomi di muovermi. Alzai gli occhi al cielo, decisamente imbarazzata da tutta la situazione. Luke sembrò rimuginare sulla domanda che gli avevo posto.

- Secondo te? Feci spallucce.

- Scelgo quale asciugamano togliere per primo.

Inarcai un sopracciglio e giusto il tempo di iniziare a dire che se non si fosse spostato lo avrei preso a calci, che mi ritrovai con le sue labbra sulle mie. Per un nano secondo pensai che forse non era così male, che magari avrebbe funzionato. Ma la mia parte razionale, o mia madre, credo, prese il sopravvento, facendomi interrompere in qualche modo quel bacio che seppur praticamente inesistente, mi stava prendendo con l’anima, il cuore, le braccia, le mani e bla bla bla.

Avete presente il detto chi disprezza, compra? Ecco, mi sentivo tanto la protagonista, di questo detto. Fatto sta che comunque accettai la proposta di Luke, nonostante la voce continuasse a dire che era fottutamente sbagliato.

La cerimonia non fu sfarzosa o chissà cosa, anche perché c’eravamo solo noi due. Come ai vecchi tempi: da soli contro il mondo.

Due mesi dopo aspettavo un bambino. Immagino che Luke avesse avuto nei programmi della sua agenda mentale anche il punto “avere un figlio” perché altrimenti non riuscirei a spiegarmi l’espressione fiera e sicura, mentre sedevamo sui dei troni dorati e mi teneva la mano come se potessi cadere, e un nuovo semidio si univa a noi.

- Come ti chiami? – chiesi sorridendo, anche se di divertente in fondo non c’era un bel nulla.

Il ragazzo alzò lo sguardo verso di me e credo che non potrò mai dimenticare il dolore e la turbamento che lessi nei suoi occhi.

- Chris Rodriguez, mia signora.

Si inchinò e un pensiero mi balenò in mente: era tutto sbagliato. Scossi leggermente il capo come a mandar via quel pensiero e gli ordinai di alzarsi e iniziare a fare il suo lavoro. Luke mi guardò fiero e gli sorrisi debolmente, come se fossi stata colpevole di aver fatto uno spregio all’umanità.
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NOTE DELL’AUTRICE: Eccomi qui con un altro capitolo, non ho molto da aggiungere, perché ecco, mi sembra tutto abbastanza chiaro(?) lol. Ho evitato di mettere le scene di sesso perché comunque non è quello che ci interessa della storia :’’)

Abbiamo finalmente un nuovo personaggio, ovvero Chris Rodriguez. Tenetelo a mente, perché per certi versi aiuterà al nostra regina(?) a capire alcune cose su sé stessa.

Luke è un tiranno, è dispotico e mette paura(?) lol, ma noi lo amiamo anche così; secondo voi perché sembra così in pace con sé stesso, pur sapendo che Helena è incinta? Insomma, un bambino di questi tempi duri non è il massimo, non può neanche aiutare(?)

Ma comunque, ecco il gif-set che mi ha ispirata per il flash che Helena ha durante il bagno ( http://www.myspacegens.com/animated_gif/uploads/dc5201f87a28a46a0df51b5f801a4c15/animations/3437734.gif ). Sarà un segno divino? Qualcuno sta tentando di mettersi in contatto con il suo buon senso? Lo scopriremo nel prossimo episodio *feel like: narratore delle serie tv(?)*
   
 
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