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Autore: _Freiheit_    06/10/2013    6 recensioni
"Avevo la grande sfortuna di trovarmi in classe con i gemelli Bill e Tom Kaulitz, rispettivamente cantante e chitarrista della band. In una parola? Insopportabili." tratto dal capitolo 1.
Laura Seindel odia con tutta sé stessa i Tokio Hotel e l'unica cosa che vorrebbe è stare lontana da loro, ma è proprio la sola cosa che non succede.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 - Messaggio



 

 «Mamma, io vado a farmi la doccia!» urlai affacciata alla porta del bagno.

 «Va bene!» rispose urlando a sua volta.


Quella sera non avevo ricevuto nessuna telefonata che avesse riguardato il mio annuncio e ne rimasi piuttosto delusa. Ero convinta che avrei avuto la fila di gente al telefono che implorava in mio aiuto. Invece ancora niente.

Avevo passato la giornata a studiare ascoltando un po' di musica. Alla fine avevo veramente dato buca a Tanja per via dello studio, ma pazienza, non avevo comunque molta voglia di uscire quel giorno.

Verso la sera, poi, avevo sentito l'irrefrenabile bisogno di una bella doccia per scaricare un po' la tensione accumulata nella mattinata. Il getto d'acqua bollente, infatti, riuscì a farmi tornare positiva e speranzosa sull'annuncio, che rimaneva il mio pensiero fisso.

Uscii dalla doccia accompagnata da un buonissimo profumo di vaniglia, che si stava dilagando in tutto il bagno. Velocemente, indossai l'intimo e il pigiama e avvolsi i lunghi capelli biondi in un comodo turbante. Andai in camera e mi posizionai al computer per completare il quadro rilassante che mi stavo creando. Su facebook avevo ricevuto un messaggio di Hadrian, il mio migliore amico da anni, che mi intimava di chiamarlo il prima possibile. Senza pensarci due volte, afferrai il cellulare e composi alla svelta il numero.
 

 «Had, che succede?» domandai allarmata non appena rispose.

 «Laura! Pensavo di essere tuo amico!» si lagnò lui.

 «Che è successo?» ripetei ancora in ansia.

 «Arlette mi ha appena detto che sei di banco con quel figo da oggi! E tu, invece, non pensi nemmeno di chiamarmi!».
 

Tirai un enorme respiro di sollievo. Era assolutamente incorreggibile!
 

 «Cazzo, Had! Pensavo che fosse successo qualcosa di serio!» gli sclerai.

 «Ahahahah! Scusami tesoro! Ma lo sai che sono fatto così» tentò di difendersi abbandonando il tono di accusa di poco prima.

 «E comunque, non credo che Bill sia gay» lo informai in un tono più tranquillo.

 «Dai, non dire così! Dopo ci rimango male!»

 «Ti sto solo dicendo la verità»

 «Comunque me lo devi almeno presentare!»

 «Non ci pensare nemmeno!»

 «Perché sei così crudele con me oggi?!» si lamentò.
 

Per quanto potesse essere bizzarro, era l'unico amico che mi era rimasto dalle medie. L'unico che mi aveva creduto quando... No. Bloccai subito il fiume di ricordi e mi concentrai sul presente, solo sul presente.
 

 «Non sono cattiva con te! Lo sai benissimo che sei il mio unico uomo della vita!» ironizzai con voce teatrale.

 «Si,si. E che mi dici di Ricardo?». Bastardo.

 «Ancora non si rassegna. Ogni tanto continua a scrivermi dei messaggi»

 «Wow! Quanto tempo è passato ormai? Un anno? Due?»
 

 «Si, quasi due.» risposi.

 «Gli hai proprio spezzato il cuore quando l'hai lasciato» rifletté lui ad alta voce.

 «Era il minimo che potessi fare! Quel bastardo era andato a letto proprio con...» non riuscii a terminare la frase. Le parole mi erano morte in bocca, effetto dato dagli anni di dolore passati.

 «Scusa» sussurrò Hadrian.

 «Tranquillo, non è colpa tua» lo confortai dolcemente.

 «Quindi mi presenterai Bill?» cambiò discorso lui.


Sorrisi. Hadrian aveva la capacità di farmi sempre sorridere, era il mio rifugio sicuro.
 

 «Quindi volevi sentirmi davvero solo per questo!» lo accusai.

 «Non proprio, ma è il motivo principale! E in più, avevo una gran voglia di sentirti»

 «Ruffiano»

 «Ti voglio bene anche io» disse dolcemente.

 «Vado a letto. Ci sentiamo domani!»

 «Ok. Buona notte!»

 «Buona notte». E riagganciai.
 

Guardai l'ora: le 21:07. Cavolo! Mi precipitai in bagno ad asciugare i capelli , finii velocemente e tornai in camera. Afferrai il telefono per guardare l'ora, invece trovai un messaggio da un numero sconosciuto. Possibile che...?
 

 “Volevo contattarti per chiedere delle informazioni sulle lezioni di recupero, ma ho trovato il telefono occupato... Per quale materia faresti questi recuperi?”
 

Cazzo! Possibile che qualcuno mi avesse contatta proprio mentre ero al telefono con Had?!

Risposi brevemente:


 “Posso fare per tutte le materie che ti occorrono” e inviai.
 

Avevo il cuore che mi martellava all'impazzata. Un po' perché ero felice che alla fine qualcuno si era interessato al mio annuncio e un po' perché mi maledicevo di aver tenuto il telefono occupato proprio in quel momento. Ma poi ripensai che poteva anche chiamare prima sto tipo (o sta tipa) se ci teneva tanto a parlare della mia offerta. Conclusione: io avevo la coscienza pulita.

Dopo neanche cinque minuti mi rispose:


 “Ho bisogno di arrivare alla sufficienza in cinque materie. È un problema per te?”
 

Cinque materie?! Ma questo (o questa) aveva mai studiato qualcosa in tutta la sua vita?

Ragionai qualche minuto sull'offerta. Sicuramente dare la disponibilità per tutte quelle materie mi avrebbe fruttato molti più soldi che con una sola, ma sarebbe stato un impegno esclusivo che mi avrebbe portato via molto tempo. Sbuffai e infine decisi:
 

 “No, va bene. Posso aiutarmi tranquillamente in tutte e cinque. Quando vuoi iniziare?”
 

Sapevo che mi stavo cacciando in un grosso guaio, non sapevo il motivo, ma avevo questa enorme certezza che mi attanagliava le viscere. Vibrò ancora il telefono.
 

 “Io posso solo venerdì pomeriggio questa settimana. Per te va bene?”
 

Ma sto tizio aveva voglia di studiare o no? ! Mi stavo già pentendo della mia decisione.
 

 “Si, va bene. Nella biblioteca della scuola alle 4?”
 

 “Ok, perfetto. Grazie! :)”. Ruffiano.
 

Ero piuttosto sicura che fosse un maschio. Sperai che fosse almeno carino, così avrei dato altre lezioni supplementari. Infatti in quel periodo mi era venuta una gran voglia di avere delle avventure di solo una notte. Decisi che quello stesso sabato avrei accalappiato un bel ragazzo e ci sarei andata a letto. Poi, però, ripensai all'ultima volta che avevo fatto così e mi ricordai che al mio risveglio, oltre a non esserci più il tipo, era sparito pure il mio portafoglio con tutti i documenti, ricordi e ovviamente tutti i soldi. Quindi scartai con convinzione l'idea di andare a letto con uno sconosciuto in discoteca. Se proprio avessi voluto, almeno sarei andata con un tipo conosciuto da poco e averei fatto tutto alla luce del giorno e, soprattutto, non sarei stata ubriaca. Questo almeno era quello che pensavo.

Annoiata da internet e nervosa per il contatto disinteressato di quella persona, decisi di andare a letto e mi addormentai quasi subito calmando momentaneamente il mio animo.

Il mattino dopo mi svegliai di soprassalto con la sveglia che stava suonando da un po'. Irritata, la spensi bruscamente e mi trascinai fuori dal letto svogliatamente. Raggiunsi il bagno e mi feci una doccia veloce che mi rinvigorì subito. Raccattai dei vestiti puliti dall'armadio ancora mezza addormentata e li abbinai tra loro alla “bella è meglio”. Osservai allo la mia figura e decisi di sciogliermi i capelli, che, con il loro biondo cenere, davano un bel tocco di colore extra alle tonalità scure che avevo scelto quel giorno. Soddisfatta mi recai in cucina e mangiai golosamente una ciotola di latte e cereali, un classico.

Guardai l'ora: le 7:50, puntuale come sempre. Afferrai la borsa e le chiavi della macchina e uscii di casa, rivolgendo un veloce “ciao” a mia sorella, che si era appena alzata e vagava per la casa come uno zombie.

Appena parcheggiai a scuola, notai subito che c'era troppo movimento quel giorno. C'erano un paio di furgoni neri parcheggiati nel parcheggio della scuola e tanti, tanti, fotografi e giornalisti. Mi avvicinai all'ingresso principale cercando di evitare il più possibile quel caos e ribollendo di rabbia, sapendo già chi era la causa di tutto quel casino.









 

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Rieccoci qua! Scusate l'attesa, ma la scuola pultroppo viene prima di tutto ç_ç
Allora, vi è piaciuto questo capitolo?? Spero di si, anche se non succede ancora nulla, ma vi assicuro che presto ci saranno dei veri e propri sviluppi!
Ringrazio tutte le ragazze che mi hanno recensito e seguono la storia e ringrazio pure tutti quelli che leggono in silenzio :)
A presto! <3
   
 
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