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Autore: Egle e Elivi    24/10/2004    22 recensioni
Per amore della fidanzata Ginny, Draco si trova alle prese con un temibile nemico: l'intera famiglia Weasley.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley

Parte due

Molte portate dopo, Draco sentiva una leggera pesantezza di stomaco. Non sapeva con precisione quante volte avesse svuotato il piatto, ma tante. Voleva solo un caffè e rimanere seduto su una poltrona per il resto del tempo che aveva da vivere…poco! Se non si fosse buttato giù dalla finestra per sfuggire alle grinfie di Weasley, ci avrebbe pensato il colesterolo a metter fine alle sue sofferenze. Quella roba sembrava grondare grassi e qualsiasi sostanza tossica per l'organismo umano. Guardò con mestizia la fetta di torta alle mele con una montagna di panna che aveva di fronte a sé, chiedendosi se potesse farla sparire con un incantesimo, perché nel suo stomaco non poteva entrarci di certo. Non era umanamente possibile mangiare tutta quella roba in una volta sola!
"Non ti piace la torta, Draco? Preferisci il budino?" gli disse affettuosamente la signora Weasley.
Draco lanciò un'occhiata al budino, coperto da un fitto strato di caramello e contornato da molte decorazioni di zucchero e decise in fretta che la torta era il male minore.
"No, no! la torta va benissimo" rispose, ficcandosene una forchettata in bocca. Forse poteva spostarla con la lingua in senso contrario, cioè verso il cervello… magari lì un po' di posto c'era ancora. Oppure poteva tenerla in bocca, gonfiando un po' le guance, tipo criceto.
In quel momento Fred si girò verso di lui: si era infilato due grissini nel naso e stava incrociando gli occhi. Draco buttò giù il boccone rischiando di strozzarsi, ma un colpo molto potente assestato sulla sua schiena per poco non gli fece sputare torta, polmoni e intestino tenue.
"Tutto bene?" chiese Charlie, posandogli la mano sulla spalla. Aveva dita grosse come telescopi e il palmo largo come una piazza d'armi. Ricevere uno schiaffone da lui probabilmente corrispondeva a beccarsi in faccia la palla di ferro che i babbani utilizzavano per demolire gli edifici.
"Tutto bene" mormorò, portandosi un bicchiere d'acqua alle labbra. Il fratello di Ginny gli strinse la spalla, probabilmente incrinandogli qualche osso, e poi si allontanò vociando qualcosa in direzione di qualcuno.
"Questa non la mangi più vero?" chiese George.
"No la voglio io! E' l'ultima fetta" esclamò Fred, prendendo il piatto d'altra parte. Entrambi cominciarono a tirare e la torta finì prevedibilmente sui pantaloni eleganti di Draco.
"Oh ci dispiace" mormorò Fred con gli occhi umidi.
"Non ci perdoneremo mai per questo" aggiunse George, portandosi le mani sul cuore e tirando su con le narici.
"Non importa…" sibilò Draco, vincendo l'impulso di far cozzare molto dolorosamente le loro teste.
"Ma noi stavamo parlando con la torta" precisò Fred, mentre dava il cinque al gemello al di sopra la testa di Draco. L'ex Serpeverde mugugnò qualcosa di molto simile a "Dovevo immaginarlo" e si alzò in piedi.
"Tesoro, che hai fatto ai pantaloni?" gli chiese Ginny avvicinandosi.
"Niente" ringhiò, ripulendosi con il tovagliolo.
"Forse è meglio che tu vada in bagno" gli suggerì Ginny, accarezzandogli i capelli. Ron e Harry mimarono il gesto di vomitare, mentre Draco li fulminava con lo sguardo. La signora Weasley si avvicinò a entrambi da dietro e rifilò loro una sonora sberla sulla nuca. "Mi meraviglio di voi! Non si fanno queste cose sotto al mio tetto!"
"Scusa mamma" mormorò Ron, imbronciando le labbra.
"Scusa Molly" aggiunse Harry, assumendo la stessa espressione dell'amico. Non appena la donna diede loro le spalle, ripresero a fare smorfie ancora più accentuate.
"Non badare a questa banda di mentecatti" gli sussurrò Ginny, scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte "Il bagno è la seconda porta a destra in cima alle scale!"
"Grazie" sussurrò Draco, sfiorandole la fronte con le labbra e uscendo, accompagnato da un vociare indistinto e dalle grida della signora Weasley. Salì le scale, che scricchiolavano rumorosamente sotto il suo peso, e raggiunse il primo piano. Sulla soglia del bagno s'impietrì: c'erano un paio collant e un reggiseno di Molly Weasley appesi al di sopra della vasca da bagno. Draco rabbrividì, richiudendo la porta alle sue spalle.
"Non guardare da nessun altra parte. Non guardare" si ripeté mentalmente.
Aprì l'acqua del lavandino, esaminando la sua faccia allo specchio. Non aveva mai mangiato così tanto in vita sua. Quella sera si era reso conto di cosa volesse dire essere messi all'ingrasso come i porci. Si sciacquò la faccia e si ripulì i pantaloni. Fece per uscire, ma la porta non si apriva. Provò a ruotare la maniglia e a tirare, ma non accadeva nulla. Era bloccata. Appoggiò la fronte alla porta, sospirando sonoramente. Quando sarebbe finita quella maledetta serata?
"Ehi!" gridò, battendo un pugno sul pannello di legno, ma con il chiasso che c'era al piano inferiore dubitava che potessero udirlo.
Con uno sbuffo si sedette sul coperchio abbassato del water. Non gli rimaneva che aspettare che Ginny si accorgesse della sua assenza. Se almeno avesse avuto la sua bacchetta, si sarebbe liberato in un attimo. Incrociò le braccia sul petto, guardandosi intorno per cercare qualcosa da fare nell'attesa. Per caso vide una rivista. Sulla copertina capeggiava la faccia sorridente di un attore… gli sembrava di ricordare che si chiamasse qualcosa come Orlando Bloom, un mezzosangue. Doveva essere una rivista di Ginny, impazziva per quel tale. Draco prese a sfogliare il giornale annoiato. Borsette, gonne, trucchi, pubblicità, schifo… schifo…
"Il vostro ragazzo ha molta carica erotica?" era il titolo di un test, che si trovava quasi alla fine. Le risposte erano segnate a matita.
"Vediamo" mormorò Draco, subito molto interessato.
"Il vostro ragazzo è molto corteggiato dalle altre donne?"
Ginny aveva segnato come risposta: molto.
"Se dovreste paragonarlo a un animale, quale scegliereste?"
Le opzioni erano pantera, toro, tigre, aquila.
Ginny aveva segnato toro.
Draco aggrottò le sopracciglia pensosamente. Lui non si sentiva molto un toro, ma forse c'erano riferimenti sessuali, che solo una donna poteva comprendere.
"Sessualmente vi sentite appagata?"
Ginny aveva risposto: moltissimo.
Draco sorrise compiaciuto, complimentandosi con sé stesso. Forse non era tanto male essere rimasto chiuso nel bagno.
"Quanti rapporti sessuali avete alla settimana?"
Ginny aveva segnato: più di 6.
Quello era veramente strano. Ripercorse mentalmente la settimana appena trascorsa, ma non riusciva proprio a contarne 6. Fece spallucce e ricominciò a leggere.
"E al massimo quanti in una sola notte?"
Ginny aveva segnato 4.
Così tanti? Okay c'era stata quella volta per il suo compleanno… e quell'altra volta dopo che erano andati a Edimburgo per un convegno, ma non era in grado di ricordarne altre.
Scrollò nuovamente le spalle, pensando che Ginny forse aveva una concezione tutta sua del rapporto sessuale.
"Avete mai sorpreso altre donne a fissarlo o a flirtare apertamente con lui?"
Ginny aveva risposto: parecchie volte.
Beh, forse quello era vero.
"Come definireste il suo fascino?"
Ginny aveva risposto: magnetico.
Draco gongolò, tutto felice. Magnetico… sentiva di avere qualcosa di magnetico.
Voltò pagina e controllò il risultato: estremamente sexy, con una forte carica erotica.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta.
"Draco, sei lì dentro, tesoro?" lo chiamò Ginny.
"La porta deve essersi incastrata" rispose l'ex Serpeverde, richiudendo il giornale e alzandosi in piedi. Fece per avvicinarsi, quando il pannello di legno si aprì violentemente. Riuscì ad evitarlo solo per un pelo, scansandosi per pura fortuna.
"Non preoccuparti! Succede sempre!" lo rincuorò Charlie, che aveva buttato giù la porta con una spallata. O più probabilmente appoggiandocisi semplicemente contro "Sono di sotto. Se serve aiuto chiamami" disse il ragazzo scendendo le scale. Non appena sparì dalla loro vista, Draco circondò la vita di Ginny con le braccia e la baciò sulle labbra, per poi scendere sul suo collo.
"Draco, no! Può vederci qualcuno!" mormorò la ragazza, staccandolo da sé.
"Non dirmi che puoi resistere al mio fascino magnetico?" ribatté Draco, baciandola di nuovo. Ginny rise, spingendolo via.
"Fascino magnetico?" chiese, aggrottando le sopracciglia.
"Sì, non trovi che io abbia un fascino magnetico?" rispose lui, avvicinandosi di nuovo e attirandola contro di sé languidamente.
Ginny rise ancora. "Può darsi… non lo so"
"Oh andiamo! È inutile che tu finga di essere timida… so tutto ormai"
"Tutto cosa?" domandò Ginny, sottraendosi ancora una volta dalle sue attenzioni.
"Il test sul giornale in bagno!"
Ginny scoppiò a ridere fragorosamente, portandosi una mano davanti alla bocca.
"Quello? Ma quello è di mia mamma! Lo sai che non mi piacciono i test stupidi"
Draco si passò una mano sulla faccia mentre tutte le risposte gli saettavano davanti agli occhi accompagnate dall'immagine del faccione e del panzone di Arthur Weasley. Arthur Weasley aveva un fascino magnetico. Arthur Weasley era un toro…
"Ti prego, fammi un incantesimo per la memoria" bofonchiò, accorgendosi che tutto quello che aveva ingurgitato si stava ribellando nel suo stomaco, a causa della rivelazione.
"Perché?" chiese Ginny, sempre ridendo.
"Credo di aver appena scoperto molti lati della vita sessuale dei tuoi"
La ragazza si sollevò sulle punte dei piedi e gli depose un bacio leggero sulla guancia.
"Come sei sciocco" disse, conducendolo al piano inferiore.

La serata sembrava proseguire come nella più classica tradizione Weasley. Non che Draco fosse a conoscenza di quale fosse questa fantomatica tradizione.
Si era seduto sul divano, solitario, con una tazza di thè tra le mani, indeciso se finirla immediatamente e rischiare che la cara e dolce Molly lo rimpinzasse nuovamente di torta oppure bere con calma e attendere che la serata si concludesse velocemente.
"Hermione…" Ginny dall'altra parte del salotto si avvicinò all'amica che stava chiacchierando amabilmente con Percy che era arrivato, insieme a Penelope, un po' più tardi rispetto agli altri.
"Che c'è?"
"Senti, non è che mi faresti un grosso favore?" domandò la rossa, occhieggiando il fidanzato che sembrava stesse per cadere addormentato da un momento all'altro.
"Ma certo, lo sai che puoi chiedermi tutto!" esclamò Hermione con un sorriso.
Ginny si illuminò, indicandogli Draco.
"Andresti a fare due chiacchiere con lui?"
"Ritiro ciò che ho detto… quasi tutto…"
"Hermione ti prego! Non posso stargli accanto solo io, ho come l'impressione che si senta isolato. Ho provato a chiedere ad Harry e Ron di essere gentili con lui, ma il risultato che ho ottenuto è stato… quello che vedi!"
Harry e Ron ridevano come due pazzi, seduti di fronte alla scacchiera, lanciando occhiatine fugaci al povero solitario Malfoy.
Hermione fece una smorfia schifata, poi osservò Draco che sembrava stesse assistendo ad un film horror tanto la smorfia sulle sue labbra era accentuata.
"E va bene… ma non ti aspettare molto…" fece, mentre Ginny per la gratitudine le strizzava un braccio e la spingeva molto poco delicatamente al divano di Draco.
Hermione si avvicinò titubante e sistemandosi meglio la gonna si sedette all'altro capo del divano, mentre Malfoy le lanciava un'occhiata in tralice.
"Ehm… bella serata vero?" disse la ragazza, osservandosi attorno a disagio.
Draco bevve l'ennesimo sorso di thè e fece una smorfia.
"Mai divertito tanto in vita mia…"
"Mi fa piacere…" mentì Hermione che aveva colto appieno il sarcasmo del ragazzo ma non si era fatta intimorire dal suo tono.
"Da quanti anni tu ti sorbisci queste riunioni di famiglia?" chiese Draco più per fare conversazione che per un reale interesse.
"Da quando conosco Ron praticamente." confermò Hermione.
"Condoglianze…" mormorò Draco, sorseggiando un altro po' di thè, mentre Hermione gli lanciava uno sguardo severo.
"Bene" esclamò Hermione rimettendosi in piedi "Direi che la conversazione è stata proficua, buon proseguimento!"
Draco alzò la tazza in segno di saluto.
Ginny si fece vicina all'amica che era andata a sedersi di fianco ad Harry e Ron.
"Hai già finito?" le domandò con apprensione.
Hermione si strinse nelle spalle.
"Avevamo esaurito gli argomenti di conversazione!"
Ginny scosse la testa, mentre Harry e Ron venivano scossi dall'ennesimo attacco di risa e andò a recuperare una scatola al di sopra della credenza, raggiungendo Draco sul divano.
"Indovina cosa ho qui!" chiese, sorridendo al ragazzo che si mise seduto un po' più compostamente sul divano.
"Se è qualcosa da mangiare, ti prego, gettala fuori dalla finestra!" sibilò Draco, osservando intimorito la scatola.
"Ma no, stupido! Guada qui! Sono le partecipazioni per il matrimonio, le hanno stampate stamattina!" e così dicendo aprì la scatola e mostrò al ragazzo i fogli di carta bianca decorati a motivi dorati.
"Ti piacciono? La mamma voleva qualcosa di più appariscente, ma ho pensato che non fosse il caso!"
Draco evitò di riferirle che non pareva il caso nemmeno a lui, conoscendo la signora Molly, molto probabilmente si sarebbero trovati con partecipazioni color rosa shoking con decorazioni ad elefantini volanti a mo di grotteschi puttini.
"Belle…" si lasciò sfuggire senza troppo entusiasmo. Fosse stato per lui avrebbe evitato tutto quel casino per un matrimonio, avrebbe preso la sua Ginny e si sarebbero sposati a Las Vegas, senza parenti o scocciatori di sorta… ma Ginny ci teneva tanto al matrimonio tradizionale, chiassoso, con l'abito bianco, il lancio del bouquet e tutto il resto.
"Spero che bastino… io ne ho stampate un numero sufficiente credo, anche se siamo sempre in tempo a stamparne delle altre… a proposito, hai stilato la lista dei tuo invitati?"
"Non ce n'è stato bisogno è tutta stampata qui!" e così dicendo Draco si portò una mano sulla fronte indicando che aveva a mente tutto ciò che gli serviva.
"Davvero? Ma sei sicuro? Chi viene?" domandò Ginny sorpresa.
"Tiger, Goyle, Flint… forse mia madre… basta!"
"Come basta?" esclamò la ragazza.
"Quanta gente dovevo invitare? Avevamo detto niente di grandioso, mi sono limitato!" ripose Draco riprendendo a sorseggiare il thè, accorgendosi che era miserevolmente finito. Guai se se ne fosse accorta la signora Weasley.
"Oh bè… credevo avresti invitato qualcun altro… la parte riservata allo sposo in chiesa sarà un po' vuotina."
"Non che mi interessi più di tanto…"
Ginny scosse la testa severamente.
"Sei sempre il solito, potevi invitare che so… Pansy per esempio!"
Draco trattenne una risatina.
"Non mi pare il caso, tesoro…"
"Perché no? Io ho invitato Dean Thomas!" gli fece presente, sfoggiando un sorriso smagliante.
Draco si massaggiò una tempia, cercando di non scoppiare. "Fammi capire bene? Hai invitato il tuo ex, al nostro matrimonio?"
"Sì… beh lo sai che siamo rimasti amici! E poi siamo usciti insieme per poco, ed è successo secoli fa!"
Draco scrollò le spalle, anche se non era del tutto convinto. "Beh con Pansy le cose non sono andate molto bene. Non mi sembra davvero il caso di invitarla al matrimonio"
Ginny fece per pensarci su, poi annuì.
"No, forse no… bè, vorrà dire che troveremo una soluzione, magari potremo passare un po' dei miei invitati dalla tua parte!" e così dicendo estrasse una lunga lista che sbucò appena sotto tutte le partecipazioni al matrimonio.
"Mmm, Lupin! Sicuramente Remus non avrà problemi a sedersi dalla tua parte!"
"Lupin…" mormorò Draco come se avesse appena pronunciato una parolaccia.
"Oh, anche Alastor! A lui va bene qualsiasi posto basta che sia seduto!"
"Alastor… Moody??" gracchiò Draco scioccato.
"Sì, perché?"
"No niente…" borbottò il ragazzo. Niente a parte il fatto di avere tra gli invitati un licantropo straccione e un mezzo vecchio rimbambito deforme.
"E tua cugina Tonks? Dai, lei è tua parente. È giusto che stia dalla tua parte!"
"Perfetto…" ci mancava la svampita casinara.
"E Hagrid e Madame Maxime, che fanno volume!" continuò Ginny raggiante.
Draco non si prese neppure il disturbo di controbattere, pensando che con i suoi invitati poteva benissimo mettere su un circo!
"E poi… oh poi sono convinta che Harry non avrà problemi a mettersi dalla tua parte, in fondo ormai lo conosci da più tempo di me!"
"No, Potter no!" esclamò Draco alzando la voce, tanto che il soggetto del discorso si voltò nella loro direzione.
"Che hai Malfoy?" chiese Harry, aggrottando la fronte.
Ginny prevenne Draco dal dire qualsiasi cosa.
"Harry, pensavo che al nostro matrimonio potresti sederti dalla parte di Draco, visto che ha pochi invitati!"
"Cosa??" sbottarono all'unisono Harry e Ron, mentre Hermione alzava un sopracciglio istupidita.
"A me sembra un'ottima idea!" intervenne Molly sedendosi accanto a Draco che dovette spiaccicarsi il più possibile a Ginny per evitare di venir schiacciato.
"Ormai siamo tutti in una grandiosa famiglia! Harry lo vedo bene da quella parte!"
"Ma io…" cercò di obiettare il ragazzo.
"Su su Harry… sacrificati per la causa!" lo prese in giro Ron, muovendo distrattamente il suo alfiere sulla scacchiera, in una mossa vincente.
Harry gli lanciò un'occhiata furiosa ma poi sul suo viso si formò un sorriso cattivo.
"Okay, mi metto dalla parte di Malfoy…" la signora Weasley e Ginny esultarono soddisfatte, Draco imprecò mentalmente "Solo se verrà anche Ron però!"
"Cosa?" sbottò il rosso lasciandosi cadere una pedina.
"Bè, perché no?" esclamò Molly illuminandosi "Ma sì va benone, una bella famiglia omogenea!"
"Cosa?" risbottò Ron, spalancando le labbra come un pesce rosso.
"Dobbiamo stare vicini vicini!" gli disse Harry con vocina fintamente idiota.
"Intima amicizia…" commentò scherzosamente George mentre Fred annuiva consapevole "Molto intima!"
Ron si alzò in piedi sbuffando come un toro, agguantando un'ennesima tartina, occhieggiando Hermione che alzò le mani in segno di resa.
"Io non posso, sono una delle damigelle d'onore, mi spiace!"
"Fate come volete…" esclamò poi afferrando la sua giacca posata su una delle sedie "Piuttosto voi siete pronti? Sono già le dieci!"
I gemelli guardarono l'orologio e spalancarono gli occhi.
"Il tempo vola davvero quando ci si diverte!"
Harry allungò la sua mano per raccogliere anche la sua giacca.
"Dove andate?" chiese Ginny che evidentemente non era al corrente del programma serale dei fratelli.
"Andiamo al pub!" spiegò Ron, mentre si vestiva "Ne hanno aperto uno nuovo qui vicino, volevamo andare a dare un'occhiatina, visto che è sabato sera!"
"Oh, ma è magnifico!" esultò la ragazza osservando Draco il quale si rese conto immediatamente cosa sarebbe venuto appena dopo quella esclamazione.
"Perché non portate Draco con voi?"
Sul viso dei ragazzi apparve una smorfia di dolore misto a disgusto. Draco avrebbe voluto emigrare in un altro continente, seduta stante. Peccato che i viaggi extracontinentali con la smaterializzazione non fossero contemplati neppure tra i maghi.
"Ma Gin, non so se è proprio il caso…" mormorò Ron, mentre Harry guardava da tutt'altra parte e i gemelli recuperavano le loro giacche color verde marcio.
"No, infatti!" intervenne Draco, fingendo di sbadigliare "Sono piuttosto stanco, preferirei stare qui con voi, dico davvero!"
"No no no no…" esclamò Molly alzandosi in piedi, fronteggiando i suoi ragazzi con aria severa "Io invece penso che sia proprio il caso! Portatevi dietro Draco, forza! Sarà un modo come un altro per familiarizzare! E tu Draco caro" disse poi aiutandolo a rialzarsi, sistemandogli il colletto della camicia e il ciuffo di capelli "Non puoi essere davvero stanco, non fare il timido ed esci con i ragazzi, sono sicura che ti divertirai!"
"Ma signora, io veramente…" cercò di obiettare Draco mentre la donna gli infilava la giacca.
"Niente ma… e niente signora, quante volte ti devo dire di chiamarmi mamma? Inoltre non puoi stare qui! Ginny, Hermione ed io ci dobbiamo occupare delle ultime prove dei vestiti e tu non devi assolutamente essere presente!"
Ron si avvicinò alla porta spalancandola con Harry al seguito. I gemelli si misero rispettivamente uno da una parte uno dall'altra di Draco, sogghignando soddisfatti.
"Ti facciamo divertire noi Draco! Non ti preoccupare!"
Al giovane Malfoy non ci volle molto a capire che uscire indenne da quella serata sarebbe stato molto, ma molto difficile.

"Ginny, tesoro, sei uno splendore!" la signora Weasley osservava la figlia con gli occhi lucidi di lacrime. Il vestito, rigorosamente bianco che aveva indossato, le calzava a pennello, non molto appariscente, ma delicato e semplice così come si addiceva alla personalità della ragazza.
"Forse però andrebbero fatte ancora delle modifiche che dici?"
Ginny si guardò nello specchio.
"No, io credo che vada bene… non tira più nemmeno sui fianchi per cui è perfetto!"
Molly le si avvicinò, cercando pateticamente di risistemarle le spalline affinché le ricoprissero le spalle.
"Forse dovrei appuntarle…"
Ginny si scansò, rimettendo le spalline al loro posto.
"Mamma è così il modello, le spalle devono stare scoperte!"
"Tesoro, ma sei sicura? Io le vedo mooolto meglio tirate su!"
Ginny scosse la testa, rassegnata.
"Diglielo tu Hermione, per favore che le spalline devono stare giù!"
"Sì Molly, il modello era proprio così…" confermò Hermione aiutando Ginny a slacciare la cerniera sulla schiena affinché potesse spogliarsi del vestito e rimettersi comoda.
"Va bene, va bene… in fondo ormai i tempi sono cambiati, i vestiti da sposa anche…" si rassegnò la signora Weasley, sedendosi sul divano, osservando amorevolmente sua figlia che si rivestiva e risistemava il vestito sulla gruccia dentro l'armadio in salotto.
Le due ragazze si sedettero sulle poltrone appena di fronte alla donna.
"Bene Ginny…" esordì poi la signora Weasley con l'aria di una che la sa lunga "Lascia che ti dia un paio di consigli riguardo al matrimonio, ed in particolare riguardo la tua prima notte di nozze!"
Ginny sentì le guance farsi color porpora, mentre Hermione spalancava gli occhi, rischiando di strozzarsi con il thè che stava bevendo.
"Che c'è?" domandò Molly allargando le braccia "Io credo che sia una cosa naturale di cui discutere, a breve sarai sposata… e dovrai affrontare un rapporto…"
"Mamma io non credo di avere bisogno di delucidazioni in proposito!" la interruppe Ginny, prima che la donna dicesse qualcosa di scioccante.
La signora Weasley guardò la figlia e poi passò lo sguardo su Hermione come a cercare una qualche risposta.
"Cosa stai cercando di dirmi Ginevra?" il fatto che Molly avesse chiamato la figlia con il suo nome per intero non significava nulla di buono.
"Bè… insomma, dopotutto lo hai detto anche tu prima che i tempi sono cambiati, quindi, vedi, io non è che sia proprio così inesperta riguardo certi tipi di… argomenti!"
"Cosa vuoi dire con: non sono proprio così inesperta? Vuoi dire che non sei più… non sei più…?" La voce di Molly aveva preso a tremare in maniera incontrollata, mentre nei suoi occhi si stavano formando delle lacrime incontenibili.
"Da qualche anno ormai…" ammise Ginny per nulla orgogliosa di quella confessione. Vedere sua madre in quello stato non era proprio un bello spettacolo.
"Oh mio Dio! La mia bambina è diventata una donna e non me lo ha mai detto!" scoppiò a piangere la signora Weasley, rischiando di far svegliare suo marito che dormiva profondamente su una delle poltrone più distanti del salotto.
"Mamma su, non è il caso di fare così!" cercò di calmarla Ginny, mentre Hermione, non sapendo cosa fare aveva ripreso a bere il suo thè, leggermente a disagio.
"Invece è il caso! E dì, chi è stato? Chi ti ha strappato la virtù? Quanti uomini hai conosciuto?" attaccò la donna, aggrappandosi alle spalle di Ginny con irruenza.
"Solo con Draco mamma! Te lo giuro, solo con lui, ora ci sposiamo, per cui è tutto a posto, no?"
La donna seguitava a singhiozzare spasmodicamente, fino a che non smise di colpo, fissando uno sguardo allucinato sulla figlia.
"Avete sempre preso precauzioni, vero?"
Ginny lanciò ad Hermione un'occhiata dubbiosa.
"Ma certo… altrimenti adesso mi troverei la pancia gonfia come un'anguria!" esclamò mimando il gesto di un pancione sul suo ventre.
"Meno male, oh meno male…" si rincuorò Molly, rimettendosi seduta compostamente, asciugandosi gli occhi con gli angoli del grembiule "Lo sai quanto noi Weasley siamo prolifici, una piccola distrazione e si è fregati. Si fa sempre centro!"
Hermione spalancò gli occhi, poi represse una risatina.
"Non dirlo a Draco, ti prego!" sussurrò Ginny ad Hermione che mimò il gesto di cucirsi le labbra, continuando a ridacchiare "E finiscila di ridere, dovresti stare attenta anche tu!"
Hermione tossicchiò per contenersi e riprese a bere il suo thè.
La signora Weasley si voltò verso Hermione allucinata.
"Cosa vuol dire questo? Hermione… anche tu?"
Ma fortunatamente la nuova crisi di pianto che avrebbe potuto seguire la risposta di Hermione venne interrotta da un rumore sordo alla porta, che si spalancò, rivelando la presenza dei fratelli Weasley, Harry e Draco di ritorno da pub. Tutti barcollanti, tutti allegri, tutti evidentemente brilli.
Molly si alzò in piedi di scatto, additando Draco con risentimento.
"Tu hai fatto sesso con la mia bambina!"
La frase impietrì l'intera famiglia, mentre Arthur mugugnando qualcosa, decise di salire al piano di sopra per allontanarsi da tutto quel fracasso.
"Ehm…" borbottò Draco, non del tutto consapevole di quello che aveva appena udito. Aveva le orecchie che gli fischiavano e la vista tutta appannata. Certo la voce della signora Weasley non aiutava a recuperare la piena lucidità, non con certi tipi di argomenti soprattutto.
"Non ci sono EHM, tu hai rubato la virtù della mia bambina! Lo so, Ginny me lo ha detto, spero che ti prenderai le tue responsabilità da oggi in poi!" urlava la donna senza controllo, mentre Fred e George lasciavano andare Draco appoggiandolo ad una delle sedie.
"Signora io e sua figlia ci sposiamo…"
"Sarà meglio!" esclamò Molly in preda ad una crisi isterica "Ed ora è bene che chiunque abbia fatto sesso in questa famiglia me lo dica immediatamente! Oppure taccia per sempre!" la donna scansionò uno ad uno i suoi figli in attesa che facessero un segno anche minimo che gli desse la possibilità di tradirsi.
"Percy?" indagò allora, additando il figlio che stava scendendo in quel momento dal piano di sopra assieme a Charlie e Bill.
"Mamma?" domandò il ragazzo evidentemente disorientato.
"Hai mai fatto sesso?"
Percy, Bill e Charlie spalancarono gli occhi sconcertati.
"Rispondimi! Subito!"
"Bè mamma…" replicò Percy rosso in viso "Io sono sposato…"
La signora Weasley riprese a singhiozzare rumorosamente.
"Anche lui, oh mio dio… e tu Charlie? Bill? Bill dimmi di no, ti prego!"
I due ragazzi abbassarono il capo un po' in imbarazzo, poi Bill si strinse nelle spalle.
"Mamma oramai abbiamo una certa età e come ben sai…"
Molly soffocò un urlo frustrato, mentre Fred e George tentavano di defilarsi dalla parte opposta e Ron si nascondeva dietro ad Harry con scarso risultato.
"Fermi lì voi due! Voi due non potete aver fatto sesso con nessuno, non avete una ragazza! Ditemi di no! Ho bisogno di certezze!"
I gemelli rotearono gli occhi.
"Se vuoi ti diciamo di no…"
"O altrimenti tacciamo per sempre…"
Molly fece un verso così straziante che per poco Draco credette di trovarsi al cospetto ad un Lupo Mannaro.
"Tutti i miei bambini! Tutti i miei bambini mi hanno tenuto nascosto tutto questo senza mai dirmi nienteeee… non ho più certezze!"
Harry fece cenno a Ron di rimettersi in piedi. Appena la donna vide rispuntare la testa del ragazzo gli si scagliò contro come una furia.
"Tu! Tu, Ron sei la mia unica certezza!" esclamò rimettendosi a singhiozzare, stritolando il figlio in un abbraccio distruttivo.
"Mamma io… cioè…"
Fred e George gli tapparono entrambi la bocca con le mani.
"Non dire nulla!" gli sussurrarono cospiratori "Non dirglielo mai, porta con te questo segreto, nella tomba! Sei la sua unica certezza!"
"La mia unica certezza, il mio Ron così puro, così innocente…" continuava a balbettare Molly, mentre piano piano si calmava e Ron diventava di mille colori tra le sue braccia, sotto gli sguardi divertiti di tutti.
"Almeno vi siete divertiti al pub?" esclamò Molly dopo essersi un po' calmata, restando però sempre avvinghiata al suo figlio maschio minore.
"Un mondo! Abbiamo anche deciso di preparare al nostro caro cognatino una festa di addio al celibato degna di questo nome!" commentò Fred, felice di poter cambiare argomento. Draco non ricordava affatto di aver discusso di questa cosa, ma ormai aveva capito che non poteva opporsi alla tempesta Weasley quando decideva di agire.
"Oh, bravi, bravi… così mi piacete!"
"Certo che però siete ingiusti…" commentò Percy avvicinando i gemelli con aria severa "Nemmeno quando mi sono sposato io avete organizzato una festa di addio al celibato."
Fred e George si scambiarono uno sguardo perplesso.
"Ma come no? E' stata un successone e non te lo ricordi?"
Percy inarcò un sopracciglio istupidito.
"Diglielo anche tu Ron!"
"Già, un tripudio. Mai divertito tanto, vero Harry?"
Harry annuì, sorridendo.
"Concordo! C'è stato di che discuterne per una settimana intera!" esclamò improvvisamente Ginny con fervore.
"Anche tu ci sei andata?" esclamò Percy scioccato.
"Bè sì… e anche Hermione è stata invitata!"
"Già… è stato particolare!" concordò Hermione con un cenno del capo.
"Ragazzi ma io non me lo ricordo! Mi state prendendo in giro, vero?"
Fred e George fecero una smorfia.
"Ehm… no… è che forse ci siamo scordati di dirtelo…" esclamarono all'unisono, mentre Percy spalancava gli occhi scioccato.

Dopo aver calmato Molly con almeno una decina di tazze di thè bollente, la donna decise di farsi accompagnare a letto dai suoi figli più grandi, mentre Draco stava valutando l'idea di farsi portare a casa seduta stante, perché con il mal di testa che gli era venuto sarebbe stato un miracolo non vomitare l'intera cena con tanto di ciliegina in cima al mucchio.
"Ginny, possiamo andare anche noi ora?" domandò dunque, mentre Harry, Ron ed Hermione cercavano di mettere un po' d'ordine in cucina.
"Andare dove?" domandò la ragazza sistemando una coperta sul divano.
"A casa?" disse Draco, spalancando gli occhi.
"No, non se ne parla nemmeno… tu in queste condizioni proprio non ti puoi smaterializzare… né tanto meno usare la polvere volante."
Draco fece per ribattere qualcosa quando il verdetto di Ginny arrivò diretto come un gancio alla mascella.
"Tu dormi qui stanotte!"
"Io? Stanotte? Qui?" trasecolò Draco, non del tutto lucido per poter commentare decentemente quella rivelazione.
"Sì certo!"
"E dove dorme?" arrivò la voce di Ron non del tutto felice di questa nuova scoperta "Non abbiamo abbastanza letti liberi!"
"Bè, c'è sempre il divano…" commentò Ginny osservando la coperta di ciniglia che aveva appena sistemato lì sopra.
"Ah bè, se c'è sempre il divano…" esclamò Ron ridacchiando, mentre Draco osservava schifato il divano sul quale Grattastinchi ronfava beatamente, lasciando peli rossi un po' ovunque. Piuttosto che dormire sopra quel coso avrebbe dormito per terra.
"No, Ginny davvero, preferisco andare a casa… ti prego, fammi tornare a casa!" disse con enfasi, prendendo il polso della ragazza strizzandoglielo con fervore.
"Non se ne parla, davvero…"
"Ginny lo sai che non sopporto i gatti…" sussurrò Draco indicando la palla di pelo accovacciata lì vicino "E quello è l'esemplare più brutto che io…"
"Oh, ma non ti preoccupare per quello… tu dormirai nella stanza di Ron. Ron cederà molto volentieri il suo letto! Sarà lui a dormire sul divano."
"Cosa???" sbottò il ragazzo dai capelli rossi, abbandonando le faccende, avvicinandosi alla coppia con ira.
"Io non dormo sul divano per lasciar comodo mister aristocrazia qui!"
"Ron, per favore, si tratta solo di una notte!"
"Una notte un corno! Già c'è Harry ad invadermi la stanza, manca solo questo qui!"
"Malfoy… io mi chiamo Malfoy!" borbottò Draco tra i denti "No, un momento!" esclamò poi osservando Harry che raggiungeva il gruppo seguito da Hermione "Io dovrei dormire con Potter?"
"Bè, sì, ma non è mica un problema!"
Harry dovette lottare per reprime una smorfia di disgusto.
"Non hai una casa dove tornare?" sbottò Malfoy, rivolto al ragazzo.
"Spiacente Malfoy, ma io faccio parte di questa famiglia da molto prima di te!"
Draco cercò di vincere il primordiale istinto di colpirlo in faccia, sempre se avesse avuto la forza di farlo.
"Oh, finitela di comportarvi come dei bambini!" sbottò Ginny parandosi di fronte ai due con sguardo feroce.
"Si fa come ho detto io… Harry dormirai in stanza con Draco, non vi ho detto di sposarvi, e Ron, tu dormi sul divano, è solo una notte e poi tu hai un buon spirito di adattamento, lo so!"
Il rosso osservò Grattastinchi che gli rivolse uno sbadiglio soddisfatto, deciso a dimostrare che da lì non si sarebbe schiodato per nessuna ragione al mondo.
"Malfoy, questa me la paghi…" borbottò tra sé e sé, mentre Draco si lasciava trascinare al piano superiore dalla sua amorevole Ginny.

Continua...

Inanzitutto grazie mille a tutti quanti per le recensioni che ci avete lasciato, siete mitici. Inoltre vorremmo precisare una cosa. Questa nasce evidentemente come una fanfic comica, avevamo voglia di scrivere qualcosa di poco impegnativo e divertente. Magari alcuni di voi hanno giustamente sollevato delle perplessità riguardo ad alcuni comportamenti dei nostri protagonisti, ci teniamo a specificare che abbiamo volutamente esasperato alcuni loro atteggiamenti, nelle storie comiche spesso succede, chiamatela licenza poetica. Con questo vi rimandiamo al prossimo capitolo e grazie ancora per il sostegno! P.S: Per chi lo avesse chiesto Ron ed Harry non stanno insieme, sono solo i gemelli che si divertono a prenderli in giro^^;

  
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