the lucky one

 

Brooke camminava a passo veloce, tentando di non farsi vedere dalla folla che aspettava fuori.
Salutò le guardie stringendo il cartellino che le pendeva dal collo e con un sorriso malinconico entrò dalla porta posteriore dell’edificio, guardandosi intorno per orientarsi e iniziando a correre, sentendo la musica sempre più vicina.
Non pensava che la sua carriera l’avrebbe portata a quello. Non pensava che fare la giornalista potesse diventare così stressante, a volte.
Però in quel momento la sua borsa piena di fogli per appunti e qualche penna sparsa non le importava. Aveva solo bisogno di vederlo.
Tirò fuori il telefono dalla tasca dei jeans e controllò i messaggi: “Entriamo tra cinque minuti”. Guardò l’orologio. Ne erano già passati due.
Accelerò il passo e rischiò di inciampare su se stessa, il suono della musica sempre più vicino. Girò l’angolo appena in tempo per vedere un paio di teste sugli scalini dietro al palco, microfoni in mano e sorriso a trentadue denti.
Provò ad avvicinarsi ma una guardia le si piazzò davanti, togliendole anche la visuale «Signorina Morris, non può disturbarli. Tra 30 secondi sono in scena»
Brooke annuì amareggiata e fece qualche passo indietro, vedendoli scomparire sul palco.
«Buonasera Londra!»
La folla era in visibilio.
«Come sapete, questo è il nostro ultimo concerto qui in Europa! Domani partiremo per l’Australia, e ci mancherete. Ma ora diamoci dentro!»
Partirono subito le note di Last First Kiss e iniziarono a cantare.
Brooke si guardò intorno, sorridendo alla loro costumista e sedendosi sulla prima sedia vuota che trovò. Sospirò, tirando fuori dalla borsa uno specchietto e sistemandosi i lunghi capelli biondi ramati.
L’indomani sarebbero partiti e lei non l’avrebbe più rivisto per un po’. Al momento non si ricordava esattamente quanto, ma non era certo poco.
Lui le aveva proposto di andare in tour con loro, di seguirli, per passare più tempo insieme, ma la sua carriera da giornalista la incatenava a Londra, con qualche viaggio straordinario ogni tanto per incontrare star di fama mondiale.
Come se lui non lo fosse.
Aveva conosciuto Niall Horan quasi un anno prima, nel break che c’era stato tra l’Up All Night Tour e l’uscita del loro nuovo album. Era andata ad intervistarli per la rivista dove lavorava e si era trovata in mezzo a quella storia prima che se ne accorgesse. 
Niall le aveva chiesto subito il suo numero, e lei si era lasciata abbindolare dall’accento irlandese e dai suoi occhioni azzurri. Si erano frequentati per un po’, e, alla fine, lui aveva finalmente fatto il primo passo. L’aveva baciata.
Brooke ancora ricordava quel giorno, alla perfezione. Era stato inserito nella sua Top 10 delle Giornate Migliori.
Erano nove mesi che lei e Niall stavano insieme e quando lui partiva, sentivano entrambi la loro mancanza. Quando potevano si chiamavano su Skype, e, se proprio c’erano degli imprevisti, si scrivevano tutto il giorno.
Lei seguiva le interviste e sorrideva, quando lo vedeva arrossire alla domanda “Chi di voi è impegnato sentimentalmente?”.
Quando erano in Inghilterra, poi, si vedevano quasi tutti i giorni, e lei veniva ad un concerto la settimana, ovviamente per documentare l’andamento del concerto.
Ma il giorno dopo sarebbero partiti per l’Australia, e lei sentiva di non potercela fare ancora una volta senza di lui.

«Grazie, O2 Arena! Siete stati magnifici stasera! Alla prossima!»
Il pubblicò urlò e i ragazzi tornarono dietro le quinte, sudati e soddisfatti. Niall si guardò intorno, e non appena la notò le corse incontro, stringendola in un lungo abbraccio.
«Mi sei mancata» le disse, sussurrandole all’orecchio e facendola sorridere.
«Anche tu» Brooke lo baciò, e Niall la strinse di più a se. Ormai era una delle parti più importanti della sua vita, e non se la sarebbe lasciata scappare. Per nulla al mondo.
«Cosa si mangia stasera?» Liam comparve al loro fianco, salutando Brooke e facendo l’occhiolino a Niall, provocando la sua risata.
«E me lo chiedi? Nando’s!»
Brooke rise. Non era cambiato di una virgola.

«Quindi quanto starete via?»
«Mh - Louis mangiò un altro pezzo di pollo e si pulì la bocca - non tanto. Tre settimane. Forse un mese»
«Dipende da cosa decidono di farci fare e se aggiungono altre date» Zayn bevve un lungo sorso della sua birra e con l’altra mano strinse quella di Perrie, seduta accanto a lui.
A quanto pare nemmeno a lei allettava l’idea.
«Ma avremo un sacco di tempo libero, quindi potremo sentirci ogni giorno» Niall le sorrise, e lei si sentì rincuorata.
Meglio del previsto.

«Buonanotte ragazzi!» Niall salutò gli altri componenti della band e si allontanò, tenendo stretta per mano Brooke.
«Dove mi porti?»
«E’ una sorpresa» rise vedendo la sua espressione accigliata, e le baciò il naso. 
«Tranquilla, ti piacerà»
Camminarono per un po’, fino a quando non si ritrovarono davanti all’ingresso di un grande parco. Brooke si girò a guardarlo confusa e lui le coprì gli occhi.
«Fidati di me» 
Iniziò a camminare lentamente muovendosi con lei e si chinò vicino al suo orecchio «Tieni gli occhi chiusi e continua per circa cinquanta passi. Io arrivo subito»
Lei annuì e chiuse gli occhi, continuando a camminare senza di lui, contando in silenzio.
Che diavolo gli era venuto in mente?
«33, 34, 35, 36..» Si zittì, non appena sentì una musica lontana avvicinarsi.
«37, 38, 39, 40, 41.. Niall sei tu?» Continuò a camminare, sentendo la musica sempre più vicina.
Si augurò con tutto il cuore che non fosse uno scherzo. Altrimenti gliel’avrebbe pagata cara.
«Am i sleep am i awake or somewhere in between?»
Brooke aprì di scatto gli occhi, vedendo Niall davanti a se suonare la chitarra mentre le cantava la stessa canzone che era partita come sottofondo una sera di nove mesi prima, quando lui le aveva proposto di essere la sua ragazza. 
«I can’t believe that you are here and lying next to me»
Si portò le mani alla bocca e Niall le sorrise, continuando a cantare e muovendosi intorno a lei. Brooke non riusciva a emettere alcun suono.
Quando lui terminò, lei tremava.
«Brooke, mi rendo conto che stare con me non è facile, visto il mio lavoro e i continui viaggi; e credimi, quando ti dico che lontano da te muoio. Per questo, volevo chiederti una cosa» 
Brooke lo guardò inginocchiarsi di fronte a lei, prendendole la mano.
«Brooke Morris, la mia vita è niente senza di te. E anche se è difficile, io voglio stare con te. Per sempre. - Tirò fuori una scatoletta dalla tasca della giacca e ne tirò fuori un piccolo anello - Ed è per questo motivo, che voglio chiederti di sposarmi, una volta tornato dall’Australia. Vuoi?»
Niall puntò i suoi occhi azzurri in quelli di Brooke, castani, e li vide riempirsi di lacrime. Lei si buttò sulle ginocchia, ritrovandosi alla sua stessa altezza.
«Non vorrei passare la mia vita con nessun altro, tranne che con te, Niall. Non mi interessa che lavoro fai, quante spasimanti hai, quanto devi girare il mondo. Io ti amo, e per questo ti dico si, si, mille volte si!»
Si buttò tra le sue braccia e lui la strinse forte a se, passandole una mano sulla guancia per asciugarle le guance e baciandola con dolcezza.
Brooke Morris si poteva considerare davvero fortunata. Ma, più che fortunata, lei preferiva definirsi innamorata.



Eccomi qui!
Non ho idea del perchè, ma quest'anno sono particolarmente ispirata ahah. Questa OS mi è venuta in mente oggi, mentre ascoltavo The Lucky One della Swift, anche se con la storia ha ben poco a che fare; poi girando nel web ho trovato una foto della protagonista (quella del banner, per intenderci) e boom! Mi sono messa a scrivere.
Premettendo il fatto che so che è abbastanza scontata e banale e che a molti potrà non piacere, non ne ho ancora scritta nessuna dove il personaggio in questione è davvero famoso quindi mi sembrava carina come idea. Sbaglio?
So che prima di andare in Australia erano in America e che non staranno un mese lì però ho un po' stravolto i fatti, ecco, adattandoli alla storia.
E' un po' lunga lo ametto, ma è stato più forte di me, e poi Niall è così dolce, fgjerurg.
Fatemi sapere che ne pensate, ci tengo tantissimo! :)
Se vi va ho in corso due long, vi lascio sotto i rispettivi banner.
Alla prossima, Ale (: