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Autore: ranyare    02/04/2008    11 recensioni
Questa è la storia di una ragazza. L'anello di congiunzione fra luce e oscurità.
Diana.
Diana e basta. Nessun cognome, perché lei non viene da nessuno.
La donna che darà del filo da torcere a Hogwarts stessa.
Tratto dal 21mo capitolo:
"La luce dei fulmini si schiantava sulla terra, la luce l’accerchiava, era dentro di lei. Una forza immensa le scorreva nelle vene, la inebriava, la scuoteva fin nel profondo. Non c’erano bacchette che tenevano, non c’erano incantesimi, fatture, maledizioni. Lei era la Magia. Lei era tutto, in quel momento. Era fuori, era dentro, era ovunque. Il corpo non era nulla, in confronto al potere che vi scorreva."

Note dell'autrice: questa fanfiction è, al momento, in fase di pesante revisione e riscrittura. Sono passati tanti anni e sono la prima a dire che ci sono tante cose da sistemare. Ritengo che Diana, Blaise e tutti gli altri personaggi meritino il decoro e la dignità che spero di essere in grado di dargli nella nuova stesura: http://ranyareluceebuio.blogspot.it/2012/09/capitolo-1.html
Genere: Dark, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Black, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Diana's Chronicles'
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Allora, premetto che questa fic non so come mi sia uscita, a volte le parole sono più forti della volontà e si allineano da sole, quindi non ho la minima idea di come possa essere. Se non amate i rapporti Grifondoro/Serpeverde o un Harry Potter donnaiolo e in generale più sveglio “da quel lato”, vi consiglio di non leggere! ;P È  un po' che mi girava in testa il personaggio di Blaise Zabini e ho voluto regalare anche a lui una Donna (con la D maiuscola) come ho fatto con il mio adorato Sirius in “ti amo e mai te lo dirò”. Spero vi piaccia, e commentate!! (non è un consiglio...è un ORDINE!!!)

PS è la stessa storia che ho pubblicato prima, solo che è ambientata in anni e momenti diversi, mi piaceva di più questa versione...vi avverto sarò molto lenta a scrivere, quindi aspettatevi un aggiornamento circa ogni due settimane...Ci sentiamo!

 

 

 

Lo sguardo. Fu questo a colpirlo subito.

Fiero, deciso, assolutamente privo di paura o imbarazzo. Quasi altezzoso, ma indifferente al fragoroso silenzio che si era creato al suo arrivo.

-Vi presento la nuova studentessa di Hogwarts, Diana.- aveva detto Silente. Tutti si erano sorpresi nel sentirsi presentare una nuova studentessa a metà anno, ma quando il portone della Sala Grande si era spalancato di botto avevano improvvisamente taciuto.

Occhi grigio acciaio, ma ardenti come la fiamma più alta, brillanti di intelligenza, di ironia, di scaltrezza, occhi bordati da una linea spessa di eyeliner che li rendeva ancora più grandi e profondi, palpebre sfumate di un grigio più scuro, ciglia lunghe e arcuate, e quello sguardo intenso, insostenibile, lo avevano ammaliato.

Blaise si riscosse da quell'attimo di perplessità, e distolse a fatica lo sguardo da quei due baratri metallici. Si accorse di un viso attraente dalla forma antica, quasi regale, tondo ma non paffuto, anzi, scavato sulle guance e sotto il mento. Labbra pallide, piccole e perfette, erano strette in una espressione d'indifferenza. Capelli scuri, quasi neri, ricadevano selvaggi sul collo e sulle spalle, fino a metà schiena. Il corpo di Diana era alto, dalle curve morbide e profonde, un seno prosperoso e braccia forti, non muscolose ma nemmeno scheletriche. Ogni più piccolo movimento sembrava studiato, perfetto, fluido, le movenze erano quelle di un gatto. La pelle candida risplendeva alla luce delle candele galleggianti. Le sue mani erano grandi, femminili, ma solcate da decine di cicatrici che risaltavano nel riflesso rossastro. Indossava un mantello nero che l'aveva protetta dalla sferzante pioggia di fine novembre, e sotto la divisa scolastica. Senza stemma, notò il sedicenne Blaise. La ragazza, dopo una breve occhiata alla Sala gremita, avanzò verso il tavolo dei professori, ignorando gli sguardi stupefatti degli studenti. Si fermò di fronte a Silente.

-Diana frequenterà il sesto anno. Ora prego la professoressa McGrannitt di portare qui il cappello.- disse Silente, la voce che echeggiava quasi sinistra nella vasta Sala silenziosa. Un rumore di tacchi infranse quell'attimo cristallino, e la professoressa raggiunse la ragazza, porgendole un vecchio cappello consunto.

-Grazie.- disse lei, parlando per la prima volta. La sua voce aveva un che di musicale, come il canto delle sirene, altrettanto ammaliatore, in cui risuonava una forza potente. Si infilò il cappello, e attese.

-Finirà a Serpeverde. Ha l'aria di una troppo intelligente per le altre Case.- affermò Draco accanto a lui, l'amico di sempre, il compagno di tante scoperte. Blaise, momentaneamente ammutolito, annuì, capendo un attimo più tardi di desiderare davvero che quella ragazza si unisse alla sua Casa.

 

Oh, sì...Diana...interessante, sì, vedo molto nella tua mente...c'è coraggio, c'è arguzia, c'è intelligenza. Sei una guerriera, ragazza, ami esserlo...e lo sai. Se vuoi combattere, le Case migliori sono Serpeverde e Grifondoro...oh, vedo dell'oscurità in te...ma c'è anche lealtà...difficile, davvero molto difficile...difendi dalla violenza con la violenza stessa, questo è insolito per entrambe le case...d'accordo, ho deciso.

 

-GRIFONDORO!- gridò il Cappello qualche attimo dopo. Blaise si sentì sconfitto, mentre guardava Diana sfilarsi il cappello con un sorriso soddisfatto sulle labbra. Lo colpì quanto fosse strano, anche se meraviglioso, il sorriso su quel viso. Sembrava fuori posto. La ragazza corse ad unirsi ai suoi nuovi compagni di Grifondoro, che l'acclamarono festanti, e si sedette proprio accanto a Potter. Un moto di fastidio colpì irrazionalmente Blaise. Il Ragazzo Sopravvissuto l'aveva mangiata con gli occhi per tutto il tempo, e ora i suoi occhi scivolavano sulla scollatura profonda di Diana, mentre intavolavano una conversazione.

 

-Benvenuta!- un bel ragazzo dagli occhi verdi le rivolse un gran sorriso. Diana si ricordò di ricambiarlo: sorridere non era la prima cosa che le venisse in mente, ma non per arroganza o pigrizia. Semplicemente, lei rideva solo quando ce n'era motivo.

-Grazie.- disse, prendendo posto accanto a lui. Notò la cicatrice a forma di saetta, ma non vi si soffermò. Cosa di cui sembrò esserle grato. -Tu sei Harry Potter, giusto?- gli chiese, invece.

-Esatto. Loro sono i miei migliori amici, Ron Weasley...- indicò un pel di carota dagli occhi azzurri, che la salutò allegramente.

-Piacere.- disse Diana, cedendo alla rigorosa educazione che sua madre le aveva imposto da piccola.

-...e Hermione Granger.- la brunetta riccia al suo fianco le rivolse un sorriso. Era carina, e aveva l'aria intelligente.

-Piacere di conoscerti, Diana.- le disse.

-Diana è un bel nome. Da dove vieni?- le chiese Harry. Diana rispose mentre si serviva di patate arrosto.

-Sono americana. Mia madre ha deciso di tornare in Inghilterra, ha studiato qui da giovane.-

-Però! Come sono le scuole di magia in America?- le chiese Ron, curioso. Diana ci pensò su un attimo, poi rispose, con un sorriso furbetto:

-Un disastro. Un sacco di delinquenti, per tenergli testa bisogna essere più bulli di loro. Da noi insegnano anche la difesa babbana, oltre che quella magica. Boxe, karate e cose simili.-

-Tornano sempre utili.- commentò saggiamente Ron, facendola ridere. Diana aveva una risata calda, profonda, intrisa di sensualità. Harry rise, Hermione rise, Ron rise. Aveva quest'effetto, la sua risata.

-Allora, com'è questa scuola? Spero più tranquilla della mia.- chiese, con espressione pratica.

-Gli studenti sono divisi in quattro case: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. I Tassorosso sono dei buoni lavoratori, i Corvonero i più intelligenti, mentre quelli di Serpeverde sono degli idioti purosangue.- le spiegò Hermione. Diana assunse un'espressione incredula. Non sembrava più così inquietante come era parsa in un primo momento.

-Non saranno mica gli snob convinti di essere i migliori solo per il loro sangue “puro”, vero?- chiese.

-Esattamente.- annuì Harry, cupo.

-Buon Dio! Ma gli idioti sono proprio ovunque!- esclamò lei, scuotendo la testa. Il trio rise. Diana indicò con il pollice dietro la sua schiena, verso il tavolo lontano dei Serpeverde. -Sarebbero quelli?- chiese.

-Si. Stai attenta al biondo platinato, Draco Malfoy; è il peggiore di tutti.- la avvertì Hermione.

-Malfoy? Il figlio di quel pomposo Mangiamorte?- le chiese Diana.

-Ehi, certo che ne sai di cose!- si complimentò Harry.

-Voldemort è una piaga anche in America. Odia il mio paese, perché i maghi sono quasi tutti mezzosangue.- “Tranne me. Mia madre è Purosangue, e anche mio padre lo era. Scommetto che nemmeno a lui importava di essere puro. Non che possa saperlo. Tuo padre non ha mai saputo di avere una figlia, Diana.” I tre la fissarono, sorpresi. -Cosa c'è?- chiese, sperando di non aver fatto una gaffe.

-Lo hai chiamato per nome.- mormorò Ron, perplesso.

-Sì. Ti dà fastidio?- gli chiese, un po' preoccupata di essere riuscita a inimicarsi una persona già il primo giorno. Di solito succedeva dopo due o tre, come minimo.

-Sì!- rispose Ron.

-No!- risposero in coro Harry e Hermione. Diana sorrise. Dopo un po', Hermione prese ad indicarle i diversi compagni, i loro caratteri e i loro modi di fare. Harry e Ron si divertirono a raccontarle le avventure che avevano vissuto gli anni precedenti, ma gli occhi grigi di Diana scivolavano ogni qualche minuto verso il tavolo dei Serpeverde, nonostante non sapessero bene cosa cercare.

 

Diana e la Granger stavano chiacchierando allegramente, dirette alla scalinata che le avrebbe portate alla Torre di Grifondoro. Blaise la vide, spiccava attraverso la folla come la luna in una notte di nubi. Fece un cenno a Draco, che annuì, e si diresse deciso verso di lei. Quando le passò accanto,  volontariamente la urtò forte, con una spalla. La nuova Grifondoro doveva capire chi comandava.

Nonostante avesse quel provocante profumo fruttato.

 

Diana ebbe appena il tempo di vederlo, prima di sentire la botta. Hermione smise di parlare, e assunse quasi subito un'aria arrabbiata.

-Ehi!- sbottò Diana, girando su se stessa per vedere l'ignoto aggressore. Il ragazzo si voltò, e per un attimo la giovane americana perse la cognizione di giorno, mese, luogo e nome.

Un fisico alto, ben piantato, muscoli perfetti delineati dalla camicia bianca della divisa dei Serpeverde, spalle larghe, carnagione bronzea. Un viso dai lineamenti fini, perfetti, anche se per nulla effemminati, reso ancor più attraente da una barba ispida sulle guance e sul mento. Capelli neri come l'ebano ricadevano selvaggi fin sotto le orecchie e più lunghi ancora sulla schiena, con ciuffi disordinati che si posavano sensuali su due occhi intensi, grigio-verdi, stretti in un'espressione arrogante, e due labbra carnose, adatte a far impazzire qualunque donna, storte in una smorfia beffarda.

-Ah, la pivella Grifondoro.- disse Blaise, sprezzante.

-Ah, un idiota Serpeverde.- replicò lei, tagliente e sarcastica. Gli occhi di entrambi si fissarono in quelli dell'altro per un lungo, elettrico istante.

-Non permetterti, ragazzina, e impara a stare al tuo posto. Ossia più in basso di me.-

-Difficile stare più in basso di un verme.- Blaise, piccato, fece per prendere la bacchetta, ma la mano bianca di Diana già stringeva la sua, lunga, di quercia, puntata contro il suo petto muscoloso. Blaise rimase immobile, sentendo la rabbia verso quella arrogante ragazza aumentare.

-Cosa succede qui?- intervenne all'improvviso Harry, giunto immediatamente al primo campanello d'allarme.

-Non agitarti, Sfregiato, altrimenti poi devi andare in infermeria. Volevo solo dare un'occhiata alla pivellina.- gli disse Blaise, beffardo.

-Non osare chiamarmi pivella. Il mio nome è Diana.- lo avvertì lei, la voce che tagliava come un coltello.

-E il mio è Blaise Zabini. Nessun piacere di conoscerti.- ribatté lui.

-Contraccambio.- Blaise estrasse fulmineamente la bacchetta, e Potter fece lo stesso.

-Adesso basta, Zabini.- lo minacciò. Ci fu un momento, un solo momento, in cui i loro occhi si incrociarono, rabbiosi. Poi Blaise si voltò e, ancheggiando come John Travolta in Staying Alive, si allontanò, con la certezza che due occhi grigi stessero seguendo il sensuale movimento del suo apollineo didietro.

-Stupido imbecille. Vieni, Diana, stiamo bloccando il passaggio.- sbottò Hermione, e Diana si lasciò trascinare via, con la strana voglia di girarsi indietro. Raggiunsero il ritratto della Signora Grassa, lo varcarono, poi le due ragazze si congedarono da Harry e Ron e si diressero ai dormitori femminili.

-Certo che quel tale Serpeverde è un bell'arrogante.- commentò Diana, mentre si cambiavano. Diana indossò un pigiama color vinaccia, Hermione uno rosa pallido.

-Zabini è il migliore amico di Malfoy. Non so quale sia il più insopportabile.- annuì la Granger, infilandosi nel letto. Diana notò che non sembrava molto convinta.

-Saranno la coppia del momento.- Hermione rise.

-Eh, già. Buonanotte, Diana.- la novellina spense la luce con un colpo di bacchetta.

-'Notte Hermione.-

Diana si sdraiò sul suo letto a baldacchino, fissando il velluto rosso senza in realtà vederlo. Una nuova scuola. Una nuova vita. Un bel posto, tranquillo senza essere noioso. Persone perbene intorno, anziché i soliti, adorabili delinquenti.

Ma quel ragazzo...

Era diverso. Diana aveva istinto, e sapeva che quel bruno le avrebbe dato del filo da torcere.

 

-Quella puttana schifosa!- sbottò Blaise, andando avanti e indietro nel dormitorio dei Serpeverde. Draco Malfoy, mollemente adagiato sul suo letto, sospirò.

-È una Grifondoro, cosa ti aspettavi? Sono quasi tutte così.- disse, stancamente. Era una buona mezz'ora che l'amico, furibondo, inveiva selvaggiamente contro la ragazza nuova.

-Mi ha affrontato! Dove lo ha trovato il coraggio, quella ragazzetta?- sbottò Blaise, rivolto più a se stesso che all'amico. Sì, lo aveva affrontato. Gli aveva tenuto testa. E aveva avuto la chiara impressione che non fosse nemmeno la metà di ciò che Diana sapeva fare.

-Te l'ho detto, per me sarebbe stata bene anche a Serpeverde.- disse Draco. Poi, quando Blaise fu in procinto di riprendere la sua irosa litania, sbottò: -Senti, se vuoi posso chiedere a Hermione qualcosa su di lei. Dovrei vederla domani sera.- al pensiero, Draco sorrise fra sé.

-Ma chi ne vuol sapere di lei!- sbottò Blaise, spense rabbiosamente la luce e si buttò sul letto, a faccia in giù. Certo che di quella ragazza non sapeva nulla, se non che era un tipino focoso. E bella. Era bella. Aveva un corpo da schianto, anche se non era magra come le ragazze con cui usciva di solito. Aveva un viso sensuale. Era scaltra, furba, e intelligente. Era una brava combattente, lui aveva occhio per queste cose, se n'era accorto dalla velocità con cui aveva estratto la bacchetta. E aveva due occhi...quelle labbra... “Ammettilo con te stesso, Blaise. Fisicamente ti piace. E tanto, anche. Mentre come carattere...” -Draco.- chiamò, nel buio.

-Dimmi, Blaise.- rispose l'amico, così in fretta da fargli pensare che fosse in attesa di quella sua chiamata.

-Voglio sapere chi è. Mi ha l'aria di una dell'Ordine.- una buona scusa. Così Draco non avrebbe pensato che...non avrebbe pensato cosa? La sua era solo curiosità. Mera curiosità verso quella meravigliosa ragazza. “No, Blaise, no. Grifondoro. Nemica.” si ricordò. E cancellò il “meravigliosa” dal suo pensiero precedente.

-Certo, fratello. Certo.- rispose Draco.

-Fottiti.-

-D'accordo.-

 

Altro dormitorio, altri ragazzi.

-È una gran figa, te lo dico io.- Ron scosse la testa, poco convinto.

-Sarà, ma non è il mio tipo.-

-Ah, giusto. Il tuo tipo è Lavanda.- sogghignò l'amico, tirandogli addosso un calzino sporco che Ron schivò facilmente.

-Piantala, Ragazzo Ancora Per Poco Sopravvissuto.-

-Ah, ah, ah. E ancora: ah.- finse di ridere Harry, sarcastico.

-Divertente, davvero. Allora, ci proverai con Diana?-

-Ovvio. Secondo me ci sta.-

-Secondo me ti trasforma in un rospo.- commentò Ron, in tono piatto.

-Invece mi ha l'aria di una che quelli che le piacciono se li fa.-

-E credi di piacerle?-

-Ultimamente piaccio a molte. Perché a lei no?-

-Perché è una che ha l'aria di saperti spezzettare le ossa se solo le tira.-

-Esagerato.- Harry si distese sul suo letto, immaginando per un attimo di dividerlo con la sensuale figura di Diana. Sentiva quasi sotto le dita scorrere la sua pelle bianca. Al solo pensiero si eccitò.

-Fa' un po' come vuoi, però poi glielo spieghi tu a Hermione perché ti ritrovi con il naso a ricciolo. 'Notte Harry.- lo salutò Ron.

-'Notte.- rispose il Prescelto, nonostante i suoi pensieri fossero già lontani.

   
 
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