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Autore: MaryElizabethVictoria    06/10/2013    2 recensioni
In una nuova StoryBrook, ricca di vecchi e nuovi personaggi, una nuova regina cattiva decide di sfruttare la maledizione per pareggiare i conti con la sua antica rivale, la Principessa Aurora, separandola dal suo vero amore. Ravenna non immagina però che le sue macchianzioni finiranno col riportare alla luce il suo stesso passato e la sua tormentata storia con Rumpelstiltskin, il demone con cui strinse il patto che fece di lei la più bella del reame...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Un cuore colpito da una potente maledizione...-   affermò Ravenna , stringendo in pugno il cuore ancora vibrante  della principessa Aurora- finalmente ce l'ho fatta...guardate, non è perfetto?

Rumpelstiltskin lo degnò a malapena di uno sguardo.

-Se lo dite voi...- concesse in tono annoiato, quello che lo preoccupava di più al momento era allontanare la minaccia di Rapunzel da tutti loro.

Ci doveva essere dell'altro, pensò, quella ceratura priva di sentimenti non si sarebbe accontentata di ricevere un cuore da Ravenna, eppure il suo vero scopo ancora gli sfuggiva. E se non fosse stata Rapunzel il vero problema? Se ci fosse stato qualcun altro a manovrarla? Forse la stessa persona che le aveva in origine sottratto il cuore...

- Potreste dimostrare maggiore entusiasmo, dopotutto ho finalmente realizzato quello che...- ma proprio mentre diceva quelle parole Ravenna si accorse di una macchiolina luminosa, che ad uno sguardo disattento sarebbe passata inosservata, e che tuttavia si trovava incontestabilmente sul cuore di Aurora.

-Che cosa significa?- la domanda della regina risuonò sulle cupe pareti del castello.

A quel punto Rumpelstiltskin non potè trattenere una lunga risata, mutando completamente umore.

-Quello , mia cara, è il segno che lascia una maledizione ben peggiore di quella che avete scagliato sulla principessa- spiegò il demone, leccandosi le labbra divertito- quello è il segno del 'vero amore'... ma guarda, chi lo avrebbe mai detto- concluse ridacchiando, come se sapesse qualcosa di estremamente divertente che la regina invece ignorava.

-Vuol dire che la principessa Aurora è innamorata?- ripetè Ravenna, confusa - E di chi di grazia?

-Di me- intervenne una terza voce.

Il principe Philip era entrato nel salone e subito si era recato vicino al corpo della principessa, che giaceva immobile e freddo su una lastra di marmo.

-Caro..sei tornato a casa...

-Madre- proseguì Philip - vi prego di restituirle immediatamente il suo cuore: amo questa fanciulla e non potrei mai essere felice senza di lei.

-Io...io ho bisogno di avere il suo cuore...Philip, non puoi capire...- Ravenna non faceva che spostare lo sguardo confusa dal cuore che teneva in mano, alla giovane coppia di presunti innamorati, a Rumpel che non la smetteva di sghignazzare divertito-  E poi  quando esattamente ti saresti innamorato di questa ragazza?

-Non ha importanza- concluse lui- Vi prego madre, fatelo per me... ridatele il suo cuore e potremo tornare ad essere una famiglia. Tutto tornerà esattamente come prima. Vi supplico, madre...

-Ci sono tanti altri cuori che possono servire al vostro scopo, io vi aiuterò se occorre- aggiunse Rumpelstiltskin , sibilando dolci promesse all'orecchio di Ravenna - siate ragionevole mia cara, è nostro figlio che ve lo sta chiedendo...- aveva usato quell'aggettivo di proposito

-E sia- cedette la regina, avendo cura di rimettere il cuore di Aurora al suo posto- che si celebrino le nozze quanto prima- aggiunse prima di lasciare il salone in uno svolazzo del suo lungo mantello nero.

La ragazza gemette nel sonno e Philip accanto a lei tirò un sospiro di sollievo.

-Dunque, avete mentito per salvare la vita a questa fanciulla che conoscete appena...- osservò cautamente Rumpelstiltskin, rivolto al suo figliastro- ... andiamo, sappiamo entrambi che nè lei vi ama nè voi siete innamorato di lei.

-Non l'ho fatto per lei- spiegò il principe- l'ho fatto per mia madre. Non potevo permettere che si macchiasse di un crimine tanto atroce. Lei non è così!In questo momento non sa quello che sta facendo...

-Su questo almeno siamo d'accordo - concesse Rumpel - Eppure , per impedirle di smarrire totalmente al via della ragione, sarete costretto a sposare una donna che non amate. Ma che importa? Un matrimonio senza amore non è poi una cattiva idea...in ogni finirete col sopportarvi a mala pena a vicenda. E non c'è magia che vi possa aiutare.

-E' quello che è successo a voi?- ribattè Philip, il quale nel corso degli anni aveva intuito da diversi indizi e mezze parole che in passato Rumpelstiltskin doveva avere avuto una famiglia e  una moglie - Non amavate la vostra prima moglie... per questo non avete mai chiesto la mano di mia madre?

Il demone smise di sorridere all'istante, tale era il potere che il fantasma appena evocato di Milah aveva ancora su di lui.

-Al contrario- ripose lentamente, con l'aria di chi stava per dare un prezioso consiglio- l'amavo follemente... per questo commisi l'errore di fidarmi di lei. L'amore rende ciechi, Philip. Per questo siete fortunato a sposare una sconosciuta... ma ugualmente vi devo avvertire, non permettete mai a vostra moglie di avere anche  il vostro cuore. Vi farebbe solo soffrire.

-Allora direi che non c'è pericolo- concluse il principe, indugiando malinconicamente  nel ricordo di un altro volto che non era quello della principessa Aurora- visto che la donna che già possiede il mio cuore non diventerà mai mia moglie.


Alice scattò in piedi innervosita come sentì il campanello suonare.

Ce  ne aveva messo di tempo, l'idiota, a decidersi a  venire da lei...ma questa volta non aveva dubbi su chi dovesse delle scuse a chi. Poteva farcela , si disse, Drake avrebbe capito.

- Drake, lasciami spiegare...-disse tutto d'un fiato, ma la persona che si ritrovò davanti non era quella che si aspettava.

Philip ci mise pochi secondi per riconquistare un'espressione neutra. Quella che Alice detestava di più perchè non le dava modo di capire cosa stesse pensando.

-Wow- commentò pacatamente - questa deve essere la frase che ripeti più spesso.

-Io...non ti aspettavo- mormorò la ragazza imbarazzata.

-Questo mi pare evidente- anche se avrebbe potuto tempestarla di domande su come erano andate le cose decise di andare dritto al punto -Raven è scomparsa.

Quella notizia la colse del tutto impreparata.

-Oh...ne sei sicuro?- sembrava una domanda stupida ma fu tutto quello che le venne da dire.

-Si- confermò Philip, che non era abituato a parlare senza sapere esattamente quello che diceva- sono stato da lei questa mattina...desideravo scusarmi con lei per il mio comportamento di questi giorni. Non intendevo tagliarla fuori, ma avevo bisogno di...riflettere su quanto è successo.

-Capisco- annuì Alice, senza poter fare a meno di sentirsi un po' colpevole, non tanto per il malinteso del maneggio ma per il messaggio pieno di improperi che gli aveva lasciato qualche giorno più tardi- senti, mi dispiace molto per tutto e voglio solo che tu sappia...

-Non è per questo che sono qui- la interruppe lui- Lei non era in casa, tutto sembrava in ordine...a parte lo specchio del salone che è completamente in frantumi. Quello che mi preoccupa è che ci sono tracce di sangue su alcuni frammenti dello specchio.

-Magari si è solo tagliata quando ha rotto lo specchio- ipotizzò la ragazza- magari non si trova in casa perchè è andata all'ospedale di Storybrook a farsi medicare.

-Non si trova lì Alice, non si trova da nessuna parte!E' tutto il giorno che la cerco per tutta la città...

 -Non sembra promettere nulla di buono.

-Infatti...e per quanto ne so sei stata tu l'ultima persona a vederla e a litigare con lei- proseguì Philip , sottolineando con quelle semplici parole un'implicita accusa- ma devo dedurre che non hai comunque idea di dove sia andata.

-Cosa? Ma come fai a saperlo innanzi tutto? Mi fai spiare per caso?- aggiunse infastidita.

Ma si rese immediatamente conto di essere suonata più brusca del necessario.

-Isabelle mi ha raccontato come è andata - spiegò lui - almeno lei quando ha saputo di Raven ha subito cercato di aiutare. Comunque sappi che ti credo solo perchè lei ha confermato la tua versione... e quella di Drake Jones. Ma dovevo comunque tentare... buona giornata Alice.

La ragazza gli corse dietro sul pianerottolo.

- Philip aspetta...posso fare qualcosa?

-Hai già fatto anche troppo, non trovi?- osservò lui ironico- La ritroverò da solo e comunque non vedo come potresti aiutarmi.

-Gold - affermò Alice- voglio dire lui potrebbe saperne qualcosa... sembrava essere in rapporti molto stretti con Raven. Mi aveva anche detto che avevano degli affari insieme - concluse prudentemente, preferì risparmiarsi le  insinuazioni  che giravano su di loro vista la situazione- Potrebbe essere andata a stare da lui per qualche tempo.

 - Gliel'ho chiesto e lui ha detto di no.

-E tu ovviamente gli hai creduto- sottolineò la ragazza in un misto di stupore e di risentimento, ormai stava per perdere davvero la pazienza- Non hai creduto a me, alla tua fidanzata, ma ovviamente allo strano negoziante che vive dei suoi intrighi hai creduto immediatamente!Certo non sarebbe mai capace di mentirti per proteggere i suoi interessi, non è vero?

-Non avrebbe motivo per non volermi aiutare- insistette Philip -E' un amico di famiglia da... esattamente non so da quanto...e inoltre sembrava allarmato quanto me, specialmente quando ho menzionato lo specchio! No, sono certo che non centri niente.

Alice si limitò a scuotere il capo.

-Ma potrebbe comunque sapere più di quanto dice- insistette.

La ragazza aveva uno sguardo molto  determinato: sarebeb andata a fondo di quella faccenda.


La principessa e la regina si fronteggiavano alle estremità di una tavola imbandita , nell'enorme salone spettrale riscaldato dal braciere.  Aurora non aveva quasi toccato cibo mentre Ravenna sorseggiava una coppa di vino rosso, che accantonò con impazienza facendo risuonare sinistramente quel rumore  per tutta la sala. Philip aveva tentato in vano per tutta la serata di mantenere viva la conservazione, eppure per quanto facesse le due donne non sembravano intenzionate ad andare d'accordo.

-Avanti ragazza- la sollecitò Ravenna - non c'è ragione di essere così dannatamente riservate. Qualcuno potrebbe scambiare il vostro riserbo per una caparbia ritrosia e l'eccesivo silenzio come pure maleducazione. Non dimenticate che siete l'ospite d'onore a questa tavola.

-Secondo l'educazione che ho ricevuto è costume che gli ospiti accettino l'invito e non che vengano costretti contro la loro volontà- rispose la principessa, scostando ostinatamente il piatto davanti a sè.

-Molto bene- concesse Ravenna - se siete proprio intenzionata a vedere sprecato il vostro banchetto di fidanzamento .... Io stavo solo cercando di essere ospitale. Bisognerà che andiamo d'accordo io e voi d'ora in avanti...dopotutto diventerete la moglie di mio figlio.

-Non voglio!- obbiettò Aurora violentemente- cercate di capire, non posso proprio farlo!Io non amo vostro figlio, l'ho a mala pena incontrato una volta ... e mi ha rapita! Un vizio di famiglia a quanto sembra.

-Il vostro cuore racconta una storia diversa- insistette Ravenna - proprio non capisco come mai siate tanto ostinata da non volerlo ammettere!

-Aurora, vi prego...- intervenne Philip parlandole a bassa voce- ...vi ho già spiegato che è meglio così per entrambi. Se non ci sposeremo mia madre non vi lascerà mai in pace.

-Ma tutto questo non è giusto- obbiettò la principessa, sempre sussurrando per non farsi udire da Ravenna - Ci deve essere un altro modo... io non vi amo Philip e  so che nemmeno voi mi amate!

-Non abbiamo scelta- replicò lui categorico- Ve lo prometto, Aurora, farò tutto quello che è in mio potere per evitarvi ulteriori sofferenze...  Cercherò di essere un buon marito per voi, non tenterò mai di soffocare le vostre opinioni e vi lascerò fare quello che desiderate nel nostro palazzo.  Pensateci bene, non credete che io vi possa rendere felice almeno un po'?

La principessa esitò prima di rispondere.

-C'è qualcosa che potreste fare per me- disse in un sussurro, chinando il capo per non dover essere costretta a guardarlo negli occhi mentre arrossiva.

-Ebbene parlate ,mia adorata, e sarà fatto- la sollecitò lui.

-C'è una persona... una persona che mi si è dimostrata amica e che ha perfino salvato la mia vita. Ed ora sono terribilmente preoccupata per la sua, dato che l'ho lasciato su un'isola completamente deserta.

In effetti Aurora da quando si era risvegliata non aveva smesso un istante di pensare a Killian e a che cosa fosse stato di lui. Lei stessa giudicava strano quel pensiero insistente e ossessivo nei confronti di qualcuno che aveva a mala pena incominciato a conoscere eppure ogni minuto che passava nell'incertezza sulla sua sorte la uccideva dentro. Dopotutto il pirata si era ritrovato invischiato in quella situazione proprio perchè aveva tentato di aiutarla. E se gli fosse successo qualcosa a causa sua? Aurora non se lo sarebbe mai perdonato.

-Penso di sapere di chi state parlando- annuì Philip.

-Allora riportatelo da me, cioè volevo dire, riportatelo qui sano e salvo- soggiunse la principessa- Voglio solo assicurarmi che stia bene e dargli una ricompensa per avermi protetta. Fate questo per me , Philip, e vi prometto che vi sposerò senza sollevare ulteriori obiezioni.

Lui la guardò con espressione indecifrabile, ma alla fine annuì nuovamente.

-Lo farò per voi, principessa. Condurrò qui il capitano...in modo che possiate ringraziarlo e dirgli addio di persona.

-Insomma di che state bisbigliando voi due?- si lamentò Ravenna dall'altro capo del tavolo, sentendosi esclusa dalla conversazione.

-Ho appena acconsentito a sposare vostro figlio- la informò Aurora, sentendosi ora più serena- e lui ha appena acconsentito a farmi il miglior regalo di nozze in cui potessi sperare.


Alice non sapeva neanche cosa l'avesse spinta ad immischiarsi in quella faccenda, forse voleva solo dimostrare che Philip si sbagliava o forse era solo il senso di colpa per come erano andate le cose tra loro. 

Stranamente si era sempre sentita come in debito nei confronti di Philip, ma non avrebbe saputo dire perchè.

Quello che provava per lui si sarebbe potuto definire più come incondizionata riconoscenza che profondo amore. Per molto tempo la ragazza aveva creduto che le due cose si equivalessero, ma da qualche tempo non era più così. Non da quando lo aveva rivisto, da quando Drake era ritornato come una burrasca nella sua vita sconvolgendone ogni aspetto...

Non si sentiva più nemmeno tanto triste per come aveva perso il maneggio di sua madre. Non le importava di nulla finchè avrebbe potuto stare con lui e ridere ad una della sue battute spudorate...Alice arrossì a quel pensiero.

Innanzi tutto aveva intenzione di recarsi dal signor Gold  ad investigare ulteriormente la scomparsa di Raven.

Sarebbe stata pazza a recarsi da sola nella tana del lupo, per questo si sarebbe rivolta proprio a Drake per accompagnarla. In fondo era sicura che non le avrebbe mai negato il suo sostegno...inoltre sperava, non senza un pizzico di  astuzia, che impegnarsi insieme in quella causa lo avrebbe aiutato a perdonarle quella piccola  insignificante bugia e a passare oltre.

E poi tutto sarebbe tornato come prima, si disse speranzosa.

- Drake... sei in casa?- domandò entrando nell'appartamento di Isabelle , la porta era naturalmente aperta visto che la serratura non funzionava- Mi dispiace tantissimo per ieri, ne possiamo parlare se vuoi... ascolta, mi serve davvero il tuo aiuto...

- Drake non c'è- le rispose una voce femminile proveniente dal bagno.

Non era la voce di Isabelle! Eppure apparteneva lo stesso a duna sua vecchia conoscenza.

-Comunque era qui fino a poco fa- proseguì Milah, uscendo dal bagno per andare ad accogliere Alice, neanche si trattasse di casa sua- proprio nella stessa doccia per la precisione- specificò allusiva .

La donna era completamente bagnata e indossava solo un minuscolo asciugamano.

Non aveva perso quell'aria arrogante che aveva sempre avuto e che aveva spinto più volte Alice a chiedersi come diamine avesse fatto Drake a frequentarla per tutta la durata del liceo. La loro era stata un a relazione travagliata e burrascosa, che comunque non era durata. I l giorno che si erano lasciati Alice aveva segretamente fatto i salti di gioia: almeno non sarebbe più stata costretta a frequentare quella vipera .

- Milah...non mi aspettavo di vederti qui- riuscì a mala pena a mormorare.

Milah le sorrise in modo studiato: era chiaro che l'antipatia era sempre stata reciproca. Sembrava andare piuttosto fiera della sua seminudità visto che non fece niente per nasconderla, anzi si sedette come se nulla fosse in soggiorno accavallando le gambe.

- Purtroppo aveva qualcosa da fare ed è uscito, però mi ha detto che potevo restare e magari aspettare qui il suo ritorno... senza rivestirmi, si intende! Comunque posso fare qualcosa per te Alice cara? - aggiunse con quel tono falso che Alice aveva sempre odiato fin dai tempi del liceo.

-No, niente- mormorò appena la ragazza- devo andare.

Alice fece velocemente retromarcia, lasciando l'appartamento disgustata.


La notte era calata da un pezzo in riva al  mare , ora piatto e silenzioso. Il capitano Killian Jones si era ormai tristemente rassegnato al suo destino: sarebbe morto lì, in solitudine , su quell'isoletta sperduta in mezzo all'oceano, senza aver potuto ottenere la sua vendetta. Ma non era nemmeno quello che gli faceva ribollire il sangue nelle vene...ma se solo pensava al destino di quella povera ragazza non poteva impedirsi di provare un raggelante senso di colpa.

Quell'ingenua fanciulla si era fidata di lui, si era affidata a lui... all'uomo che non era stato in grado di impedire che un viscido mostro come Rumpelstiltskin la rapisse sotto i suoi occhi, senza che lui fosse in grado di impedirlo.

Quella impotente attesa lo stava uccidendo...tanto valeva che si buttasse in mare e che la facesse finita.

Proprio in quel momento comparvero davanti a lui tre piccoli puntini brillanti come stelle. Potevano sembrare lucciole ad un primo sguardo, ma quando esse si allinearono perfettamente di fronte ai suoi occhi increduli il capitano seppe che le allucinazioni avevano ormai preso il sopravvento e che la fine non avrebbe tardato ad arrivare, anche senza tentare gli insidiosi flutti.

-Il mio nome è Fauna - disse la maggiore delle tre luci dalla forma umana, aprendo le luminose ali scarlatte.

-Io sono Flora- aggiunse una seconda lucciola che risplendeva in mille tonalità di verde.

-Serenella- si presentò infine la più piccola delle tre, che sfavillava di una tenue luce azzurra.

-Siamo le fate della mezzanotte- dissero tutte tre in coro- come possiamo aiutarti?

Oh, no ci mancavano le fate a beffarsi di lui... di quelle orrende creaturine dispettose e malefiche ne aveva avuto più che abbastanza nel tempo passato a Neverland.

-Lasciatemi in pace...

-Siamo tre sorelle fate  e appariamo tutte e tre a mezzanotte solamente a chi ha davvero bisogno del nostro aiuto- spiegò la maggiore tutta impettita- quindi dicci mortale, come possiamo aiutarti?- insistette ed era chiaro che non era abituata a ricevere un no come risposta.

In fondo che cosa aveva da perdere? si disse Hook, mentre si apprestava a spiegare la situazione con parole semplici, in modo da farsi comprendere perfino da quelle tre strane creaturine.

-Non chiedo alcun aiuto per me stesso- mise in chiaro come prima cosa- ma c'è una ragazza... una principessa...

-La principessa Aurora!Lo sappiamo!!- lo interruppe Flora con la sua vocetta acuta.

-E' stata rapita da una persona molto, molto cattiva- aggiunse cautamente il pirata, scandendo ogni parola.

-L'Oscuro- rabbrividì Serenella frullando spasmodicamente le piccole ali azzurre-Si, si!! Sappiamo anche questo!!

-Se sapete già tutto come mai lo avete chiesto?!- inveì Hook che stava già perdendo la pazienza.

Fate, dannazione!I loro piccoli cervelli da insetto non lavoravano in maniera normale... Lo avrebbero fatto diventare pazzo un giorno...

-Perchè questa è la procedura, naturalmente- spiegò Fauna in tono solenne- Ma posso dirti prima che tu lo chieda che la nostra magia non può nulla contro i malefici dell'Oscuro. Quando alla fine voi due vi affronterete faccia a faccia noi non potremo fare nulla per favorirti.

-Quindi mi state dicendo che siete totalmente inutili- sottolineò Hook che era stato scettico fin dall'inizio- ah, levatevi di torno... sto solo sprecando il mio tempo con voi...

-Aspetta aspetta non abbiamo detto che non possiamo aiutarti a salvare la principessa!- specificarono tutte tre in coro con le loro  vocine stridule.

-Lo avete appena fatto!

-Ma la principessa non si trova più con Lui, adesso...- rivelò Flora pigramente, dopo un largo sbadiglio -... ma con Ravenna, una ragazza così dolce...

-No no, quello era prima!- la interruppe Fauna- Adesso anche lei è diventata malvagia seguendo gli insegnamenti dell'Oscuro..

 -Ma tu hai detto che c'era ancora speranza- la contraddisse timidamente Serenella- che il suo cuore non è ancora così corrotto da non potere essere recuperato...

-Questo si vedrà a suo tempo- stabilì solennemente la maggiore- adesso non abbiamo un minuto da perdere...

Il pirata nel frattempo spostava lo sguardo incredulo da una fata all'altra durante quell'irritante battibecco.

-Giusto giusto- intervenne Flora- ora noi ti faremo un incantesimo che ti trasformerà nell'unica persona che Ravenna lascerà avvicinare a lei, ovvero suo figlio, il principe Philip.

- Si ,si, si ... così potrai entrare nel suo palazzo e avvicinarti alla principessa- annuì Fauna.

-E potrai aiutarla a fuggire!- strillò ancora Flora.

-E  quando lei si pungerà con il fuso tu dovrai...- esultò Serenella.

-Si, si, cioè no, no, no!Questa parte non deve ancora essere rivelata!!- la sgridò severamente Fauna- Per il momento quello che sai ti basta ...  affrettati ora a condurre in salvo la principessa!!! - detto ciò lo toccò con la punta della sua bacchetta toccò il suo viso e Hook si ritrovò come promesso alle porte del palazzo di Ravenna, con le sembianze del principe Philip.


-Signorina Stone... - la accolse il signor Gold all'entrata del suo triste negozio-... che cosa le è successo? Lasci che glielo dica, non ha un bell'aspetto mia cara.

- Nemmeno lei- ribattè la ragazza.

Era vero: anche il signor Gold non appariva certo al suo meglio quel giorno. Sembrava accigliato, nervoso...insomma aveva la classica aria del colpevole, rifletté la ragazza. Indubbiamente doveva avere a che fare con Raven ed era esattamente quello che intendeva appurare.

-Lasciamo correre...- rispose lui diplomatico- ... è un bene che sia passata di qui. Anzi, posso confessarle che la stavo aspettando ...

-Davvero? Vuol forse dire che è pronto a confessare?- domandò Alice in tono accusatorio- Sputi il rospo Gold: dove l'ha nascosta?

Forse in quel preciso istante il cadavere di Raven si trovava fatto a pezzi proprio in quello stesso retrobottega in cui le aveva offerto il the qualche giorno prima.

-Perchè mai dovete insistere tutti che io centri qualcosa?!Ho già avuto la medesima conversazione con Philip e con  lo sceriffo Swan poco fa- le rispose lui con sufficienza- e le ho fornito tutte le prove che mi scagionano. Quello che è successo a Ravenn ... a Raven, non doveva succedere... non capisco come sia potuto succedere- dichiarò - e non intendo negare che è colpa mia in un certo senso .

Sembrava quasi indispettito, constatò Alice.

La ragazza si costrinse ad essere paziente e a concentrarsi sul vero problema,cioè la scomparsa di Raven, cercando di scacciare dalla propria mente il sorriso sarcastico di Milah e l'immagine di lei e Drake insieme che inspiegabilmente la tormentava.

-Quindi lei ha idea di dove possa essere  Raven in questo momento?

-Più di qualche idea- rispose lui evasivo.

-E ...ha intenzione di fare qualcosa a riguardo?- insistette Alice.

Il signor Gold a  quella domanda parve riacquistare la consueta lucidità.

-Non io temo... noi- sottolineò rivolgendole uno sguardo penetrante, che la fece rabbrividire.

-Sta per caso chiedendo il mio aiuto?- si informò la ragazza.

-Non pretendo che lo faccia gratuitamente- specificò il signor Gold - ma la prego, si fidi di me e faccia quanto le sto per chiedere ... non solo potrà aiutare Philip, come credo sia sua intenzione fare, ma diciamo che le dovrò un favore in futuro. Un grosso favore.

Alice sapeva benissimo quanto questo significava. C'era ben poco di cui quell'uomo non fosse capace. Probabilmente, si sorprese a pensare la ragazza, se in quel momento gli avesse chiesto di far sparire per sempre Milah dalla sua vita l'avrebbe esaudita senza battere ciglio...

-E va bene, va bene...- esclamò esasperata la ragazza, scuotendo la testa incredula quanto rassegnata- ... tanto a questo punto, fidarmi di lei  non sarà la cosa più stupida che abbai mai fatto...


- Philip!- esclamò Aurora, correndo incontro al principe- che gioia siete tornato!E' andato tutto bene immagino?

Hook  rimase per un istante di sasso. Non si sarebbe mai aspettato , una volta assunte le sembianze del principe grazie all'incantesimo delle fate, di ricevere un simile benvenuto da lei. Pensava che la ragazza fosse una prigioniera da salvare, invece ora se la trovava davanti libera,  allegra e impaziente per il ritorno del suo principe.

Che sciocco era stato a credere che avesse bisogno di lui...in fondo Aurora era una principessa, che cosa credeva?

-Si principessa- mormorò deferente.

-Avete qualcosa di...diverso- notò la fanciulla- oh, non importa...ditemi avete già  trovato il capitano Jones? Non ci avete messo più di qualche giorno, immagino che  siate ricorso a qualche magia... Comunque lui sta bene?

Hook fu preso in contropiede da quella domanda.

-Sta bene - confermò, pur senza capire- benissimo, direi.

-Oh, grazie al cielo...- sospirò Aurora- ... ed è tornato insieme a voi? Posso vederlo?

-Temo che sia lui che non desidera vedere voi- ripose Killian, tagliente.

-Io, non capisco...

La ragazza sembrava esserci rimasta davvero male, eppure mascherò velocemente quel sentimento dietro il contegno calmo e controllato di una vera principessa.

-Molto bene- asserì , una strana nota acuta nella voce- suppongo che abbia già ricevuto al sua ricompensa. In fondo non aveva motivo di seguirvi fin qui...- disse più a sè stessa che a Philip.

-E' sicuramente così, altezza- rispose lui, deferente- Ora seguitemi, se vi aggrada...- e nel dire quelle parole la tirò lateralmente per un braccio verso l'uscita del castello.

Aurora lo seguì meccanicamente, senza protestare, ormai rassegnata ad aspettarsi qualsiasi cosa.

Le guardie di Ravenna che riconoscevano lui il loro principe si scostarono al suo passaggio,lasciando uscire entrambi in direzione delle scuderie dove due cavalli sellati li attendevano per lasciare il palazzo .

-Potete andarvene ora, molto lontano da qui, nessuno cercherà di ostacolarvi- la informò Hook, cercando di mantenere un tono freddo e distaccato- ammesso che sia ancora quello che desiderate.

Era dannatamente difficile per lui mantenersi impassibile di fronte a lei, specialmente considerando quanto le sue parole di prima sembravano averla ferita.

-Mi lasciate andare così?- osservò la ragazza perplessa, piuttosto indecisa se sentirsi sollevata o meno- E il matrimonio?! Dobbiamo ancora sposarci , giusto? Avete promesso di rendermi felice.

A quelle parole il pirata non riuscì più a mantenere la calma.

-Che volete che me ne importi?!- esclamò- Andatevene oppure restate e sposatevi chi vi pare! Io l'opportunità di scappare ve l'ho data, ho concluso il mio lavoro qui....

- Philip, siete strano- protestò Aurora - io non vi capisco...

-Non importa... nemmeno io capisco molto me stesso ultimamente- sospirò Killian,  il suo sguardo rifuggiva quello di lei sentendosi di colpo in preda all'imbarazzo.

- Non sembrate in voi- proseguì Aurora- anzi per la precisione sembrate un'altra persona... una persona maleducata ,scorbutica e francamente irritante... sembrate tanto quella persona che non riesco a dimenticare - sospirò la fanciulla arrossendo al suono delle sue stesse parole- Credo di avere cominciato ad amarlo, sapete... ma non ha alcuna importanza ormai. Vi sposerò perchè ve l'ho promesso, nonostante sappiate benissimo che non vi amo. Lo so, è sconveniente che lo ammetta proprio con voi... ma io credo di essermi innamorata di Killian Jones - ammise infine.

Il  suddetto capitano a quel punto non potè più trattenersi dal fare quello che aveva desiderato dal primo momento che l'aveva vista.

-Ve lo dico io quello che è sconveniente- inveì incapace di controllarsi, spingendola contro l'albero più vicino e baciando le sue labbra come se non ci fosse un domani- questo lo è... molto- mormorò, il suo respiro che accarezzava quello concitato di lei- E lo diventerà ancora di più se non ve ne andate subito. Siete una ragazzina sciocca e non sapete niente dell'amore nè di cosa può fare agli uomini, quindi non mi provocate oltre: andatevene finchè ancora siete in tempo- concluse Killian Jones, che cominciava sotto gli occhi di una sbalordita principessa a riacquistare il suo vero aspetto.

Infatti il loro bacio aveva in qualche modo avuto l'effetto di spezzare l'incantesimo delle fate.

-Killian? Voi... voi mi avete baciata!- rantolò Aurora in tono accusatorio, confusa dalle stesse contrastanti emozioni che provava nei confronti del pirata - aspettate, dove state andando? Tornate immediatamente qui, è un ordine ! Killian...oh, insomma...Prendetevi almeno la responsabilità delle vostre azioni: mi avete baciata... quindi anche voi mia amate. Almeno questo non potete negarlo- affermò la ragazza.

-Vi ho baciata perchè vi desidero- la corresse lui- non confondete le due cose- il falso principe tornò a  nascondere lo sguardo, uno sguardo che da grigio si stava facendo sempre più blu man mano che l'incantesimo perdeva il suo effetto- No, non protestate. tanto non potete cambiare la realtà: non sono il principe che meritereste e come Hook non posso avervi Aurora... partite.

-Potreste- fu il turno della principessa di correggere la sua affermazione- ma comincio a pensare che siate troppo codardo per farlo.

Senza che ci fosse bisogno di aggiungere altro la sconvolta principessa spronò il proprio cavallo al galoppo, allontanandosi quanto più velocemente possibile.

Killian Jones si mise a ridere sarcasticamente appoggiato al tronco di quell'albero, mentre attendeva che i rimasugli dell'incantesimo svanissero facendogli riacquistare le sue vere sembianze.

Da quando poteva essere considerato codardia fare la cosa giusta?!


 

 

Dear Julie: come al solito ti ringrazio tantissimo dearie, e stai pur certa le tue curiosità saranno presto soddisfatte da molti nuovi capitoli che mi sto sforzando di produrre al meglio!!Altro che la versione heartless di Rapunzel, mi sento io piuttosto malvagia per come sono andate le cose in questo capitolo, ma non disperiamo, ogni difficoltà può essere superata dal vero amore...non disperiamo neanche per Ravenna dal momento che il signor Gold sembra intenzionato a riportarla indietro, e si sa, generalmente è abituato ad ottenere quello che vuole!!^^ un bacione , a presto!!

Dear Lady Andromeda: grazie infinite del tuo commento, dearie!!^^ mi fa molto piacere che ti sia piaciuto l'ultimo capitolo e dopo questo non pensare che anche tutti gli altri saranno così tragici...insomma, sembra andare davvero tutto male per i nostri protagonisti, ma non dimentichiamo che in un mondo in cui esiste la magia la situazione può sempre ribaltarsi in men che non si dica!!XD E il lieto fine potrebbe ancora arrivare a discapito delle molte difficoltà...insomma teniamo duro, specialmente io che devo scappare a scrivere il seguito prima di lasciarmi sfuggire l'idea che ho appena avuto... Un bacione!!!!!;)

 

 

  
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