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Autore: percabeth2000    06/10/2013    2 recensioni
Alis è una figlia di Eris. Ben presto dovrà affrontare un pericolo, lo stesso che sta minacciando anche il Campo, insieme a Nico di Angelo e a qualche altro semideo ce la faranno a sconfiggere il nemico?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV.NICO

Stavamo andando in quella discoteca, come si chiamava? Giusto, il Pandemonium, chissà cosa ci facevano in quella discoteca per chiamarla così … Comunque, eravamo partiti a piedi e perciò solo ora, dopo ore, stavamo entrando in New York.

“La discoteca non è lontana, ma dubito che di giorno ci si possa entrare” disse Alis un po’ agitata. Da quello che avevo capito restava al Campo tutto l’anno e poi, non gli piaceva restare con troppa gente.
A malapena mi accorsi che si erano fermate, o meglio, Chiara mi aveva quasi superato dicendo qualcosa sul fatto di andare a mangiare mentre Alis sembrava aver piantato i piedi a terra invece.

“Ehy, che c’è? Tutto bene?” le chiesi avvicinandomi mentre Chiara stava ancora parlando di qualcosa poco più avanti.

“Sì sì, tutto bene” mi disse, ma non si muoveva di un passo.

“E allora perché non ti muovi?” gli chiesi leggermente divertito.

“Ma ti diverti?”mi chiese a sua volta infastidita.

“No, mi preoccupo, è diverso” gli risposi semplicemente.

Mi guardò stranita, credo cercasse di capire se stessi mentendo o cosa ma io continuavo a guardarla serio.
Spostò lo sguardo sul terreno ed io intanto mi misi a osservarla aspettando una sua risposta. I capelli le ricadevano sciolti su un lato, le labbra erano incurvate in una piega di preoccupazione appena visibile e anche gli occhi si erano scuriti.

“Odio questa missione” disse alla fine sbuffando e dirigendosi verso l’amica. Bè, mi aspettavo qualcos’altro devo dire, anche solo un grazie. Dannazione, mi facevano tutte gli occhi dolci tranne quelle due?!?

“E allora io direi di mangiare in quel bar. D’accordo ragazzi?” chiese Chiara voltandosi.

“Quale bar?” gli chiesi.

“Ma non hai ascoltato il mio aneddoto? Io, mio fratello …. A che pensavi?”mi chiese a sua volta.

“Una volta lei e la sua famiglia si sono fermati in un posto, in poche parole hanno mangiato, bevuto, scherzato, fatto i matti e pagato poco. Posto perfetto per dei semidei in missione iperattivi e con non molte risorse economiche”mi salvò Alis.

“C’è qualcuno che mi ascolta allora!” disse Chiara alzando le braccia al cielo “Forza che vi faccio strada”

“Come diavolo hai fatto?” chiesi ad Alis mentre stavamo camminando.

“A fare cosa?”

“A ricordarti tutto il discorso di Chiara”

“Mi sono solo fermata non ho mica spento l’udito” mi rispose semplicemente.

Passammo il resto della giornata in giro per le strade e i bar. Alis non era l’unica a cui non andava a genio la massa, come il resto della gente ti guarda e ti osserva squadrandoti, come tutti facciano pubblicità a qualche nuovo stupendo e magnifico prodotto.

“Stai bene?” le chiesi. Sinceramente, ero spaventato dall’idea di vederla stare male.

“Ehy, non sono io quella che lancia delle occhiatacce alla gente”mi disse.

Come darle torto, stavo praticamente mandando al Tartaro chiunque mi guardasse, in qualunque modo.

“Calmati” mi disse passandomi una mano sulla spalla in maniera rassicurante.

“Anche tu” le dissi notando le mani, stringeva talmente forte da farsi venire delle specie di tagli nei palmi “ Ti fai solo male”

 Cercai di sciogliergli le mani ma appena gliele sfiorai le spostò.

“Così non mi arrabbio” mi disse.

“No, ma fai arrabbiare me. Sei capace do controllarlo, abbi più fiducia, non puoi continuare a farti del male” e finalmente riuscii a scioglierle le mani, facendo attenzione a non fargli male. Aveva dei segni rossi ma fortunatamente non si era ancora tagliata.

“Grazie”sussurrò quasi.

“Grazie a te” gli risposi.

“Ragazzi” richiamò la nostra attenzione Chiara “Si và in discoteca” dichiarò contenta.

Una volta dentro capii perché si chiamava Pandemonium: luci sempre più forti e dai coloro sgargianti trafiggevano la semi oscurità mentre una forte musica pop mi rimbombava nelle orecchie  facendomi quasi venire l’emicrania, la gente ballava e si divertiva decisamente ubriaca, c’era chi aveva i capelli blu chi rossi chi arancioni chi verdi chi viola per non parlare dei vestiti, alcuni che sembravano del Settecento e altri da Star Wars.

“Paragonato a questa gente sembri quasi normale Nico” disse Chiara guardandosi in torno.

“In che senso?” chiese Alis.

“Non puoi certo dire che è normale dai, pelle olivastra quasi da cadavere, occhi scurissimi e capelli che non gli invidiano niente, gli mancano i canini e poi sarebbe un vampiro doc” spiegò Chiara con tono ovvio.

“Come facciamo a trovarlo?” chiesi desideroso di cambiare discorso.

“Magari  avrà una spada o la maglietta del campo” mi rispose Alis.

Spostai lo sguardo da una persona all’altra ma ne tra il gruppo dei Settecenteschi ne tra quelli di Star Wars c’era qualcuno con un spada ( che non fosse finta ovviamente), ma poi scorsi un ragazzo biondo, o forse erano le luci, che se ne stava a parlare con una ragazza sul bordo della pista. Aveva la maglietta stropicciata e sembrava essere appena scappato da qualcosa, inoltre aveva una spada su un fianco.

“Là” indicai.

Chiara si stava già muovendo verso di lui con la mano su un fianco quando notai Alis in mezzo alla pista.
Appena notò il mio sguardo stranito mi mimò uno scusa e indicò un ragazzo di fianco a lei, colpa sua mimò di nuovo. Per quanto la situazione mi desse fastidio non potei fare a meno di notare che si muoveva molto bene, Alis intendo, per essere una che non andava molto in giro sembra che vivesse in discoteca, aveva uno spiccato senso del ritmo e seguiva la musica splendidamente.
Ma a Chiara potremmo servire.
Così passando tra la gente la raggiunsi e prendendola per un braccio la trascinai fuori dicendo al ragazzo:”Grazie, ma ora deve andare”

“Non è stata colpa mia” mi disse veramente dispiaciuta.

“Lo so, ma ora dobbiamo aiutare …” mi fermai non appena notai Chiara che beveva tranquillamente un drink
con affianco il ragazzo, svenuto.

“No, non dobbiamo aiutare nessuno”finii


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Non aggiorno da un bel pò, lo so ma tra la scuola, i compiti, gli impegni e la stanchezza non riesco a trovare molto tempo per scrivere, perdono.
Ma ora passando al capitolo, mi scuso in anticipo per eventuali errori non visti e spero che vi sia piaciuto.
Forse troverete Alis un pò troppo preoccupata o spaventata? non so come mi sia uscita ma ho preferito far capire attraverso la paura di arrabbiarsi e far del male alle persone il trauma che a subito da piccola, mi farebbe piacere se mi diceste che cosa ne pensate e se magari avete dei consigli, gli accetterei volentieri.
A presto e grazie a tutti.
percabeth2000

 
  
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