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Autore: meliloto    06/10/2013    3 recensioni
[Liam P.O.V.]
«Hai fatto la tua scelta, sei sposato. Non voglio essere anche 'quello con cui hai tradito Perrie'.»
Posò le sue mani calde sulle mie. «Al mio anulare non c’è nessuna fede, questa sera sono io, sono il tuo Zayn. Nient’altro.»
***
Liam e Zayn hanno rotto da due anni, Zayn è sposato con Perrie e Liam non ha mai superato la loro storia.
[Ziam] [Accenni Larry] [Liam e Zayn P.O.V.] [:3 una faccina altrimenti sembro acida]
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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***
Buonsalve! Questa fic nasce da una strana ispirazione notturna dovuta all'ascolto in loop di 
'Somone like you' di Adele in macchina, immersa nella nebbia.
Ha contribuito anche la recente lettura di un capolavoro: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2200142&i=1
Quindi grazie ad Alchemillaa e ad Adele (?) e boh, spero tanto che questa storia vi piaccia!
Sarei molto felice se me lo faceste sapere :3
 
Meliloto
***



Disclaimer: non so come si facciano i disclaimer o cosa diavolo dovrei dire, comunque sia, questa storia è opera della mia dannata mente malata, con le mie parole non intendo minimamente urtare la sensibilità di nessuno. Le azioni compiute dai personaggi sono solo frutto della mia immaginazione e non intendo attribuirle a nessuno nella vita reale. E siete dei cuori (?) (dai altrimenti sembra troppo serio)


***

Liam P.O.V.

 
I heard that you're settled down
That you found a girl and you're married now
I heard that your dreams came true
Guess she gave you things I didn't give to you

Finalmente riuscii ad alzare gli occhi e a guardarlo in faccia, era passato così tanto tempo che quasi avevo dimenticato cosa si provava.
Due anni, due interminabili anni di agonia ed eccomi lì ancora distrutto dal dolore, con una ferita aperta e sanguinante che non voleva rimarginarsi.
Non so in quanti riuscirono cogliere il vero significato di quella canzone, in pochi sapevano la verità e lui, beh, lui mi stava fissando come se avesse appena visto un fantasma. Quello che infondo ero, un fantasma, tornato a tormentarlo, senza essermene mai andato davvero.
Sposato.
Il ricordo di quel maledetto giorno si fece spazio nella mia mente benché indesiderato, faceva male, troppo male ripensarci. E la cosa più terribile, quel giorno era stata la sua faccia.
Eravamo seduti in cerchio all’interno dei camerini, aspettando di poter tornare in albergo, lontano da tutto e da tutti, non vedevo l’ora di passare un po’ di tempo da solo con lui, erano giorni che non ci vedevamo e durante il concerto avevamo faticato a mantenere un contegno.
«​Mi sposo!» aveva detto con il sorriso più bello di sempre, di colpo.
In quel preciso istante mi era crollato il mondo addosso, non ci volevo credere, non potevo. Sapevo che quel momento sarebbe arrivato, ma non ero pronto, non lo sarei mai stato. Non c’è mai un buon momento per una cattiva notizia.
Non me ne aveva parlato, non mi aveva avvertito, il mio cuore si era spezzato con una violenza inaudita, calpestato da quelle parole. Restai in silenzio, per ore, ero in panne, completamente confuso, a pezzi. Senza il coraggio di chiedergli una spiegazione, anche solo di parlargli. E lui fece lo stesso, evitandomi per giorni.
Lei, lei poteva dargli quello di cui aveva bisogno, una famiglia, una vita normale, un futuro. E io? Io non avrei mai potuto dargli nulla di ciò che desiderava. Lei era fatta apposta per lui, io no.
Continuai a cantare ingoiando ancora una volta quel boccone così amaro da infettare ogni organo interno, come veleno.

 
Old friend, why are you so shy?
Ain't like you to hold back or hide from the light

I hate to turn up out of the blue, uninvited
But I couldn't stay away, I couldn't fight it
I had hoped you'd see my face and that you'd be reminded
That for me, it isn't over

Stringeva la sua birra chiara tra le mani, imbarazzato, era evidente, per lui. Avevo di nuovo il cuore in mano e glielo stavo porgendo.
Non avevo superato la nostra storia, non ci ero riuscito, pur standogli lontano. Ci avevo provato, con tutte le mie forze, ma avevo fallito. C’era sempre e solo lui per me.
Mi batteva ancora il cuore, quel poco che ne era rimasto, ogni volta che sapevo di doverlo incontrare, anche solo per pochi minuti, anche solo per un dannato concerto.
Eppure era stato chiaro, quella volta.
«​Cosa ci fai qui?»

«Voglio una spiegazione.»
«​Per cosa, Liam? Domani mi sposo e sono le tre del mattino, che diavolo vuoi?»
«​Con che coraggio riesci a dirmelo in faccia? Io non sono niente per te? Valgo così poco che neanche ti sei degnato di avvertirmi?» Avevo urlato scagliando un pugno contro la porta a pochi centimetri dalla sua faccia.
Non ero riuscito a decifrare la sua espressione, la rabbia, la delusione e il dolore alteravano la mia percezione della realtà, l’amore che provavo per lui mi rendeva cieco.
«​È stato bello, ma…Liam andiamo è ora di crescere, la nostra è stata una storiella, ci siamo divertiti, ci siamo divertiti tanto.»Aveva sorriso, ripensando a chissà quale delle volte in cui eravamo stati insieme. «​Io ti voglio bene, sei una delle persone a cui tengo di più al mondo, ma…domani mi sposo, mi sposo con Perrie, io amo Perrie.»
Una storiella.
La sua voce e quella frase rimbombarono nella mia testa come un tuono, squarciandola e distruggendomi ancora una volta, come la prima.
Tentai di camuffare gli occhi lucidi abbassando lo sguardo, afferrai il microfono con entrambe le mani e buttai fuori la voce, ancora, solo per lui.
Oscurai tutto il resto della sala e mi concentrai su ciò che di più caro avevo al mondo: il mio amore perduto.

Never mind, I'll find someone like you
I wish nothing but the best for you, too
Don't forget me, I beg, I remember you said
Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead

Non era vero, nessuno era come lui, ma volevo cercare di convincerlo che stavo meglio, che il ricominciare un tour così lungo non mi avrebbe turbato, che ero pronto a comportarmi da adulto.
Benché la mia voce fosse rotta non mi fermai, ero impalato, solo sul palco di un locale sconosciuto di Los Angeles, con le luci azzurre del piano da karaoke puntate sul petto.
Nessuno sapeva chi ero, nessuno, tranne il ragazzo che, sotto di me, respirava a fatica.
Faceva male, così male che quasi svenni.
Giocherellava con la sua fede cercando di non guardarmi e avrei giurato che se ne sarebbe andato da un momento all’altro. Ma non lo fece.
Forse aveva capito, aveva capito quello che avevo davvero da dirgli. Alla fine dei conti, quella relazione non l’avevo vissuta da solo, eravamo in due.
D’improvviso compresi quella frase, quella che mi disse poi, la notte prima di sposarsi.
«​Non ti dimenticherò mai, non ti abbandonerò mai. Non potrei vivere senza di te, semplicemente non posso vivere con te. Ce la faremo, ne sono certo perché mi fido di te.»
A botta calda mi si era gelato il sangue, ma in quel momento, con le parole di qualcun altro in bocca, con il cuore mio e suo a pezzi capii. Avrei voluto comprenderlo subito, invece mi ero scagliato contro di lui ignorando quel tentativo di stabilire un contatto, per mantenere almeno un rapporto civile. L’avevo spinto, facendolo cadere a terra e finendo inesorabilmente su di lui.
«​Ti fidi? Ti fidi di me? Ne sei certo Zayn?» avevo urlato, letteralmente a pochi centimetri dal suo naso.
Le vene del collo si ingrossarono e la testa aveva preso a pulsare, io non ero quella persona, eppure lui era riuscito a farmi impazzire.
Mi vergognavo ancora come un cane ripensandoci, ma quando si gioca con certi sentimenti, purtroppo noi non siamo molto diversi dagli animali, reagiamo d’istinto. E quando tutto sembra perduto non possiamo fare altro che esasperare un ultimo tentativo per mantenerci in vita.
E infondo, quella volta ci avevo guadagnato qualcosa. L’ultimo contatto fisico.

 
Nothing compares, no worries or cares
Regrets and mistakes, they're memories made
Who would have known how bittersweet this would taste?

Ed era così, il ricordo della nostra storia, controverso, dolce, doloroso, pungente, meraviglioso.
E tutto ciò che mi rimaneva, quella sera su quel palco, dopo un bicchiere di troppo era l’amaro in bocca, per non aver saputo fare di più.

 
Never mind, I'll find someone like you
I wish nothing but the best for you, too
Don't forget me, I beg, I remember you said
Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead
Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead

Ci credevo, il nostro amore non era durato, ma aveva lasciato gli stessi effetti di una bomba, dentro di me.
Non appena smisi di cantare il brusio che avevo bloccato con il mio cuore spezzato riprese, avevo dispensato depressione a tutti senza nemmeno rendermene conto. Scesi dalle scalette e tornai al mio tavolo dove uno sbronzissimo Niall cercava di raccontare una strana barzelletta a Josh e Zayn. Ma solo uno di loro non rideva.
Nessuno commentò la mia performance, quasi a confermare che non c’erano parole per consolarmi o tirarmi su il morale.
Mi sedetti sullo sgabello di fronte a lui e presi diverse sorsate dello strano cocktail che avevo ordinato.
«​Forse è meglio se ti dai una calmata.» Mi disse Zayn senza alzare lo sguardo dal tavolo.
«​So badare a me stesso.»Risposi, cercando di essere il meno freddo possibile, ma da me uscì solo odio, misto a disperazione.
Ero sopravvissuto, senza di lui.
«​Ecco, uno che non sa badare a sé stesso è Niall, credevo che gli irlandesi reggessero bene l’alcol, coraggio, torniamo in albergo.» Josh interruppe il silenzio ricco di tensione che si era creato, prese sotto braccio Niall e si alzò in piedi.
«Venite con noi?»
Scossi il capo, avevo bisogno di rimanere da solo, di bere, di dimenticare.
Josh sussurrò qualcosa nell’orecchio a Zayn e poi sparì tra la folla che animava il locale.
«​Non ho sei anni, ti ripeto che so badare a me stesso, sono qui, dopotutto.»
Il suo sguardo era strano, illuminato, pieno. Tamburellò le dita sul tavolo con uno stupido ghigno.
L’anello era sparito.

 
  
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