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Autore: H97S    06/10/2013    1 recensioni
Mentre sto camminando , mi distraggo a guardare i palloncini appesi sul soffitto messi a formare il nome della nostra scuola e vado a sbattere contro qualcuno.
''Cazzo, mi hai rovesciato il punch addosso. Vuoi guardare dove metti i piedi?''
In un altro momento avrei risposto a tono, ma ora non lo faccio, perché nell’istante che il mio braccio tocca il suo, sento una scossa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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È ancora tutto buio, ma non è più come prima. 

Ormai mi ricordo chi sono, che cosa è successo e perché sono qui.

Stavo andando dal medico per farmi dare un antidolorifico per la schiena, stavo attraversando la strada e
una macchina mi ha travolto.

Si era fermata un po’ lontano dalle strisce, probabilmente per prendere più rincorsa, ha aspettato che
gli fossi davanti e poi è partita.

Non so se era psicopatico o cosa, ma non è stato un incidente.

Grazie alla visione di poco fa, ho potuto ricordarmi il tipo di macchina. Era un audi nera nuova,
a giudicare dall’aspetto.

Ci sono andato contro, sbattendo la testa contro il cofano, e dopo essere stato trascinato per
un piccolo pezzo, sono scivolato di lato e ho di nuovo sbattuto sull’asfalto.

Lui, o lei, o chiunque sia stato, è sfrecciato via.

Ora credo di essere in ospedale, in coma.

Devo ammettere che è abbastanza sconvolgente. Non capisco come posso stare bene
(non sento alcun dolore) e essere contemporaneamente in coma.

Riesco a sentire tutto, il rumore dei macchinari, la porta che si apre e dei passi che si avvicinano,
mia madre che parla con i dottori, e purtroppo anche Jess.

Posso sentire, ma non muovermi. Ci provo, ma non ci riesco.

A quanto pare a mia madre hanno raccontato che sono andato in coma a conseguenza del trauma cranico,
ma che pensano mi risveglierò presto.

Quando due infermiere sono entrate per controllarmi, però, stavano parlando del mio dottore come un incompetente.
Secondo loro, non avrebbe controllato la mia cartella clinica e usato medicinali a cui sono allergico.

Direi che sono in buone mani. Se solo potessi andarmene…

Mamma viene nella mia stanza molto spesso, ed è dolce come non mai. Mi ci voleva un incidente?

Mi stringe la mano, mi dice quanto mi vuole bene e mi chiede di svegliarmi.

In quei momenti mi sento quasi in colpa di non potergli rispondere, ma purtroppo non dipende da me.

Quando sono solo, mi annoio parecchio. È strano, non riesco a dormire. Non ho sonno, e passo notte
e giorno a contare i secondi che passano.

Ad un certo punto, non so dire se sia mattina o pomeriggio, la porta si apre. La persona fa due passi
avanti e poi si blocca di colpo.

Uno, due….Quando sono arrivato a 75, questa si riprende e si siede nella sedia fatta apposta per i miei visitatori.

‘’Ehi.’’ Un mezzo sussurro.

È Max.

‘’Ti trovo bene, sai?’’

Fa un respiro profondo. ‘’ Non pensavo fossi così pigro, però. È da una settimana che dormi..
non pensi sia troppo? Potresti anche alzarti ora. Dobbiamo ancora finire la partita, e senza te
non possiamo continuare, sei il nostro giocatore migliore.’’

Sbaglio o sembra sul punto di piangere?

Una settimana? non mi sembrava così tanto. Da quando sono cosciente, saranno passati si o no due giorni.

‘’loro non sono venuti perché.. perché non gli ho detto che sei qui. Tanto starai bene presto, e non servirà. Non è vero?’’

Mi da una piccola pacca sulla spalla, come è sempre solito fare.

‘’Ti devo raccontare un sacco di cose. L’altra sera, ho conosciuto questa ragazza che.. è pazzesca.
Provocante da morire. Aveva una gonna che le faceva vedere il culo. E cazzo, che culo. Sono andato
ad offrirle da bere, e lei ha accettato. Ho fatto buona conoscenza con la sua lingua, e poi abbiamo ballato.
Si muoveva in un modo.. il mio amichetto si è eccitato solo a guardarla. Così, ovviamente, le ho detto di
andare a casa mia. Sai che ha fatto? Mi ha schiaffeggiato! E poi è andata via. Faceva la santarellina, capisci?’’

Se avessi potuto, avrei riso. La sua voce era indignata, non era abituato ai rifiuti.

‘’Vabbè, ma questo non è importante. Ho una notizia che ti piacerà di più. Hailie mi ha chiesto di te.
Non so come faceva a sapere che stai male e che noi siamo amici, ma è venuta da me e mi ha costretto
a dirle dove sei ricoverato. Forse ti verrà a trovare. Non fare sogni sconci nel frattempo.’’

La sua voce è allegra, ma non è come sempre, c’è una nota di tristezza nel tono.

Perché avrebbe chiesto di me? Cavolo, non doveva dirmelo, mi tormenterà per tutto il tempo che starò qui.

‘’Forse ti chiedi perché non è ancora venuto a trovarti nessuno, ma hanno permesso solo ora ai tuoi non
famigliari di entrare. È senza senso, ma i dottori sono loro.’’

Sbuffa, e poi rimane per un po’ in silenzio. Quando riprende a parlare, la sua voce è disperata.

‘’Accidenti. Devi svegliarti subito ok? Non posso vederti, lì, senza sensi. Mi sento schifosamente in colpa.
Io sapevo come stavi e ti ho lasciato andare in giro da solo, guidare e tutto. Non me lo perdonerò mai.’’

Non è vero, non ha nessuna colpa. La colpa è di quel conducente che mi ha investito senza preoccuparsene
minimamente. Non deve incolparsi. Accidenti, mi devo svegliare e dire a tutti come è andata.

Sento una goccia cadere sulla mia mano. È una lacrima? Non l’ho mai visto piangere. Subito è asciugata da un
colpo veloce con un dito.

‘’Scusa.. devo andare. Ci vediamo, eh?’’

 A passo svelto esce dalla stanza.

Avrei voluto rimanesse un altro po’. Nonostante tutto, è un ottimo amico e se ho bisogno c’è sempre.
Come può anche solo pensare di essere colpevole? È venuto a soccorrermi, senza chiedere spiegazioni e senza giudicare,
anche se era evidente avessi fatto una cazzata.

E poi ero perfettamente in grado di muovermi da solo. Chiunque, nelle più perfette condizioni fisiche, non avrebbe potuto
evitare quella macchina.

Certo che sono stato sfortunato. Non aveva grande accelerazione il veicolo, quindi non è stato tanto il colpo il peggio,
ma la mala caduta sull’asfalto. Ero ancora cosciente, ma comunque troppo sorpreso per cercare di proteggermi con le braccia.
Poi c’è la questione delle medicine sbagliate. Senza quel particolare, probabilmente non sarei nemmeno in coma.

Devo ricordarmi di insultare il dottore appena sveglio.

Il problema però è che.. non posso sapere se mi sveglierò. Potrebbe andare ancora qualcosa storto ed io potrei di nuovo
piombare nel posto buio e insensato, dove ero prima.

L’unica cosa che vorrei ora, se davvero deve succedere, è che Hailie mi venga a trovare. Voglio sentire un’ ultima volta la sua voce.

È un desiderio insensato, lo so. Non la conosco che da una settimana, e ci ho parlato a malapena una volta.
Però.. mi incuriosisce e mi attrae allo stesso tempo.

È bella, stronza, contraddittoria. Mi insulta e poi in classe mi suggerisce per non farmi finire nei guai.  Va in giro
con l’aria di chi è piena di sé, e poi la vedo uscire di casa completamente spaesata e spaventata.

Non capisco, non ho mai conosciuto qualcuno così. Lei è.. è..

La porta si apre e poi sbatte. 

‘’Non la smetterai mai di crearmi dei guai, vero? Prima rispondi male e fai venire dei dubbi a tua madre sul
farmi restare da voi. Non posso decidere senza considerare mio figlio. Lui è la mia priorità. ‘’

Jess fa la voce acuta, cercando di imitare mia madre.

‘’e ora anche questo. Non posso nemmeno andare a dormire a casa senza farmi prendere da insensibile.
E poi devo starla a sentire che piagnucola tutto il tempo. E Chris qua, e Chris là.. se non fosse così ricca
l’avrei mollata da tempo. È solo una puttana.’’

Ghigna e si avvicina al letto.

‘’Spero tanto che tu non ti svegli più. Sarebbe tutto più facile, ci sarebbe solo da fingere qualche lacrima all’inizio
, ma poi potrei vivere felice e contento con i vostri soldi. Stammi male, eh?’’

Mi dà una piccola botta in testa, dove probabilmente sono fasciato, poi i suoi passi mi indicano che sta andando via.

Non riesco a crederci. Sta solo sfruttando mia madre! Lo sapevo, l’avevo capito che non portava niente di buono.

 E le sue parole finali? La ciliegina sulla torta. Non riesco nemmeno a pensare ad un insulso sufficiente a descriverlo
. Vorrei solo potermi alzare e picchiarlo finché non va in coma al posto mio.

Per una volta mamma mi fa pena. Per quanto assente e pessimo genitore, non si merita tutto questo.

Un’altra cosa che devo aggiungere alle cose da fare appena sveglio : smascherare Jess, e picchiarlo, possibilmente.


Ciao a tutti :) Scusate se aggiorno sempre così tardi, ma ho sempre un sacco da fare..
Questo capitolo e il prossimo sono capitoli rivelatori, già in questo abbiamo avuto una piccola
confessione, ma nel prossimo ci saranno altre anche più scioccanti e importanti per la storia.
Inoltre avremo visite inaspettate..
Spero che il ritmo lento non vi stufi. io ci provo a tralasciare dei pezzi, ma purtroppo non ce la faccio a
scrivere diversamente.
Spero di riuscire ad aggiornare presto. Recensite? per favore.
Grazie a tutti per seguire questa storia e tanti baci,
-L.
  
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