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Autore: Yoake    07/10/2013    2 recensioni
Non sono molto capace nelle introduzioni, ma ci provo:
C’è un nuovo arrivato nella classe Special A! Un nuovo arrivato nevrotico e problematico! :D
Si, l’ennesima storia con un nuovo personaggio che nasconde un segreto... beh, il solito cliché.
Spero vivamente che la legga qualcuno -.-”
Tratto dal primo capitolo: “Lei odiava le scuole, lei odiava il Giappone, e, soprattutto, odiava i giapponesi. Come avrebbe fatto a stare bene in un luogo del genere?
Certo, nemmeno le scuole italiane e gli italiani in sé le andavano molto a genio, ma per lo meno l’Italia era un paese di artisti, e lei, essendo lei un artista, avrebbe potuto sopportare.
Non sarebbe mai stata un’alunna di quella scuola, men che meno della Special A!”
Uhm... buona lettura!^^
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Hanazono, Kei Takishima, Nuovo personaggio, Ryu Tsuji, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo otto:
Sole.
 
 
 
 
Alla fine, grazie a quel dipinto, non solo Luce si era fatta perdonare dai ragazzi, ma era anche riuscita a rientrare nella classe Speciale.
Perché quando, a capodanno, aveva chiesto alla preside due favori, non le aveva chiesto altro se non la chiave per aprire la serra e il permesso per fare nuovamente parte della S∙A... e quella aveva risposto si, solo a condizione che le fosse piaciuto il dipinto.
E le era piaciuto, tanto che l’aveva addirittura appeso su una parete del corridoio principale della scuola.
L’artista, comunque, se ne era dovuta stare per ben una settimana a casa per la febbre... ma andiamo per ordine: i ragazzi, vedendosela svenire sotto i propri occhi, la portarono in infermeria, dove rimase per tutta la giornata. Volendo portarla a casa, chiesero alla preside dove abitasse, e quella li mise al corrente della condizione della sua famiglia -ovvero, la madre deceduta, il fratello all’estero, e il padre chissà dove- e quei poveri ragazzi non poterono che rimanerci male... insomma, loro avevano sempre cercato di creare un legame con lei, eppure non si era aperta... poco male. Akira ebbe la splendida idea di ospitarla a casa sua, ma Luce, al sentir pronunciare “Villa Todo”, aveva iniziato ad urlare come una pazza, ancora in preda a quei sogni, dicendo di avere il brevetto per uccidere e che non avrebbe esitato a farlo. Allora Hikari propose Takishima, che non poté certo rifiutare... ma ci pensò l’italiana, questa volta parlando di una strana quanto inesistente fobia riguardante la lettera T. Alla fine, si era offerta la stessa Hikari.
Ah, non l’avesse mai fatto!
I ragazzi andavano da Hikari ormai ogni giorno, ma comunque l’italiana non faceva altro che dormire. Si svegliava poche volte... ma quando capitava, era il caos!
Avrebbero addirittura potuto scrivere un libro riguardo tutti i sogni della ragazza...
Fu parecchio stancante.
Ma, non appena Luce si sentì meglio e si accorse di essere in casa d’altri, se ne andò di tutta furia, tornandosene in quel piccolo appartamentino di periferia.
Una volta guarita, ad ogni modo, decise di tornare a scuola.
I suoi modi, con quelli della Special A, non erano affatto cambiati... forse era leggermente cresciuto l’imbarazzo, ma per il resto, cercava sempre di essere fredda ed imperturbabile... fallendo miseramente ed ingaggiando lotte all’ultimo sangue con quella che aveva amichevolmente soprannominato “Kappakira”.
Quella mattina decise di non andare direttamente alla serra, bensì di passare a vedere il suo dipinto: ah, quanto le piaceva!
Avrebbe tanto voluto mostrarlo al fratello, ma dopo la litigata del giorno prima, dubitava anche solo di sentirlo per messaggio.
Gli aveva detto della madre, e quello, com’era giusto che fosse, s’era infuriato come una belva.
Ma erano comunque fratelli... prima o poi, avrebbero chiarito.
Si voltò, facendo per andare alla serra, ma si scontrò con qualcuno.
Uno sconosciuto, alto circa quanto Takishima, dai capelli castano chiaro tendente al biondo, due occhi marroni e un’espressione divertita e maligna sul volto, la guardava con un certo interesse.
-“Tu devi essere la nuova entrata della S∙A, Fukamori.”-
-“Sei arrivato in ritardo, sono dentro già da un po’ di mesi.”- rispose lei, brusca, incrociando le braccia al petto.
Nonostante fosse più bassa di lui, e dovesse alzare il capo per incontrare i suoi occhi, riusciva a guardarlo con superiorità.
-“Io sono Nakamura...”-
Ma Luce bloccò la frase -“Nessuno te l’ha chiesto. Ora, lasciami passare.”-
Fece per andarsene, ma quello la fermò ancora, con una semplice risata.
-“Tutti uguali, voi della Special A!”-
Quella si voltò, indispettita, ma cambiò radicalmente espressione quando ricordò un certo particolare.
-“Nakamura? L’idiota che l’anno scorso ha perso contro... Tsuji?”-
Ora lei lo guardava con un ghigno vittorioso in volto, consapevole di averlo ferito nell’orgoglio.
Infatti, come da lei previsto, quello assottigliò lo sguardo, e le sue mani fremettero.
-“Che c’è...”- fece lei, rigirando il coltello nella piaga -“Brucia ancora, la sconfitta?”-
Lui le si avvicinò a grandi falcate, afferrandola in malo modo per il polso.
-“Prova a ripeterlo e...”-
-“Ma come siamo suscettibili!”- rise Luce, interrompendolo nuovamente -“Dimmi cosa vuoi da me e lasciami in pace.”-
Lui la mollò, spingendola leggermente indietro.
-“Voglio sapere come hai fatto ad entrare nella S∙A!”- tuonò Nakamura.
-“Ore intense di studio sotto il controllo di mio fratello.”- rispose, docile -“Ma piuttosto... sbaglio, o avevi promesso che, in caso di vittoria da parte di Tsuji, tu non ti saresti più intromesso negli affari della Special A?”-
Senza risponderle e con le orecchie fumanti, la lasciò sola davanti al suo dipinto.
 
**
 
Era, ovviamente, arrivata in ritardo a lezione e, sfortuna della sfortune, alla prima ora c’era la signorina Sugimoto.
Ma, comunque, le era andata piuttosto bene... l’aveva solo trattenuta un’ora dopo le lezioni pomeridiane... facendole svolgere esercizi extra.
Poco male! Non appena riuscì a togliersi dai piedi quel mostro di professoressa, si diresse verso la serra, essendo stata costretta da Hikari a promettere di farsi trovare lì.
Come ogni santissimo giorno, li trovò ognuno al proprio posto, con la piccola differenza che, sul tavolino, anzi che esserci un qualunque genere di cibarie, vi stava un mappamondo.
Si avvicinò, senza darci troppo peso, prendendo poi posto tra Jun e Tadashi.
Salutò tutti, soffermandosi un poco di più sugli occhi del giovane Tsuji.
Dio, se era bello...
Aveva provato, in quei mesi, a seppellire quel grande amore che provava nei suoi confronti, invano.
Perché si, aveva riconosciuto quel sentimento tanto forte come Amore.
Ormai, dopo tutti quei mesi, aveva imparato a conoscerlo, ed a testimoniarlo, il quadro dipinto in onore della Special A.
Ogni volta che lo guardava, inevitabilmente, le sue guancie si coloravano di rosso, ed era costretta a voltare lo sguardo dalla parte opposta, sperando di passare inosservata.
Peccato che, ogni qualvolta succedeva, Ryu se ne accorgeva, e non riusciva a trattenere un piccolo sorriso.
Dopotutto, anche a lui piaceva la ragazza...
-“Oi, Shou, perché questa mattina hai fatto tardi?”- chiese innocentemente Hikari, sorprendendola a guardare il ragazzo dai capelli verdi.
La ragazza arrossì all’inverosimile, distogliendo velocemente lo sguardo e notando i sorrisetti, a detta sua, malefici, degli altri compagni di classe.
-“Uhm... ecco...”- si trovò leggermente presa in contro piede, e quell’espressioni non aiutavano di certo.
-“Ho incontrato quel vostro amico... Nakamura, mi pare.”- disse infine, recuperando la sua spavalderia.
-“Nakamura?!”- fece Ryu, assottigliando lo sguardo -“Ti ha forse infastidita in qualche modo?”-
Di fronte a quell’interesse nella sua persona, Luce non poté non arrossire ulteriormente... la cosa stava diventando preoccupante.
-“N-no! Ha solo v-voluto fare il g-gradasso, ma niente di che...”- rispose, lisciandosi una ciocca scura di capelli.
-“E se avesse qualcosa in mente?”- chiese Akira, guardando afflitta il suo nuovo servizio da thè, ricordando quello precedentemente rotto dallo stesso ragazzo.
-“Ne dubito.”- disse Takishima, lanciando un’occhiata a Tsuji -“Ryu l’ha sconfitto, e i patti erano che se avessimo vinto, avrebbe lasciato in pace la S∙A.”-
-“Infatti è quello che gli ho detto...”- Luce sorrise lievemente, recuperando il suo normale colorito -“...avreste dovuto vedere la sua faccia...!”-
Vedendo che lo sguardo dell’italiana si stava facendo sempre più cattivo e malvagio, i due gemelli intervenirono.
Timidamente... molto timidamente, Megumi attirò l’attenzione dei presenti, parlando lievemente.
-“Shou...”- mormorò, non sapendo bene come iniziare -“...sai com’è... l’estate si avvicina e... e noi avevamo pensato di fare una vacanza...”-
E detto questo, serrò le labbra, riprendendo la sua lavagnetta. Per quel giorno, aveva parlato anche troppo.
Luce, non capendo dove volesse andare a parare, disse, un po’ incerta -“Ok... buon per voi.”-
-“Guarda che vieni anche tu.”- esclamò Tadashi, come se fosse una cosa ovvia.
-“Cosa!? E questo chi l’avrebbe deciso?”- chiese, decisamente seccata, l’italiana.
-“Anche l’anno scorso abbiamo fatto una vacanza tutti insieme!”- spiegò Jun -“E questa volta sei invitata anche tu!”-
-“Chi vi ha detto che io voglia venire?”- chiese, riducendo gli occhi a due fessure -“E poi dove si va?”-
-“Sarai tu a deciderlo!”- trillò Hikari, alzandosi in piedi dalla foga -“E non accettiamo un no come risposta!”-
-“E come la mettiamo con i soldi?”- chiese Luce, oramai arresa.
-“Oh, non devi preoccuparti di questo!”- rispose affabile, Akira. Poi, rivolgendo uno sguardo omicida a Takishima, disse minacciosamente -“Ci penserà Kei a pagare per tutti.”-
Prima che il ragazzo potesse rispondere a tono, Luce si alzò, agitando le mani davanti in segno di diniego.
-“Oh no, mi rifiuto. Non voglio avere alcun tipo di debito, soprattutto con Takishima!”-
-“Ma quale debito e debito!”- esclamò Hikari, esaltata -“Fidati, anche a me ha infastidito la cosa, ma è stato lui ad offrirsi, quindi perché non approfittarne?”-
La ragazza, davanti ai loro sguardi supplichevoli, ma soprattutto, davanti allo sguardo da cerbiatto di Ryu, non poté che afflosciarsi sulla sedia, sospirando sommessamente.
-“E, di grazia, perché dovrei decidere io dove andare?”-
-“Per una sfida.”- spiegò Hikari -“Tu non lo sapevi, ma il primo che si sarebbe seduto al proprio posto il giorno in cui saremmo tornati a scuola, avrebbe avuto il grande onore di scegliere il luogo della vacanza!”-
-“E tu sei stata la prima!”- concluse Jun.
La ragazza li guardò, leggermente perplessa.
Avrebbe dovuto ascoltare l’istinto di conservazione e stare zitta, oppure la coscienza?
Beh, nonostante fosse una cosa stupida, si sarebbe sentita in colpa per il resto dei suoi giorni, quindi...
-“Ehm... ragazzi... non vorrei dire, ma...”- rifletté sulle parole giuste da usare, ma infine optò per la schiettezza -“Quel giorno, per quanto mi ricordi, ero seduta al posto di Takishima.”-
Avrebbe dovuto dare retta all’istinto di conservazione.
Da lì fu il putiferio.
Le urla furono talmente forti e potenti da far scappare via terrorizzati gli animali della serra.
Se anche Megumi si fosse unita al gruppo, anche le piante stesse avrebbero tirato fuori le radici e sarebbero corse via!
C’era chi voleva andare al mare, chi voleva fare shopping, chi fare escursioni, chi stare all’aria aperta, chi andare allo zoo e ancora e ancora... fino a che non si divisero in due team: quello capeggiato da Hikari e sostenuto da Kei e Akira, e quello di Tadashi, con a seguito Ryu e i gemelli.
Hikari era quella che voleva andare al mare e al caldo; in quanto a Todo e Takishima, beh... a loro bastava seguire Hikari.
Tadashi era quello del campeggio e dei boschi. Ryu aveva deciso di seguirlo unicamente perché sperava di incontrare qualche animaletto e Jun e Megumi... loro dovevano proteggerlo dai predatori, ovviamente!
-“Ca-calmi tutti...”- disse Luce, mettendosi in mezzo alle due fazioni -“So io dove potremmo andare.”-
Con sicurezza, indicò un punto preciso sul mappamondo, attirando gli sguardi sgranati dei membri della S∙A.
-“Però... è un bel po’ lontano...”- mormorò Akira, osservando il punto da lei indicato.
-“È lontano, si... però lì c’è il mare, i negozi, gli zoo, le montagne, i boschi... ah, inoltre avremmo anche l’alloggio.”- rispose Luce, sicura.
-“Saresti tu ad ospitarci?”- chiese Ryu, rivolgendo un sorriso alla ragazza.
Quella arrossì violentemente -“Certo! E poi, a mio fratello farebbe piacere!”-
E ciò, bastò a convincere Akira, e quindi anche Tadashi.
Alla fine tutti concordarono con l’idea di Luce.
L’italiana sperava sinceramente di chiarire con suo fratello prima della partenza... ma, c’era tempo per pensarci!
-“Toscana, preparati: la S∙A sta arrivando!”-
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Angolo dell’Autrice:
 
E anche questa è andata! Lettori e lettrici, vorrei avvisarvi che manca ormai poco alla fine! Finalmente, oserei dire!
Non c’è molto da dire su questo capitolo, se non che è un capitolo di transizione, nel quale non succede niente di particolare... nonché cortissimo -.-
Ma per farmi perdonare, nel prossimo capitolo troverete un momento dedicato a Kei ed Hikari! (amanti della Tadakira, non temete, ho ritagliato un pezzettino anche per loro ;) dovrete aspettare però due capitoli^^)
 
Vorrei specificare che non dico che la Toscana è fantastica solo perché ci abito, ma perché lo è davvero! Consiglio a chiunque può di andarci, e a chi ci vive di godersela!
 
Dunque vi lascio! A lunedì, e mi raccomando, non mancate!
  
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