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Autore: Aries Pevensie    07/10/2013    2 recensioni
"Harry Styles non aveva mai detto di amare una ragazza. Non prima dell’arrivo di Balee Jane Gimpel nella sua vita e nella sua casa."
Niente è impossibile se continui a sognare.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It will be impossible




Harry Styles non aveva mai detto di amare una ragazza. Non prima dell’arrivo di Balee Jane Gimpel nella sua vita e nella sua casa.
Conosceva Balee da tre anni, era una ragazza carina e dall’animo gentile e lavorava come stagista presso una rivista di moda e sognava di diventare una fotografa. Si erano visti la prima volta ad una sfilata, ma lei non aveva prestato troppa importanza all’altro: aveva ottenuto l’incarico di immortalare ogni singolo istante del retroscena e non poteva certo farsi distrarre da una qualsiasi star della musica mondiale che passava di lì per caso. Harry invece non le aveva staccato gli occhi di dosso un secondo, era rimasto incantato a guardarla fare il suo lavoro con passione ed impegno, senza badare ai suoi capelli spettinati o alla coda di cavallo che andava via via disfacendosi. Aveva sorriso come un idiota quando lei si era voltato dalla sua parte e gli aveva scattato una foto così, su due piedi, e poi era tornata a dedicarsi alle modelle al trucco. A fine sfilata erano stati presentati da un’amica in comune e si erano scambiati i numeri di cellulare per prendersi un caffè di tanto in tanto.
E così non si erano più separati ed erano diventati amici intimi, tanto da non vergognarsi di farsi vedere in giro insieme, anche se poi sarebbe scoppiato il caos tra le file dei paparazzi e degli amanti dei gossip. Poi la famiglia di lei era incappata in problemi economici abbastanza seri e le aveva chiesto di tornare a casa, ma Balee amava il suo lavoro e Harry amava vederla felice. Così si era ritrovato a chiamare Gemma per farsi aiutare a scegliere dei mobili adatti alla stanza di una ragazza e aveva preso Balee in casa con lui, come coinquilina.
Era stato strano, inizialmente, non poter più girare nudo in casa, non poter lasciare i propri vestiti in giro, fare colazione ogni mattina o passare le serate di relax con una ragazza, senza andarci a letto. Era come se avesse trovato una sorella, per la quale non trovava nessun tipo di attrazione. Così credeva.
 
Harry stava guardando un film sul suo televisore al plasma, sdraiato sul divano di cotono che Balee aveva scelto, per sostituire quell’orribile coso di pelle utile solo a far sudare il sedere. Ridacchiò ricordandosi dei commenti che aveva accompagnato le espressioni buffe della ragazza di fronte ai mobili di casa Styles. Automaticamente buttò un occhio all’orologio a parete e represse un sorriso: erano le sette e trentacinque e di Balee nessuna traccia. Si alzò dal sofà non senza fatica e si stirò la schiena, allungando le braccia sopra la sua testa ed emettendo versi simili a quelli degli animali costretti dal padrone a scomodarsi. Con passo lento e strascicato salì le scale e si fermò davanti alla porta della stanza rosa, come la chiamava lui: dal suo interno non proveniva nessun rumore. Aggrottò le sopracciglia e bussò lievemente, per poi abbassare la maniglia e intrufolarsi nella camera della sua coinquilina. Si lasciò investire dal profumo dolce di Balee e si avvicinò al letto, dove la ragazza sonnecchiava rannicchiata sotto una coperta, la bocca socchiusa e il viso rilassato. Prese posto accanto a lei e le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, sorridendo tra sé.
“Bee…” mormorò, ma lei non si mosse, “Bee, svegliati…” provò di nuovo. Questa volta Balee scollò le spalle e aprì lentamente gli occhi, per poi passarsi una mano sul viso.
“Haz…che ore sono?” mugugnò, nascondendosi ancora sotto la coperta.
“Le sette e quaranta” rispose lui, il tono di voce chiaramente influenzato dal sorriso. Balee scattò a sedere, gli occhi sbarrati e la bocca spalancata.
“Non prendermi per il culo!” sbraitò, lanciando via la coperta e schizzando in piedi. Harry rise e l’affiancò, circondandole le spalle con un braccio e mostrandole lo schermo del suo IPhone.
“John sarà qui a momenti e io non ho il vestito!” strillò in preda al panico. Solitamente Harry si sarebbe divertito a vederla così agitata, ma quella volta no; il sorriso gli era morto sulle labbra al solo sentire il nome John.
“Come non hai il vestito?” farfugliò confuso. Lei lo fissò allarmata e si mordicchiò il labbro inferiore. Lo faceva sempre, aveva notato Harry, quando qualcosa la imbarazzava.
“Ho mandato i soldi a casa e non ne avevo per comprarlo…così Clair aveva proposto di prestarmelo” borbottò, grattandosi un braccio ed evitando di guardare Harry, che aprì la bocca per dire qualcosa, poi la richiuse.
“Ispirati all’ultima sfilata che hai visto” propose poi, come folgorato dall’idea. Balee lo guardò aggrottando le sopracciglia, poi sorrise apertamente.
“Sei un genio, cazzo!” esultò, correndo verso l’armadio e aprendolo di scatto. Harry sorrise ed indugiò a guardare Balee, voltata di spalle. Era bellissima anche con indosso le pantacalze informi e la felpa che lui le aveva prestato una sera e che lei, da brava esponente del gentil sesso, si era tenuta. “Beh, allora io vado giù…” bofonchiò a disagio, ma prima che potesse uscire la voce di lei lo bloccò.
“Fermo lì” gli ordinò “Mi serve una tua maglietta” aggiunse lapidaria, superandolo e percorrendo il corridoio, per poi entrare nella camera di Harry.
Quando lui si decise a raggiungerla, la trovò china sul cassetto delle maglie con un’espressione concentrata in volto; si appoggiò allo stipite con una spalla ed incrociò le braccia, perdendosi ad osservare l’amica. Possibile che quella che sentisse fosse gelosia? Non voleva che lei uscisse con quel John. Sicuramente non la meritava. fu costretto a tornare alla realtà da Balee, che gli sventolò davanti alla faccia la sua maglietta dei Rolling Stones.
“Posso prenderla?” gli chiese e Harry non poté che annuire e di nuovo seguirla con lo sguardo mentre tornava in camera sua e ci si chiudeva dentro. Sospirò e tornò al piano di sotto, dirigendosi in cucina per prendersi una birra e chiamare i ragazzi, almeno da avere un po’ di compagnia e poter chiedere a qualcuno –più verosimilmente a Zayn- opinioni sui suoi atteggiamenti e sentimenti nascenti per la ragazza.
Mentre componeva il numero di Niall e sorseggiava la sua San Miguel, un colpo di tosse lo richiamò e lui si voltò di scatto verso Balee, che allargò le braccia e fece un giro su se stessa, per mostrargli il risultato: aveva indossato una gonna rossa a vita alta e lunga fino alle caviglie, la sua maglietta, un paio di scarpette di tela bianche e una giacca leggera anch’essa bianca; aveva le ciglia lunghissime e una sottilissima linea di matita, mentre i capelli erano raccolti in una treccia frettolosa e gli enormi orecchini d’oro le dondolavano ai lati del viso. Era a dir poco bellissima.
Sorrise stregato e appoggiò la birra, facendole cenno di avvicinarsi al piano da lavoro.
“Siediti lì”, le indicò il ripiano di marmo e lei aggrottò le sopracciglia, “Voglio farti una foto e metterla su Instagram” spiegò il riccio, stringendosi nelle spalle.
Balee si mordicchiò il labbro inferiore, ma fece come le aveva detto lui, tirandosi su la gonna e saltando sul bancone. Harry la fissava da lontano, mentre aveva già preparato la fotocamera per immortalarla e per avere qualcosa da guardare quella sera, mentre lei si divertiva con John e, chissà, ci si metteva pure insieme. Quell’ultimo pensiero gli fece chiudere lo stomaco, mentre sfiorava lo schermo con un dito e sorrideva per la buffa espressione di Balee, che aveva inclinato la testa, gonfiato le guance e aggrottato le sopracciglia. Scoppiarono a ridere insieme, mentre lui si avvicinava e selezionava i diversi effetti dell’applicazione, in modo da migliorare la foto, sebbene la sola presenza di Balee la rendesse perfetta. Le mostrò il risultato e lei rise ancora di più.
“Posso abbracciarti?” domandò Harry, lasciandola spiazzata. Lei smise di ridere e senza rispondere gli circondò il collo con le braccia, lasciando che lui facesse lo stesso con i suoi fianchi. Rimasero un po’ così, poi lui spostò il viso di qualche centimetro e lei automaticamente fece lo stesso, appoggiandogli la fronte al collo. Fu un attimo e le loro labbra si sfiorarono impercettibilmente, ma entrambi avvertirono una scossa, un calore intenso che mai avevano provato. La prima ad allontanarsi fu Balee, che scrollò e abbassò il capo. Harry si passò una mano tra i capelli ricci, poi sospirò e le prese il viso tra le mani, premendo di nuovo le labbra su quelle di lei, con delicatezza e timore. Balee si aggrappò alla camicia di Harry e lo attirò di più a sé, ricambiando il bacio con dolcezza.
Entrambi si sentivano in paradiso, si muovevano lentamente e con affetto indicibile, poi il campanello sancì la fine dei giochi. Harry si allontanò e la guardò titubante.
“Scusami, non so che mi sia preso…” bofonchiò, ma Balee gli accarezzò una guancia e gli sorrise, arrossendo.
“Per fortuna non ho messo il rossetto”, ridacchiò, mentre il campanello trillò di nuovo.
“Vado ad aprire”.
Balee guardò Harry allontanarsi e sentì un vuoto nel petto ed un freddo intenso sulle labbra, che sfiorò con due dita, sorridendo poi appena. Il bacio che aveva appena ricevuto le aveva accelerato tremendamente il battito e le aveva scaldato il viso, quindi scese dal bancone e si riempì un bicchiere di acqua, mentre dall’ingresso le arrivavano le battute di Harry e John, smorzate dalle pareti e dai suoi sentimenti.
 
“Piacere, John. Balee è pronta?”
Era la quarta volta che Harry riviveva quella situazione nella sua testa, mentre fissava il soffitto del soggiorno e aspettava che fosse abbastanza tardi da andare a letto. Alla fine non aveva chiamato nessuno, non aveva chiesto niente a Zayn, non aveva giocato alla Play con Louis, non aveva mangiato schifezze con Niall e non aveva cucinato con Liam. Era rimasto a fissarsi le mani per ore, poi era passato allo studio del soffitto e non vedeva l’ora di perdersi a guardare anche quello della sua camera. Chissà dov’era Balee in quel momento, chissà se stava ripensando a quel bacio, chissà a che ora sarebbe rientrata.
“E tu saresti…?” “Sono Harry, il coinquilino.”
Ripensò a quel secondo scambio di battute, mentre saliva le scale e si dirigeva verso la sua stanza. Lanciò una breve occhiata alla porta chiusa della stanza rosa e scrollò il capo. Erano solo le dieci, non poteva sperare che Balee sarebbe rientrata così presto e se lo avesse fatto, non sarebbe stato un buon segno e lui non sapeva se esserne felice oppure no. Non voleva che Balee soffrisse, ma non voleva nemmeno che Balee stesse con quel John, così comune e d insulso. Si tolse la camicia e i pantaloni, infilandosi sotto le coperte così, in boxer.
Da quando c’era Balee, aveva smesso di dormire nudo, ma era riuscito a ritrattare perché lei gli permettesse almeno di dormire in boxer. Era stato imbarazzante la prima mattina, quando lui era sceso così e lei, dal canto suo, era scesa indossando solo una maglia. Si erano fissati per qualche secondo, poi lei era scappata al piano di sopra ed era tornata indossando dei pantaloncini.
“Noi andiamo, non aspettarmi sveglio” “Sarà impossibile dormire”
L’aveva detto davvero. Davanti a John. Scrollò il capo con forza e si rigirò sotto il piumone, sospirando e chiudendo gli occhi. Il sonno cominciava a farsi sentire e lentamente sprofondò nei sogni.
 
Balee aprì la porta di casa e se la richiuse alle spalle, senza nemmeno voltarsi a salutare John, che l’aveva riportata a casa, nonostante avesse provato a convincerla a restare ancora un po’ al tavolo di quel bar chic che aveva scelto per il loro primo appuntamento, ma lei era risultata davvero convincente, quando gli aveva detto di non sentirsi troppo bene e di aver bisogno di tornare a casa.
Si tolse gli orecchini e li lasciò sullo svuota tasche all’ingresso, poi si sfilò le scarpe e la giacca e si avviò verso la camera. Di Harry non c’era traccia e avrebbe pensato che fosse uscito, se la sua auto non fosse ancora parcheggiata nel vialetto. Doveva essere in camera sua a guardare un film per forza, non poteva essere andato a dormire alle dieci e trenta. Aprì lentamente la porta della stanza del ragazzo ed infilò la testa dentro: era buio e la lama di luce proveniente dal corridoio illuminava il corpo disteso del ragazzo, mentre il silenzio era spezzato solo dal suo respiro regolare. Dormiva.
Balee sorrise un po’ delusa, poi entrò e si chiuse la porta alle spalle, cercando di fare il più piano possibile. Si raccolse la gonna all’altezza delle ginocchia e sollevò la coperta, sgusciando nel calduccio vicino al ragazzo. Lo coprì bene e si fermò a guardare la sua schiena, illuminata dalla luce che filtrava soffusa dalle tende alla finestra, poi la sfiorò con due dita. Harry sussultò e si rigirò.
“Bee…” farfugliò “Che ci fai già a casa?”, si mise a pancia in su e le circondò le spalle con un braccio, tirandosela contro il petto, su sui lei appoggiò una guancia.
“Non è andata bene?” chiese, messo in allarme dal silenzio della ragazza, che scrollò la testa, senza proferire parola. Harry sentì un misto di gioia e tristezza, si voltò verso di lei e la intrappolò in un abbraccio stretto e caldo; lei appoggiò le mani sul suo petto e nascose il viso nell’incavo del suo collo, inspirando il profumo intenso della sua pelle.
“Ti confesso che ne sono un po’ felice…” sussurrò Harry, baciandole i capelli e scendendo a sfiorarle il collo con le labbra. Balee ridacchiò e gli baciò una clavicola, premendo le labbra con delicatezza.
“Solo un po’?” lo prese in giro. Lui rise forte e si allontanò da lei, per poterla vedere bene.
“Un po’ tanto” acconsentì, facendo scontrare il naso contro quello della ragazza, che ridacchiò e si avvicinò con il corpo a quello caldo di lui.
“Quindi posso baciarti?” chiese retorico e lei annuì, mentre le labbra di Harry erano già sulle sue. La strinse a sé e sorrise nel bacio, facendo scivolare una mano verso l’elastico della sua gonna e liberando la maglietta con poche mosse esperte. Balee aveva il respiro affannato e sentiva le guance in fiamme, ma sapeva di essere al sicuro con Harry, che lui non le avrebbe fatto del male.
Mentre Harry le sfilava la gonna, Balee sentiva di doverglielo dire.
“Haz, fermati un attimo…”, gli appoggiò una mano sul petto e con l’altra gli fermò la mano che si insinuava sotto la stoffa della sua maglietta.
“Bee…” ansimò “Se non vuoi, posso fermarmi…” continuò, sebbene non ne fosse poi così sicuro.
“Non è questo…voglio farlo, ma…”, deglutì e arrossì violentemente, “E’ la prima volta…” ammise.
Harry sorrise apertamente e le baciò la punta del naso e poi le labbra, riprendendo ad accarezzarle il fianco sottile e accaldato.
“Non ti farò male, fidati di me” le sussurrò sulla bocca, sfilandole lentamente la maglia e sovrastandola con tutto il corpo, per poi baciarla con intensità e desiderio.
 
Balee si mosse leggermente e avvertì le braccia di qualcuno tenerla stretta contro il petto solido, abbassò lo sguardo e sorrise, vedendo tutti i tatuaggi che segnavano la pelle liscia di chi l’abbracciava. Si morse le labbra e si liberò da quella morsa calda e si mise a sedere e recuperò la maglietta che indossava la sera precedente e che Harry le aveva sfilato prima di fare l’amore. Arrossì un po’, indossando le mutandine e si voltò verso il ragazzo, che stava aprendo gli occhi in quel momento. Le passò un braccio intorno alla vita e le sorrise dolcemente.
“Dove vai, amore?” mugugnò con voce roca e profonda.
“Vado a preparare la colazione”, si abbassò a baciarlo di sfuggita e gli accarezzò il petto nudo, “Vestiti per venire giù, per favore” scherzò e si alzò dal letto, rimboccando le coperte al ragazzo e sorridendogli apertamente.
Scese al piano di sotto con ancora il sorriso sulle labbra e il cuore che le batteva all’impazzata.
“Dove vai, amore?”
Non riusciva a credere che Harry l’avesse chiamata così, che avessero fatto l’amore e che fosse così bello poterlo dire. Lei, Balee Jane Gimpel, era diventata la ragazza di Harry Edward Styles.
La colazione era pronta, la tavola era apparecchiata e tutto era perfetto, ma Harry ancora non era sceso. Balee sistemò l’ultimo pancake sul piatto e si pulì le mani, per poi correre al piano di sopra, felice come non mai.
“Haz, la colazione è in tavola” annunciò, rannicchiandosi sul letto e sporgendosi su di lui, puntellandosi con il gomito sul suo petto. Harry prese il piumone e coprì la sua ragazza, abbracciandole le gambe e accarezzandole la schiena con l’altra mano.
“Non sai quanto sono felice, Bee…” disse, cogliendola di sorpresa. Scrollò il capo e la fissò negli occhi, mentre il cuore prendeva a martellargli nel petto.
“Sei più di quanto potessi sperare e non mi interessa se non sei famosa, se non sei ricca o cose simili. Ti amo per quella che sei” continuò. Un leggero rossore gli colorò le guance e questo intenerì Balee, che si mise a sedere a gambe incrociate e prese a torturarsi le unghie, mentre Harry si sollevava e si sorreggeva con un braccio, tutto teso verso di lei.
“Ho sempre pensato che fossi un ragazzo speciale e che chiunque dicesse che sei uno sciupa femmine si sbagliasse. Innamorarmi di te penso sia stata una delle prime cose che ho fatto, a subito dopo me ne sono pentita, perché accecata da quello che i paparazzi dicevano di te. Hai lasciato che io ti conoscessi e quello che ho visto mi piace e molto”, lo guardò e gli sorrise, lui la osservava con sguardo attento e le labbra serrate, “Ti guardavo e desideravo che quelle labbra baciassero le mie, che quelle mani mi accarezzassero e giocassero con i miei capelli e che quelle fossette fossero rivolte a me”, aggrottò le sopracciglia e si strinse nelle spalle, “Ma non pensavo che questo sarebbe potuto succedere e continuavo a dirmi sarà impossibile, smettila si sognare”, ridacchiò e si passò una mano tra i capelli. Alzò lo sguardo su Harry e lo trovò a sorridergli raggiante; gli accarezzò una guancia e lo baciò dolcemente.
Era diventato possibile, quello che lei aveva sempre sognato era diventato realtà e lei ce l’aveva davanti. Aveva fatto bene a non smettere di sognare, a continuare a crederci.
“La colazione si sarà raffreddata…” mormorò, scostandosi appena dal bacio. Harry le appoggiò una mano dietro al collo e la baciò di nuovo con più intensità e si sdraiò, portandosi dietro anche Balee, che si ritrovò sul suo petto, le gambe intrecciate a quelle del ragazzo e le sue braccio intorno ai fianchi. Sentiva il cuore leggero e il corpo accaldato, la mente annebbiata dall’amore e dalle immagini della sera precedente. Era impossibile.
Harry si allontanò dal bacio e giocò con la punta del naso della sua ragazza.
“Sarà impossibile mangiare con te davanti, amore”
 


Aries's corner

Hiya! :D Interrompo per un secondo la mia long angosciante su Zayn per una paginetta fluff su Harry! Non so perché, ma quell'uomo mi ispira troppo, troppo fluff!! **^**
In realtà il tutto è stato ispirato dal sogno che ho fatto stanotte! Non sognavo situazione fluff da un bel po' ^^" E' stato davvero un toccasana per la mia ispirazione!! xD
Spero vi piaccia e vi abbia fatto capire quanto sia importante sognare, anche l'impossibile! Sognare è bello :D

Un bacio alla vostra Aries Pevensie e tanti Horan Hugs!! :D
AP
   
 
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