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Autore: onlyformyangel    07/10/2013    2 recensioni
"Ehi piccola, io capisco quello che intendi" mi tentò di rassicurare, ma niente in quel momento mi avrebbe fatto sentire giusta.
Alzai così gli occhi al cielo, esasperata e stanca di sentirmi oppressa persino con lui.
"No Niall, non puoi capirmi! É questo il problema..." battei i pugni piano sul suo petto mentre cominciavo a singhiozzare "Non puoi capire, così come non puoi essere il Niall popstar mondiale e allo stesso tempo il Niall che mi sta affianco e che mi bacia dolcemente. Il mio Niall. Quello della quale mi sono innamorata e quello alla quale penso in ogni fottuto secondo".
((prima one shot))
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Too Hard To Say Goodbye.

Non ce l' avrei fatta ancora, poteva essere cosí per l' ennesima volta?
Un altro addio da aggiungere alla lista dei ricordi, ma questa volta sarebbe stato molto piú doloroso, e la cosa mi faceva ancora più paura.

Era una fredda giornata nella mia caotica Londra.
Stavo esitando, per rallentare quel momento piú di quanto non avessi gia fatto nei vari giorni precedenti.
Camminai molto lentamente verso il luogo d' incontro che avevamo programmato io e lui. Non ci ero mai stata, ma dalle indicazioni ero riuscita ad arrivarci.
Il locale si chiamava Bluebarry: era un bel posticino in una trasversale delle vie più importanti di Londra, con un ampia vetrata sul davanti.
Tirando un ultimo sospiro aprii la porta, facendo tintennare il campanello superiore dell' entrata. Lo cercai con lo sguardo, e quando scorsi i suoi grandi occhi azzurri e il suo sorriso maledettamente perfetto non potei fare a meno che sorridere leggermente ed avvicinarmi.
Mi sedetti, e il ragazzo di fronte a me mi guardó sorridente, come sempre era.

"Ehi piccola" allungó la mano verso la mia che avevo appena poggiato sul piccolo tavolino in legno.  

La ritrassi con uno scatto che sconcertò il biondo di fronte a me.

"Ehi..." risposi io abbassando lo sguardo.

Sentivo il suo bruciante su di me, così per non pensarci cominciai ad osservare l' arredamento intorno a noi: le pareti intonacate avevano un leggero colore verde spento e dei piccoli stampi ornavano il resto delle mura, mentre file di vecchie teiere ornavano le credenze di legno scuro attaccatevi sopra.
Sui tavolini c' erano semplici tovaglie di lino color verde oliva e le seggiole erano comode e argentate.

"Arya, va tutto bene?" mi chiese poi, con un tono alquanto preoccupato mentre mi faceva tornare alla realtà.

"Veramente... ti ho chiamato per parlarti, ma vorrei farlo di fronte a una tazza di tè caldo se non ti spiace".

Annuí, provabilmente confuso dalle mie parole mentre io chiamavo la cameriera con un cenno della mano.  
Arrivò in un attimo sorridente mentre lanciava delle occhiate a Niall, che peró lui non notava perché aveva lo sguardo fisso tra la carta del bar e il mio viso.
E come potevo dubitarla: era bellissimo con quel ciuffo biondo leggermente spettinato che usciva dal cappuccio della felpa, e gli occhi color oceano cosí profondi da farti perdere, proprio come avevo fatto io, innamorandomi di lui circa quattro mesi prima.
Ordinammo due tè al limone e quando arrivarono poco dopo il mio petto inizió ad alzarsi ed abbassarsi velocemente per la tensione.
Lui prese un sorso del suo tè prima di prendere parola.

"Allora? Adesso me lo spieghi che succede?" chiese ancora preoccupato, ma con quel pizzico di dolcezza che non mancava mai in ogni situazione.

Non sapevo come farlo, ma in qualche modo avrei comunque dovuto, no? Cosí cominciai a parlare,  mentre le mie mani si sfregavano tra loro, facendomi quasi male per quanto le premessi.

"Okay... Niall tu sai che ti amo, vero?" gli domandai. Annuí piano e storse appena il viso, facendomi intendere che non stava capendo il motivo del mio comportamento.

"Ecco... sai che io ero solo una delle tante fan quel giorno, e che giá ti amavo senza nemmeno averti conosciuto solo per tutto quello che riuscivi a farmi provare anche solo con un sorriso?" mi fece un piccolo cenno in segno che potevo continuare, e cosí feci "Eppure... ti ho incontrato realmente e mi sono innamorata in tutto e per tutto di te.. e penso tu lo stesso.." contuinuai, quasi chiedendo conferma della mia affermazione.

"Infatti é cosí. Ti amo anche io, ma non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso." rispose lui, ancora confuso. Sospirai nuovamente prima di continuare: ora arrivava la parte più difficile.

"Adesso capirai..." presi un respiro profondo prima di continuare, ma già sentivo che era troppo complicato. Gli presi una mano e la strinsi con la mia dolcemente.

"Sai anche che domani tu partirai per il tour, ed io non ti potró vedere per tre mesi almeno... e non sarebbe certo l' ultima volta che succederebbe" dissi, cominciando già a sentirmi colpevole.

"Arya evita i giri di parole... non capisco se parli così" rispose lui con il tono un po piú duro, che mi fece irrigidire.
              
"Ecco... io non.." presi un respiro  profondo "Non so se riesco a sopportare la distanza" scacciai quelle parole dall mia bocca con una velocità tale da non essere sicura che lui avesse capito.

Quando strabuzzó gli occhi dalla sorpresa, mostrandomi i suoi occhioni blu capii che invece lo aveva fatto.

"Arya non credo tu sia --". Non lo lasciai finire per potere concludere il mio discorso, o sono sicura che non ce l' avrei fatta a trattenermi tutto dentro ancora per molto.

"Niall non posso resistere a questa situazione, ed é per questo che..." la bocca mi si seccó al solo pensiero di dover dire quelle parole, ma alla fine dovetti indipendentemente da ciò che il cuore mi urlava contro.

Ascoltarlo lungo tutta la mia vita si era rivelato scivolare e inciampare in un errore dopo l' altro. E non potevo più sopportarlo soprattutto se questo voleva dire coinvolgere anche Niall, l'unico tra tanti che mi faceva sentire speciale.
Quello che con il suo amore era riuscito a risollevarmi l'anima, con il suo sorriso a illuminare le mie giornate, e con la sua risata a scacciare lontani tutti i miei demoni interni più bui e profondi.
Non mi sarei mai perdonata se gli avessi fatto del male, e in questo modo sapevo che avrei potuto evitarlo.

"Credo che dovremmo farla finita prima che tutto questo prenda il sopravvento e che io non riesca più a lasciarti andare" fu un colpo al cuore quella frase. Da dire, da sentire, da trovarne il sapore amaro e falso.

La mia mente continuava a parlare, mentre gli impulsi del mio cuore mi facevano mordere la lingua a tratti, quando i suoi occhi riuscivano a farmi abbassare per qualche attimo le difese.
Non avevo nemmeno trovato un'idea o un modo giusto per dirglielo con delicatezza, poichè mi sarei sentita solo più pesante di prima.
Niall lasció la mia mano che era stretta alla sua sul tavolino, e mi guardó iradiato.

"C- cosa? Mi stai prendendo in giro vero?". Il suo tono era duro, ma potevo percepire la tristezza oscura nascosta in ogni sua parola.
Chiusi gli occhi, lasciando che una lacrima scendesse; una lacrima per espellere quella parte di me che stava morendo dentro.

"N-no, Niall" la raccolsi con il pollice non appena era giunta alla mia guancia prima di continuare "Mi dispiace" conclusi, abbassando lo sguardo sulle mie gambe.

Fece strisciare la sedia sul pavimento e con il rumore che provocò fece girare tutti i presenti verso di noi.

"T- tu mi vuoi lasciare?" urló, e per la prima volta ebbi il coraggio di guardarlo diretta, vedendo tutta la tristezza che le mie parole gli avevano causato negli occhi.

Quell' azzurro che rappresentava il mio porto sicuro, una spiaggia sulla quale approdare nei momenti di tempesta interna. Ed ora ero io quel tornado.
Lo stavo spezzando dentro in quel modo ma non c' era molto altro che avrei potuto fare.
Annuii tristemente come risposta, e mi voltai di lato non riuscendo a trattenere lo sguardo. Non lo stavo guardando, ma sentii dei passi pesanti allontanarsi sempre più e la porta sbattere violentemente.
Aprii di colpo gli occhi, realizzando che se n' era andato lasciai di fretta 10£ sul tavolino prima di cominciare a correre verso la porta e uscire.
Appena uscii la fredda aria di Londra mi colpì provocandomi dei brividi, ma non m'importava. Avevo solo bisogno di concludere con Niall prima che partisse.
Guardandomi in giro mi alzai sulle punte per poterlo scorgere, e quando tra la poca folla che c' era nel viale scorsi il ciuffo biondo familiare cominciai ad inseguirlo.
Scostavo le persone nella mia corsa per poterlo raggiungere, senza neppure scusarmi dalla fretta e infatti sentivo le imprecazioni urlate contro di me alle mie spalle.

"Niall! Aspetta ti prego!" gli gridai correndo più veloce per raggiungerlo, mentre il fiato faticava a passare nella mia gola. Capii che mi aveva sentito quando invece che rallentare aumentò il passo, infilandosi il cappuccio della felpa chiara.

"Niall! Ti prego!" esclamai a quel punto, ormai stremata.

Lo vidi fermarsi e lentamente voltarsi verso di me, quanto abbastanza per vederlo in viso.

"E adesso cosa c' é?" fece, attendendo che lo raggiungessi.

Io compii gli ultimi passi che mi servivano per finirgli di fronte di nuovo, trovandomi a scontrare lo sguardo col suo, freddo come il ghiaccio.

"Niall, voglio che tu capisca. Capisca che lo faccio per il tuo bene... per noi" gli spiegai, enfatizzando così il fatto che anche io ci stessi malissimo.
Niall rise sarcastico, con quella punta di arroganza dalla quale capivo che era arrabbiato.

"Per me? Oh no, Arya! Non dire che lo stai facendo per me perché altrimenti sapresti che invece questa é la cosa che probabilmente mi fa piú male di tutto" si liberò, e credetti di vedere i suoi occhi divenire lucidi. Sospirai alle sue parole, colpita.

"Non credere che non faccia male anche a me, perché sai che non é così." lo ripresi a quel punto. Mi si avvicinò, stringendo più le palpebre.

"Io so cosa, Arya? Non so niente... perché sono certo che se tu mi amassi veramente non mi faresti questo" le sue parole mi trafissero con ogni nota di angoscia che portavano.

"Come puoi dire questo? Dopo tutto quello che é successo in questi mesi.." feci una pausa mentre i flashback correvano veloci nella mia mente, facendomi pizzicare gli occhi "Dopo tutto questo tu non riesci ancora a capire? Non capisci che è l' unica soluzione?" sgranai gli occhi, ferita.

"Arya noi dovevamo essere una coppia, e coppia significa scegliere e parlare insieme... e invece no. Tu hai deciso di scegliere da sola, e hai deciso di lasciarmi senza nemmeno ascoltare cosa io ne pensassi, o cosa avrei potuto sentire".

"Niall non --" iniziai, ma mi interruppe lui questa volta per terminare le sue ragioni.

"No, aspetta."mi bloccó avvicinandosi ancora di un passo e guardandomi di nuovo negli occhi, con i suoi chiari e cristallini, ma spenti. E tutto per colpa mia.

"E non dire che è l' unico modo, perchè sai che non é l' unica soluzione" esclamò evidentemente sicuro delle sue parole dal tono che usava.

"Ah no?! E allora dimmi: qual' é la soluzione giusta Niall?". Stava per prendere parola quando io continuai, abbandonando le redini delle mie labbra e di tutto ciò che al momento tentava di bloccarmi o di farmi aprire di più con lui.

"Per te sarebbe giusto che io venissi con te? Che ogni volta che tu sia ad un impegno di lavoro io senta la distanza? O che ogni volta che una di loro ti abbraccerà, ti urlerá 'ti amo' e tu risponderai 'anch' io' fingeró di non sentire e di non morire dentro ogni singolo momento?" presi una pausa per riprendere fiato da tutto quel dolore, ma anche avendo chiuso gli occhi per riprendermi sentivo ancora il suo sguardo bruciante su di me "Oppure preferisci che io stia qui a preoccuparmi in ogni istante, a fare magari chiamate di ore ed ore e poi non appena abbassi la cornetta mi venga l' ansia per dove tu possa essere o se stai bene... o che magari in dei giorni tu -giustamente- potresti non rispondermi ma allora io saró ancora piú preoccupata e.." mi zittì con un dito sulle labbra, facendomi gelare e allo stesso tempo scottare le vene a quel contatto.

Il suo viso si addolcí, e la rabbia che aveva nei muscoli sparí mentre si avvicinava facendo sfiorare i nostri petti e mi spostava una ciocca castana all' indietro.

"Ehi piccola, io capisco quello che intendi" mi tentò di rassicurare, ma niente in quel momento mi avrebbe fatto sentire giusta.

Alzai così gli occhi al cielo, esasperata e stanca di sentirmi oppressa persino con lui.

"No Niall, non puoi capirmi! É questo il problema..." battei i pugni piano sul suo petto mentre cominciavo a singhiozzare "Non puoi capire, così come non puoi essere il Niall popstar mondiale e allo stesso tempo il Niall che mi sta affianco e che mi bacia dolcemente... il mio Niall. Quello della quale mi sono innamorata e quello alla quale penso in ogni fottuto secondo" lo dissi d' un fiato, con la fronte posata sulla sua spalla.

Delle lacrime cominciarono a scendere libere e io non potei fare niente per fermarle a quel punto quando le sue braccia calde e protettive mi circondarono, dandomi tutto ció di cui avevo realmente bisogno: un appoggio.
Un appiglio da qualcuno che ci fosse davvero, qualcuno che provasse a capirmi e che non mi avrebbe lasciato.
Niall era tutto ció di cui avevo bisogno, ma che non avevo il coraggio di ammettere che lasciare sarebbe stata la cosa piú difficile di tutta la mia vita.
Mi allontanai prima che non riuscissi piú a farlo, staccandomi con le mani dal suo petto.

"S- scusami perché probabilmente ti sembrerá un gesto egoista, ma io non ho intenzione di venire a fare la ragazzina gelosa o di rimanere a casa a piangermi addosso" dissi infine, con lo sguardo basso. Il braccio di Niall che era ancora dietro alla mia schiena mi fece riavvicinare a lui, ma non osai oppormi.

Mi sollevò il viso dal mento, prendendolo tra il pollice e l' indice per obbligarmi cosí a guardarlo negli occhi.
Un leggero sorriso era stampato sul suo viso angelico mentre non potevo piú resistere al richiamo che le sue labbra morbide lanciavano alle mie e cosí lo baciai.
Un bacio che provabilmente diceva tutto ció che le parole non mi permettevano di dire, e che esprimeva allo stesso tempo tutto ció che realmente sentivo: le nostre lingue che si scontravano con passione, e il suo tatto sulla mia schiena premere piú forte e in profondità, i sapori a mescolarsi come in una grande raccolta di poesie, dove gli argomenti anche se opposti collaborano in quella stessa pagina completandosi.
Quando ci staccammo le nostre labbra ancora si sfioravano, e un sorriso formava ora le sue.

"Allora resterò per te" sussurrò sulla mia bocca.

Mi allontanai abbastanza da poterlo osservare, e capii che era serio quando mi guardò a sua volta tranquillo.
Scossi vivamente il capo in risposta, ammonendolo.

"No Niall, é escluso." esclamai secca.

"Ma perché no?" chiese guardandomi ancora piú intensamente con i suoi pezzi di oceano, che ormai erano i miei mari personali.

"Perché non puoi! Harry, Liam, Zayn e Louis hanno bisogno di te. Cosí come le tue fan, e io le capisco. Non te lo lascerò mai fare." lo avvisai, scuotendo ancora la testa.

"Ma anche tu hai bisogno di me adesso!" esclamó in un sospiro.

Posai la mia fronte sulla sua prima di continuare.

"Ma io non scappo, e per te ci saró sempre" sorrisi, capendo a fondo quella verità.

Sorrise anche lui in risposta, prima che il suo respiro caldo mi sfiorasse il collo.

"Allora aspettami".

Ci pensai a lungo e in silenzio, ma in fondo sapevo che la mia bocca avrebbe dato da sola la risposta.
Perchè per lui, valeva la pena inciampare di nuovo.

"Te lo prometto" gli bisbigliai, in una promessa solo tra me e lui.
Si staccó e prima di voltarsi mi lasciò un bacio sulla guancia, dolce e che esprimeva a pieno tutto quello che stava succedendo e provando.
Indietreggiò di qualche passo, camminando via e voltandosi un ultima volta prima di sparire dietro l' angolo del palazzo mentre io restavo immobile a guardarlo e lui si allontanava, lasciandomi una certezza nel cuore.
La certezza che un giorno sarebbe tornato per restare con me, e da quel momento non ci sarebbero stati piú arrivederci.



 

  
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